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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Overkill - The Killing Kind
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( 6432 letture )
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Dopo l'abbandono nel 1995 dei chitarristi Rob Cannavino e Merritt Gant gli Overkill reclutano tra le proprie fila Joe Comeau -ex Liege Lord e futuro Annihilator- e Sebastian Marino (già membro degli Anvil); partendo da questa nuova line up la band registra l'anno seguente The Killing Kind, il miglior disco tra quelli appartenenti all'era "groove" e il primo dopo la separazione dalla major Atlantic Records.
Molti i punti di forza del platter, dal buonissimo lavoro delle "nuove chitarre" (come in Cold, Hard Fact tanto per fare un esempio) ai chorus accattivanti, più incisivi e maggiormente in evidenza rispetto al passato (e per questa novità va dato merito ai trascorsi da singer di Comeau): ascoltare l'epica intro di The Cleansing e il suo finale a più voci per credere. Da parte sua Blitz al solito corrode i timpani dell'ascoltatore con la caratteristica voce acida e velenosa, andando però anche a cercare influenze diverse dai suoi soliti standard per meglio rimarcare il nuovo stile musicale della "sua creatura". Gli elementi moderni tipici del periodo 90's sono qui ben presenti, insieme al tradizionale thrash troviamo infatti venature a tinte groove, hardcore e crossover, oltre ad altre novità quali l'utilizzo di back up vocal e audio sample (come ad esempio alcuni estratti dal film Batman Returns presenti nell'opener del disco). I riff sparsi nei vari brani sono magistrali ed efficaci, il sound -tipico del periodo- è come accennato sul grooveggiante e cadenzato (vedasi Bold Face Pagan Stomp) ma non si disdegna di intraprendere altre soluzioni come nella variegata Burn You Down/To Ashes, la quale presenta un inizio dal retrogusto doomy -che non guasta mai- e un duello d'asce sul finale da parte delle new entry davvero avvincente; sicuramente uno dei picchi di The Killing Kind che riporta alla mente i primi Black Sabbath. Cosa ancor più evidente nella strumentale Feeding Frenzy, il cui giro di basso distorto ricorda molto N.I.B.: qui D.D.Verni sembra voler rendere omaggio al famoso riff del maestro Geezer Butler, sbizzarrendosi poi nel prosieguo del brano. Il trittico iniziale composto da Battle, God-Like e Certifiable non lascia scampo all'ascoltatore con la sua rabbia -pura cattiveria al 100% e headbanging assicurato- mentre in Let Me Shut That for You tale furia è interrotta da un intermezzo melodico -che ha un non so che di ipnotico- e un breve assolo di chitarra a seguire, per poi tornare ai livelli precedenti. Ci sono anche episodi meno felici: un inusuale piano accompagnato da un raccapricciante synth (?!) apre The Mourning After/Private Bleeding, probabilmente una delle ballad più deboli di Ellsworth & Co., la quale non raggiunge appieno lo scopo che evidentemente gli Overkill si erano posti in sede di composizione. L'edizione limitata per il mercato europeo contiene due cover, Cornucopia dei già citati Sabs e Tyrant dei Judas Priest, oltre a un pezzo risalente alle sessions di Horrorscope intitolato Killogy.
L'album fece molto discutere, dividendo i fan in due fazioni dalle opposte vedute in merito: i più oltranzisti si sentirono traditi dal radicale cambiamento di sound del combo proveniente dal New Jersey, mentre altri gridarono addirittura al capolavoro foriero di novità, una vera e propria ventata di freschezza nella carriera della band; probabilmente, come quasi sempre in questi casi, la verità sta nel mezzo ma sicuramente possiamo affermare che The Killing Kind è invecchiato bene, dimostrandosi un lavoro più che valido e non sfigurando affatto nella discografia dei gloriosi Overkill.
