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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Sirenia - The Seventh Life Path
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( 4991 letture )
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Abbandonati i cupi lidi del gothic ormai da tempo, Morten Veland ritorna sulla scena con il settimo lavoro dei Sirenia, The Seventh Life Path appunto; che il compositore norvegese sia ossessionato dal numero sette è ormai un fatto assodato, basta infatti dare un'occhiata alla discografia e scorrere i titoli delle varie canzoni per notare come il sette ritorni con prepotenza. Una cifra quindi importante per Veland che viene ancora ripetuta morbosamente sulla copertina di quest'ultimo frutto dei Sirenia, -realizzato da Gyula Havancsák- di nuovo ci ritroviamo davanti al sette, ma quindi andiamo a vedere cosa ci riserva il settimo disco della band, che oltretutto vede anche un cambio di etichetta, dalla Nuclear Blast il gruppo capitanato da Veland è passato nuovamente sotto l'ala della Napalm Records, detto ciò non ci rimane che passare ai fatti.
Superata Seti, un'intro magniloquente con tanto di cori e orchestrazioni che si dispiegano nelle nostre orecchie, arriviamo al vero e proprio primo pezzo del disco, Serpent, che ci mostra fin da subito i Sirenia alle prese con un symphonic canonico che non rinuncia a qualche sperimentazione elettronica e che ovviamente non si fa mancare partiture orchestrali e cori importanti, l'alternanza tra il cantato femminile e le harsh vocals della controparte maschile, riff di chitarra aggressivi e coinvolgenti insieme a momenti di solismo discreti ed intensi. Morten Veland ancora una volta si affida alla cantante spagnola Ailyn Giménez, ma continua ad occuparsi della realizzazione di tutto il resto, si deve comunque notare come la programmazione della batteria sia molto migliorata rispetto ai precedenti lavori, il tappeto ritmico appare infatti naturale e dinamico e non artificiale e statico come in passato. La tracklist quindi procede velocemente tra riff di chitarra scattanti e vigorosi sia che si tratti di un secco palm muting che dei frequenti tremolo picking, accompagnati da treni di doppio pedale e qualche soluzione più audace e feroce (The Silver Eye ad esempio). Le parti di orchestra -come già accennato- danno quell'aria magniloquente e pomposa alle varie tracce, a cui contribuiscono anche i frammenti corali, che vanno ad affiancare i growls acidi di Veland (che comunque non rinuncia a qualche parte in pulito) e la dolce voce di Ailyn, la cantante spagnola sembra essere in piena forma, apparendo molto più sicura e decisa. Non mancano alcuni momenti più intensi come The Sons Of The North o The Silver Eye, per citare due titoli, canzoni coinvolgenti dai ritornelli catchy, alcune veloci cavalcate e feroci sfuriate; accattivanti risultano anche Earendel e Contemptuous Quitus, mentre a chiudere il disco è la delicata ballad Tragedienne che mette in bella mostra le doti canore di Ailyn.
Insomma The Seventh Life Path, per quanto non sia nulla di nuovo sotto il sole, sembra comunque essere un ulteriore passo avanti nella carriera del gruppo, che ha visto spesso numerosi momenti bassi, ma anche vertici più alti; il disco in questione infatti risulta essere gradevole all'ascolto senza stancare, le tracce si susseguono con coerenza ma anche con varietà, alternando momenti più effervescenti a quelli epici e grandiosi, pur rimanendo molto vincolati ai canoni del symphonic, il che -come è già stato fatto notare in passato- li rende come tanti altri gruppi dei buoni mestieranti. Per quanto riguarda la produzione non si può fare a meno di notare come sia “bombastic” e moderna per esaltare la potenza e l'impatto del ricco sound. La settima tappa dei Sirenia sarà quindi un passaggio obbligato per i fan del gruppo e per gli appassionati di quelle atmosfere grandiose e pompose che sono diventate ormai un marchio di fabbrica per Veland e compagni, inutile dire che i palati più raffinati o i nostalgici troveranno comunque The Seventh Life Path l'ennesimo buco nell'acqua.
