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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Black Label Society - Catacombs of the Black Vatican
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( 12576 letture )
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A quattro anni dall’ultimo lavoro in studio, i Black Label Society tornano all’attacco con questa release dal minaccioso titolo Catacombs of the Black Vatican. Cosa ci dobbiamo aspettare da questa nuova fatica discografica rispetto agli altri lavori della band? La risposta ce la da lo stesso Zakk Wylde: “What’s different? It will be the same as the last nine records. Just different song titles!” Battute a parte, non si può certo dargli torto: la formula usata dai bikers americani è sempre la stessa, in questa release c’è una notevole presenza di ballad affiancate alle solite song spaccaossa infarcite di riff e vocalizzi riverberati. È un male questo? No, affatto. Se una canzone è scritta bene ed eseguita in maniera impeccabile, se si rivela ispirata e coinvolgente non importa che sia un lento o un pezzo potente ed aggressivo, essa darà un valore aggiunto all’insieme e il disco ne trarrà giovamento; è questo il caso di Catacombs of the Black Vatican. Wylde ci propina riff pachidermici sommati a uno spirito tipicamente southern, senza tralasciare un’importantissima parte solistica sempre all’altezza della situazione e gli ormai leggendari pinch harmonics, vero marchio di fabbrica del barbuto leader del gruppo.
Il disco è ispirato e la qualità dei brani elevatissima, non ci sono filler evidenti, ogni canzone lascia qualcosa di sé nell’ascoltatore sia nei lenti che nei pezzi “pestati” (impossibile non scapocciare di fronte alla potentissima Damn the Flood, sostenuta da un riff a dir poco furioso e che vede un assolo da vero shredder) e pure in quelle tracce che potremmo definire “ibride” come I’ve Gone Away: ogni pezzo ha un suo perché e non risulta mai fuori contesto o azzardato, anzi, si va a incastonare alla perfezione nella tracklist. In alcuni frangenti troviamo soluzioni sentite in band seminali del passato (Believe potrebbe benissimo provenire dal repertorio dei Black Sabbath dell’era Ozzy) o groove più moderni à la Alice in Chains (My Dying Time), ma molte sono le influenze che convergono nelle composizioni andando a formare uno stile comunque inconfondibile e ben identificabile. Un hard rock verace e passionale con chiare radici southern, come detto, ma a tratti anche malinconico -Scars è a dir poco struggente- e che non disdegna virate nella pura melodia; Angel of Mercy ne è un esempio lampante e il solo disperato che ci regala la chitarra di Zakk è come sempre da sturbo. Il nuovo album dei Black Label Society alterna quindi momenti più intimisti a vere e proprie bordate (vedi Heart of Darkness, Beyond the Down o la già citata Damn the Flood, con il drumming devastante di Chad Szeliga), alternando gli stati d’animo dell’ascoltatore ora con una carezza, ora con un pugno in pieno viso. La chiusura è affidata a uno dei migliori brani del lotto, la nostalgica Shades of Grey, in cui l’ispirazione è ai massimi livelli -anche qui si segnala un assolo da paura, tanto per cambiare- ma possiamo ancora trovare due bonus tracks nella special edition europea: Dark Side of the Sun e Blind Man (quest’ultimo è un pezzo che vede come protagonista la chitarra acustica e un’atmosfera corale prima del solito elaboratissimo assolo elettrico di Zakk), mentre in quella americana la tredicesima traccia è The Nomad, il cui incipit ricorda moltissimo While My Guitar Gently Weeps dei Beatles (!). La produzione è ineccepibile, dando il dovuto risalto alle chitarre -com’è ovvio che sia- ma non eclissando affatto gli altri strumenti, ciò a valorizzare un suono massiccio, caldo e avvolgente anche grazie al lavoro egregio svolto da “JD” DeServio, sempre presente e pronto a rimpolpare il sound con il suo corposissimo basso.
Non si riescono a trovare punti deboli in Catacombs of the Black Vatican, i brani hanno personalità e forza e la voglia di premere nuovamente il tasto PLAY a fine ascolto -col risultato di sentirlo crescere di volta in volta- ne è la dimostrazione più lampante; sarà anche la solita minestra, ma lo chef è d’eccezione e gli ingredienti di primissima qualità. Un buonissimo disco che rivela tra i propri solchi un’insita longevità, merce oggi sempre più rara. Heavy in pieno stile BLS: dategli un ascolto -anzi più di uno- non ve ne pentirete.
