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RICHIE KOTZEN - Il naturale scorrimento degli eventi
14/10/2014 (4448 letture)
È quasi l'ora del tramonto quando io e il mio ragazzo arriviamo al Legend Club, dove questa sera suonerà Richie Kotzen. Non so bene cosa aspettarmi da questa intervista ed è inutile negarlo, trovarsi davanti ad un musicista interessante come Richie Kotzen, con alle spalle una tale carriera e fresco dell'esperienza con i The Winery Dogs, è un'occasione più unica che rara. Lui arriva, si presenta e ci stringe la mano; magro, vestito di abiti neri che lo fanno sembrare ancora più alto e sottile. Ci sediamo quindi all'aperto, davanti ad un tavolo, per una chiacchierata durante la quale scoprirò che è amichevole, ma sorride poco; che è disposto a rispondere senza risparmiarsi a qualsiasi domanda ma che, in fondo, sembra quasi timido.

Unknown Danger: Innanzitutto, come è andato il tour fino ad ora?
Richie: Sta andando alla grande, stiamo suonando meglio di come abbiamo mai fatto in tour. Fino ad ora è stato il tour più facile che abbiamo fatto.

Unknown Danger: Parliamo di The Essential, la tua raccolta che è uscita di recente. Quando hai iniziato a pensare a questo disco e perché?
Richie: In effetti è stata un'idea dell'etichetta discografica, perché dopo che sono usciti i Winery Dogs c'erano molte persone, che tu ci creda o no, che non avevano seguito la mia carriera. Conoscevano il mio nome, conoscevano il mio lavoro, però, molti dicevano cose del tipo: “Oh, non sapevo che Richie sapesse cantare”; e io canto da quando avevo diciotto anni. Quando mi cercano, ci sono molti lavori con il mio nome e la gente mi chiede sempre da dove cominciare. È una domanda a cui è difficile rispondere perché è come se ti chiedessero qual è il tuo figlio preferito, sai cosa intendo? Quindi, l'etichetta ha deciso di creare quella collection. Ho pensato quali canzoni fossero più rappresentative di ciò che sono oggi, come metterle in un CD e creare un pacchetto che potesse introdurre le persone a ciò che sono ma anche includere contenuti per i fan che mi seguono già. Quindi abbiamo incluso due nuove canzoni e dieci canzoni già Note. Nel secondo CD sono presenti le canzoni che ho registrato nuovamente e poi abbiamo inserito un DVD con il video che ho fatto. È un pacchetto che permette le persone di conoscere chi sono e cosa faccio ma è anche qualcosa con nuovi contenuti per chi mi segue già da tempo.

Unknown Danger: Quindi il titolo The Essential è stato scelto perché include tutto il necessario affinché le persone possano conoscere te e la tua musica?
Richie: Sì, l'idea non è proprio quella di un pacchetto stile greatest hits. Non è necessariamente una retrospettiva che parte dall'inizio, è qualcosa che mostra ciò che faccio ora e ciò che sono ora come artista al pubblico, usando materiale degli ultimi vent'anni ma anche introducendo nuove canzoni e nuove versioni delle canzoni vecchie.

Unknown Danger: Parlando proprio delle nuove canzoni incluse, che cosa ti ha ispirato quando le hai scritte?
Richie: Dunque, queste due canzoni le ho scritte mentre ero in tour, nella mia camera d'hotel. Durante una pausa, ho registrato delle demo e ho pensato che sarebbero finite in quello che sarà il mio prossimo solo album; poi ho avuto l'opportunità di mettere insieme il pacchetto di The Essential e le ho usate su quello. Il processo di scrittura è qualcosa di difficile da descrivere perché è sempre diverso. Ho imparato che quando hai l'ispirazione devi seguirla. Ad esempio, mi è capitato di essere addormentato e svegliarmi con un'idea per una canzone e aver pensato: “Ah, la ricorderò al mattino”. Non la ricordi mai. Quindi mi capita di svegliarmi alle quattro del mattino, prendere il mio telefono e registrare un'idea con la mia voce assonnata. Altre volte può capitare che sei in un ristorante, qualcuno dice qualcosa che rimane impresso nella mente e dopo crei una melodia. Altre volte ancora, essendo un chitarrista, suono un riff che ispira una melodia. Ogni volta arriva da posti diversi.

