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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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ALMOST FAMOUS - # 5 - Toxik
01/09/2013 (4752 letture)
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LA STORIA DEL TECHNICAL THRASH Il confine tra idolatria e incomprensione è un filo molto sottile che riesce da solo a creare miti e leggende o a tarpare le ali del successo con innaturale ferocia. Nella storia della musica in generale sono stati moltissimi i gruppi visionari, in grado di anticipare i tempi con le loro incredibili intuizioni e i loro stili estremamente innovativi; ciascuno di essi, ora, ricopre uno dei due ruoli che il confine sopracitato gli ha offerto (o imposto). Siamo nel 1979, quando il quattordicenne Josh Christian si getta a capofitto nel mondo della musica: per alcuni anni, in compagnia di alcuni giovani amici, ha lavorato sulla stesura di riffs, brani e testi per la sua prima band che rispondeva al nome dei The Photogenics. In quel periodo il thrash metal non si sapeva nemmeno cosa fosse, i Venom stavano provando i brani che sarebbero poi diventati celebri nelle loro prime demo e Josh Christian si dedicava con i suoi amici a svariati generi musicali: post-punk, progressive, noise e, infine, metal. Sviluppando precocemente le proprie incredibili capacità chitarristiche da shredder, Josh ha cominciato in piena adolescenza a trarre ispirazione da gruppi storici dell’heavy metal quali Accept, Motorhead, Judas Priest, Scorpions, oltre alle pietre miliari degli anni settanta Black Sabbath, Deep Purple e AC/DC; tuttavia, in modo differente rispetto a quanto ci si sarebbe aspettato da un amante della musica metal in un’età così precoce, Josh era interessato anche ad altri stili che potessero formare il suo stile poliedrico: Gentle Giant, Yes, Emerson, Lake & Palmer, King Crimson e Jethro Tull. Come dichiarato dallo stesso principale compositore, lo stile dei Toxik è stato caratterizzato dalla sua poliedricità musicale e dall’ideale del “suoniamo qualsiasi cosa che ci piace”. Inizialmente, il progetto che poi si sarebbe rivelato come quello definitivo aveva preso il nome di Tokyo, incappando tuttavia in problemi legali dovuti alla precedente registrazione del monicker da parte di un altro gruppo; quando finalmente il nome Toxik fu accettato come monicker ufficiale della band, passarono giusto un paio d’anni durante i quali venne pubblicata la demo d’esordio Wasteland che si rivelerà in seguito un buon successo; infatti, con una line-up in grado di sostenere il virtuosismo chitarristico dell’axe-man e la voce di Mike Sanders a graffiare incessantemente le orecchie dell’ascoltatore, i Toxik hanno colto l’occasione di una proposta di contratto e si sono gettati a capofitto nel mercato musicale sotto l’imponente casa discografica Roadrunner Records, che si rivelerà dapprima un’occasione incredibile e poi la più grande delle delusioni. Prima che Josh Christian e compagni entrassero in studio per dare il via alle registrazioni del formidabile esordio World Circus, lo stesso Christian ha dichiarato più volte di aver composto circa venticinque brani e di aver effettuato una pesante cernita con quelli che riteneva più appropriati al concept dell’album, dimostrando già la sua grandissima intenzione di compiere un lavoro di livello superiore alla media. Senza tradire le aspettative, World Circus si è dimostrato un esordio con il botto che ha offerto ai Toxik la possibilità di suonare nel 1988 al grande festival Dynamo Open Air con una performance riproposta su dvd negli ultimi anni da Displeased Records; la conferma dello stato di grazia, almeno a livello compositivo-musicale, della band è arrivata con il secondo disco Think This sempre su altissimi livelli, malgrado la rivoluzione dietro il microfono con l’ingresso di Charles Sabin al posto di Mike Sanders e l’introduzione di uno strumento inusuale (in ambito thrash) come le tastiere; quando ormai la strada per il successo dei Toxik, alla pari con molte realtà più blasonate del periodo, appariva spianata ecco spuntare i soliti ostacoli che hanno minato seriamente tutte le possibilità di successo di questa grande band.
