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27/04/25
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TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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DELIRIUM X TREMENS - Belo Dunum: lo studio report
11/10/2010 (5406 letture)
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PREMESSA
E' il 5 settembre il giorno in cui vado a trovare i Delirium X Tremens, impegnati a completare presso i Majestic Studios di Scorzè (VE) Belo Dunum - Echoes From The Past, nuovo disco in studio frutto di due anni di intenso lavoro preparatorio e compositivo. Ciò che mi aspetto di sentire è una bella anteprima di un disco death metal: ciò che otterrò, con mia sorpresa, sarà una grande panoramica sulla profondità lirica e musicale di quello che, a conti fatti, sembra essere il disco della svolta per i deathster Nostrani. Tradizione, dedizione, coraggio e ricerca sono i principi che hanno condotto i Delirium X Tremens ad incidere questo loro nuovo capitolo: certo, posso dire di aver ascoltato solo una parte dell'album, ma quello che ho sentito mi ha toccato tanto nel gusto quanto nel pensiero, sensazioni rare, per il sottoscritto, che esulano dal rapporto di amicizia che negli ultimi mesi si è sviluppato in particolar modo con Ciardo e Pondro, cantante e bassista della band. Buona lettura, dunque, nella speranza che quest'articolo possa convincere tutti voi ad ascoltare Belo Dunum - Echoes From The Past, non appena sarà messo sul mercato!
L'ARRIVO AI MAJESTIC STUDIOS
Non ero mai entrato nei Majestic Studios di Marino De Angeli, ma è chiaro il motivo per cui questo posto ha successo tra le band metal di zona e non: gli spazi ampi di cui è dotato permettono di incidere sia in digitale che in analogico (come nel caso dei Delirium X Tremens), e la sala regia è dotata di tutte le attrezzature necessarie per mettere in risalto l'operato dei musicisti. Inoltre Marino dimostra di essere non solo un bravo fonico studio, ma anche un ottimo compagno di viaggio: nelle poche ore trascorse insieme noto con piacere che il suo lavoro è finalizzato a dare risalto al lato artistico dell'album, nell'ottica di massimizzare il risultato (anche, e soprattutto, a discapito di determinate regole commerciali). Marino si comporta in tutto e per tutto come se fosse il quinto membro dei Delirium, lavorando insieme alla band per la miglior riuscita del prodotto finale, discutendo sui suoni, sui volumi, sugli effetti; l'esperienza, anche mia personale, suggerisce che questo tipo di filosofia, per quanto rischiosa da un punto di vista della vendibilità del disco, è assolutamente vincente in merito alla sua bontà finale.
LA MUSICA, LE TEMATICHE
Belo Dunum - Echoes From The Past è un concept album dedicato a Belluno (Belo Dunum è infatti il nome originario della città, derivante dal celtico e che si traduce, letteralmente, con "collina splendente") ed alle sue leggende; i brani sono narrati dall'unica voce di un soldato alpino, che si presenta in I was (primo brano del disco) e che oltretutto funge da collante con alcuni degli eventi narrati nel precedente album della band. In particolare vengo a contatto con Vajont - 9 ottobre 1963, il brano conclusivo dell'album, dedicato alla tanto celebre quanto indimenticata catastrofe: divisa in tre sezioni, questa grandiosa opera di metal estremo brilla per la simmetria tra musica e parole; se la prima parte parla dei presagi del disastro, ciò che colpisce la mia attenzione è il momento in cui le liriche stanno per annunciare la tragedia: qui succederà qualcosa, a livello musicale ed anche produttivo, che rappresenta perfettamente quei momenti terribili. L'immedesimazione è totale, e questa teatralità viene approfondita nella fine di questa seconda parte e nella dolcezza delle note acustiche di The Memory, terza parte di Vajont - 9 ottobre 1963. Non voglio scendere troppo nei dettagli, perchè credo che certe cose vadano vissute: ascoltando questo lungo brano ho avuto la netta impressione di trovarmi di fronte a qualcosa di magnificente ed al contempo di terribile. Provo molta ammirazione per il lavoro svolto dai Delirium X Tremens: affrontare tematiche così delicate richiede una maturità artistica che non tutti possono vantare di avere, e l'enorme rispetto con cui è stato trattato l'argomento merita altrettanta stima. Valore aggiunto, che conferma la profondità dell'opera, è la sua longevità: non mi è stato infatti possibile cogliere tutte le sfumature inserite all'interno dei tre passaggi con un solo ascolto, e soprattutto non avrei potuto notare gli aspetti simmetrici tra musica e parole se non avessi avuto sotto mano i testi. Tra tutto ciò che ho avuto modo di ascoltare il 5 settembre, Vajont è certamente quello che più mi ha colpito (e che, ne sono sicuro, più colpirà chi ascolterà l'album).