Unknown Danger: Ci hai già spiegato come The Essential non possa considerarsi un classico greatest hits, ma si tratta comunque di una buona occasione per guardare indietro a tutta la tua carriera. C'è qualcosa che desideri fare e non hai ancora fatto?
Richie: No, perché solitamente io seguo il naturale scorrimento degli eventi, quello che succede nel presente. Non cerco mai di prevedere o forzare la situazione. Sono più il tipo che, sai, quando è ispirato allora è attivo, quando non lo sono aspetto. Perché l'ultima cosa che vorrei fare è diventare non spontaneo e può succedere quando ti trovi in condizioni di suonare musica che non vuoi suonare, o cerchi di forzare la creatività. Queste sono cose che devono avvenire naturalmente. Allo stesso tempo, all'inizio del tuo sviluppo ci sono muri che devi... superare. A volte hai un'idea ma ti trovi bloccato. Si impara a superare questi muri, in modo tale da crescere e svilupparsi effettivamente; è tutto molto complesso ma, per qualche strana ragione, se lo fai per molto tempo arrivi ad un punto in cui diventa molto semplice. D'altra parte, per alcune persone è semplice fin da subito perché sono connessi con ciò che hanno dentro, ma a me ci è voluto un po' più di tempo.

Unknown Danger: Puoi raccontarci uno dei momenti più belli che hai vissuto come musicista?
Richie: Una delle cose che ricordo è quando nel 2006 ho aperto per i Rolling Stones durante il loro tour in Giappone. È stato piuttosto incredibile perché non riuscivo a credere che sarebbe accaduto fino a dopo il primo concerto, al punto che non ho detto ai miei amici che stavo andando in Giappone fino a che non ho suonato al concerto. Durante tutto il viaggio in aereo continuavo a pensare: “so che arriverò là e mi cancelleranno”, sai. Ma non lo hanno fatto ed è stata una delle cose più fighe che abbia mai fatto.

Unknown Danger: Hai mai pensato, anche solo per un istante, che questa vita non facesse per te?
Richie: Beh, sai, ho iniziato a suonare molto, molto giovane. Ricordo che quando ero un bambino pensavo: “voglio suonare, è questo quello che voglio fare”; da bambino non pensi a cose come pagare le bollette e altro, perché vivi a casa, con i tuoi genitori. La cosa si è evoluta fino al punto che quanto avevo sedici anni suonavo in una band a tempo pieno, suonavo quattro sere a settimana e in effetti guadagnavo soldi. Si è evoluta così, io non conosco nessun'altra... angolazione. Non so cosa avrei fatto se non fossi entrato nella musica, ho iniziato a suonare in giovane età. Ma sono molto grato di aver raggiunto questo obiettivo e di essere stato in grado di fare musica.

Unknown Danger: Ritorniamo a The Essential. Hai girato due video per le canzoni inedite, cosa puoi dirci riguardo al modo con cui sono nati?
Richie: Il primo video che ho girato era per Walk With Me e l'ho fatto da solo, con il mio Iphone(ecco uno dei suoi rari sorrisi, che diventa quasi una piccola risata, ndr). Quindi è un video un po' fai da te. Per il secondo, ho lavorato con un regista e avevo un concept per il video che poi lui ha elaborato... e potete vedere qual è il risultato finale.

Unknown Danger: Quali artisti sono stati per te fonte di ispirazione?
Richie: Ah, ce ne sono così tanti. Se dovessi scegliere un artista, uno dei miei preferiti di tutti i tempi è probabilmente Eric Clapton, per il modo in cui è cresciuto durante la sua carriera e si è messo in condizione di lavorare con altre persone e creare cose e musica diverse. Lui è uno di quegli artisti che nella mia mente non... molti artisti diventano molto famosi e poi arriva sempre un momento in cui assomigliano a dei pagliacci, sai, diventano caricature di loro stessi. Per me, tutto ciò che ha fatto lui ha senso; come artista solista sarebbe sicuramente tra i primi della mia lista. Per quanto riguarda le band, uno dei miei gruppi preferiti sono gli Eagles, per i componenti, intendo, Don Henley è uno dei miei cantanti preferiti; per i contenuti dei testi, per i modi con cui hanno orchestrato, le armonie, le parti di chitarra... e il songwriting è semplicemente incredibile. Ci sono molte altre persone che potrei nominare, ma se dovessi scegliere un artista e una band, loro sarebbero sicuramente i primi della lista.

