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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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JURASSIC ROCK - #4 WOODSTOCK - Tutto ciò che non vi hanno mai detto...
06/12/2008 (98429 letture)
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“ ...era un triste tramonto scambiato per un'alba luminosa...”
"At 0256 GMT on the 21st July 1969, Neil Armstrong became the first man to set foot on the Moon..." Con questo breve ma concitassimo comunicato l'America annunciava al mondo che 21 luglio 1969 il primo uomo aveva messo piede sulla luna; era l'inizio di un nuovo evo storico ? Era cominciata veramente l' agognata Era di Acquario tanto attesa, decantata, sognata, mitizzata ?
Confesso di esserci cascato anch'io da imberbe adolescente e come tutti i ragazzi della mia generazione ho creduto al mito Woodstock, alla “peace & love generation”, al “ no-more-war-people”, alla “Woodstock Nation”, al “Back to the garden” il profetizzato ritorno al giardino, a tutta quella paccottiglia di suggestioni beatnick e hippies, alla falsa prestesa che tutto potesse cambiare con una chitarra in mano e due dita nel segno della “V”, all'illusorio credo che Woodstock fosse parte dell'inizio di tutto e che da allora il futuro di noi giovani sarebbe stato saldamente ed esclusivamente nelle nostre mani.
Naturalmente o purtroppo tutto questo si è rivelato una autentico falso (notate l'ossimoro), il festival segnava l'inesorabile fine di un'era, le speranze resteranno tali, i sogni sono rimasti nello storico cassetto, gli ideali sono finiti nel cesso e l'acqua copiosa è scesa a portarseli via inesorabilmente.
Quello del 1969 resta comunque e almeno, un evento musicalmente miliare, sicuramente uno di quei momenti che hanno cambiato la storia del rock & roll, perlomeno questo ci è rimasto al di là dell' alone di ideali che si è costruito attorno e che il tempo ha poi pensato a consolidare o demolire. Film, dischi, commemorazioni e riedizioni hanno poi innalzato una cortina fumogena mitica a cui cercherò di dare una rilettura storica e imparziale per quanto mi sia consentito dal veicolo della mia modesta esperienza in materia.
Prima di tutto sfatiamo l'idea che sia stato un evento semi-spontaneo e che tutto sia avvenuto per puro caso. Il Festival era stato programmato a tavolino all'inizio del 1969 da tre giovani business-men che gravitavano da tempo nell'ambito del mondo discografico e finanziario. I tre, Michael Lang, Joel Rosenman e Artie Kornfield fondano il Challenge International Ltd. che dovrà operare, fiuto lungo, a 360° nel nascente mondo pop-rock ; un “Miami Pop Festival” a cui parteciparono fra gli altri Jimi Hendrix, Frank Zappa, Blue Cheer e con 100.000 persone è già un buon inizio.
Michael Lang 25 anni viene da New York. In Florida apre una catena di head-shop (negozietti dedicati alla controcultura e alle droghe “medicinali”). Organizza eventi musicali, festivals, produce artisti, è manager di alcuni nomi nuovi del rock come Joe Cocker, Jimi Hendrix, Ricki Lee Jones , Country Joe McDonald alcuni poi di scena al festival. Nel docu-film di Wadleigh lo si vede girare per l'area del concertone a bordo di una maxi-moto BSA.
Artie Kornfield di Brooklyn ha 26 anni, è autore musicale e soprattutto produttore: a 22 anni scrive e produce la famosa “Pied Piper”, 20 milioni di copie nel mondo e conosciuta in Italia come “Bandiera Gialla”. L'anno dopo diventa direttore artistico della Capitol Records, la più potente label del periodo che ha nel roster, fra gli altri, Beatles, Beach Boys, Sonny & Cher. Produttore di Melanie e John Sebastian, presenti anch'essi a Wood, lo si vede arrivare a bordo di una fiammante Porsche bianca (...che fa molto self-made-man...) e rispondere alle domande degli intervistatori con un fiore in bocca (...che fa molto Figlio-Dei-Fiori...).
Joel Rosenman, 26 anni viene dalle prestigiose scuole di Yale e Princeton dove ha studiato alta finanza prima di passare alla dipendenze alla Rosenman's Investiment Company di famiglia che gestisce fondi di investimento ed è anche proprietaria dei Media Recording Studios. E' un finanziere prestato al mondo della musica e arrivatoci tramite l'amico Artie Kornfield conosciuto appunto ai Media Studios. Anni dopo scriverà il libro “Young Men with Unlimited Capital- Giovani con Capitale Illimitato” in gran parte dedicato all'avventura di Woodstock e sarà un best-sellers. Nel tempo sarà un convinto sostenitore delle “Piramidi d'Investimento”, rischiosa pratica finanziaria mal sopportata dal Governo americano.
...Quindi, tutto meno che sprovveduti e utopistici sognatori dell'Era di Acquario....
