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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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ALMOST FAMOUS - # 28 - Voivod (seconda parte)
16/04/2018 (1656 letture)
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OLTRE I LIMITI Nothingface aveva rappresentato uno step importante per la carriera dei Voivod e, ad oggi, è il disco (o almeno uno dei dischi) della band che ha venduto di più, andandosi a piazzare alla posizione 114 della Top 200 di Billboard. Nonostante questo, le cose in casa Voivod non erano idilliache. La line-up, che sin dalla fondazione era rimasta stabile ed inscindibile, scricchiolava pericolosamente, con il bassista Blacky sempre meno interessato al suo strumento in favore di tastiere e sintetizzatori ed i cui rapporti con gli altri membri del gruppo erano sempre meno distesi. L'occasione di poter registrare con Terry Brown (già al lavoro con i loro idoli Rush) non servì a riportare le cose a posto e Blacky lasciò il gruppo una volta terminate le proprie parti, a master non ancora ultimato. Il bassista fonderà in seguito la The Holy Body Tattoo Dance Society, compagnia di danza contemporanea. Oltre a questi problemi interni, i Voivod dovettero vedersela anche con un'etichetta che, dopo gli entusiasmi iniziali, non era più molto intenzionata a puntare su di loro, preferendo concentrarsi sulle nuove tendenze rock e prendendo anche decisioni non gradite ai Voivod, come l'Angel Rat Sampler diffuso come promo dall'etichetta. Angel Rat fu comunque un ottimo lavoro, che proseguiva il percorso di semplificazione del precedente Nothingface, avvicinandosi ancora di più al prog rock, stavolta giocando con tinte oscure e meno tecnologiche. La stessa, bizzarra, copertina testimoniava un'importante virata stilistica. Rimasti ufficialmente in tre, i Voivod decisero di non cercare un sostituto definitivo per Blacky: le parti di basso del nuovo disco sarebbero state registrate da Pierre St. Jean (attualmente voce e chitarra degli Heaven's Cry) mentre dal vivo si sarebbero alternati diversi turnisti. Difficile dire se fu l'assenza di Blacky a smussare gli spigoli del loro suono, ma The Outer Limits fu lo stadio definitivo di quella metamorfosi iniziata da Dimension Hatross, portando il gruppo definitivamente nell'ambito prog. Fulcri di questo mutamento furono i suoni più morbidi in generale, la cover dei Pink Floyd di The Nile Song (ancora una volta testimonianza del loro amore per il primo periodo del gruppo britannico) ma soprattutto Jack Luminous, vera e propria suite della lunghezza di diciassette minuti, il pezzo più ambizioso di tutta la loro carriera. Diversamente da quanto si è soliti pensare in generale su questi cambiamenti, quello dei Voivod non fu una virata stilistica verso sonorità più soft dettata da logiche di mercato, bensì era parte del loro percorso di ricerca sonora, risultando uno dei pochi gruppi in grado di cambiare rimanendo fedele a sè stesso. Come prevedibile, però, il contratto con una MCA sempre meno coinvolta terminò qui e non fu una grossa sorpresa a dire il vero. Lo shock fu, invece, l'abbandono del cantante Snake, uno dei tratti caratteristici dei Voivod con la sua voce acida, seppur maturata nel corso degli album. Le motivazioni parlano di stress in generale ed il cantante continuò con il suo side-project Union Made, mentre Piggy ed Away rimasero soli con la loro creatura.
