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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 2495 letture )
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Petit traité de futurologie sur l'Homo Cretinus Trampolinis (et son annexe sur les nageoires caudales)
Ovvero: Piccolo trattato di futurologia sull’Homo Cretinus Trampolinis (e il suo allegato sulla pinna caudale). Vi piace, come titolo di questo nuovissimo album dei Pryapisme? Detto tra noi io lo adoro: starei ore a disquisire con voi sulla pinna caudale e le sue molteplici applicazioni, dall'utilizzo nella gastronomia tardo bizantina d’oltreoceano all’utilizzo che ne facevano i precolombiani quando azionavano il bollitore del vino annacquato come se fosse antani per due.
Oramai li conosciamo, questi folli: l’album che li ha portati sulla bocca di molti nel 2013, quell’ Hyperblast Super Collider, fece in modo di portare sull’attenti diversi indifferenti dell’epoca, tra cui il sottoscritto. L’alienante mix tra rock-metal-8bit-avantgarde era risultato vincente, offrendo un album che a conti fatti lasciava il sorriso e faceva venire la voglia di riaccendere il Sega Master System (messaggio dedicato a chi è nato negli anni '80). Oggi la musica dei nostri non è cambiata più di tanto: potremmo dirla plasmata ulteriormente, poiché sono colmate alcune lacune compositive, ora a tutto vantaggio della fantasia. Come potete notare dalla colonna alla vostra destra, vengono menzionati ben due cantanti: questo vale perché in alcuni tratti un ululato, un urlo o una bizzarria indecifrabile viene rilasciata dalle corde vocali di qualche essere umano presente in sala di registrazione in quegli istanti, ma possiamo ad ogni modo considerare Petit traité de futurologie sur l'Homo Cretinus Trampolinis (et son annexe sur les nageoires caudales) un vero e proprio album strumentale. Un motivo per sorridere, poi, è che l'intero album viene riproposto due volte: le prime undici tracce sono la tracklist ufficiale, la dodicesima è la versione orchestrale di quello che sino a pochi secondi fa girava sul vostro lettore audio. Viene da chiedersi il perché, ma con musicisti di questo calibro porsi domande risulta inutile e superfluo dato che parliamo di ragazzi che distruggono e destrutturano la forma canzone canonica per aggiungere metanfetamina ed istrionismo in quantità industriale. Un funghetto con effetto poco superiore ai venti minuti: guardate il gatto sulla cover per rendervene conto. Ovviamente, le sonorità 8-bit e la comparazione con le colonne sonore di titoli per Commodore 64, Atari e vecchi cabinati da salagiochi sono più palesi delle consuete influenze stilistico/musicali, ma c’è un filo sottile che unisce i Pryapisme con i Fantȏmas. Se avete presente quel saturnino album chiamato Suspended Animation, avrete allora molteplici punti lungo l’ascolto in cui riuscirete a collegare le due opere. Prendiamo questo affermazione leggermente con le pinze, dato che i mondi in cui le due band viaggiano sono sempre e comunque lontani e inavvicinabili: però, nel caso un in cui si necessitasse di un faro musicale come guida verso un qualsivoglia termine di paragone, bene, i Fantȏmas fanno al caso nostro. Le composizioni in fin dei conti sono brevi, deliranti e caleidoscopiche visioni di compositori con l'istinto del buon gusto; in alcuni frammenti, dove anche i generi trip-hop e goa vengono tangenzialmente toccati, i ragazzi riescono sempre e comunque a mantenere uno standard qualitativo alto e ben caratterizzato, insito in pochissime realtà nel mondo moderno. Ogni momento è come infilarsi in un pertugio nascosto dietro l’alcova che si rannicchiava nel nettare dei colori della musica, superficialmente raffinati, maestosamente irriverenti nel loro piccolo, che fanno venire voglia di ascoltare e sorridere contemporaneamente. Qualche accenno alla versione orchestrale del disco, che a conti fatti diventa la colonna sonora per un qualsiasi cartone animato targato Disney, è doverosa: mi vengono in mente certi finlandesi che a molti paiono déi in Terra… ebbene, probabilmente realtà come questa lavorano più col cuore che con la moneta, ma io non ho detto nulla, sia chiaro, è una piccola provocazione che rimane in intimità.
Per molti potrebbero risultare esagerati, barocchi e inconcludenti, mentre per altri geniali e audaci. Il sottoscritto si colloca nella posizione superpartes e riconosce il merito, non applaudendo e nemmeno denigrando. Consiglio solamente un ascolto e, in base alla vostra apertura mentale, al vostro carattere e alla vostra voglia di esplorare, i Pryapisme risulteranno più o meno prodigiosi. Astenersi coloro i quali credono che oggi non si inventi più nulla.
Nella sua grandezza, il genio disdegna le strade battute e cerca regioni ancora inesplorate. Abraham Lincoln
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. I 2. II 3. III 4. IV 5. V 6. VI 7. VII 8. VIII 9. IX 10. X 11. XI 12. XII
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Line Up
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Ban Bardiaux (Voce, Tastiere) Nihils Cheville (Chitarra) nicholas Sénac (Chitarra, Synth) Anthony Miranda (Voce, Basso, Moog) Aymeric Thomas (Batteria)
Musicisti Ospiti Matthieu Halberstaht (Contrabbasso) Thomas Peyronnet (Fagotto)
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RECENSIONI |
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