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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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AIDA - Memorie di una sera di Musica e Gloria
01/09/2009 (6750 letture)
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Come tutti ben sapete, Metallized è una realtà unica all’interno del panorama metal: scrutando minuziosamente il database troverete titoli e temi tra i più inaspettati, concernenti il nostro bel mondo borchiato seppure apparentemente decontestualizzati e/o concettualmente antitetici: potrei citarvi la poesia di Franco Battiato, le avventure narrate del maestro Allevi, l’agghiacciante messa in musica del Tartuffe di Murnau, le riflessioni sul Festival di Sanremo, su Woodstock, sui Queen e Freddie Mercury, giusto per esplicitare alcuni casi reali. Ora, addirittura, Metallized vi parla di uno dei grandi capolavori dell’opera lirica nazionale: l’Aida.
L’articolo non vuole certo proporre un’analisi accurata della “fatica” verdiana (impossibile per un qualunque non addetto ai lavori), né tantomeno scendere alla minuzia dei 4 atti dello spettacolo; il report è una testimonianza delle opportunità artistiche che il nostro Belpaese ci regala ogni qualvolta lo desideriamo; è un manifesto ed un invito alla totale apertura mentale, nonché un tributo alla musica d’autore.
Insomma… è un’altra, ulteriore opportunità di approfondimento che vogliamo regalare a noi stessi ed a voi lettori. Metallized all’Aida c’è stato, grazie alla passione personale di un redattore (Gabriele Fagnani “Furio”, che ha proposto ed affrontato questa sfida) e grazie ad una visione editoriale che non vuole privarsi di qualche “licenza poetica”.
E se davvero pensate che l’opera non abbia nulla a che fare con il jeans e la pelle nera che indossate quotidianamente… beh… allora vi consiglio di soffermarvi attentamente sul Gloria all’Egitto dell’Atto II. A quel punto tutto vi sarà chiaro!
AIDA – TEATRO GRECO DI TAORMINA
Alle volte sono proprio i più insospettabili a riservare le sorprese più sconvolgenti; gente apparentemente normalissima che invece coltiva hobbies spaventosi o che pratica le più stravaganti pratiche sessuali o chissà cos’altro ancora… altre volte invece è proprio l’opposto, ossia gente dalla quale ci si aspetterebbe le peggiori nefandezze è capace di stupire per la propria gentilezza o profondità di spirito. Immagino dunque le perplessità che potrebbero insorgere leggendo un giudizio su un opera lirica dello spessore dell’Aida, sulle lerce pagine di una webzine specializzata in metallo pesante. Inutile dire che il mondo è bello perché è vario e poi immagino che chiunque abbia una forte passione per la musica non badi più di tanto agli effimeri limiti che dividono i vari generi musicali, finendo per godere allo stesso modo in fronte ad un assolo di chitarra come al cospetto di una orchestra classica.
La rappresentazione dell’Aida è inserita nella rassegna Taormina Arte, appuntamento ormai celebre per tutti gli amanti della musica lirica, che quest'anno vede nel proprio programma la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. La splendida cornice dell'evento è il teatro antico di Taormina, per l'occasione avvolto in un semplice manto di luce, suggestivo ed originale. Trabeazione, colonne, nicchie e capitelli per una sera si sono trasformati in palme, sfingi, sarcofagi e palmizi del Nilo, grazie allo strepitoso lavoro del designer delle luci Lorenzo Tropea, che dietro la regia di Enrico Castiglione e unito al lavoro di Alfredo Troisi, hanno saputo rendere magico uno scenario che difficilmente sarebbe stato migliorabile. Null'altro componeva la scenografia, se non una scalinata che occupava tutto il palcoscenico donando un imponente colpo d'occhio ma rendendo i movimenti degli attori, e soprattutto delle ballerine, particolarmente difficoltosi. Nonostante ciò le coreografie sono state notevoli, così come le performance del corpo di ballo, interamente al femminile (4 delle quali a seno nudo), per una performance assolutamente non invasiva e degna di ricordo.