L'ARRIVO DI E-FORCE Senza etichetta e rimasti solamente in due, il nucleo creativo dei Voivod sembrava essere arrivato ad un punto morto. Con gli anni 90 erano anche cambiati i gusti degli ascoltatori e molti gruppi dal retaggio thrash andarono in crisi, perdendo sicurezze ed identità. Sicuramente i Voivod persero parte delle prime, ma non la seconda. Il duo decise di ripartire, scegliendo un profilo basso: il nuovo cantante/bassista sarebbe stato Eric "E-Force" Forrest, anch'egli canadese proveniente dai misconosciuti Liquid Indians. La forma del power trio divenne quindi ufficiale, tornando ai primordi di loro tanti idoli di gioventù come Motorhead, Venom e Rush. La nuova etichetta sarebbe stata l'esordiente canadese Hypnotic Records, coadiuvata nel mercato europeo dalla Mausoleum Records. Negatron in pratica era un salto nel vuoto sotto certi aspetti puramenti formali, ma all'ascolto stupì ancora di più. Le atmosfere settantiane, psicheliche e "morbide" (se vogliamo) del precedente The Outer Limits erano sparite, Negatron era pesante, compresso, oppressivo e asfittico. Sembrava di ascoltare un altro gruppo e non solo per la voce del nuovo arrivato, indubbiamente più arrabbiata dell'ultimo Snake. Una svolta difficile da immaginare e per qualcuno pure da digerire, ma che ad oggi, guardando la loro carriera e gli eventi dell'epoca, fu giusta e vincente. Sotto quel ruvido strato c'erano ancora loro, bisognava solo aver la pazienza di scavare. La cosa fu ancora più evidente nel 1997 con Phobos, secondo disco dell'era Forrest che riusciva a mischiare in maniera convincente i suoni urticanti e moderni di Negatron con le atmosfere prog cui la band ci aveva abituato. Il risultato era un altro disco non facile, lungo e pieno di idee, che ad ogni ascolto rivela qualcosa di inedito, riuscendo a mischiare rumorose pulsioni industrial, freddi scenari tecnologici ed i tempi dilatati e riflessivi. Da segnalare la presenza come ospite sulla stralunata M-Body di Jason Newsted (all'epoca ancora nei Metallica) come inconsapevole anticipazione del futuro e la schizzata cover di 21st Century Schizoid Man, ennesima testimonianza dell'amore per il prog rock del gruppo. Phobos ancora più di Negatron spazzò via ogni possibile remora su questa nuova incarnazione del gruppo, che rispondeva con la qualità ad i cambiamenti del mercato e delle mode. Purtroppo, ancora una volta, quando tutto sembrava andare per il verso giusto, i Voivod dovettero fare i conti con la malasorte. Nell'agosto del 1998, mentre erano in tour in Europa, il tourbus che li stava portando in Svizzera ebbe un grave incidente, sbandando e uscendo di strada, con lo stesso Forrest a riportare gravi ferite che, in primo momento, fecero temere non potesse più camminare. La band era quindi di nuovo obbligata a fermarsi, nonostante avesse in uscita un nuovo lavoro dal titolo Kronik, raccolta di materiale remixato, live ed in parte inedito, gustosa chicca per i fans voivodiani più accaniti. La riabilitazione di Forrest durò quasi un anno ed i Voivod riuscirono a tornare a suonare dal vivo, aprendo anche agli Iron Maiden con Bruce Dickinson ed Adrian Smith nel 1999 a Montreal ed andando in tour con i Neurosis, nonostante i problemi dello stesso Forrest che aveva ancora bisogno dell'ausilio del bastone. Il primo live album ufficiale della band Voivod Lives (registrato nel 1996 al CBGB di New York ed al Dynamo Open Air) aprì il nuovo millennio e segnò il ritorno della Metal Blade Records per la pubblicazione statunitense, ma ancora una volta le cose stavano cambiando. La situazione di stallo dovuta ai problemi di Forrest, qualche tensione conseguente a quello e la necessità di cambiamento di Piggy ed Away portarono i Voivod quasi allo scioglimento, anche se qui le varie versioni dei fatti discordano. Lo stesso Forrest dichiarò di non aver mai creduto nella volontà di chiudere tutto dei due e di sapere cosa stava accadendo, anche se, alla fine, ha accettato la cosa e messo una pietra sopra alla vicenda. Oggi vive in Francia e con la sua band E-Force ha pubblicato quattro dischi; di tanto in tanto lo si può rivedere sul palco della band come ospite a cantare Tribal Convictions.
RITORNI IMPORTANTI ED ADDII STRAZIANTI La chiusura dell'era E-Force non fu traumatica come nel 1994, soprattutto perché questo split fu compensato dal ritorno in pianta stabile di Snake e dall'ingresso di Jason "Jasonic" Newsted, appena uscito dai Metallica con tutto il codazzo delle note vicende. Sebbene ascoltare il successore di Phobos (che era già in fase di scrittura, come dimostra il raro demo del 2001) sia un sogno che alla fine rimarrà nel cassetto, il ritorno dello storico cantante assieme all'ingresso di uno dei bassisti più conosciuti del settore era un'importante iniezione di fiducia per il futuro del gruppo. Il nuovo disco si sarebbe intitolato semplicemente Voivod e alla Chophouse Records dello stesso Newsted sarebbe spettato il compito di pubblicarlo. Come prevedibile, i Voivod diedero una nuova sferzata al sound, abbandonando il suono scarnificante della seconda metà degli anni 90 in favore di una semplificazione cruda e che per certi versi assomigliava alla direzione presa degli Union Made di Snake. Voivod, suonava "bastardo", rivolto più a sonorità rock e punk, semplice e diretto, mantenendo però quella vena psichedelica delle parti di chitarra di Piggy. Il disco fu ben accolto dal pubblico, vuoi per la presenza di un personaggio amato ed in vista come Newsted, vuoi per il ritorno di Snake. Quest'ultimo partecipò poi al progetto Probot di Dave Grohl prestando la voce al pezzo Dictatosaurus, mentre ad Away spettò il compito di curare la copertina. Ancora una volta i Voivod sembravano tornati in carreggiata, ma il destino aveva nuovamente