Un annuncio sul Wall Street Journal alla ricerca di capitali e di opportunità di investimento dà il via alla storica avventura e “la banda dei tre” costituisce la sussidiaria “Woodstock Venture Inc”, società preposta appunto all'organizzazione e gestione dell'evento. I capitali provengono principalmente dalla comunità ebraica di investimenti di cui i tre fanno parte e a cui, tramite Kornfield, si aggiunge anche la Warner Bros con i suoi 100.000 dollari di partecipazione; persi gli eventi di Monterey e Atlanta, non voleva certo farsi sfuggire anche questa occasione.
La località prescelta per un probabile festival è 70 km a sud del villaggio di Woodstock, a Bethel, nella contea di Sullivan-New York e conta circa 5.000 anime dedite principalmente all'agricoltura; famose le zucche e cocomeri della zona. Il podere affittato, una conca naturale con laghetto annesso, White Lake, sono i 600 acri/2,5 km2 del coltivatore Max Yasgur convinto dall'insistenza del figlio e mal gliene colse... Per anni la terra non diede più frutti e durante le periodiche arature riaffiorarono zaini, berretti, sacchi a pelo, stracci, plastica, oggetti metallici, parti di moto e macchine, armi varie ed anche un fucile (...molto “peace and love” !!!). La fattoria con annesso caseificio fu assaltata da orde di hippies affamati o in cerca di un telefono, acqua, medicinali, cibo, assistenza, un rifugio per bambini o donne incinta. Due anni dopo Max vendette tutto e pochi mesi dopo morirà di infarto; il mensile Rolling Stones gli dedicherà una pagina alla memoria ; l'onore di essere l'unico non musicista ad averla avuta, l'onore di essere menzionato nella canzone “Woodstock” di Joni Mitchell e di averne una a suo titolo dai Mountain (For Yasgur's Farm), l'onore di essere immortalato nel film omonimo mentre parla a quella folla sterminata, l'onore di essere ricevuto e avere stretto la mano al presidente israeliano David Ben-Gurion e da questi essere riconosciuto e chiamato mr. Woodstock. Feci appena in tempo a conoscerlo ma ormai era un uomo provato da quella traumatica esperienza. C'è un pellegrinaggio costante sulla tomba di Max al Ahavath Israel Cemetery in Liberty-Sullivan County al pari di quello di una rock star. “I am my beloveds and my beloveds is mine”. Riposa almeno in pace.
Inizialmente i tre offrirono 50 dollari per affittare il podere facendo balenare l'idea che Max avrebbe fatto affari dalla sua fattoria con i momentanei ospiti giunti per un concerto da tenersi in un solo giorno e con previsione di 5.000 persone al massimo. Questo è quanto avevano dichiarato anche alle autorità del luogo per potere tenere il loro “Aquarian Exposition Music and Arts Festival” così pomposamente chiamato e registrato. Sconcertante che ai finanziatori ne avessero garantito almeno 50.000 e nel frattempo stampato 200.000 ingressi...
Fortunatamente in successivi incontri arrivarono ad offrire a Yasgur 75.000 dollari più altri 25.000 per i terreni dei vicini che si pensava potessero essere adibiti a tendopoli. Attualmente la ex fattoria del povero Max e zona circostante è stata acquistata per 8 milioni di dollari.
Anche la sistemazione degli artisti risultò poi stravolta poiché l'organizzazione aveva affittato solo 50 camere a El Monaco, motel, nelle vicinanze. Alla fine i biglietti ceduti solo tramite prevendita per i 3 giorni, prezzo 18 dollari, circa 100 euro al cambio attuale, furono 185.000 ma le presenze tutti sappiamo furono stimate in 500.000 persone (500 per la questura di Roma) anche se si presume che furono almeno 700.000 quelli che gravitarono intorno alle zone del festival senza comunque arrivare all'area vera e propria.
Trovati i soldi, i terreni e i permessi, fissati i contratti con gli artisti la cui supervisione è demandata allo scaltro Bill Graham, proprietario dei due Fillmore, East e West e manager di almeno la metà degli artisti presenti, a inizio agosto del “69 i lavori hanno inizio e viene montato un enorme palco in legno a due livelli, impensabile ai giorni nostri per le complicazioni strutturali, torri tubolari laterali per sostenere gli speakers e le luci e un enorme tendone di copertura che verrà poi tolto durante e dopo la pioggia perchè diventato pericolosamente fradicio e pesante. Una organizzazione e una tecnologia all'avanguardia seppure agli esordi in quel periodo anche se inconcepibile nei moderni festival sia per costi, per gestione e per logistica. Saranno poi montate altre otto torri in tubolare alte 20 metri l'una che circondano l'area del festival e fanno da supporto agli speakers-audio di un impianto Altec Horns/JBL Lansing con 2.000 amplificatori di potenza alimentati da tre generatori autonomi il tutto progettato dall'ingegnere Bill Hanley e previsto per il comodo ascolto ad almeno 150.000 persone (nda. ma non avevano chiesto autorizzazioni per 5.000 ?). L'impianto poi risultò largamente insufficiente ma comunque è considerato una delle massime espressioni del suono moderno per tecnologia e avanguardia e citato sovente come esempio sui manuali Audio-Pro come il Woodstock Bins.