Unknown Danger: Cosa pensi invece della nuova generazione, chi pensi sia un buon musicista?
Richie: Ah, mia figlia (di nuovo con quel suo sorriso che è quasi una risata, ndr). Ha appena fatto uscire su soundcloud quattro canzoni che ha registrato e...sono fantastiche.

Unknown Danger: L'estate scorsa avete anche organizzato il Winery Dogs Camp. Che tipo di esperienza è stata?
Richie: Dunque, è stato molto interessante. Eravamo in un posto bellissimo ed era un'occasione per i fan di conoscere meglio tutti noi. Abbiamo condotto seminari, dato lezioni, fatto spettacoli. È stato interessante tornare indietro alle nostre fondamenta e riconnetterci con esse.

Unknown Danger: Avete scoperto qualche nuovo talento?
Richie: C'erano molti musicisti veramente bravi e un paio di giovani che erano davvero entusiasmanti da ascoltare. Poi, c'erano anche persone che suonano per hobby, che hanno band e suonano solo in un garage e volevano prendersi una specie di vacanza; c'era anche questo elemento. Ci siamo divertiti molto ed è qualcosa che faremo di nuovo.

Unknown Danger: Parliamo del tuo live gear. Cosa userai per il concerto di stasera?
Richie: Uso la Marshall Plexi, quella che chiamano Plexi; è un 100 watt, un amplificatore molto semplice. Poi con quello uso casse 4x12 con Celestion Vintage 30 watt. La mia chitarra è una Fender signature model che ho contribuito a realizzare ed è disponibile per l'acquisto. Uso un nuovo pedale che ho sviluppato, che sarà disponibile l'anno prossimo, chiamato Fly Rig. È un pedale multi effetto, con delay, riverbero e due stage overdrive; è qualcosa per
cui sono piuttosto esaltato. Si tratta di un set up molto semplice.

Unknown Danger: Utilizzi la stessa strumentazione durante le registrazioni?
Richie: No, perché non avevo il pedale quando ho registrato. Per le nuove registrazioni ho usato il pedale ma quando ho fatto il disco dei The Winery Dogs e The Essential non lo avevo.

Unknown Danger: Per quanto riguarda la tua chitarra, so che in realtà tu hai due signature model, giusto? Una Telecaster e una Stratocaster.
Richie: Sì, questa chitarra è disponibile in tutto il mondo e la puoi trovare ovunque; la Stratocaster è in vendita solo in Giappone ora.

Unknown Danger: Comunque vedo che ultimamente preferisci suonare con la Telecaster.
Richie: Sì, suono la Telecaster da molto tempo. Questa chitarra è disponibile in tutto il mondo e la puoi trovare ovunque; la Stratocaster è in vendita solo in Giappone per ora. Se guardi alla mia carriera, ci sono periodi in cui ho suonato la Stratocaster, come in Into The Black. Ho cambiato idea diverse volte durante la mia carriera. Nei primi anni novanta suonavo la Telecaster e poi sono passato alla Stratocaster. Non so quando tornerò alla Stratocaster di nuovo, suono con la Telecaster da così tanto, fa tutto ciò che ho bisogno che faccia. È una chitarra facile per me, perché è come una tela vuota; se suono forte, la chitarra suona forte, se suono piano, la chitarra suona piano, quindi... è fantastico.

Unknown Danger: E tra tutti gli amplificatori, perché hai scelto proprio la Plexi?
Richie: Perché questo amplificatore è molto semplice da usare, ma non è per chiunque perché non perdona; non copre i tuoi errori. Inoltre, ha senso con quello che dicevo prima, il range dinamico. Se suono una parte e ci do dentro, l'ampli risponde; se suono leggero si schiarisce. È per questo che mi piace. Ho suonato abbastanza da sapere il suono che voglio e questo rende facile per me arrivare a quel suono. Lo uso insieme ad un pedale overdrive, sai, l'ampli da solo, non modificato, non creerebbe il suono che desidero. È una combinazione delle cose che uso che permette di avere quel risultato.