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Non c\'e\' niente da fare....chi ama il vecchio Zakk vuole questo è non si aspetta altro...la sua chitarra ma (lasciatemelo dire) anche la sua voce sanno di ritorno a casa...sempre!
Lunga vita BLS e lunga vita Zakk.... |
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incuriosito dalle recensioni del sito mi sono ascoltato qualche lavoro (questo, sonic brew e Stronger Than Death), ma sinceramente Boh. Non capisco cosa dovrei trovarci nella proposta musicale di questa band... per carità, tecnicamente non sono male, Wylde è un animale e con la chitarra spacca, ma idee Zero Assoluto. In vari punti sentivo dei ringraziamenti taciti a Tom Morello e a Jerry Cantrell. Catacombs in particolare mi pare una raccolta di canzonette che fanno un po' scapocciare ma ti passano attraverso senza lasciarti nulla, nenmeno il desiderio di ascoltarle una seconda volta. Mah, gli ho dato diverse chance ma nulla. Evidentemente non fanno per me o c'è qualcosa che non capisco io. |
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Disco stratosferico. Bellissimo, uno dei migliori degli ultimi anni, lo sto praticamente consumando da quando è uscito. Molto longevo, oserei dire uno dei migliori fatti del repertorio Black Label Society anche guardandosi indietro al passato, anche se con loro non si va mai sotto la sufficienza anche prendendo il peggiore. Canzoni godibili, efficaci di gran tiro, granitico Zakk e bella spensieratezza sudista. Lavoro sopra la media, complimenti |
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@Free Jazz Beh uno che si chiama free jazz sarà sicuramente uno di quegli intellettualoidi del cazzo e spocchiosi che hanno scoperto il jazz e tutto il resto è merda, ma vai a cagare |
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La cosa incredibile (a parte il commento sull'incapacità di Wylde) è che a distanza di 2 anni dalla rece solo ieri ho comprato il cd e oggi ha avuto dei commenti! |
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Zakk Wylde chitarrista merdoso ahaha sto qua non sa neanche da che parte si impugna una chitarra |
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Visto dal vivo a bologna fa ancora piu' impressione....vedere quello scimmione biondo battersi il petto e' stato un piacere....massimo rispetto x Zakk e x la sua musica che a me piace un sacco |
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""""Sludge""""", non ho idea di come sti qui possano esser definiti tali, ma ho conosciuto gente definirli Sludge Rock, io direi Hard Rock brutto |
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tamarri e senza vergogna, orridi, uno Sludge che sa di vomito fuso alla merda.. Zakk Wylde è un chitarrista merdoso come pochi, indecente sporco, confusionario e non usatemi la scusa del "e ma è Sludge" e no lo Sludge deve essere sporco ma con un senso, qui c solo tanta tamaraggine ignobile e compositiva scadente |
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Che dire ragazzi...ottimo album... ma per me Zakk rimane il chitarrista di Osbourne...Zakk senza Osbourne perde molto...e Osbourne senza Zakk...non ne parliamo... Voto 85. |
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Devo rimangiarmi quello che scritto su un altro post sulle qualità compositive di zakk, questo disco ha veramente dei grandissimi pezzi, e forse è il migliore della sua discografia, sicuramente è quello che mi coinvolge di più, grazie alle melodie vocali (e si, suona un pò AIC). Voto 85 |
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e bravo zakk io comunque vorrei veramente sentire un album che va alle radici del doom con un accordo ogni tre secondi e chitarre ipersature, che ci vorrebbe a cambiare ogni tanto , cazz invece ha fatto il solito ottimo album eh, un po uguale a se stesso e ai precedenti , un po di palle per variare ogni tanto ci vorrebbero altrimenti la musica more , muore skianta nel manierismo che ci stiamo sorbendo da un po [EDIT: niente bestemmie!] poi vabbe zakk ame piace parecchio e soprattutto dal vivo e gli la perdono anche a lui ma una torta in faccia per la voglia di farlo gli la tirerei , cosi solo per cambiare un po...... |