Il festival può iniziare e le 200.000 persone provviste di ticket cominciano ad arrivare ed arrivano anche coloro che pensano di poter acquistare l'ingresso direttamente sul luogo. Biglietterie non ce ne sono, tagliandi non si trovano poichè erano stati posti solo in prevendita e si comincia a scalvalcare il timido recinto che è più una formalità di confine che un vero e proprio deterrente all'ingresso. La recinzione viene abbattuta, divelta in più punti e alcuni varchi sono talmente ampi tanto da far sembrare mai esistita una barriera e da permettere anche l'ingresso dei Flower-bus, dei Magical Mystery Bus e del colorato circo che li compone. Da questo momento si spargerà la voce con un tam-tam attraverso gli States che “ ...il Festival è gratuito...” e sarà un pellegrinaggio senza fine, un'invasione, una migrazione mai vista dagli angoli più remoti dei 50 Stati, orde di ragazzini mal equipaggiati e impreparati all'evento, mamme con sottanoni floreali, papà con barbe lunghe e bimbi sulle spalle, la più incredibile fauna di sfattoni e freakketoni giunti da ogni parte d'America, motociclisti arenati nel fango e automobilisti inchiodati in una coda lunga 30 chilometri, avventurieri e ciarlatani, Hell's Angels, attivisti politici e religiosi, giornalisti, troupes televisive e cittadini locali incazzati e lividi contro il povero Max, Police-Men, Guardia Nazionale e Esercito schierati come nel Viet-Nam, elicotteri che ronzano alla Apocalipse Now e lanciano nei tre giorni qualcosa come 750.000 confezioni di cibo pronto. Ci furono 5.200 interventi medici d'urgenza, per lo più per overdose e “cattivi viaggi”, 7 nascite e due bimbi furono chiamati Woodstock, un ragazzo morto sotto un trattore che faceva da navetta nell'area del festival e... finalmente musica, poi almeno la musica, tanta musica, la migliore (ma non tutta...) musica mai sentita fino ad allora !!!
Gli artisti e le performance che seguono sono il commento al film premio Oscar per il docu-movie di Wadleigh-Scorsese con montaggio “a mosaico” di Thelma Schoonmaker e riferite alla nuova versione uscita nel 1994 di ben 225 minuti anche se le impressioni invece vanno a quei giorni del 1970 quando assistemmo per la prima volta assoluta alla visione del film e alla scoperta dell'America 500 anni dopo Colombo. Il festival ha avuto uno svolgimento temporale diverso e non sempre riconducibile alle immagini del film. Alcuni artisti non erano presenti alla prima edizione del film, su altri sorvoliamo dignitosamente.
La musica-il film !!!
L'apertura musicale è affidata a Crosby, Stills and Nash. Viene citato anche Young ma questi farà solo un'ospitata coi tre e non vorrà essere filmato, si unirà definitivamente al trio nel gennaio del 1970 per la realizzazione di Dejà Vu e quindi dopo il Festival; comunque non c'era in questa dolcissima Long Time Gone che si apre sui campi gialli e gonfi di grano della Yasgur's Farm, nella seguente bellissima Suite Judy Blues dedicata a Judy Collins, donna di Stephen Stills e nella allucinata ed elettrica Wooden Ships.
Lo psico-boogie dei Canned Heat è piacevole anche se Going Up the Country assomiglia molto a qualunque cosa di Chuck Berry. Divertente l'head-banging del bassista Larry Taylor (e sì...certe cose si facevano anche nell'era pre-metal...), la presenza di un giovane Harvey Mandel alla chitarra e il divertente siparietto del fans che ruba una sigaretta a Bob “Bear” Hite mentre è occupato a cantare. Marca delle sigarette in bella vista ...
Alle 5 del pomeriggio del giorno 15 agosto parte il festival con Richie Havens praticamente sconosciuto in Italia lui e la sua Freedom/Like a Motherless Child. Questo folksinger sdentato che smanazza sulla chitarra, grattuggia le corde (e le rompe !!!) ci lascia un po' sconcertati . Ci sarà di meglio in seguito.
Joan Baez simpatica come la sabbia nelle mutande ma la sua Joe Hill è conosciuta.
...E finalmente vennero gli Who... See Me, Feel Me e Summertime Blues di Eddie Cochran fanno parte ormai della storia e la performance dei quattro di Tommy sarà ricordata come la più devastante di tutti e tre i giorni; oltre due ore ininterrotte di esibizione. Grande Roger e grande Pete che alla fine butta anche la sua Gibson SG al pubblico (sigh...). Durante la sua esibizione Pete fu interrotto dall'attivista Abbie Hoffman in pieno stato confusionale da LSD e fu portato a fatica fuori dal palco. Pete allora urlò “il prossimo che mi attraversa lo stage lo uccido...” e Roger intonò “See Me... Kill Me ...”