Unknown Danger: A proposito di combinazioni, affianchi ancora l'utilizzo del plettro alla tua tecnica di fingerpicking?
Richie: No, non uso il plettro da molto tempo. Nel disco dei Winery Dogs ho suonato qualche canzone in cui lo uso, ma live non uso il plettro sulla chitarra elettrica probabilmente da sette anni. È una decisione che ho preso quando ero in tour, ero scontento del modo in cui stavo suonando; sapevo che dovevo cambiare qualcosa e non avevo davvero il tempo per capire, sai, cosa avrei fatto. Quindi, sapevo che dovevo eliminare qualcosa per forzarmi in una direzione diversa e l'unica cosa che potevo eliminare era il plettro. Ho fatto un concerto suonando senza il plettro, ha funzionato ed è diventato qualcosa che mi piace fare.

Unknown Danger: So che l'anno prossimo pubblicherai il tuo nuovo disco solista. Puoi dirci qualcosa di più a riguardo?
Richie: Dunque, il disco è finito. Penso che la cosa che preferisco di questo album sia una canzone che ho registrato con mia figlia, intitolata You. Quando aveva circa undici, dodici anni, lei ha scritto un pezzo al pianoforte e aveva l'abitudine di suonarlo ancora ed ancora; un giorno le ho chiesto cosa fosse e lei ha risposto: “è qualcosa che ho scritto”. Quindi l'ho registrato e poi l'ho lasciato nell'hard disk per molti anni; recentemente l'ho ritrovato e ho deciso di scrivere le parole. È la cosa che amo di più del disco.

Unknown Danger: Quali sono i piani futuri per i The Winery Dogs?
Richie: I piani sono di fare un altro disco presto, quando avrò finito con quello che sto facendo e inizierò a scrivere. Se tutto va bene il disco uscirà prima o poi l'anno prossimo.

Unknown Danger: Come ci si sente ad andare in tour con una persona che conosci già bene, come Billy Sheehan, e un'altra con cui invece non hai viaggiato prima, come Mike Portnoy?
Richie: E’ interessante perché le loro personalità sono radicalmente diverse. Conosco Billy da tanto tempo, il nostro rapporto è quasi quello che si ha con un fratello maggiore. Posso dire qualsiasi cosa io voglia e lui può dire tutto ciò che vuole ed è sempre un... “va bene”, sai. Con Mike, grazie alla sua personalità, è una cosa simile. Per arrivare a quel punto con Billy ci sarebbe voluto molto tempo. Mike è più come il classico simpaticone, che entra improvvisamente in una stanza, diventa l'anima della festa e presto ti fa sentire come se lo conoscessi da vent'anni. La cosa divertente è che ci siamo io e Billy, che ci conosciamo da vent'anni; poi ci siamo io e Mike che ci sentiamo come se ci conoscessi da vent'anni, quindi è praticamente lo stesso.

Unknown Danger: Grazie Richie, ho terminato le mie domande. Vorresti aggiungere qualcosa che non ti ho chiesto o salutare i tuoi fan?
Richie: Vorrei solo ringraziare tutti coloro che mi seguono e che vengono ai miei concerti e che rendono tutto questo possibile. Vi sono molto grato.



Ozzy27
Giovedì 3 Settembre 2015, 10.52.46
4
A parte la mezza pubblicità fatta a sua figlia (ehehehe lo avremmo fatto tutti) grande intervista. Musicista immenso, ottimo cantante e chitarrista mostruoso
Plinio
Giovedì 6 Novembre 2014, 11.50.58
3
grandissimo talento
brainfucker
Martedì 14 Ottobre 2014, 15.09.53
2
molto interessanti le domande sulla strumentazione,non pensavo uscissero fuori..brava!
LAMBRUSCORE
Martedì 14 Ottobre 2014, 12.59.20
1
...Ovvio che le canzoni di sua figlia siano FANTASTICHE....nessuno può avere dubbi, eeeeehhh...
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