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HOCCULTA - Parla Massimo Lodini
17/05/2006 (4334 letture)
BACK FROM THE 80’S.


Per continuare nella politica “rece/intervista” che cerco sempre di portare avanti, è il turno di sentire Massimo Lodini, Leader degli Hocculta. La rece del mini CD l’avete appena letta, per il resto un’altra chiacchierata con un personaggio che, credo , è rimasto nei cuori di molti e che ha ancora qualcosa di importante da dire.

1-Ciao Max, cominciamo subito: è’ vero che il tuo primo strumento fu il sax, che poi passasti alla batteria, e solo dopo alla voce?
Verissimo, iniziai a circa 10 anni a studiare sax e per circa 4 anni mi dedicai solo a questo strumento. Poi iniziai le prime esperienze di “gruppo” nel quale suonavo la batteria e cantavo, ma la cosa da reggere fu dura ed al momento delle scelta mi buttai decisamente sulla voce. Avevo 14 anni e cominciai cantando brani dei Kiss. Da tre anni circa, ho ripreso a studiare sax.

2-Che ti ricorda la parola “Radioactive”?
Eheheheh, non mi sarei mai aspettato una domanda del genere, perché pochissimi sanno che i Radioactive sono stati il mio primissimo gruppo. Mi ricorda i primi anni di musica passati con molto entusiasmo, suonando tanto in cantine umide (a dire il vero anche ora accade talvolta), sognando di diventare “famoso” con la propria musica. Allora facevamo punk-rock italiano, a livello più che sufficiente, ma non quanto basta. Bei ricordi comunque.

3-“Warning Games” fece scalpore. Ve ne rendeste conto all’epoca?
Ce ne rendemmo conto dalla numerosa presenza di fans presenti ai nostri concerti. E’ tutt’oggi difficile per me non ricordarmi dei concerti fatti all’epoca, del calore, dell’entusiasmo che si provava suonando su un palco davanti a ragazzi lì, per noi!!! Poi ce ne rendemmo conto anche dal volume delle vendite; in effetti arrivarono un po’ di soldini che investimmo nella sistemazione della nostra sala prove.

4-So che la Discotto Records, anche se aveva intenzione di darsi da far sul versante Rock, praticamente si limitò a mettere il nome sulle note di copertina.
La Discotto ha fatto un esperimento; senza di essi è difficile sapere se avremmo mai registrato un disco o se avremmo solo ritardato di qualche tempo. Fatto sta che se null’altro è successo dopo gli HOCCULTA, mi vien da pensare che avessero in mente altri “numeri” in termini di fatturato che comunque c’è stato sì, anche se non da disco d’oro.

5-Il seguente “Back in the dark” fu un disco molto diverso, e, a mio avviso, meno riuscito. Solo colpa dei cambi di formazione? E che mi dici dell’operato della casa discografica?
In effetti il cambio di formazione ha dato una svolta alla composizione dei brani. Prima di tutto una sola chitarra non avrebbe dato più la spinta nei “mega-riffs” del primo album, poi decidemmo anche di spostare il genere un po’ più sul dark, considerando che in “Warning Games” avevamo già inserito un brano del genere (Dream of Death), che aveva funzionato parecchio, anche dal vivo. Insomma, avrebbe potuto funzionare; personalmente non ne ero convintissimo, ma in fondo non si partiva da zero. Non presi parte ne alle registrazioni, ne al missaggio del disco, in quel periodo stato prestando servizio militare ed andai in sala solo per 2 giorni (durante una licenza) per registrare tutte le voci e poi ... via. Diciamo che mi sono trovato con il disco in mano ed è stata la prima volta che ho sentito il risultato finale. Concludendo, come vedi, il periodo e le situazioni di contorno non erano proprio quelle ottimali. Poi anche la casa discografica ci ha messo la sua … il suo operato? Scandaloso, secondo i dati in nostro possesso, “Back in the Dark” ha venduto un numero di copie pari al 15% rispetto al primo album … ma tra dati ufficiali e quelli “meno” ufficiali c’è una profonda differenza.

6-Ritornando brevemente al sax, mi pare esistano delle registrazioni in cui tu suoni quello strumento.
Ho una copia di quella registrazione, risale al 1985/86, si tratta di un brano soft, ma molto carino. Magari lo potremmo inserire in una nuova registrazione, eheheheh, non si sa mai ...