Sha Na Na scherzosi e ironici con la loro At The Hop canzoncina alla doo-wop e alla “Happy Days”. E infatti in seguito saranno più volte ospiti del programma televisivo e del film Grease. Niente seguito in Italia. Erano in nove; la metà purtroppo morti di eroina.
Joe Cocker ...e qui ci sarebbe da fare un capitolo a parte. Chi non ha presente la versione sofferta, urlata, devastata di With a Little Help From My Friends dei Beatles ? La camera inquadra le mani di Chris Stainton all'Hammond, il falsetto di Henry Mc Cullogh e la Grease Band che supporta alla grande il benzinaio di Sheffield che vedrà la vita stravolta da questa esibizione. Grande voce, grande mimica tarantolata, grande performance. Insomma ...UN GRANDE.
Arlo Guthrie, figlio non ispirato di cotanto padre è divertente e niente di più. La sua Come Into Los Angeles si lascia ascoltare piacevolmente. Mai avuto gran seguito in Italia a parte la parentesi di Alice's Restaurant, disco e film.
Ten Years After un altro momento mitico del festival e del film. La band guidata dal funanbolico Alvin “The Rocket” Lee, monumento del rock-blues, esegue una tiratissima I'm Going Home a velocità supersonica ed è una esecuzione che lascia assolutamente senza fiato. Impagabile, impareggiabile, imperdibile, inspiegabile.
Jefferson Airplane si lasciano guardare anche per gli occhi azzurri della bella Grace Slick. Erano barricaderi ora sono assecondati al più laido show-business ; come cambiano i tempi!!! Più puri in seguito gli Hot Tuna di cui ammiriamo qui il chitarrista Jorma Kaukonen.
Santana esibizione storica della latino-rockband. Anche loro, semi sconosciuti al nostro pubblico, beneficiarono come altri della presenza al film-evento per accrescere a dismisura il loro successo nel mondo e quindi anche in Italia. La loro Soul Sacrifice è un'orgia di musicalità e di ritmi guidati dal 17enne batterista Michael Shrieve. Assolutamente debuttanti a Woodstock si esibirono senza avere ancora registrato un disco. Carlos a dirigere una superband con grandi musicisti, Gregg Rolie, Chepito Areas, Mike Carrabello, David Brown e un grande effetto d'insieme.
Sly & Family Stones Il pazzo Sly Silvester e la sua coloratissima “family” si esibiscono in un brano, I Want to Take Higher, che elettrizza e risveglia la notte di Sabato 16 Agosto. Qui il più “cool”, il più vivo, il più vivido, il più funky & soul. Grande risultato anche per la presenza di una tastiera tutta italiana: la Farfisa Professional, più agile del solito Hammond e che Sly Stewart strapazza a più non posso.
Janis Joplin inspiegabilmente non presente nel primo cut del film è giustamente ricordata nella nuova versione del movie con Work Me Lord . Sorriso tenero, modi infantili e una voce come unghie sui vetri, una esibizione sofferta che tocca il cuore e l'anima per questa ventenne scomparsa troppo presto.
Jimi Hendrix Woodoo Child, Stars and Bars, Purple Haze. Tralascio qualunque commento, se qualcuno vuole metterci del suo faccia pure. (ma c'è ancora qualcosa da dire ?). L'esibizione di Jimi era prevista per domenica 17 a mezzanotte come main-act ma scelse deliberatamente di suonare per ultimo lunedì 18 mattina mentre la gente scemava per poter tenere la durata dell'esibizione ad libitum; suonò oltre due ore e mezza. Red House, Message to Love, Foxy Lady, Gypsy Woman, Fire, Hey Joe e una infinita Woodstock Improvisation.
Sui titoli di coda scorre la canzone Woodstock interpretata da Crosby, Stills and Nash e non presente nel festival. E' un omaggio, un gioiellino scritto da Joni Mitchell ed affidato ai tre per le loro stupende armonizzazioni vocali. Degna chiusura.
Alcune curiosità : I Greateful Dead che suonarono dopo i Canned Heat avrebbero dovuto riempire la notte ma dopo alcuni pezzi Jerry Garcia e Bob Weir rimediarono una tremenda scossa elettrica per una dispersione sul palco; fine dell'esibizione.
Mike Lang contattò John Lennon per avere i Beatles, il Divino rispose che veniva solo se accompagnato da Yoko e la Plastic Ono Band, non se ne fece nulla.
Bob Dylan rifiutò di esibirsi vicino casa infastidito dalle orde di hippies, Woodstock è dalle sue parti . Niente esibizione. Suonò due settimane dopo all'Isola di Wight.
