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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Richie Kotzen - Fever Dream
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( 3831 letture )
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Ancora una volta, come potrebbe accadere per ogni compositore, il secondo disco tende a rappresentare maggiormente quel sentiero musicale che l’artista intende fortemente percorrere. È una matrice piuttosto usuale per un chitarrista solista che si rispetti e con un forte talento impresso nel suo cromosoma. Cambiare, ridisegnarsi e rappresentarsi su altri parametri è di fatto un sistema che emerge tendenzialmente con un successivo e secondo prodotto musicale. Così Richie Kotzen ha inseguito, voluto ed ottenuto che le proprie mani di chitarrista talentuoso, rapido, con una tecnica certamente ricercata ma con forti basi stilistiche conservatrici, si accostasse simbioticamente ed in sinergia musicale ad un ritrovato e trascinante blues con una voce particolarmente modulata e tipicamente rock.
Nel 1990 molti chitarristi, nativamente devoti al solismo, avevano preso la decisione di inserire parti cantate nelle loro composizioni caratteristicamente shred. Lo fece in primis nel 1989 Joe Satriani, chiaramente in alcune tracce presenti in Flying in a Blue Dream, ci riuscì in maniera fruttuosa Eric Johnson nel suo splendido album del 1990 Ah Via Musicom. Fever Dream è un full lenght album molto rappresentativo di un chitarrista con un’ottima capacità di songwriting, che gli permetterà di essere ulteriormente apprezzato e quindi accolto nei Poison e, successivamente, nei Mr.Big, ma soprattutto questo disco gli permise di traghettarsi prontamente e dopo un solo anno, nel 1991, per realizzare un altro importante album strumentale, Joy Electric che definirà il quadro completo e ricco di sfumature nel mondo solistico di Kotzen. Fever Dream è un disco equilibrato, suonato tra uno stile ed una tecnica esecutiva implacabile, raffinata, blues-based, con un setup di chitarra a volte high-tech che riesce a far ancora emergere sezioni suonate molto divertenti ed altrettanto esilaranti. Discograficamente e radiofonicamente definibile anche molto pop, ma interamente costruito e supportato su di un groove robusto, quasi hard rock, compiuto dalle bacchette del conosciuto e peculiare batterista che turnava spesso nella Shrapnel Record, il sig. Atma Anur, e con al fianco uno straordinario ed eclettico bassista blues style, Danny Thompson.
Impossibile non rimanere trascinati dalla opening track She. La primissima cosa che stupisce ed emerge del brano è la lead-voice, bella e piena, equilibrata nella ritmica e nell’altezza, con un registro timbrico decisamente rock-blues e che si incastra veramente molto bene tra gli assoli costantemente presenti, ma assolutamente non invadenti, maggiormente controllati con un perfetto pacing e scelte fluide, se paragonati al modo esecutivo del suo eponimo album del 1989. Trascinate e con una impostazione rock è anche Fall Of A Leader, inizio con effetto retroattivo, la voce, a volte graffiante nella timbrica, si amalgama con un assolo effetto dinamico sui toni medio alti. Molto travolgente e brillante con un ascolto rapido e facilmente accessibile, tra lo shred più elaborato e quello canonico di un buon rock-blues. Off The Rails ridisegna interamente il mood music del chitarrista statunitense, rapido, furibondo, con belle linee di basso elettrico e chitarra che negli assoli si misura con pluri tecniche. Yvonne costruito molto bene tra la chitarra rock e la sua parte vocale, ha un hook musicale molto semplice e difficilmente non penetrabile nella memoria. Stupenda l’impostazione blues di Things Remembered Never Die, che ritroverete nella storia della musica in moltissimi gruppi proprio per la capacità di un’inaspettata, ma consolidata e tipica ritmica attention grabbing. L’assolo saturo, chiuso nel tono, con gain e compressione è perfetto, suonata con un’abile espressività da parte di un ottimo Richie Kotzen e che vede anche la partecipazione del proprio produttore e talent scout, Mike Varney. Le idee pop e divertenti emergono nella traccia Dream Of A New Day, spudoratamente composto con un ricco potenziale commerciale, sonoramente anche molto divertente, semplice, spensierato, talmente intriso di una memorability oltre ogni limite compositivo e che anche per questo motivo fu inserito nella sound track del film svagante del 1991 Bill & Ted's Bogus Journey (titolo in italiano: Un Viaggio Mitico) che racconta la storia di due future star dell’ heavy metal alle prese con delle copie robot di loro stessi e che, dopo numerosi viaggi ed incontri, dovranno battersi in una gara rock per riprendersi le proprie fidanzate. Tra l’altro sono presenti, nella colonna sonora, anche altri artisti del calibro dei Primus con il brano Tommy The Cat, i Megadeth con la canzone Go To Hell, i Faith No More con The Perfect Crime, i KISS con God Gave Rock n' Roll To You II e il brano scritto e suonato da Steve Vai, The Reaper e la con versione cantata Reaper Rap da un giovanissimo Keanu Reeves. Insomma, Dream Of A New Day è una canzone che si lascia decisamente ascoltare e ricordare anche in un film.