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Premessa da confessionale : Sono dannatamente di parte in quanto i BLS sono tra i miei gruppi preferiti, l'album non aggiunge nulla di nuovo alla proposta musicale del nerboruto biker di Bayonne e questo è un bene perchè personalmente da un album dei Bls mi aspetto che suoni proprio come questo, che suona come Order Of The Black che a sua volta suona come Stronger Than Death e così via fino all debut album. La musica di Zakk con i BLS sarà sempre la stessa, è nella filosofia di vita dell'artista, dell'uomo Wylde in tutti i sensi..è un americano medio, mediamente guida un Harley e un Pick up Ford, divora Hamburger con sala Chili e fino a quanto poteva bere innaffiava il tutto con birra made in USA e con i peggiori whiskey, la domenica và in chiesa e vota repubblicano ..quindi è un conservatore fino al midollo come la sua musica, a questo devo aggiungere che per quanto mi piaccia l'attitudine dei BLS e in generale il groove dei loro lavori penso che il meglio si sia sentito con Book of e il lavoro con i Pride&Glory che rappresentano il lato forse più intimo e vero di Mr. Wylde e non per questo meno "rude". In definitiva la recensione dice il vero e concordo il pensiero dell'autore...chi ama tutto ciò che rappresenta Zakk Wylde avrà per le mani l'ennessimo cd da mattere nello stereo e ascoltarlo tutto di un fiato con una bella birra in mano godendosi lo spettacolo sonoro, per chi invece ascolta i BLS con altro spirito allora potrebbe trovare il disco noioso con roba trita e ritrita...del resto lo fanno anche gli AC/DC e i MotorHead da un bel pò di tempo..e cosa si potrebbe aspettare altrimenti....?? 80/100 |
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Matocc grazie per la risposta, non avevo nessuna intenzione di offenderti.La mia era una critica e basta, amo la musica rock e non sopporto quando ascolto gente che copia soprattutto se il tizio in questione si chiama Zakk. Chiaro che ognuno è libero di dire lapropria opinione, per questo disco abbiamo punti di vista differenti ma qui sta il bello. Io non mi fossilizzo sul voto non l'ho mai fatto. Credimi adoro zakk come pochi qui dentro e sono molto critico nei suoi confronti da quando ha deciso di fare un pò il darrel un pò rhoads e altri insieme....lui aveva nelle mani un tocco blues unico e inimitabile che per qualche anno l'ha portato sulla vetta. Questo disco suona divinamente ma lo deve ascoltare uno non invasato di ozzy, sabbath e compagnia bella....altrimenti ogni cosa perde di senso....Grazie per la risposta. |
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Ok ragazzi capisco che zakk e' zakk e va bene rispetto..e qui parte la solita frase e ve lo dice uno che adora zakk e il suo lavoro con i bls..ma sto disco ragazzi noooo!! Non ci siamo! Mi aspettavo una bomba atomica dopo order!! Solo 3 pezzi si salvano davvero e sono degni di nota: l opener la 7 e l'8...per il resto sotto la sufficienza! E piu lo riascolto peggio mi sento rapportandolo ai lavori passati addirittura anche a shoot to hell non ci siamo...e zakk lo amo e non e' tanto per dire!!!!! sia con che senza ozzy...peccato davvero! Speriamo che in sede live il mio omonimo non sfiguri...comunque TUTTI A MILANO |
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Disco bello critiche immotivate |
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La tecnica chitarristica di Zacc Wylde e' sempre sopraffina e di ottima qualita',ma anche per me come compositore non ha molta inventiva,il disco non e' in se brutto pero' a me e' risultato privo di originalita',poteva spremere un po piu' le meningi per dare un po piu' di suo a questo lavoro,un po piu' di carattere e personalita' propri poteva metterceli senza attingere troppo da altre fonti,poi cio' che non mi va giu' e' perche' se ha una bella voce,mette tutti quei cori e quei riverberi inappropriati a mio avviso nella voce?come per es. in Angel of Mercy o di Skars?bah!,vallo a capire!,eppure la sua voce mi piaceva,svettava nei sui primi album come Pride e Glory e Book of Shadows,i suoi principali problemi sono la ripetitivita' e la derivativita',che se eliminati farebbero per me veramente grande questa band,intendiamoci le composizioni,e le linee musicali sono pur sempre buoni pero',ad es. I suoi manca sempre quel qualcosa per fargli fare il passo decisivo,i riff sono sempre al top come nell'opener con un assolo dalla tecnica maestra,non manca la potenza come in Damn the flood e I' ve gone Away,ma la mia preferita di questo disco e' Empty promise che ha un ritornello che mi ha acchiapato e convinto pinamente,discreta anche la ballad ricca di emotivita' Angel ofMercy.Tuttosommato un disco pervaso da un bel southern/groove fatto abbastanza bene condito da un atmosfera un po cupa,se non fosse per quei difetti sarebbe da 80,ma per me (sperando che in futuro le cose cambino)e' piu'onesto un 75. |