Iron Butterfly bloccati all'aereoporto chiesero di essere portati a Woodstock con due elicotteri che non gli furono forniti; niente esibizione.
Una band delle più attese, quella di Jeff Beck si sciolse appena una settimana prima del festival; niente esibizione.
Il manager degli attesissimi Led Zeppelin Peter Grant chiese una cifra spropositata. Niente esibizione.
Joni Mitchell era stata invitata ma il suo agente preferì uno show televisivo al festival; niente esibizione ma regalò a CSN & Y la canzone Woodstock scritta apposta per la sua partecipazione. Fu un grande successo per i quattro.
I Doors avrebbero dovuto esibirsi a sorpresa; il tastierista Ray Manzarek e il batterista John Densmore, che si intravedono sul palco ad assistere all'act di Joe Cocker, attesero invano Jim Morrison. Niente esibizione.
Jethro Tull invitati, Ian Anderson rifiuta sprezzante: “non passo il mio week-end in un campo di patate accerchiato da hippies puzzolenti...”. Niente esibizione.
I Moody Blues rifiutarono perchè non consideravano il loro pop sinfonico adatto ad un festival di chiara connotazione rock.
Tommy James and Shondells, contattati rifiutarono perchè secondo i loro informatori avrebbero suonato “in un campetto dove si allevano maiali...”. Niente esibizione.
Frank Zappa invitato arrivò il giorno della pioggia, visto il mare di fango tornò indietro. Niente esibizione.
Lighthouse, band canadese invitata all'evento si ritirò qualche giorno prima schiacciata dal timore reverenziale per i nomi presenti. Niente esibizione ma ancora oggi in varie interviste rimpiangono amaramente quella decisione.
...Solo nel 1973, quindi ben quattro anni dopo l'evento, uno stuolo di revisori contabili riuscì a fare chiarezza sui conti del festival e a stabilire ad ognuno dei tre soci la quota da versare per coprire le notevoli perdite rimediate...
Il cast completo:
Joan Baez - The Band - Blood, Sweat & Tears - Paul Butterfield Blues Band - Canned Heat - Joe Cocker & Grease Band - Country Joe and the Fish - Creedence Clearwater Revival - Crosby, Stills, Nash & Young - Grateful Dead - Arlo Guthrie - Tim Hardin - Richie Havens - Jimi Hendrix & Band of Gypsy - Incredible String Band - Janis Joplin & Holding Company - Jefferson Airplane - Melanie – Mountain - Quill - Santana - John Sebastian - Sha Na Na - Ravi Shankar - Sly and the Family Stone - Bert Sommer – Sweetwater - Ten Years After - The Who - Johnny Winter Band
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Leggo molti commenti nei quali si affermano concetti tipo , non era grande musica o grandi musicisti , non era poi tutto questo granché, è stato mitizzato ma è stato tutto esagerato , non c era niente dietro quell orda di sballati , nessun ideale che valga d esser ricordato , nessuna rivoluzione culturale ecc ecc ,francamente penso che chi scrive queste cose , o è troppo giovane e troppo perso in un mondo ssbza più slanci emotivi e senza più ideali , tanto da non capire la potenza di quel periodo sua per espressione musicale ( quelka di oggi sarebbe musica ? ) sia per fermento ideale e culturale , oggi nemmeno se l’imprendono a pedate reagiscono , basta guardare le purtroppo recenti traversie per comprendere che i tempi in cui gli ideali venivano inseguiti anche urlando forte son finiti ,oppure , forse scritto da miei coetanei che già allora erano mollemente adagiati in poltrone comode nella monotonia di vite senza slanci , oppure troppo incaxxati con chi la libertà se la cercava e la guadagnava mentre loro assorbiti da esistenze già ispirate a giù la testa e guadagnare non potevano e non possono tutt ora cogliere la grandezza di quegli anni e dei pochi , una quindicina a seguire ed una manciata prima di allora , probabilmente gli anni migliori mai visti ,. Ma capisco , meglio Bollare chi li ha vissuti e capiti come nostalgico o visionario o poco obbiettivo , che ammetterne la bellezza e la grandezza ..Godetevi ciò che vi siete scelti o che vi siete lasciati imporre , che noi ci siamo goduti e godiamo tutt ora della nostra libertà ..conquistata è mai svenduta.... |
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Io, invece, ricordo più "allegramente" il Joe Cocker di John Belushi! 😅 |
