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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Sirenia - The Enigma Of Life
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( 6634 letture )
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Capisco sia brutto aprire la recensione di un disco parlando di cinema ma, vi ricordate il film L'invasione degli ultra-corpi? Sì? No? Beh, nel caso ve lo racconto brevemente: si tratta di un classico della fantascienza (uscito nel 1956) dove gli alieni lentamente sostituivano gli abitanti di un paese americano con delle copie senza emozioni, con l'ovvio fine di conquistare la terra. Vi starete ora (giustamente) chiedendo cosa questo abbia a che fare con l'ultima release dei Sirenia The Enigma of Life; la risposta è che sono persuaso del fatto che Morten Veland sia stato sostituito dopo la release di At Sixes and Sevens, o non si spiegherebbe l'evidente regressione che ha portato lentamente la band fino al triste status odierno (anche se non so dirvi se questo sarà davvero il fondo del barile... dovremo aspettare il prossimo disco). Ho detto band vero? Dimenticavo... l'unica persona rimasta ad affiancare Veland è la cantante Ailyn (al secolo Pilar Giménez García), per il resto tutti, e sottolineo tutti gli strumenti, dalla batteria alle tastiere sono opera del mastermind di Stavanger (mentre i vecchi membri prenderanno parte solo ai live); capisco che così un musicista possa avere il totale controllo delle proprie composizioni ma se i risultati sono questi forse è il caso di cambiare strada (anche perché il fallito esperimento Mortemia avrebbe dovuto insegnare).
Cercherò ora di dare una visione d'insieme di questo platter: Morten Vel... cioè i Sirenia hanno deciso di proseguire lungo il sentiero iniziato con The 13th Floor con un symphonic gothic (?) spudoratamente catchy (specie i ritornelli, in certi casi davvero troppo melensi), reso pomposo da orchestrazioni sintetizzate (non particolarmente fantasiose) basate su un ampio uso dei vari string ensemble per gli accompagnamenti, singoli archi per dettare le melodie delle parti più lente e su cori simil gregoriani in latino (ormai un trademark degli ultimi Sirenia) forse un po' troppo invadenti. Fondamentale sul piano ritmico il lavoro della chitarra insiste sui canonici accordi di quinta in riff che – pur non provenendo dalla fiera dell'originalità - fanno il loro; purtroppo c'è invece da stendere un velo sulle parti soliste, oggettivamente: prendere le note del ritornello e rifarle pari pari nell'assolo (tanto che se provate vi accorgerete di poterci cantare sopra) già non è una grande idea di per sé, rifarlo sette/otto volte è puro masochismo. Il comparto ritmico è abbastanza asettico, probabilmente perché basso e batteria non sono gli strumenti con cui Veland è più abile, in particolare: la batteria fa presenza ma di suo non aggiunge più di tanto all'economia dell'album mentre il basso (immagino un quattro corde accordato almeno un tono sotto) è ben presente ed amalgamato al sound, pur spiccando particolarmente solo nei momenti di silenzio della chitarra. Il capitolo voci è quello meno disastrato in quanto Ailyn ha talento, può piacere o meno a livello timbrico (alcuni potrebbero trovarla “lagnosa” in certi passaggi) ma mostra sia una discreta estensione che una buona resistenza e conserva una notevole potenza anche nelle note più alte; Veland invece utilizza sempre un mid-growling acido abbastanza efficace, mentre in pulito non è esattamente indimenticabile.
Mi preme ora fare alcune considerazioni sulla produzione: intanto il disco è stato registrato presso gli studi Sound Suite in quel di Marsiglia e masterizzato presto i prestigiosi Finnvox Studios di Helsinki; la qualità infatti si sente, nulla da obiettare (in fondo se la Nuclear Blast assegna dei budget consistenti è giusto sfruttarli) ho però molte perplessità circa la scelta dei suoni, infatti le chitarre e il basso sono iper-compressi, standardizzati, sì pulitissimi ma incredibilmente artificiali, il che non è sempre un bene, stessa cosa per la batteria assolutamente finta nella dinamica (ergo suoni sempre identici); insomma tutta una serie di problemi (tra l'altro già riscontrati in The 13th Floor) che inficiano la qualità complessiva; capisco che certe tecnologie possano aiutare Morten a gestire meglio tutti gli strumenti, ma resto persuaso del fatto che sarebbe stato molto meglio trovare un batterista, un bassista e un tastierista veri, anche solo dei turnisti.