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Avevo scritto una cazzata, son giusti i 3/4 |
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Tra questo ed il precedente due gran bei pezzi di dischi. L'alternarsi dei timbri di Aylin mi fa impazzire, i riff sono belli sostenuti e accattivanti e restituiscono un bel metal cattivo, assieme ai cori che mi piacciono tanto e alle orchestrazioni (che comunque trovo sempre in secondo piano rispetto alla chitarra, e questo è un bene, almeno si sente la firma dei Sirenia e non di altre band del genere). Alla fine Earendel non c'entrava un tubo col Silmarillion e ha un bellissimo stacco con cambio tempo da 4/4 a 3/4, sembra proprio un valzer. Per me è 80, poi i palati più raffinati di cui parla Giada ne sapranno di sicuro molto più di me... |
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Grazie a tutti per le segnalazioni, abbiamo verificato e corretto, effettivamente ha fatto tutto Veland, come confermano recenti aggiunte in siti specializzati, mentre il press-kit fornitoci era piuttosto vago al riguardo purtroppo. |
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Purtroppo la lunghezza inficia troppo sulla qualità dell'album, per me non raggiunge il 60 ma è qualcosa in meno, tra il 55 e il 58. Troppo pomposo e prolisso, come ormai è prassi del genere del resto. |
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ho l'amicizia facebook col batterista (che apprezzo da tempo immemore, vista la sua militanza passata nei miei cari & defunti Trail Of Tears) al limite potrei provare a chiedergli questa cosa; anche se sembra palese "che non abbia partecipato" leggendo il booklet del cd (dove figura solo in qualità di musicista per i LIVE) .. che poi Lui e il chitarrista siano stati ugualmente inseriti in alcune foto del libretto, è un fatto puramente "di circostanza"; giusto per far credere (per un attimo) che sono una band a tutti gli effetti costituita da più elementi. |
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Precisazione: fino a qualche giorno fa era scritto ovunque che il chitarrista e il batterista abbiano partecipato alle registrazioni. Ora invece risulta che Veland abbia fatto tutto consultando brevemente wikipedia inglese e Metal Archives. Ancora non ho trovato niente di affidabile sul perchè ci sia stato questo errore. Se ne sapete qualcosa in più scrivete qui per favore |
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Porca miseria, mi è svanito un commentone |
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I Sirenia sono un gruppo discreto e per chi ha voglia di sentirsi del metal sinfonico e pomposo con doppia voce vanno più che bene. Questo è l'album, dall'avvento di Aylin, meno commerciale, più rozzo e tribale (black?), con più growl e secondo me con qualche accenno ai Therion (vedi soprattutto Sons of the north). Se anche ci si discosta maggiormente dalle terre più plastificate dei precedenti, continuo a trovare la voce di Aylin abbastanza sgradevole (acuta e stridula) e il growl strascicato di Veland non convincente. La musica non sarebbe nemmeno male tolte le voci (!!!), ma mediamente le canzoni ono troppo lunghe e i chorus di scarso mordente. 6+ |
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Ah.... pardono, mi scordavo. La copertina è molto bella. facciano copertine, è meglio.... Au revoir, again. |
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Malgrado non sia il mio genere, ho una mia amica che adora queste band e mi tiene informato su tutto, con ascolti, per fortuna accompagnati sempre da buoni calici e panorami spettacolari sul lago di Garda... Per fortuna, dicevo, perché dal punto di vista musicale qui siamo proprio ai "mestieranti bombastic", dove l'aggettivo "buoni" (i mestieranti) è alquanto sprecato e la voce della cantante è chioccia, stridula e molto fastidiosa. Va bene, vada per un altro bicchiere di Lugana Brolettino, fa caldo... Au revoir. |
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7
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beh sia "The End of It All" e "My Mind's Eye" hanno una melodia e sopratutto un ritornello orecchiabile e riconoscibile, poi riconosco che sono canzonette ma sono adatte ad un singolo radiofonico. Once my light la prima volta che l'ho ascoltata mi son detto ok adesso incomincerà il ritornello e invece neinte..........sui testi clichè non ho obienzioni, alcuni davvero ridicoli. ln alcuni punti ci sono delle lyrics davvero da mettersi a ridere.... |
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difficile comprendere l'utilità di un'uscita del genere. sette volte inutile. voci, testi, melodie robe totalmente piatte e banali. un'altra ciofecona...oh...voto 40 |
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Oddio, il singolo più brutto dei Sirenia anche no: "The End of It All" e "My Mind's Eye" sono MOLTO peggio. Ma molto assai. |
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....il singolo è oggettivamente la canzone più brutta dell'album e forse il singolo più brutto dei Sirenia. |
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Per ora, ho solo ascoltato il singolo e devo dire che mi ha parecchio deluso. Spero che l'album mostri qualche brano decisamente più interessante! |
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Non raggiunge i livelli altissimi di At Sixes and Sevens e An Elixir for Existence, ma è comunque un buon album. Forse un pelino inferiore a Perils of the Deep Blue, ma è comunque molto superiore ai nauseabondi The Enigma of Life e Nine Destinies and a Downfall. C'è qualche spunto interessante e attuale, ma ci sono anche varie soluzioni banali. Speravo in più coraggio, magari intensificando alcune idee del precedente album (tipo l'elettronica). E poi, cazzo, ancora con questi testi iper-cliché?! Ma basta, santo cielo! E poi perché Ailyn è stata post-prodotta così tanto? A tratti sembra un citofono! Va be', tutto sommato The Seventh Life Path è un album soddisfacente, anche se non eclatante. Voto: 70 |
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Il migliore della discografia dopo i due mostri sacri ASAS e AEFTE. Aylin che è, personalmente, generalmente inascoltabile, in questo album invece mi è piaciuta. Niente di nuovo sotto il sole ma la qualità delle canzoni è più che buona; insomma a me è piaciuto parecchio e lo sto ascoltando molto in questi giorni. Voto 80 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Seti 2. Serpent 3. Once My Light 4. Elixir 5. Sons Of The North 6. Earendel 7. Conceal Disdain 8. Insania 9. Contemptuous Quitus 10. The Silver Eye 11. Tragedienne
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Line Up
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Ailyn Giménez (Voce) Morten Veland (Voce harsh, clean & tutti gli strumenti)
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