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Su Woodstock quando ero piccolo (dieci undici anni) avevo registrato un docu-film che avevano passato su videomusic (lo so lo so mtv videomusic sono il diavolo però io stavo ore lì in agguato col videoregistratore pronto a registrare cose che mi facevano impazzire) ricordo che Joe Cocker e gli Who mi fecero gridare al miracolo, fu una scoperta sensazionale, conoscevo Joe Cocker all'epoca solo per la colonna sonora di un film pseudoerotico del cavolo di qualche anno prima (meglio la Fenech) e conobbi così anche i Canned Heat (mitica On The Road Again!) Adesso quella musica monumentale resta. Il contorno no e sinceramente non mi ha mai interessato molto, non ho mai sopportato chi mitizzava gli anni sessanta come se in quegli anni fosse avvenuta o fosse incombente una qualche "rivoluzione" (o meglio, non ho mai sopportato chi mitizzava quegli anni guardando con disprezzo ai giovani della generazione successiva, chi esalta la propria gioventù in realtà mi sta simpaticissimo). Ah, la risposta di Ian Anderson.. che bastardo  |
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La vostra profondità mi commuove ... GIURO |
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Saluto e stretta di mano,avremo modo per discutere animosamente.ciao |
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... e qua dissento, ma ora tocca a me non cercare di convincerti del contrario. |
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musicalmente parlando invece sono tutti gruppi/artisti che non mi dicono più di tanto,un misto beat-rock blues,mah! io tutta questa grandezza non ce la vedo. |
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Sai Lucignolo, che tu ci creda o no, è la prima volta che ne sento parlare. Così ho scritto subito Blue Moon e ho letto la storia. Ti ringrazio. Ho preso sempre abbastanza botte + o - velate di visionario. Qui invece imparo sempre qualcosa. Saluto e stretta di mano! |
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Giuro non proverò a convincerti ...un po' come l'operazione blue Moon qui in Italia,perla diffusione dell' eroina a metà anni 70, niente di nuovo,solo la storia che si ripete.oggi c'è internet?? |
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Io ho una teoria in proposito: sicuramente i capoccioni di Washington non gradivano affatto queste orde di capelloni che manifestavano contro la guerra in Vietnam. Però questi Hippies non combattevano con le armi e prenderli di petto sarebbe potuto risultare controproducente x loro (come successe a Kent in Ohio nel Maggio del '70), visto che erano pur sempre ragazzi americani. Si trovarono un po' nella situazione in cui si trovarono i farisei con Gesù, e come essi adottarono una strategia. Il punto debole di questi Hippies è che a loro piaceva sballarsi, "...perfetto!. E' venuto il momento di riesumare LSD dagli archivi della CIA". E' fatto noto infatti che la scoperta di Hoffmann venne testata negli anni '50 dalla CIA, x valutarne l'efficacia nell'utilizzo della pratica del lavaggio del cervello, presumibilmente applicabile agli agenti segreti in possesso di informazioni compromettenti. Ovviamente l'esperimento fallì e la pericolosa sostanza venne archiviata. Dandola in pasto a questi buoni a nulla, avranno pensato, li ridurremo in breve ad un mucchio di inutili ebeti. Ma non avevano calcolato la bravura di questi ragazzi nel gestire lo sballo. Per farla breve, risolsero il problema con l'eroina, la droga + nefasta che si poteva inventare all'epoca (oggi esiste anche di peggio). Così, tolti quelli che lo facevano x la moda, tolti quei pochi bruciati dall'acido, rimasero quattro gatti che sparirono nelle varie comuni sparse negli States, togliendosi così definitivamente dai piedi gli odiatissimi "sporchi idealisti". RIBADISCO: è solo una teoria mia esclusivamente, ma x quanto strampalata, sono convinto che sia andata proprio così, x cui non provate neanche a convincermi del contrario. |
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doveva essere la celebrazione di un intero movimento e di una stagione irripetibile e invece ne fu (inconsapevolmente?) il suo funerale.E forse fu un bene perchè finalmente il re e tutti i suoi cortigiani furono messi a nudo,la moda passò, il sogno finì e il risveglio fu semplicemente la realtà quotidiana.Non so se anche per il punk 10 anni dopo andò così,ma alla fine dopo il sogno c'è sempre un risveglio,e più il sogno è bello più il risveglio è amaro (sogni diversi ovviamente,ma i sogni hanno lo stesso profumo) .Di una cosa però sono quasi sicuro,al di la di chi ha seguito la moda ,chi ha creduto veramente nel "peace and love" o nel "no future" e ne sia sopravvissuto,abbia in qualche modo continuato ad esserlo anche dopo,nel suo piccolo,in coerenza con se stesso e i suoi sogni.....sennò la vita a cosa si riduce,insomma non credo sia stato tutto un bluff.