7-Cosa hai fatto dopo la fine degli Hocculta? Credo che il progetto principale sia stato quello dei “110 e Lodini”. Ce ne parli?
In effetti lo è stato. Tra le diverse esperienze in varie situazioni musicali “post Hocculta”, quella dei “110 e Lodini” è stata indubbiamente la più interessante. Certo, genere completamente diverso, parlo di pop rock, brani cantati in italiano, qualche influenza funk, premiati nel 1997 come “miglior gruppo originale” durante il festival “Emergenza Rock”. Musicisti bravi, precisi e con un’intesa perfetta, tanto che durante le improvvisazioni spesso nasceva un brano nuovo. Ora ci sentiamo non molto sovente (siamo tutti impegnatissimi), ma siamo rimasti ottimi amici. Se volessimo, potremmo anche registrare un album, il materiale non manca … forse basterebbe un giro di telefonate, chissà.

8-Prima di chiudere questo Amarcord e guardare al presente ti faccio la solita domanda che pongo sempre quando intervisto qualcuno che li ha vissuti: quali sono, secondo te, le differenze principali tra il periodo nwobhm e i nostri giorni?
Il fenomeno heavy in Italia negli anni ’80 è stato caratterizzato dalla nascita di numerosi gruppi più o meno validi, tutti “accompagnati” da una fortissima passione; tra l’altro era relativamente facile suonare (gratis) e farsi vedere nell’ottica di una continua promozione a se stessi. Oggi le cose sono totalmente cambiate e sono rimaste e nate bands qualitativamente più avanzate, favorendo una naturale selezione.

9-Ed eccoci ad oggi: quando e come rinascono gli Hocculta? E come siete arrivati a questo “Taste the return”?
In questi ultimi anni, più volte mi è tornata la voglia di rientrare in pista, magari con un album solista, ma è sempre rimasto tutto nel limbo fino a quando, l’anno scorso e dopo diverse chiacchierate con Francesco Fabbri (basso), abbiamo iniziato a prendere in considerazione il “ritorno”. Io, Francesco e Cezz (artworker della copertina nonchè consulente esperto) ci siamo trovati a casa mia per ascoltare diversi brani rimasti impressi su un vecchio nastro. Da lì, l’idea di ripescarne due, rielaborarli nella forma e registrarli nella nuova veste. Era novembre del 2005.

10-Ci presenti i tuoi nuovi compagni di viaggio?
Francesco è stato colui con il quale ho iniziato l’avventura, ho scelto gli altri musicisti e con il quale ho co-prodotto il mini CD. Conosciuto durante i miei “voli liberi” verso altri generi, attualmente suono con lui in progetto molto più “easy”. Francesco ha iniziato tempo fa proprio facendo metal in una band dove suonavano alcuni componenti che poi fondarono i Domine, insomma serviva già una base forte per il proseguio del progetto e lui sapeva benissimo da dove iniziare. Abbiamo proposto poi il tutto a Luca Giberti (chitarra), proveniente da esperienze musicali di tutt’altro genere, suono vintage e ruvido, talmente entrato nella parte che ho perso il conto delle corde che ha distrutto, ahahahah!!!. Poco dopo è arrivato anche Paolo Pirola (batteria), il più giovane della banda, preciso, affidabile, sicuro, è entrato immediatamente in sintonia con il gruppo. Ultimo, ma non per importanza è Giacomo Ciccarelli (chitarra), anch’esso coinvolto nel progetto più “easy”, versatile, suono più alla Lukather, diametralmente opposto a Luca, ha contribuito notevolmente negli arrangiamenti delle chitarre. A formazione pronta (ma le idee su come e cosa fare erano molto chiare) è bastato fare un briefing con le partiture in mano, studiarle e tre prove prima di entrare in sala di registrazione. Stava nascendo “l’assaggio”.

11-Abbiamo visto che in passato non sono mancati i problemi con le case discografiche. Che mi dici della DEDALO?
Per il momento e per fortuna, problemi con Dedalo Sound non ce ne sono stati. A mio avviso, ma è un pensiero di tutti, possiamo dire di aver incontrato gente che fa quello che dice (rarità al giorno d’oggi). Certo in passato le case discografiche sono sempre state poco attente alle nuove tendenze, per fortuna oggi ci sono le indipendenti che danno una mano, pur facendo sforzi notevoli. Dedalo è una di queste, ci ha proposto una nuova forma di distribuzione, totalmente “digitale”; significa avere il prodotto disponibile nei maggiori eStore di musica on line (iTunes, Rhapsody, Msn, Napster, ecc.) per il download a pagamento in forma totalmente legale. I vantaggi per chi compra sono notevoli: si compra solo quello che si desidera ed il prezzo è irrisorio. Per noi le royalties sono di gran lunga più interessanti (eheheh) ed abbiamo il prodotto visibile ed acquistabile in tutto il mondo. Devo ammettere che all’inizio la proposta ci ha spaventato un po’, ma abbiamo buoni motivi per pensare che questa forma di distribuzione rappresenti il futuro. Dedalo ha comunque stampato un certo numero di copie “fisiche” al fine di effettuare una promozione verso i media e per permettere anche la vendita diretta dal nostro sito ufficiale. (A proposito, se posso pubblicizzarlo, vorrei dirvi che sul sito ufficiale vendiamo il mini CD a €5,99).

