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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Candiria - 300 Percent Density
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( 1937 letture )
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New York è una città unica, complessa e sorprendente; un tessuto urbano dai mille volti, in continuo mutamento, che accoglie storie ed espressioni di ogni genere. Pilastri di acciaio fendono il cielo, strade fumose, luci ed ombre, successi e ferite serpeggiano tra le migliaia e migliaia di storie che animano questa incredibile città. E’ l'essenza pura di questa metropoli, così ricca di sfaccettature, che si assapora nell'eclettica proposta musicale dei Candiria, la band di Brooklyn per la quale la semplice definizione di hardcore o mathcore non può essere sufficiente. I Candiria sono molto di più...
Formati nel 1992 i Candiria hanno subito cercato di sviluppare una proposta particolare e insolita, grazie anche al talento di Carley Coma, membro fondatore della band, in grado di dare al gruppo caratteristiche tanto peculiari. 300 Percent Density, anno 2001, sicuramente uno dei migliori della loro discografia, fonde le diverse anime e sfaccettature della band in un mix complicato e sorprendente, una sorta di "urban fusion" come i Candiria stessi amano definirlo, all'interno del quale ci sono le strade di New York e la sua gente, le sue storie, una cultura multietnica e multisfaccettata che si incontra e trova sfogo in una release singolare e unica. Il primo brano, omonimo, stupisce e travolge con la sua varietà di ritmi e registri: sound cupo, groove acido, continui e assurdi cambi di tempo, le urla disperate di Carley Coma, riff che sono pugni e intermezzi che sono blande carezze. Tutto questo dà significato alle parole "crossover americano", mostrandone anche una delle migliori rappresentazioni. Ogni brano dell'album ha caratteristiche diverse, tenendo come comune denominatore i riff estremamente pesanti di John Lamacchia, ai quali si uniscono in un caleidoscopio di colori strumenti diversi, ritmi diversi, anzi, generi musicali differenti dalle radici lontanissime e distanti. E’ così che Sign of Discontent, il secondo brano, si snoda attraverso un riff di chitarra torbida e opprimente, imponendo un ritmo al quale solo la batteria disobbedisce e questo disaccordo non poteva che sfociare in una chiusura puramente jazz, una intrusione, uno zapping frenetico che stupisce ed alimenta continua curiosità.
I cambi di direzione nella proposta dei Candiria sono una necessità, non tanto per una volontà di sorprendere o sperimentare. Sembrano piuttosto la risultante di persone che hanno respirato e che si sono nutrite di culture, espressioni, colori diversi. Questa varietà è stata assorbita, assimilata e si esprime musicalmente in tante forme diverse, passando dal jazz fusion all'hip pop, dal rap al metalcore, al progressive, senza mai creare fratture o ferite. Ne è un esempio la quinta traccia, Constant Velocity is as Natural as Being at Rest, in cui di costante c'è solo il mutamento e la follia. E dopo essere stati travolti da questo brano non si può che farsi coinvolgere dal rap oscuro e torvo di Words From the Lexicon che corre sui binari di un treno diretto verso quartieri infimi e degradati.
300 Percent Density va ascoltato per intero, con attenzione e senza pregiudizi, lasciandosi avvolgere dalle sue atmosfere dense e fumose. Perché ascoltare i Candiria è come fare una passeggiata per le strade di New York, in un viaggio affascinante per conoscerne profondamente la sua anima.
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4
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Crossover molto particolare,non facile da assimilare ma senza dubbio affascinante |
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3
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ho riascoltato l'album ieri, spinto dalla recensione. Premetto che non sono un amante del genere (se di genere si può palrare... crossover? new metal? ) , ma devo riconoscere che l'album (cosniderati anche i tempi ) era abbastanza orginale. per me però non vale più di 65/70 |
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2
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ah ah ah, ricordo con piacere che "signs of discontent" faceva parte del sampler della rivista rock sound, il primo numero che comprai, settembre 2001... e fu logicamente una delle canzoni che mi colpirono di più di quel dischetto (tra le altre c'erano prison song dei system of a down e if you still hate me degli ill nino... che tempi!) |
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1
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E' un sacco di tempo che aspettavo la recensione di questo discone, io sarei stato sull'85, ma va bene lo stesso. Davvero un lavoro impressionante. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. 300 Percent Density 2. Signs of Discontent 3. Without Water 4. Mass 5. Constant Velocity is as Natural as Being at Rest 6. Words From The Lexicon 7. Channeling Elements 8. Advancing Positions 9. The Obvious Destination 10. Contents Under Pressure 11. Opposing Meter
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Line Up
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Carley Coma (Voce) Eric Matthews (Chitarra) John Lamacchia (Chitarra) Michael Maclvor (Basso) Kenneth Schalk (Batteria)
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RECENSIONI |
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