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Ian Anderson, secondo me, rifiutò perchè aveva ben capito chi cazzo erano gli organizzatori (la solita cricca) e dove si voleva andare a parare. |
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Quello di Dylan all'Isola di Wight fu una dei suoi più nefasti live: Like a Rolling Stones rovinata da un testo ben diverso dall'originale (amnesia?), arrangiamenti campati in aria, poca voglia (Dylan non suonò a W poichè dopo l'incidente in moto, aveva deciso di avvicinarsi alla famiglia). Ottimo articolo, tante erano le cose che non sapevo. |
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Oscar a Ian Anderson per il miglior rifiuto! |
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Grazie Livio, come dici le cose tu con la tua proverbiale finezza non le dice nessuno... Ti ricordo per la cronaca che Ritchie Havens non era per niente preparato a salire su quel palco anche perchè non toccava a lui ma poichè non si trovarono altri artisti in giro per lo stage al momento lo buttarono (impreparato) letteralmente in pasto e dovette starci qualcosa come 2 ore improvvisando e smanazzando appunto. Sapeva fare di meglio... Che poi io non abbia capito una mazza questo è chiaro a tutti da tempo...  |
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ma va fa' nculo, richie havens sdentato che smanazza te la potevi risparmiare, havens valeva tutto il resto del concerto di cui evidentemente non hai capito una mazza, nè lo spirito nè la carne...cose dei tempi... ma voglio mettere anche il buono, d'accordo su cocker e hendrix e utile il rendiconto dei danni... |
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"il festival segnava l'inesorabile fine di un'era". Sì, come quella del "ch". Sigh |
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Facendo i miei complimenti a Richard per la sua straordinaria lettura di quei giorni e per la ricchissima documentazione, aggiungo , se posso, ankio qualcosa: Sono passati piu di 40anni da quel 15 agosto 1969.... Pace Amore e Musica e poi droga e poi e poi....Il raduno di Woodstock nell'agosto del '69 è stato il monumento alle grandi utopie di una generazione. Il concerto dei concerti. L'evento degli eventi e...la piu grande dimostrazione di cosa vuol dire "comunicare" con la musica. Un popolo ke celebra un sogno: quello di un mondo migliore. Negli anni di Woostock la miglior musica ke si produce al mondo, la piu sperimentale, quella ke oggi sarebbe di nikkia, è la piu venduta. Non solo. I divi del rock di mettono sullo stesso livello del loro pubblico: il concerto come momento di condivisione, in cui artista e ascoltatore creano insieme un qualcosa. Poi sarà il punk e le superstar degli anni '80, cosi il concerto ke era diventerà spettacolo e la distanza si moltiplikerà fin quasi a nn sentire altro ke luci negli okki e suoni pompati nelle orekkie...il sudore e la voce interna dell'artista...bè, si è persa. In quel tempo il rifiuto del consumismo e dell'industria della moda di manifesta anke nel look. Un modo di vestire creato da ciascuno mescolando capi da vekkio sud west con stoffe orientali e pezzi poveri con moda d'altri tempi: purkè tutto sia frutto di creatività e nn solo di codici. Country Joe and the Fish cantano dal palco " I feel like I'm Fixin' to die rag" incitando il pubblico a Funkulizzare la guerra del Vietnam. Ma il piu grande urlo contro le bombe sul Mekong è quello ke arriva dalla kitarra distorta di Hendrix. L'inno americano è ridotto a un urlo profondo trasformandolo nell'onomatopea di un bombardamento. Woodstock è anke il festival dell'amore libero e della nudità senza pudore alcuno: cosi sono, cosi mi vedi, cosi mi accetti. E il corpo nudo diventa simbolo di liberazione, di rivoluzione, di semplice ed esemplare dimostrazione ke di fronte alla morte siamo tutti nudi. Oggi ha perso tutti questi valori per trasformarsi nell'esibizione della merce. E poi droga....si, tanta ed è il markio principale di W. Circola liberamente e viene evocata in tutte le canzoni di quegli anni. Ma si tratta di droghe come marijuana e Lsd, consumate in gruppo e concepite come strumenti di conoscenza e socializzazione, cose ke oggi sn state sostituite con MAFIA e COCAINA. Tra i mancanti cito anke i Rolling Stones per via del non raggiungimento della cifra richiesta. Per il resto sono perfettamente daccordo con te Richard:il festival segnava l'inesorabile fine di un'era, le speranze resteranno tali, i sogni sono rimasti nello storico cassetto, gli ideali sono finiti nel cesso e l'acqua copiosa è scesa a portarseli via inesorabilmente. |
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Ian Anderson è sempre stato un falso personaggio nel firmamento della gioventù di quegli anni fantastici, quella gioventù che stava cambiando un'epoca, quella gioventù che si sentiva libera e felice. Il leader dei Jethro, come lui stesso ha dichiarato, ha sempre recitato la parte del musicista sballato e frikettone ma non ha mai condiviso la sana ribellione dei giovani di quegli anni. Grande musicista, ma pure grandissimo uomo di merda!!!! |
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Questa la disastrosa situazione contabile; Spese di produzione : 2 ml di dollari + spese per flotta elicotteri + spese per 300 persone adibite all'organizzaziione e pagate anticipatamente per 6 mesi di lavoro (giorni effettivi di lavoro = 3 settimane). Situazione debitoria = 1 ml 300mila dollari. Mutui a copertura del debito = 11 anni con la County National Bank. Inutile dire che i 4, una volta finito l'Evento, non ebbero più nessun rapporto tra di loro anzi si parlarono con carte bollate e solo tramite i rispettivi avvocati.... END OF A DREAM... |