Non mi dilungherò in una inutile analisi track by track limitandomi a segnalarvi solo alcune canzoni degne di nota: intanto la “opener /primo singolo/ pezzo da mandare in radio/ song da usare per il video” The End of It All si conferma stucchevole come al primo impatto (avvenuto proprio con il video rilasciato qualche settimana fa) anche se sul disco in versione completa acquista qualche punticino grazie ai grunts di Morten; This Darkness invece è forse la track migliore del disco, grazie ad un riff deciso e convincente e ad una linea vocale azzeccata (specie quella del ritornello), alla prova dei fatti è forse l'unica canzone dotata di un certo tiro, che può quindi meritare qualche ascolto supplementare; poi il nulla (che definirò tra poco) fino alla conclusiva titletrack The Enigma of Life, suite abbastanza dolce e soave che riesce a mantenere un certo fascino in tutti i suoi sei minuti di durata (complici anche gli unici due assoli azzeccati da Veland in tutto il disco).
Che dire? I Sirenia ormai sono alla deriva peggio dei naufraghi del celebre dipinto di Gericault, vengono da due album scadenti dopo una prova discreta (An Elixir for Existence) e una ottima (At Sixes and Sevens), purtroppo dubito che il trend si invertirà visto l'ormai totale monopolio del fondatore; non è mai facile fare autocritica, specie quando metti tutto te stesso in un progetto e lo curi in ogni sua parte, ma nonostante l'impegno profuso quando su dodici tracce dieci sono poco più che filler, ripetitivi, derivativi e di pura maniera (stanti anche un budget consistente e una lunga serie di errori passati da cui imparare) c'è poco da fare o da salvare. Mi spiace davvero dirlo ma state lontani da The Enigma of Life, non sprecate i vostri sudati euro... io torno ad ascoltare Sister Nightfall e In Sumerian Haze, sperando che certi extraterrestri ci riportino il vero Veland... o che perlomeno si riprendano il clone.
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Apprezzo la recensione, che è molto precisa, tecnica e puntuale. Tuttavia apprezzo anche l\'album, perchè dà emozioni, come tutti i dischi Sirenia. Sì, mi piace. P.S.: Brava e bella Pilar. |
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Ho letto solo oggi la recensione di Enigma cercando qua e là informazioni sul nuovo album Perils of the Deep Blue. trovo che la recensione di Room 101 sia decisamente troppo veemente. I Sirenia sono una delle mie band preferite e ho seguito con attenzione l'intera produzione. per capire che Enigma non è uno degli album più riusciti dei Sirenia non serve essere musicisti (basta avere le orecchie) e concordo pienamente sul fatto che Veland non abbia avuto una gran botta di genio nel ripetere gli assoli pari pari al ritornello, tuttavia nel complesso a me pare un album degnissimo di essere ascoltato. come è già stato fatto notare da alcuni, ognuno ha i suoi gusti, ma sparare a zero mi pare esagerato. Io adoro i cori in latino e questo "trademark" dei Sirenia è una cosa che mi ha fatto innamorare di loro. Veland non è un cretino: forse un po' troppo pieno di sè nel voler suonare tutto in questo album, ma di certo è un polistrumentista di tiratura elevata, quindi, per quanto il risultato non è stato come se avesse preso un batterista e un bassista "veri", in complesso le canzoni sono composte e suonate con sapienza. in ultima analisi: di certo non è un album ai livelli di Elixir (che io non reputo affatto discreto come Room 101, ma anzi uno dei migliori tanto a livello tecnico che contenutistico, al pari di At Sixes and Sevens), ma non da stigmatizzare come è stato fatto qui. Domanda: recensioni su Perils?? se ne farete sarò qui a discutere molto volentieri con tutti voi  |
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Beh dopotutto se il disco A dei ritornelli e ognuno A i suoi gusti... Ok ok, la smetto. |
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Non posso sentire tutte ste stupidate che o letto come si fa a dire che questo album fa schifo a dei ritornelli e dei assoli fantastici mi vergognerei a dire tutte ste cattiverie e inamessibili anche se ognuno a i suoi gusti non si può dire che non e bello |
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a me dei sirenia è piaciuto solo nine destinies and a downfall.. |
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Secondo me hanno voluto un po' strafare con 14 brani, megli 9 come l'album precedente ma anche in questo album ci sono dei buoni brani, altri invece no come capita in molti album rock. Scusate ma che male c'e ad introdurre elementi pop e hard in un album metal? Negli anni '80 molti lo facevano e sono riusciti ad ottenere un grosso successo prima che il grunge distruggesse tutto. L'album nel complesso è apprezzabile anche se, lo ripeto, un po' troppo ambizioso. Forse ora sembrano un po' più vicini agli Hanoi Roks (altra band scandinava) ma ripeto non è un difetto semmai potrebbe essere l'occasione di catturare un più vasto pubblico. P.S.: evitiamo commenti troppo soffisitcati perchè in passato sono stati prodotti album peggiori senza che nessuno si lamentasse. Per il resto concordo con In Flames. |