IL RAPPORTO COL PASSATO
Oltre ai brani citati nel paragrafo precedente i Delirium X Tremens mi hanno fatto sentire anche altre parti del disco: scelgo di non parlarne, però, perchè ritengo che la sede più appropriata sia quella della recensione, quando il disco verrà pubblicato. Tuttavia non posso fare a meno di dirlo: i Delirium hanno finalmente fatto il passo avanti di cui avevano bisogno. Sono certo che Belo Dunum porterà loro molta fortuna, perchè la ricerca è stata talmente tanta da permettere alla band di costruirsi un'identità ancor più precisa: aspettatevi, con questo disco, di trovarvi di fronte ad una dose massiccia di death metal, condita da influenze orientaleggianti e, per ovvi motivi, realizzata anche con l'ausilio di strumenti tipici della zona, oltre a fiati ed ad emozionanti sezioni acustiche. Aspettatevi di sentir cantare anche in italiano, aspettatevi di sentire il dialetto locale, aspettatevi una produzione più che buona e, soprattutto, aspettatevi di potervi immergere completamente nelle tematiche affrontate: il booklet, oltre a contenere le liriche dei brani, conterrà anche una poesia di un importante poeta locale (di cui non so se, attualmente, posso fare il nome). I Delirium X Tremens sono cambiati, e lo hanno fatto per il meglio: considerate che Belo Dunum è il risultato di un lavoro durato circa due anni -cosa che posso confermare personalmente, dal momento che già l'anno scorso Ciardo mi parlava di questo progetto; considerate che non avete mai ascoltato nulla di questo genere; considerate che il tutto è stato completamente auto-finanziato. Traete le vostre conclusioni, e quando l'album verrà pubblicato, ascoltatelo: sono pronto a scommetterci la faccia che non ne resterete affatto delusi...
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8
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Bravi ragazzi! Ho sentito anch'io il preview di "Artiglieria Alpina". Sapete che mi sono allontanato un po' dal genere, ma questo album meriterà proprio di essere ascoltato e, mi sa proprio, meditato, cosa abbastanza rara ultimamente. Attendo news e avanti così!! |
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6
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Nicole hai posta  |
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5
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Ma mitico Pondro! Grazie del passaggio  |
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4
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Grazie a Nicola per il report e grazie a voi per i commenti. Non so se saremmo sotto Nuclear Blast se fossimo scandinavi ma so che siamo orgogliosi di essere italiani. Di band valide in Italia ce ne sono moltissime e grazie a webzine come Metallized fortunatamente abbiamo modo di far sentire la nostra voce! |
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3
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Su Youtube si trova un video-preview del nuovo lavoro: semplicemente immensi. Fossero stati scandinavi, sarebbe un album da Nuclear Blast! |
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2
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Conosco molto bene la tragedia del Vajont, purtroppo. Anche per motivi di famiglia. Bravi Delirium X Tremens, finalmente una band che scrive di cose importanti. |
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1
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oooh si me lo compro al volo sto disco...Di questa band che non conosci ne parli davvero bene,mi hai convinto..Se c'è una cosa che mi piace un sacco è sostenere il buon metal italiano...Yeeeah! |
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