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...a me personalmente il disco piace, tipico BLS, ballads ad effetto e comunque è 100% BLACK LABEL SOCIETY !!! In fondo loro sono una di quelle band che o le ami o le odi.....non ci sono le vie di mezzo, quello che ha fatto con Ozzy è il passato.....e preferisco comunque i BLS. Voto 82. |
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Mai piaciuto anche nei momenti migliori. Troppo derivativo per i miei gusti. Non sono nemmeno mai riuscito ad apprezzarlo come chitarrista. Dal vivo sembrano sempre una brutta copia di Ozzy, eppure piacciono di brutto ad un sacco di gente. Non c'è feeling, ormai sono anni che ho smesso di provarci. |
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@ sermon: che ci siano riferimenti e citazionismi (come i BLS hanno sempre fatto) è scritto nella rece, dopo averne parlato in generale, dato che non è una novità, non ho ritenuto il caso di "calcare la mano" altrimenti avrei potuto scrivere ad es che il riff di Damn the Flood assomiglia a un Hole in the Sky velocizzato, tanto per dire: ma ciò non toglie che sia uno degli highlight del cd, un gran bel pezzo che si sviluppa da sé e vive di vita propria. a mio avviso il disco è bello, ben scritto e suonato ottimamente e credo che cresca ad ogni ascolto, dandomi un'ottima impressione: il voto è alto perché per me lo merita, avrei potuto mettere un "70 politico" che accontenta un po' tutti, ma mi son sentito di "prendere il rischio" dell'80 perché qui la qualità c'è tutta e secondo me l'album è degnissimo nel suo genere. non mi stanca, lo riascolto ogni volta con piacere e ciò è un ulteriore merito anche in prospettiva della longevità dello stesso. puoi pensarla diversamente -ci mancherebbe- e qui lo puoi anche scrivere ma "ascoltatore facile"... bè insomma... |
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Il disco non mi dispiace però io credo che ZW abbia lo stesso problema che hanno un sacco di guitar heroes e cioè che nell'autocelebrazione di sé stessi finiscono alla lunga per essere ripetitivi. Anche io come FABRYZ@ amo il suo lavoro con Ozzy, mi piacquero parecchio i P&G, BOS mentre con i BLS la questione, per me ripeto, è stata sempre un po' altalenante. Come doti chitarristiche non si discute ma quanto a scrittura dei pezzi a volte mi risulta veramente soffocante... mi sono anche iniziato a convincere che dipenda dalla voce, boh, fatto sta che dopo Mafia non sono più riuscito ad ascoltarmi un album dei BLS tutto d'un fiato  |
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ahahahahah cè la crisi , io risparmio su quelle , no dai scherzi a parte da quello che ho potuto sentire non è male questo disco. |
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"lo sentito"? una bella "H" non la mettiamo? |
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Io manco lo sentito volevo solo capire se ero ancora dentro nei premi! |
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Lizard ho riletto il mio messaggio tre volte. Dove trovi mancanza di rispetto nelle mie parole scusa ? Per la battuta finale : più orecchie ? Se sì la cosa è ridicola. Se fate recensioni accettate anche il fatto che qualcuno può vederla in un altro modo. Chi ha orecchie e ascolta musica rock e non si fa condizionare dal nome non può non avere notato quello da me scritto..questo disco è un mezzo bidone ritrito messo insieme alla perfezione per ascoltatori facili. Touchè. |
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Disco molto inferiore order...peccato |
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Ma con chi ce l'hai Lizard? a me sembra un buon disco. |