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Sinceramente non capisco tutta questa negatività. A me questo disco è piaciuto, e anche molto. Poi, fate un po' voi che sapete... |
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y=1/x ---------> iperbole. Sono simpatico, lo so |
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Dio santo... Morten, è ora di darsi all'ippica! |
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@Rex; nickolas: mai sentito parlare d'iperbole? No, scommetto.  |
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....DELUSIONE TOTALE!!! Adoro il sig. Morten....ma sto nuovo episodio dei Sirenia è di una bassezza inaudita!! Si può dire CACCA? Davvero! Date fuoco a quella cantantucola uscita dall'XFactor ispanico! |
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unica band del genere che ho continuato a seguire nel corso degli ultimi anni...il disco in questione non l'ho ancora ascoltato, però il singolo è alquanto discutibile ed Ailyn come vocalist non mi convince affatto...riguardo al discorso Veiland tuttofare, non mi stupisce, i Sirenia sono nati come suo progetto solista e così continuerà ad essere...se avrò tempo fa dedicarci più in là ci darò un ascoltata... |
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@Heron: sì, ti prego confermacelo O_O comunque gruppetto fotocopia di troppi altri, e BASTA! |
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@Heron "band come i death che nn cambiano un cazzo di accordo o il tempo per tutto il disco". Mi confermi che volevi dire questo? o.O |
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@Heron: Dovere comunque se dopo l'ascoltoi ti riterrai comunque in disaccordo con la rece scrivi pure il tuo punto di vista Questo spazio alla fine serve a discutere  |
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@Room: Si ho capito. Nn posso dire di essere del tutto d'accordo. cmq grazie per il chiarimento. |
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@Heron: No allora forse non mi sono spiegato bene pensavo ti riferissi alla poca originalità dei riff, se parliamo degli assoli ho criticato la consuetudine di Veland ( che non apprezzo anche se come dice Lontano è un suo trademark) di costruire gli assoli ripetendo le note e i tempi del ritornello, in pratica fa "cantare il ritornello" alla chitarra elettrica, mentre i gruppi che hai citato (come la maggioranza delle bands del resto) costruiscono i loro assoli basandosi sulla tonalità della canzone e sugli accordi di base, ma non nel senso che rifanno le stesse cose identiche note con gli stessi identici tempi, nel senso che se di sottofondo la ritmica fa un LA allora l'assolo sarà (scala a caso) costruito su una pentatonica di LA. Spero sia chiaro ora  |
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@Raptus: Per quanto riguarda i Within Temptation devo constatare la loro effettiva mancanza in database (ma mancano anche altri gruppi) stiamo lavorando assiduamente per rendere il sito ancora più completo con varie aggiunte al database e stai sicuro che arriveranno anche le recensioni dei Within, però non li ignoriamo e stiamo seguendo il processo di lavorazione del prossimo disco che verrà prontamente recensito @Lontano: Apprezzo davvero gli utenti che esprimono il loro dissenso in modo così costruttivo e pacato, la vediamo in modo diverso, però dato che ci hai speso dei soldi mi fa piacere che ti sia piaciuto. |
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@Room: Nn capisco come fai a scandalizzarti per il fatto che ripetano più volte gli stessi assoli in modo "masochistico" quando ci sono band come i death che nn cambiano un cazzo di accordo o il tempo per tutto il disco...è quello che mi fa pesare che ci siano due pesi due misure...E' un voler per forza cercare il pelo nell'uovo. Questa è l'impressione che ho avuto io; e ovviamente sono pronto a ricredermi una volta ascoltato il disco. |
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@Raptus, sono d'accordo con te sulla "deriva" del gothic/symphonic recentemente. Non sono d'accordo sugli Within Temptation (che apprezzo molto, li ho visti live 3 anni fa e li rivedrò a Novembre), dove sarebbe la loro sperimentazione? Tornando a zio Morten, ormai questi sono i suoi marchi fabbrica (assoli/refrain, cori gregoriani, orchestrazione, vocina pop), possono piacere o meno, ma non direi che The Enigma of Life sia un album con 2 canzoni e 10 filler; ripeto ho sentito di meglio, ma anche di molto molto peggio. |