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1) complimenti per la finezza. 2) dove l'avresti letto 100000 nelle cifre finali? |
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che cazzo dite,non c'erano 1ooooo persone ma più di un milione!!! |
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beh, l esempio è un pò forte, ma è come il lancio della prima atomica..... un evento che ha cambiato il mondo !! |
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woodstock fu la fine di un periodo, per vederne l'inizio guardare il monterey pop festival... |
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La prestazione di Janis Joplin in questo concerto è da brividi, una voce graffiante ma piena di sentimento.. |
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ah ah John Lennon con Yoko ! sarebbe stato ridicolo e gli avrebbero tirato cocomeri |
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Intendevo il primo mediaticamente di dimensioni tali da risultare evento epocale. Per il resto non volevo dare giudizi etici, del resto non essendoci stato non potrei nemmeno farlo. il processo di storicizzazione del'evento si è già espresso in un certo modo comunque, ora tu confermi, non aggiungo verbo |
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per Raven............ l'ultimo Raven,purtroppo l'utlimo ! ! ! Prima c'erano già stati L'Isola di Wight, Monterey, Atlanta , Miami e decine di altri festival poco noti ma non per questo meno importanti. Questo è stato l'apice ma da qui in poi non furono più manifestazione "per stare bene insieme" ma per "fare tanti soldi sulle spalle dei poveri gonzi...). Mi dispiace disilluderti...l'ho vissuto |
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Scusate il secondo commento, ma dopo aver visto un sacco di filmati su Youtube ho deciso che mi comprerò il film. Come avrei voluto vivere negli anni Settanta! |
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Certo che è stato mitizzato, è stato il primo evento del genere, è normale che sia così. |
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lo dico sempre io che sono nato negli anni sbagliati! complimenti richard, un articolo davvero immenso e ricco di aneddoti e curiosità di cui ignoravo l'esistenza! PS: dalle mie parti in calabria (a cosenza) c'è un tale che gestisce una copisteria e che noi chiamiamo confidenzialmente "il maestro". ebbene questo folle nel '69 arrivò con l'autostop fino a londra dove prese un volo per new york e andò a vedere il concerto di cui si parla. ci mise circa 10 giorni per arrivare in america! e ancora nella sua copisteria conserva foto storiche che lo ritraggono sommerso da hippies! |
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dai FUSO non metterla giù così dura... certo c'era chi ci ha speculato e ha giocato con la buona fede dei giovani di allora ma ti garantisco che noi ci siamo andati con tutte le più buone intenzioni...abbi fede....e.....pace & amore (...e fantasia). . Grazie a tutti quelli che ancora una volta hanno dimostrato di apprezzare i miei modesti scritti e ricordi. ....Tutti meno GIASSE che ancora non si è fatto vivo ! ! ! |
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ho sempre considerato woodstock un evento a cui si è voluto dare a tutti i costi un' immagine simbolo del "vogliamoci bene, siamo tutti fratelli"....la solita ipocrisia che abbonda ancora adesso in molte persone. |
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Articolo splendido, immagini emozionanti. Che anni.. |
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Un piacevole salto nel passato.....complimenti all'autore con un po' di nostalgia. |
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Un'altra perla di Richard, bravissimo! Ora che ci penso l'Oktber Fest non l'ho fatto quest'anno...  |
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Il tempo passa Paky, il tempo passa....sta a noi trasmettere la memoria. |
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Grande Ian Anderson. Bell'articolo come sempre, mi ha svelato parecchie cose di cui non ero a conoscenza. Interessante la citazione agli Hot Tuna per me favolosi. |
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Bella la motivazione dei Jethro Tull...  |
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Sono sconvolto...stavo riguardando il film incuriosito dall'articolo, passa casualmente mio figlio che commenta " Cos'è, l'Oktober Fest ??? "......................... Non ho parole !!! |
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Beh dai, si può fare Al baccalà non diciamo mai di no, noi vicentini... |
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Se ti interessa sto pensando di organizzare il MESSINASTOCK, festival a base non di musica , ma di pesce stocco, ci vieni ?  |
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E' il mio più grande cruccio... essere mancato all'evento... per ovvie ragione di età, si intende. |
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Conoscevo quasi tutti i retroscena anche grazie ad un documentario rcentemente trasmesso su uno dei canali culturali di Sky, tranne le bands che non si esibirono, ma leggere questo pezzo è cmq un gran piacere. |
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Articolo STUPENDO che fa luce su tante cose poo chiare del festival e ne svela molte altre che nemmeno potevo immaginare.... soprattutto i dettagli organizzativi e le reazioni di molti degli artisti invitati o che non hanno suonato, con le varie motivazioni annesse... e la frase finale... spettacolo! Complimenti Richard! |
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