IL CONFRONTO CON LA ROADRUNNER Sulla disparità di trattamento da parte delle etichette discografiche nei confronti di band di genere e potenzialità simili, ci sarebbe da scrivere un articolo intero di molte pagine, senza riuscire a trattare l’argomento in modo completamente esaustivo. Malgrado ciò, circoscrivendo tale discorso alla Roadrunner Records della fine degli anni ottanta e alla situazione dei Toxik si può riassumere un rapporto che può essere usato come paradigma per decine di altri casi simili. Tornando sul discorso dell’esiguità del confine tra idolatria e incomprensione, si può affermare tranquillamente che l’etichetta discografica nei confronti dei Toxik si è trovata irrimediabilmente sbilanciata dalla parte sbagliata di tale confine: negli anni ottanta, con il thrash che continuava a dominare il mercato musicale, non c’era spazio nei pensieri meramente commerciali di proporre un qualsivoglia tipo d’innovazione. Questo è il motivo principale per cui, dopo la pubblicazione e il buon successo dell’esordio World Circus che ha portato i Toxik alla loro famosa esibizione al Dynamo Open Air del 1988, il secondo disco non venne tenuto in conto quanto il precedente dalla Roadrunner stessa. Infatti, la lavorazione e i tempi di produzione dei due dischi furono molto differenti: World Circus vedeva i suoi brani già praticamente scritti e conclusi ancor prima della firma con la label, mentre Think This necessitava del naturale tempo dovuto a composizione, elaborazione e registrazione delle canzoni; da questo periodo di lavoro è conseguito un problema decisamente importante che coinvolge la maggior parte delle band emergenti: la mancanza di denaro. I membri dei gruppi si trovarono a dover fare economia e sacrifici per poter portare avanti il loro progetto (alcuni addirittura tornando a vivere con i propri genitori per risparmiare il denare poi da investire nell’album). Il supporto dalla label, da sempre abbastanza scarso nei loro confronti, venne ancora meno quando si comprese l’idea di Josh Christian per il secondo album. "Iniziai a scrivere da un punto di vista assolutamente personale. Dopo tutto, sono sempre stato amante della musica prog e la mia chitarra sembrava suonare da sola quei riffs; così ho pensato: perché non scrivere un album che coinvolgesse più stili?” (Josh Christian)
Il conformismo della label richiedeva che il secondo disco dei Toxik seguisse lo stile che attirava moltissime vendite in quel periodo; la loro era una richiesta per un nuovo album di thrash metal senza quelle contaminazioni che, secondo il loro punto di vista, avrebbero potuto significare un fallimento nelle vendite di questo Think This com’era stato inizialmente pensato. Tuttavia, visto lo scarso apporto della Roadrunner, Josh cercò di trovare un compromesso, anche se abbastanza polemico, per evitare che venisse tarpata la sua vena creativa.
"L’etichetta non ci stava più dando denaro, né supporto in qualsiasi caso, quindi perché avrei dovuto dare loro quello che volevano? Loro volevano un nuovo album di thrash… quindi, come provocazione, ho terminato il mio album con tutte queste contaminazioni prog. E loro l’hanno odiato.” (Josh Christian)
Il compromesso è stato poi trovato con la sostituzione di Mike Sanders alla voce e le nuove linee vocali di Charles Sabin le quali parvero più gradite alla Roadrunner che offrì il denaro strettamente necessario alla band per concludere le registrazioni di Think This. Esso, un disco incredibilmente valido e visionario, venne pubblicato nel 1989 profilando un tour mondiale che avrebbe potuto rendere la band una delle icone del genere. Come tutti sappiamo, purtroppo non è andata così.
UNA TRISTE CONCLUSIONE…E UN ENORME LASCITO. La pecca principale dei Toxik, anche se di pecca proprio non si può parlare, è stata quella di essere una band poliedrica e dalle infinite sfumature in un periodo dove andava per la maggiore la musica nuda e cruda, sparata in faccia all’ascoltatore senza alcun tipo di orpello o di elaborazione virtuosa. La Roadrunner, come la maggior parte delle etichette musicali del periodo, si concentrava sul genere di maggiore successo e non sembrava essere in grado di gestire il marketing di un gruppo come i Toxik, i quali si dimostravano sempre più come una combinazione unica di stili diversi, con elementi innovativi e mai sentiti prima in quella frangia musicale. In seguito a Think This, la band venne affiancata a King Diamond come supporto e attraversò con lui gli Stati Uniti; tuttavia, sia per l’ormai irreparabile compromissione del rapporto con la label, sia per la difficoltà a gestire la band con il poco denaro che avevano a disposizione, i Toxik si sciolsero e lo fecero nel momento in cui, se fossero stati supportati a dovere, avrebbero potuto fare il botto nel mercato musicale. Il conseguente (e beffardo) lascito di una delle band che ha contribuito in modo determinante alla creazione del technical thrash metal è stato incredibile: numerose band e chitarristi virtuosi si sono ispirati alle composizioni di Josh Christian, rendendo posteriormente i Toxik una delle band più sottovalutate e sfortunate del pianeta, ma anche una di quelle che hanno saputo entrare nel cuore (e rimanere) degli amanti di un genere musicale. Riassumendo uno degli (amari) pensieri di Josh Christian, l’esiguo successo e seguito dei Toxik è sempre stato estremamente spontaneo, a differenza di quello rivolto a band molto più blasonate: il gruppo è sempre stato amato per quello che ha messo in campo, per il sudore che ha versato e per i sacrifici offerti alla Musica con la M maiuscola. Questo può essere sufficiente, per quello che può valere ora, per rendere i Toxik come uno dei più grandi gruppi del panorama thrash della storia.