12-Tre brani che vengono dagli 80’s per ripresentarsi al pubblico. E’ solo un modo per dire :”siamo tornati” e poi proporre cose nuove? In futuro dobbiamo attenderci un sound più moderno?
E’ un modo per dire: “Siamo quì”. Sinceramente, l’idea di dar vita a questo progetto ci ha entusiasmato al punto di voler farlo ascoltare non appena possibile e qualche traccia in più avrebbe notevolmente allungato i tempi di produzione. Se ci sarà una risposta in termini di gradimento di questo mini CD, potremmo pensare di far uscire un album che potrebbe essere caratterizzato da differenti sound: una specie di transizione tra il vecchio ed il nuovo; in fondo le esperienze accumulate in vent’anni sono state numerose e di carne da mettere al fuoco ce ne sarebbe molta. Qualche idea è già in cantiere, quindi potrebbe essere un CD di transizione tra il vecchio ed il nuovo: il nostro nuovo !!!

13-La cosa che mi ha impressionato di più ascoltando TTR è che la tua voce sembra intatta non ostante gli anni, e questo mi sembra manifesti anche convinzione ed entusiasmo, e non è cosa comune data l’età. (mi permetto perché ho solo tre o quattro anni meno di te).
Caspita ti ringrazio per il complimento (voce) un po’ meno per l’età! Scherzo naturalmente; in effetti ho avuto modo di mantenermi in costante allenamento. Naturalmente non ho più il timbro di quando avevo 16/17 anni, in effetti anch’io sono cresciuto e gli anni sono 40, anche se mi sento ancora giovanissimo!!!(in realtà gli anni in meno sono solo …uno. – NdA)

14-I primi due brani sono “Made in Hocculta”. Di questi il primo mi sembra decisamente radiofonico, mentre più riuscito giudico il secondo, inoltre credo si deva lavorare per rendere più incisive e personali le parti solistiche, che ne pensi?
Abbiamo cercato di proporre due brani dal facile ascolto: il primo è molto da radio hit, il secondo forse un po’ meno, anche se l’intenzione è stata quella di proporre brani duri, ma melodici, come del resto abbiamo sempre cercato di fare. Poi, come dicevo prima, il prodotto è nato in pochissimo tempo, per cui si sarebbe potuto curare qualche aspetto in più, ma fondamentalmente per TTR va bene così.

15-Riguardo al terzo, (cover di “Blackout” degli Scorpions), anche se la vostra versione mi piace, ritengo che contribuisca ancora di più ad identificarti come “Meine clone”, non ti infastidisce la cosa?
Ho passato anni a leggere diverse recensioni, a volte divertito, a volte un po’ meno, sono stato spesso criticato per questo e definito il “sosia” vocale di Klaus dalla personalità timbrica assente... Ammetto di aver provato fastidio qualche volta, ma in fondo sono comunque onorato di essere stato paragonato ad un grande cantante. Oggi? Non mi infastidisce per niente, questa volta l’abbiamo fatto apposta! Chissà, con tutta questa pubblicità, non è che poi mi chiamano gli Scorpions davvero ??? ahahahah

16-Ci sono tour in programma?
Ci piacerebbe fare un mini tour (beh, dopo un miniCD ...), ma momentaneamente non abbiamo nulla in programma; forse è più probabile qualche sporadica apparizione, ma certamente vi faremo sapere se ci saranno nuovo sviluppi in merito. Certamente vi terremo aggiornati anche attraverso il sito ufficiale.

17-Ti ringrazio per la disponibilità e ti auguro ogni bene per questa avventura.
Grazie a te ed un caloroso saluto a tutti i lettori. Ciao!



francesco gallina
Lunedì 22 Maggio 2006, 13.18.27
2
Stiamo qui apposta.
ilsegugio
Sabato 20 Maggio 2006, 20.14.25
1
Cose che molti dovrebbero conoscere meglio.
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