Al contrario l'evento non diverrà altrettanto memorabile per la prestazione vocale di Isabelle Kabatu, protagonista nel ruolo di Aida. La soprano afro-belga è infatti apparsa subito inadeguata al personaggio, sia per lo spessore vocale, sia per l'accento che ha reso incomprensibile -nonostante l'attento uso del libretto- il testo dei vocalizzi. Certamente la provenienza può averla agevolata nella conquista del personaggio, ma conoscendone i trascorsi e le sue caratteristiche canore particolarmente ricche di gorgheggi e scale tonali, ritengo decisamente discutibile la designazione quale protagonista dell’opera. Sfortunatamente nemmeno la rivale in amore Amneris ha saputo offrire una prestazione di altissimo livello, mantenendosi su livelli pressoché mediocri e tra le righe, mentre il buon Radames, interpretato dal siciliano Salvatore Licita -accolto al Metropolitan di New York come il successore di Pavarotti- ha saputo ben tenere il palco con la sua voce potente e cristallina. Di altro livello sono però apparsi il celebre baritono Juan Pons, nelle vesti di Amonastro, il bravo Cristophoros Stamboglis nel personaggio di Ramfis ed il superlativo Antonio de Gobbi nel ruolo del Re d’Egitto, con la sua voce potentissima e spaventosamente profonda. Non essendo un attento frequentatore degli ambienti lirici nazionali, non conosco la storia dei diversi interpreti, ma la prestazione scenico/vocale di Antonio de Gobbi mi è sembrata decisamente superiore a tutte le altre, grazie soprattutto ad una potenza non indifferente. Altrettanto emozionanti sono stati i tuonanti cori diretti dal maestro Bruno Tirotta che hanno saputo regalare puri momenti d’emozione, tra i quali tengo a segnalare l’efficace inno alla guerra nel quale Radames prende il comando dell’esercito (primo atto) oppure la decisione dei sacerdoti di condannare a morte il valoroso Capitano delle Guardie (quarto atto). Qualche parola in più sarebbe da spendere sull’Orchestra Nazionale dei Conservatori condotta dal direttore Fabio Mastrangelo, quest’ultimo imbarazzantemente somigliante al caro amico Justin Odlung del progetto power electronics americano dei Genocide Lolita. Sfortunatamente la performance non è stata particolarmente memorabile, rivelandosi il più delle volte ovattata e sottotono con le sole parti solenni sufficientemente “energetiche”; una plateale stonata delle trombe oblunghe ha inoltre rovinato la marcia trionfale: rabbrividente!
Ovviamente non sono mancati momenti di pura potenza, nei quali il direttore Mastrangelo è perfettamente riuscito a trasmettere alle oltre 10.000 persone presenti tutto il prestigio della propria orchestra: con un sol gesto della bacchetta egli è stato capace di scaraventare Aida al suolo, in un tripudio d’impeccabile sregolatezza. Purtroppo la storia d’amore tra Radames ed Aida finisce nel più tragico dei modi, proprio come vuole la storia: dopo oltre 2 ore e mezza cala il sipario lasciando spazio ad oltre 10 minuti di applausi. Unica nota che definirei propriamente dolente è stata la limitata quantità di cuscini a disposizione del pubblico seduto in gradinata che ha costretto buona parte degli spettatori, compreso il sottoscritto, a sedere sulla nuda pietra per tutta la (lunga) durata dello spettacolo: potete solo immaginare gli effetti catastrofici che la mia schiena (ed anche più giù) ha dovuto subire?
Esperienza comunque memorabile!!!