una brutta sorpresa in serbo per loro. La morte che li aveva sfiorati in passato, questa volta lì colpì in pieno, portandosi via Piggy il 26 agosto del 2005, a causa di un tumore al colon. È una mazzata tremenda per i Voivod, che persero uno dei loro punti di riferimento e tratti distintivi, e per la scena metal mondiale in generale. Il chitarrista era però consapevole della sua malattia e lasciò come eredità al gruppo ed ai fans tutte le sue parti di chitarra registrate sul suo computer. Secondo quanto dichiarato da Newsted, pare che Piggy abbia dato al suo amico Away il computer e le istruzioni su dove trovare il materiale poco prima di morire, come ultimo gesto. I pezzi erano stati provati e parzialmente arrangiati l'anno precedente, ai restanti membri non restò che registrare le proprie parti assieme al produttore Glen Robinson e nel 2006 uscì Katorz, primo lavoro postumo di Piggy pubblicato dalla The End Records in Nordamerica ed dalla Nuclear Blast Records in Europa. Il titolo è l'inglesizzazione della parola "quatorze", ovvero quattordici in francese; la copertina vedeva per la prima volta i quattro membri ritratti. Difficile parlare in maniera oggettiva di questo disco, data la sua genesi ed il carico emotivo che porta. Le coordinate musicali sono simili a quelle del precedente, ruvide, essenziali e dirette al punto, anche se traspare (soprattutto negli intermezzi) una nota di tristezza. La foto di Piggy sull'ultima pagina del libretto e la dedica in fondo ai ringraziamenti fecero scendere la classica lacrimuccia ai fans più accaniti del gruppo:
Most of all we'd like to thank our flying saucer pilot Denis D'Amour; tu resteras toujours notre guide vers l'infini
È ovviamente il momento più difficile della band che, a parte il periodo di promozione per Katorz, riduce al lumicino le proprie apparizioni e non è chiaro che ne sarà dei Voivod, anche se la prima intenzione era quella di pubblicare solo il materiale registrato da Piggy e poi chiudere tutto. Nel 2008 il gruppo torna a suonare dal vivo dopo anni, con due sorprese: il ritorno di Blacky al basso e Daniel "Chewy" Mongrain alla chitarra, ex-Gorguts e mente dei Martyr, fan della band e di Piggy da anni. Nonostante questo, Infini pareva essere l'ultimo lavoro dei Voivod e vedrà nuovamente Newsted al basso, com'era giusto che fosse, dato che conteneva ancora il materiale provato e arrangiato con Piggy pochi anni prima. Pubblicato di nuovo dalla Nuclear Blast Records in Europa e dalla Relapse Records negli USA, come per Katorz è difficile non essere trasportati dai sentimenti sapendo che sono in assoluto le ultime registrazioni di Piggy e che sono state fatte dal chitarrista mentre era già malato. Rispetto al precedente va comunque detto che forse avrebbe necessitato di un maggiore lavoro sugli arrangiamenti, ma va preso per quello che è, l'ultimo saluto ad un amico. Ed in un primo momento, pareva anche l'ultimo saluto dei Voivod.
L'ARABA FENICE Come detto, la prima intenzione di Away e soci era di sciogliere i Voivod, dato che senza Piggy sembrava la fine per loro. E le cose sarebbero potuto già andare così nel 1988, quando al chitarrista venne diagnosticato il primo tumore. Ma dopo quasi venti anni la situazione era un pochino differente: l'influenza musicale di Piggy era cresciuta e numerosi sono i musicisti ad aver avuto D'Amour come ispiratore, tra cui lo stesso Mongrain. Curiosamente, fu proprio la conoscenza di Mongrain a riportare Blacky nei Voivod, dato che i due avevano anche suonato insieme proprio alcuni pezzi del gruppo. L'alchimia che si creò tra la band in studio mentre si preparava per il ritorno on stage fece scoccare la scintilla e l'idea di fare un nuovo disco crebbe sempre di più. Va detto che i Voivod non ebbero fretta in tal senso: tra Infini e Target Earth passarono ben quattro anni conditi da concerti, il live DVD Tatsumaki: Voivod in Japan 2008, il live album Warriors Of Ice e la ristampa del demo To The Death!..., tutto materiale uscito per etichette minori, quindi senza sovraesposizione mediatica. Ci voleva del tempo perché la decisione di andare avanti senza Piggy era impegnativa e scatenò delle preoccupazioni tra i fans più accaniti, che si accostarono al nuovo lavoro con parziale scetticismo e la paura di aver a che fare con un lavoro mediocre che guastasse una carriera senza sbavature. Sensazioni giustificate, ma che all'ascolto di Target Earth furono per la maggior parte spazzate via: i Voivod erano vivi e vegeti, seppure parzialmente autocitazionisti nel corso dell'album, riportandoci alla fine degli anni 80 con il loro prog/thrash tecnologico. Una rinascita ed un nuovo corso per i Voivod, nel totale rispetto della tragica morte dell'amico, dei fans e della loro storia. Il 2013 portò anche un disco solista di Away, se vogliamo chiamarlo così: Cities, un collage di suoni e rumori registrati tra il 2010 ed il 2012 durante gli spostamenti del tour, fatto più per piacere proprio che per una reale ambizione commerciale. Nel luglio del 2014, Blacky lasciò la band per la seconda volta a causa di disaccordi col resto dei membri circa la gestione della band; ad oggi lo troviamo impegnato nei Cœur Atomique assieme a Monica Emond, progetto che vede due bassi e numerosi effetti elettronici. Al suo posto, dopo aver esaminato anche la possibilità di un ritorno di Jason Newsted, venne chiamato Dominique "Rocky" Laroche, musicista forse con meno appeal mediatico dell'ex-Metallica, ma che rendeva più semplice l'aspetto logistico delle prove. Il resto è storia recente, con la pubblicazione dell'ottimo EP Post-Society, i tour, Away impegnato con i Tau Cross, le ristampe del catalogo della Noise e la notizia, arrivata alcuni giorni fa, della fine delle registrazioni del prossimo disco.