DISCOGRAFIA TOXIK 1) World Circus (Roadrunner Records, 1987) 2) Think This (Roadrunner Records, 1989)
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15
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....grandissima band, ho entrambi i dischi in vinile comprati all'epoca.....e tra poco nonostante il tempo immemore, li andrò a vedere live....25 anni in ritardo,ma li gusterò con le orecchie e il cuore di allora !!! |
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14
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Band eccezionale ma sfortunata!Ricordo quando comprai "World Circus"in vinile, non credetti alle mie orecchie,pazzesco! |
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13
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Lo so... Dispiace a me che non sono un redattore, figuriamoci a chi si sbatte e dedica tempo per divulgare qualcosa di valido che poi sembra non destare alcun interesse... Potrei elencarti decine e decine di recensioni che avete in database su bands che considero valide, ma che nessuno si fila. Spiace inoltre constatare che moltissime persone le quali seguono il metal sembrano (almeno apparentemente) conformiste, proprio come quelle che spesso criticano riferendosi ad altri ambiti, ma immagino che in alcuni casi tale atteggiamento derivi da una mancata conoscenza di determinate realtà: per questo sono convinto che sia giusto parlarne.  |
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12
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Una grande band, due dischi di qualità eccelsa... Un vero peccato, la sfiga ogni tanto fa la bastarda. |
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11
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Hai ragione Nightcomer, però sai non è per il fatto di avere pochi commenti in se che mi lamento, è che mi spiace veramente quando band del genere riscuotono poco interesse. |
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10
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toxic : misteri della fede..metal . grande band che non è riuscita a sopravvivere. |
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9
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@ Er Trucido: come non darti ragione, però l'importante è che voi proseguiate a parlare di certe realtà valide, a prescindere dal riscontro ottenuto in termini di commenti (la cui qualità rimane tutta da dimostrare); sinceramente, anche se con un pizzico di amarezza, preferisco leggere un ottimo articolo poco commentato che l'ennesima rissa mediatica su qualsivoglia argomento riguardante le ritrite bands mainstream, pur rendendomi conto che nell'ottica di fornire una panoramica completa ai lettori si debba trattare un pò di tutto. |
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8
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A questo ritrovo di vecchie cariatidi metalliche non potevo mancare anch'io che ho comperato ( ai tempi ) e posseggo ancora entrambi i vinili. Preferisco Think This ma anche il primo è un ottimo disco, |
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7
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Li conosco bene anch'io, avevo comprato Think This appena uscito, però preferisco il primo, più grezzo. |
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6
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E dammi tempo Diego ,ecco ora siamo a 6(66)....... Vabbè,cazzate a parte,loro sono uno dei miei gruppi preferiti. Lo stile orecchiabile e pomposo di Think This mi ha abituato a sonorità metal meno estreme,facendomi apprezzare di più generi come l'Heavy/Power americano o l'AOR.La cosa che mi lascia basito è che un disco come TT è piaciuto pure a gente che non sa manco con quali strumenti si suona il rock,testato personalmente. Evidentemente,la musica vera,quella fatta con passione e dedizione,può essere apprezzabile per tutti. Eccetto generi particolarmente estremi,ovviamente. Aspettiamo il loro ritorno in studio e vediamo che cosa combineranno. |
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5
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4 commenti... la gente si scanna per delle minchiate e tralascia queste perle. gruppo sfortunato e troppo sottovalutato, ancora oggi purtroppo. |
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3
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Hai proprio ragione: i Toxik se la meritano una bella puntata tutta per loro. Ho il vinile di Think This. Non che sia un merito sia chiaro ma avevo voglia di dirlo. |
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2
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World Circus 1987 Think This 1989 sono due MUST DEL 'technical thrash metal' fateli vostri immediatamente non sapete cosa vi perdete___emozioni in musica. |
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1
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Grandissimi toxik...vi sto aspettando!!! |
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