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12
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Rispolverato stamattina. Quando uscì non mi convinse più di tanto, lo trovo tuttora inferiore a W.F.O., e anche a I Hear Black (che fu abbastanza traumatico quando lo ascoltai la prima volta, ma che negli anni ho rivalutato decisamente). Detto questo l’album in questione si fa comunque ascoltare con piacere, sebbene - a fianco di pezzi ottimi come Battle, Godlike o Burn You Down - ce ne siano altri che scivolano via senza lasciarmi molto. Voto 75 |
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11
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Album tremendamente bello e sottovalutato come pochi. In molti si fermano ad Horrorscope per poi riprendere con Irobound, saltando tutta la parentesi anni 90' degli Overkill che per me merita molto. In questo disco per me Certifiable, God-Like , e Let Me Shut That For You non hanno assolutamente niente da invidiare ai pezzi più blasonati del gruppo. Voto 83. |
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10
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Il primo album degli Overkill che comprai "in diretta"..e, che avevo rimosso dai miei ascolti cardine una volta che realizzai che: il meglio lo avevano già dato con i primi quattro! Eppure, a ri-ascoltarlo ora, la cattiveria (credibile, stavolta..) è ancora insita in questo platter che vive di luce propria. Forse, 'proprio' grazie alla spontaneità ritrovata dalla band in quel momento e, alla voglia di riscatto per esser stati scaricati dalla major di turno che tanto li aveva "coccolati". La prima parte scorre via come niente: non c'è un pezzo brutto nemmeno a volerlo screditare apposta (chi ha detto "Certifiable"?). Forse, nella seconda perde un pò di immediatezza..rallentata com'è dal classico tributo ai Black Sabbath del nostro D.D. (che je vòlemo dì?)! Il fatto è che, ci guadagna 'alla grande' in personalità! Questo, probabilmente, è dovuto all'innesto delle due nuove asce che, pur non essendo degli assi della sei corde, almeno, a differenza dei precedenti due, si distinguono dal marasma del periodo..pur non facendo faville! In definitiva: un signor-disco. Di quelli che non si vedono più in giro perché, ormai, bisogna rifarsi alle proprie radici "culturali".. |
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9
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Spesso leggo di quanto gli Overkill siano rimasti fedeli a sé stessi, del fatto che abbiano cambiato poco etc....eppure leggendo le recensioni ed i commenti agli album degli ani '90 è evidente come questa band sia riuscita a creare album tanto diversi l'uno dall'altro (horrorscope, w.f.o., I hear black, the Killing kind, from the underground and below, necroshine) ma in ogni caso senza snaturarsi. Sinceramente trovo che siano spesso sottovalutati, che quel 65 ad Ironbound gridi vendetta, e che siano in grado come nessun'altra band thrash nata negli anni '80 di tenere il palco senza un cedimento, nemmeno lieve. Chi li vede una volta, poi inevitabilmente deve ammettere che sono dei rulli compressori, e che Bobby sia di gran lunga quello che è invecchiato meglio. Poi ognuno ha i suoi gusti, io ad esempio adoro the Killing kind, mentre ritengo w.f.o. e I hear black i più deboli della loro carriera, anche se tonfi veri e propri, al contrario degli altri, non ne hanno mai avuti. Da vedere assolutamente dal vivo almeno una volta |
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8
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Purtroppo quest'album mi stanca presto... Apprezzo la volonta di Blitz e soci di rinnovarsi, ma proprio non ci siamo. W.F.O è di tutt'altra caratura. voto=5/10 |
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7
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Non ascolto questo disco da tempo immemore, leggendo la recensione l'ho rimesso nel lettore dopo non so più quanti anni........ Fa piacere ogni tanto riscoprire i vecchi album che si possiedono: tra l'altro il cd in mio possesso è un'edizione limitata con 3 bonus track, che comprende la cover di Tyrant dei Judas, un pezzo inedito e un ultimo pezzo presente solo nell'edizione giapponese. |
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6
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bell'album veramente! concordo su quanto scritto da Matocc. God-Like la mia preferita e una delle più belle nella carriera degli Overkill. mi ricordo che li vidi a Livorno durante le ferie nel 97 per la prima volta e mi ero comprato il cd poco prima del concerto.. grandi Overkill ! |
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5
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Ottimo album, me lo ricordo perfettamente quando uscì. L'ho ascoltato moltissimo ed è pieno di ottime canzoni oltre che di una produzione super! Il voto è calzante, forse arriva a un 80/100 pieno! |
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4
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Gran disco, spendo una parola in più per The Mourning After che secondo me è un gran pezzo. Un periodo in cui gli Overkill cercavano di reinventarsi senza pisciare fuori dal vaso. Ricordo di averli visti in questo tour in un vecchio cinema in provincia di Brescia! |
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3
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The Killing Kind'' mio voto personale È 90 su 100. Uno dei miei album preferiti |
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2
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Buon disco, ma non è tra i miei preferiti della band. Rileggendo la recensione viene voglia di riascoltarlo. |
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1
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ha qualcosa di straordinario (vero e verità che tutti i lavori degli overkill mi piacciono tranne alcune traccie di Killbox 13 e Immortalis) ma in questo lavoro valido sia grazie alla collaborazione di Joe Comeau (che ritengo oltre un grande chitarrista anche un grande cantante vedesi carnival diablos o waking the fury dei Annihilator) Battle rimane per me il milgiore di questo album, ma anche GodLike e Bold Face Pagan Stomp che sopratutto nell'ultimo ripropongono qualcosa di azzardato, però è sempre un buon album, anzi un album validissimo le altre traccie invece sono tutte sul 7/8 e questo lavoro vale oro al giorno d'oggi: 85/100 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Battle 2. God-Like 3. Certifiable 4. Burn You Down/To Ashes 5. Let Me Shut That for You 6. Bold Face Pagan Stomp 7. Feeding Frenzy 8. The Cleansing 9. The Mourning After/Private Bleeding 10. Cold, Hard Fact
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Line Up
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Bobby "Blitz" Ellsworth (Voce) Joe Comeau (Chitarra, Voce) Sebastian Marino (Chitarra) D.D.Verni (Basso, Cori) Tim Mallare (Batteria)
Musicista Ospite Angelo Natalie (Tastiera su traccia 9)
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