Il viaggio interstellare dei Voivod continua, nonostante le avversità che il destino gli ha posto davanti. Nel corso della loro carriera non hanno mai raggiunto quei numeri (in termini di vendite) che avrebbero meritato ed in molti casi anche gli stessi addetti ai lavori non gli hanno dato l'importanza dovuta, complice anche uno stile che è per molti, ma non per tutti. In ogni caso il rispetto che la comunità metal e l'amore che lo zoccolo duro dei fans gli ha sempre riservato vale molto di più e gli stessi Voivod lo sanno, dimostrandolo anche dal vivo. Ed è proprio in quei momenti che pare chiara la legittimità della scelta di continuare dopo la morte di Piggy: su quel palco i Voivod non sono mai da soli, lo spirito del chitarrista è sempre con loro e quando suonano Astronomy Domine lo sguardo ed il pensiero di tutti va verso il cielo, lo spazio e l'infinito.
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Li conobbi con Killing Technology due anni fa, e me ne innamorati, grandissima e purtroppo sfortunatissima band. Molto bella questa rubrica, sarebbe bello leggere anche di gruppi Epic, come Manilla Road, Dark Quarterer o Virgin Steele! |
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O c'è qualche bontempone? |
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C'è qualche virus nel sito? |
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In effetti Galilee è quello che ho fatto più fatica a trovare, anche se tempo fa grazie ad ebay ho colmato la lacuna, quindi ti capisco. In ogni caso, l'ascolto di Jack Luminous è consigliato a chiunque  |
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Se non l'ho ancora preso, è solo perché non l'ho mai trovato. . |
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Prendilo Galilee! Non puoi perderti Jack Luminous!!!  |
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Tutto molto figo e interessante. Come già avevo scritto, mi piace tutto dei Voivod tranne Outher che non ho quindi non lo conosco.. Di questa seconda parte sono molto legato a Phobos e Katorz. |
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Anche per me The Outer Limts capolavoro definitivo... io stravedo pure per Angel Rat, anche se rimane molto melodico per gli standard della band. Ma comunque non c'è un solo album dei Voivod che non meriti di essere ascoltato. Gruppo che mi stupisce ad ogni puntata della serie. P.s.: Come dice Korgull, anche l'ultimo EP è una figata. |
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Ottima cronistoria! Il mio preferito di questa seconda fase (anche se qua ne abbiamo anche altre due o tre..) rimane "The Outer Limits". Interessante anche l'industrialoide "Negatron".. |
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L'ultimo EP era splendido, se il nuovo album sarà su quei livelli.... |
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Penso che nonostante i tantissimi capolavori passati (angel rat compreso) the outer limits sia il loro picco più elevato dove convivono tutte le sfaccettature della loro musica senza sbilanciamenti eccessivi. Purtroppo non ho mai ascoltato i lavori senza snake ma solo perché all’epoca ascoltavo altro e ora sono troppo pigro per mettermi a recuperare, ahimè il tempo libero è poco e ho altri hobby. Viceversa comprai il loro ritorno con snake e il ridimensionato newsted, album gradevole ma che non mi ha lasciato molto perché ormai era passata l’infatuazione giovanile. L’ultimo lavoro mi è piaciuto ma per i motivi di cui sopra l’avrò ascoltato tre volte. |
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Forse sono l'unico a cui piacciono solo i primi 2 album e quelli fatti con eric forrest |
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L'epoca con E Force è strepitosa, Phobos una delle vette della loro discografia |
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