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Da amante del genere rimango sempre più deluso da come sta delirando il metal sinfonico in questi ultimi anni. A parte che Sirenia o Tristania etc. li ho sempre trovati gruppi fotocopia nati solamente per fare soldi grazie all'epoca d'oro (primi del 2000) del genere... Però questo è troppo! L'unica cosa bella dei Sirenia è la bellezza estetica della cantante, ma a parte questo (che sembrava essere prerogativa della pop ma adesso sembra aver coinvolto pure il metal) avere una bella gnocca non vuol dire essere una grande band, questa è la prova. Che dire... aspettiamo con ansia i Within Temptation (gruppo al quanto sconosciuto in questo sito a quanto pare) ma facente parte dei pochi che bene o male, sperimentando, sono rimasti più o meno coerenti. Questi pseudo gruppetti gothic che di gotico hanno solo il corsetto nero sinceramente hanno rotto. Speriamo che il nuovo anno porti consiglio...... |
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Ma perchè la Nuclear continua a sprecare energie con queste nullità? |
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@Heron: Senza nessuna polemica "Fondamentale sul piano ritmico il lavoro della chitarra insiste sui canonici accordi di quinta in riff che – pur non provenendo dalla fiera dell'originalità - fanno il loro " Non ho scritto che ripetono più volte gli stessi accordi (anzi so bene che un giro di accordi di una sezione di una canzone si chiama giro perchè si ripete), canonici vuol dire "consueti" cioè il tipo di accordo che usano la maggioranza delle band per la parte ritmica, quello di quinta, senza distinzione tra maggiore e minore, che è rapido e facile da eseguire. Potrai dire "allora cosa lo scrivi a fare?" lo scrivo perchè qualcuno li usa in modo originale e altri meno, i Sirenia appartengono alla seconda categoria, poi se noti ho detto che comunque pur non essendo originali sono la cosa migliore che fanno le chitarre in questo album. Mi spiace per l'incomprensione, la prossima volta cercherò di esprimermi in modo più chiaro mentre scrivo la recensione  |
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@Room: ma cosa centra che ripetono più volte gli stessi accordi...allora anke paradise lost, anathema e katatonia fanno cagare...Due pesi due misure? |
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Per me, onestamente, è inconcepibile un album di tale bassezza... gli assoli sembrano perfino uno scherzo. Biasimo totale! |
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Grazie Andrea, vedrò di rimediare |
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Grazie Andrea, vedrò di rimediare |
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terrificante, davvero. è quasi vergognoso trovare una produzione talmente perfetta sprecata su un disco del genere. e non saprei chi dei due (morten e ailyn) sia peggio, sinceramente. sono anni che mi interrogo sulla presunta genialità di veland, e tra l'altro non sono nemmeno un fanatico del primo album, essendo il terzo il mio preferito in casa sirenia. mah, tra questo e quell'orribile aborto a nome mortemia spero almeno che per un po' sia soddisfatto e non sforni altro schifo! p.s. la foto live che avete messo ritrae la seconda cantante henriette bordvik, non ailyn. |
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Morten è sempre più in caduta libera. Sembrano gli scarti del precedente disco (che già non è che fosse chissà cosa, però...) |
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A me l'album è piaciuto, procurato proprio stamane e l'ho ascoltato in ufficio tutto il giorno. Ma a me piacque anche "The 13th Floor"... Insomma, forse seconod me ha il difetto di essere troppo "poppeggiante", ma le canzoni restano in mente subito. Gli "assoli" di Morten (cioè il refrain del ritornello) sono un po' il suo marchio di fabbrica, così come gli onnipresenti cori gregoriani, ed i suoni. Sicuro, non è un album da 90, ma io (da fan) un 70 glielo do |
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recensione molto ma molto veritiera... purtroppo  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The End of It All 2. Fallen Angel 3. All My Dreams 4. This Darkness 5. The Twilight in Your Eyes 6. Winter Land 7. A Seaside Serenade 8. Darkened Days to Come 9. Coming Down 10. This Lonely Lake 11. Fading Star 12. The Enigma of Life
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Line Up
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Ailyn - Vocals Morten Veland - Clean/Harsh Vocals, Guitars, Bass, Drums, Keyboards, Programming
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