Money Power ha un’introduzione rapida ed effettata con pedale d’espressione con un bel natural groove, spontaneo, presenta assoli ben costruiti su scale blues, ci trascina nella traccia Rollercoaster, ancora una canzone decisamente buona, con una buona parte cantata si compatta nelle note shred di un indiscutibile chitarrista-cantante. Un rumore tipico di un auto impiantata e che non vuol sentire di avviarsi, introduce Wheels Can Fly. Una traccia energicamente pop-rock, con un cantato melodico, ritmico, veramente bello, con un rigore nel suono sulle scale espresso nella sua ordinata plettrata alternata, nei suoi bending espressivi, ma soprattutto nell’esecuzione dei legati di una compatta ritmica. Questo brano giustifica e motiva interamente il suo passaggio nei Mr.Big; Paul Gilbert, maestro indiscusso tra i chitarristi nella capacità di mantenere una ritmica fluida, poteva a questo punto essere compiutamente sostituito da un altrettanto ottimo chitarrista come Kotzen, capace oltre tutto di avere una capacita di songwriting elevata ed una voce sufficientemente articolata, simile e vicina a quella di Eric Martin. La decima traccia Truth In Lies è avvolgente, sia nel canto e sia nella scelta melodica degli assoli di chitarra. Perfettamente equilibrata.
1990. Richie Kotzen questa volta decide di far sentire anche la sua voce. Un canto indiscutibilmente ben controllato, piacevole, mai sottodimensionato, graffiante, tondo e caldo e con una capacità di espressività al pari con le sue parti suonate con grande tecnica dal plettro e dalle sue mani sulle corde in una guitar rock-blues. Fever Dream è un disco molto andante, semplice nel suo messaggio musicale, facilmente ascoltabile e per nulla noioso. Un album che, comprensibilmente, potrebbe giustamente non essere definito shred, ma che riesce a far emergere vividamente, grazie ad una bella lirica ed ad una bella composizione, un talentuoso ed indubbio chitarrista shred nella sua più grande e migliore completezza artistica, un chitarrista che, inserito in un rapido e disattento mondo musicale, rischiava di essere ignorato, tralasciato, dimenticato, sottovalutato. Assolutamente consigliato per amor di un puro e vero talento musicale.
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6
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Riascoltato ieri Jimi, ottimo album, giusta la rece. Soltanto 'Things Remembered..' è abbastanza standardizzata. Il resto si muove ottimamente tra hard blues mid '70, vicino a guitar hero come Pat Travers e Billy Workman in fase di songwriting, ri-vitalizzato da cromature alla Van Halen/Steve Vai, sino ovviamente all'avamposto shred. 'Wheels can fly', come giustamente rimarchi tu, è il pezzo migliore come costruzione armonica delle vocals. |
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5
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è il suo album migliore. anche se tradisce ancora influenze di steve vai, la sua voce è notevole e porta ad una dimensione più adrenalinica e vitaminica il set da power trio. In seguito Kotzen ha fatto la scelta di fare il chitarrista di lusso di qualche band blasonata, per poi riprendere la sua carriera solista continuando su lidi rock/blues ma ammorbidendo il sound. Ma nessuno dei suoi recenti album ha la freschezza e la dinamicità di questo fever dream. 90 x me |
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4
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Ottima rece come al solito di Jimi, non ricordo quasi nulla di stò lavoro; andrò a riprenderlo poi ti faccio sapere. L'unica cosa che mi sovviene è la foto del gruppo sul retro copertina del vinile che mi ricordava quella dei King's X. |
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3
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@Luci di ferro: il tuo commento mi "spezza il cuore". Non conosco per nulla la storia dell'"Alice Cooper-Gate" e quindi tutti le vicissitudini ed i motivi che ti hanno portato ad essere anche ora "bannato". Non oso immaginare da dove scrivi e attualmente lasci i commenti visto che per te è un disagio. Io non sono l'amministratore del sito e non ho assolute certezze che le mie intercessioni possano far cambiare idea e posizione. Credo, comunque, nel perdono e nei rapporti di pace, questo sì. Pertanto, manderò una è-mail all'amico e al mio capo redattore Khaine. Fai il bravo e, in futuro, mettici meno enfasi nelle cose che vuoi dire perché le conoscenze le hai. Come diceva Ennio Flaiano "Non è che alzando più forte la voce si riesce ad ottenere una migliore attenzione oppure una ragione certa". Un saluto Jimi. |
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2
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a "Jimi The Ghost", ti dispiacerebe fare de mediatore di pace tra me e Khaine per farmi ritornare di nuovo in pista da dove mi ha bannato. Perchè non mi trovo a lasciare i commenti da dove li scrivo adesso è un casino, io ammeto le mie colpe di aver litigato per la rece... di Alice cooper. Mi sembra che Khaine non ne vuol sapere di perdonarmi ''comunque ha ragione'' in fine un saluto a te Jimi riguardo al disco, il primo album comprato di Kotzen, bellissimo! per la recensione invece  |
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1
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Non conosco molto quest artista, dovrò approfondire la cosa !! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. She 2. Fall Of A Leader 3. Off The Rails 4. Yvonne 5. Things Remembered Never Die 6. Dream Of A New Day 7. Money Power 8. Rollercoaster 9. Wheels Can Fly 10. Truth In Lies
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Line Up
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Richie Kotzen (Voce, Chitarra) Danny Thompson (Basso) Atma Anur (Batteria)
Ospite speciale Mike Varney (primo assolo di chitarra su traccia 5)
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