Credits
Autore: Giuseppe Verdi Titolo: Aida Interpreti: Isabelle Kabatau, Rossana Rinaldi, Salvatore Licitra, Juan Pons, Christophoros Stamboglis, Antonio De Gobbi, Aldo Bruni, Raffaella Fraioli Coro: Coro Lirico Francesco Cilea Orchestra: Orchestra Nazionale dei Conservatori Direttore: Fabio Mastrangelo Regia e Scene: Enrico Castiglione Costumi: Sonia Cammarata Coreografie: Rita Colosi
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Va anche detto che i lettori abituali ormai troveranno superflua la cosa, ma chi capita per la prima volta di qua è giusto che venga informato delle peculiarità del sito, che magari da solo non noterebbe subito Magari non andrebbe a cercare Battiato nel nostro database, nonostante egli abbia tutto il diritto di starci  |
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Gino, forse ti sembrerà strano, ma classica e metal sono due facce della stessa medaglia, quindi non ci allontaniamo affatto dall'ambito che ci appartiene. Riguardo al modo di presentare gli articoli probabilmente verrà superato quando la cosa diventerà normalità, ma il tuo stesso commento dimostra che ancora non lo è, ed inconsciamente si tende a sottolinearlo., tutto qui. |
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Spero che Radames sia stato un gran tenore, ha dei soli davvero spettacolari in questa opera. |
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Bè ragazzi sapete chi è la persona che è stata seduta con furio sui gradini del teatro quella sera? IOOOOO (la sua ragazza)... cmq a parte il mal di schiena e la febbre che poi abbiamo avuto entrambi, ne è valsa la pena andare a vedere e ad ascoltare l'Aida di Verdi in un posto che tutti ci invidiano cioè Taormina. Se posso aggiungere un'altra cosa, non sono d'accordo con Furio xchè credo che siano stati tutti bravissimi compresa il soprano che interpretava Aida... anche se non si capivano bene le parole,è stata bravissimia e ha saputo recitare con una drammaticità davvero straordinaria! e anche Amneris!!!! ciao furio |
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Sembrerà strano ma condivido quasi pienamente con l'osservazione mossa da Gino. La maggior parte delle testate nazionali che sono partite da generi estremi tipo il Grind (...) hanno fatto la fine di non essere ne carne ne pesce e di seguire semplicemente le mode ed i favori del momento, ma da noi posso dire con una certezza quasi assoluta che non esistono spinte occulte e che l'attenzione è prevalentemente concentrata sul metal in tutte le sue forme, dunque penso che tu possa tranquillizzarti sul fatto che potrai sempre trovare pane per i tuoi denti. Un saluto e buona lettura |
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Caro Gino, questo articolo fa parte della sezione Orchestrale/Contemporanea, attiva da parecchio tempo... mi dispiace che la cosa non ti piaccia, ma del resto è da tempo che cerchiamo di portare avanti di pari passo il rapporto ed il confronto tra il Metal e ciò che resta della Classica oggi... |
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Mi permetto un commento sull'apertura dell'articolo, che si riconduce poi a tutti questi articoli che su Metallized vengono esaltati per la loro non appartenenza al genere. Sinceramente, da lettore, posso solo dire che questo continuo incensarsi sul fatto di pubblicare anche articoli su altro genere non è che sia il massimo... Capisco il volere approfondire anche altri tipi di musica, e sono fra i primi a leggere anche gli articoli più distanti dal genere principale, ma come vengono presentati è abbastanza fastidioso. Anche perché a ben vedere, se questo aprirsi può avere aspetti positivi, ne ha anche di negativi: pubblicare questi articoli significa apertura mentale tanto quanto allontanarsi dalla categoria a cui il sito è dedicato. Per intenderci, se passo su un sito dedicato al metal, preferirei trovarmi un articolo indirizzato ad un gruppo sconosciuto ma meritevole di attenzione, piuttosto che sull'Aida. Insomma, questo è il mio parere da lettore. Poi ben venga l'apertura mentale, ma direi di non perdere d'occhio anche la natura del sito e del suo pubblico. Saluti. |
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Eh si....siamo proprio dei metallari ignoranti e burini, ma come ci permettiamo simili recensioni? Grande Furio. |
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Sono certo che chiunque apprezzi la Musica non possa rimanere impassibile davanti ad uno spettacolo simile... anche la scenografia e soprattutto la location sono stati memorabili. Come purtroppo ricorda Thomas i soldi sono quelli che sono e non è possibile fare tutto quello che vorremmo, ma in questo caso.... ci stà! |
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Complimenti a Metallized per il suo essere sempre più unico e a Furio per il lavoro! Però cacchio... che cornice il teatro di Taormina... quelle foto sono magnifiche.... quando ci sono stato mi sono innamorato di quel posto, magnifico! |
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Io abito da due anni a due passi dal Cinema Parrocchiale eppure, ogni volta che voglio andare all'Opera, mi tocca guidare fino a Verona :-X Scherzi a parte, dev'essere stata un'esperienza meravigliosa. Non ho mai visto l'Aida, se non qualche breve spezzone in tv o su youtube, ma ora mi viene ancora più voglia di farlo... |
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Le trombe stonate no! bello mi piace questa cosa, molto. Io ho vissuto a due passi dall'arena di Verona per due anni e per un sacco di volte avrei voluto assistere ad una qualsiasi opera. Lì la stagione lirica dura diversi mesi . Putroppo ero povero e non potevo permettermelo! Posso dire di aver visto un sacco di volte la scenografia dell'Aida che veniva collocata in piazza Bra a due passi dall'arena. Beh, chissenefrega . Bella cosa davvero, compliments Furio. |
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