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Caro lettore: più rispetto, invece?? |
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il recensore chiaramente ha i suoi gusti ma non può aver notato i vari plagi di cui è composto questo album... in un solo addirittura ha fatto un doppio plagio.....mezzo solo di mama i'm coming home e finisce con una storpiatura di mr crowley....per piacere.....oh io zakk lo adoro da sempre. Lo adoravo. Recensore...più orecchie ! |
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In tutti i pezzi sono mischiati giri di sabbath ozzy e altri millemila gruppi......certo si ascolta volentieri ma questa è l'ennesima prova che zakk era un grande chitarrista e non è mai stato un buon compositore. 80 secondo me non si può dare, ha fatto un collage di pezzi non suoi......bah. |
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Gran bell'album, degno erede di Order of the Black! Belle ballads, riffoni importanti, assoli grintosi.... Soprattutto quei riff che sembrano rendere omaggio alla mano sinistra del demonio, il grandissimo Tony! Album che cresce ascolto dopo ascolto. Bella recensione Matocc! |
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Il punto non e' dare un nome di un grande chitarrista,qui si tratta di avere canzoni mediocri e basta...li conosci anche tu i grandi chitarristi ma x me la tecnica conta poco,ho dato del sopravvalutato a zakk x le canzoni che scrive mica x come suona la chitarra..puo' essere un guitar hero ma saper scrivere un pezzo figo e' un'altra cosa..poi de gustibus,ho solo detto la mia e comunque aggiungo che i cd fatti con ozzy mi sono piaciuti ma i black label non li ho mai sopportati,che ci devo fare ?? |
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A me non è piaciuto proprio per nulla. Zakk Wylde è decaduto come compositore già da una decina d'anni per quanto mi riguarda. Le ballad di quest'album poi... il peggio del peggio che abbia mai scritto. E le bonus tracks sono forse le tracce più belle. Davvero senza più inventiva, ripetitivo e autodeferenziale. Ho dato 60 giusto perché non fa vomitare. Perlomeno non ha pubblicato un EP di canzoni di Pasqua... Sia ringraziato il cielo! |
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Scusa Fabryz mi dai il nome di un grande chitarrista ?..così ..curiosità .. |
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Disco mediocre da una band mediocre con un chitarrista sopravvalutato |
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Quoto Flavio, come si diceva sotto la notizia della release del nuovo singolo, tranne Pride & Glory e Book of shadows, Zakk non ha mai fatto il salto di qualità dei grandi per quanto riguarda il songwriting....è un problema? No, è un musicista strepitoso e un buon manovale del metal come compositore...ma qui dopo vari ascolti trovo tutto veramente piatto, sciatto, monotono, interscambiabile con i dischi precedenti...a me ha stufato personalmente. Delusione |
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Umh, da fan dei Bls devo invece dire di esser rimasto deluso; ho ascoltato l'album più volte ma non ho trovato nulla che mi abbia particolarmente colpito. Anzi. Sarò forse ipercritico, dato che da loro/lui mi aspetto molto, ma ho avuto una sensazione di "stanca" per tutta la durata dell'album. Spero vivamente di ricredermi, ma per ora gli do un 70 rosicato.. |
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e bravo Zakk!!! se è sempre la solita "solfa" me la gusterò più e più volte come sempre. Non so ancora per quanto ma i BLS sono una garanzia. |
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Perfettamente d'accordo con Massimo "Matocc" albume impeccabile! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Fields of Unforgiveness 2. My Dying Time 3. Believe 4. Angel of Mercy 5. Heart of Darkness 6. Beyond the Down 7. Scars 8. Damn the Flood 9. I’ve Gone Away 10. Empty Promises 11. Shades of Grey
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Line Up
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Zakk Wylde (Voce, Chitarra, Piano, Archi) John “JD” DeServio (Basso, Cori) Chad Szeliga (Batteria)
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RECENSIONI |
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