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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Sirenia - Perils of the Deep Blue
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Sono passati due anni dal deludente The Enigma of Life, un periodo di tempo relativamente lungo in ambito musicale e che mi auguravo avesse dato modo a Morten Veland (che dei Sirenia è di fatto l'unica mente) di riflettere sulla piega che stava prendendo la sua creatura. Ammetto, visti i precedenti, di non avere nutrito particolari attese per questo Perils of the Deep Blue, però è in ogni caso sempre lecito aspettarsi della musica di alto livello da una mente che ha partorito dischi storici come Beyond the Veil o Widow's Weed. In un certo senso qualcosa è successo, anche perché – come avrete sicuramente notato – in calce a questa recensione c'è un voto positivo (per quanto appena sufficiente). Perils of the Deep Blue è infatti un disco formalmente ineccepibile, arrangiato con grande cura e prodotto in maniera più che professionale, perché dunque – vi starete chiedendo - liquidarlo con un voto così basso? Lo vedremo presto, ma prima di lasciare spazio alle considerazioni personali meglio analizzare nella maniera più oggettiva possibile quali sono i contenuti di questa release.
Pomposità è la parola d'ordine. C'è veramente qualsiasi elemento vi possa venire in mente sia a livello vocale che a livello strumentale, tutto miscelato in maniera rigida ed ordinata al fine di creare un ensemble veramente ampio e piuttosto difficile da gestire e bilanciare in maniera oculata. Il lavoro delle chitarre è decisamente sufficiente: ci troviamo davanti ad un riffing dai ritmi abbastanza intensi - per quanto molto ripetitivo in diversi passaggi – che contribuisce a creare lo scheletro delle canzoni in misura almeno eguale agli strumenti ritmici classici; inoltre finalmente il buon Morten ha cominciato a proporre assoli e momenti solisti che non si limitano più a copiare la melodia dei ritornelli, nulla di eccezionale o complesso ma si tratta già di un passo avanti. La già citata sezione ritmica è guidata perlopiù dalla batteria, che appare programmata molto meglio rispetto a quanto era avvenuto in The Enigma of Life (soprattutto a livello di qualità del campionamento), i giri messi insieme da Veland sono più che onesti e fungono da perfette – per quanto sobrie – fondamenta alle undici canzoni che compongono l'album. Il basso invece riesce a ritagliarsi degli spazi piuttosto esigui nei soliti momenti di calma apparente, dove duetta con le tastiere risultando ben udibile con un suono talvolta rotondo e talvolta distorto, come da copione viene però poi brutalmente martirizzato dalle frequenze basse dei chitarroni in almeno il 90 % del disco. Notevole il comparto affidato ai sintetizzatori, che si fanno carico in questo caso di orchestrazioni piuttosto complicate per gli standard dei Sirenia, creando un'atmosfera magniloquente e – come scritto già in apertura – un tantino pomposa. Vi sono anche delle leggere influenze elettroniche, ma non abbastanza da dare un'impronta consistente al sound, anche se ho trovato curioso e gradevole l'utilizzo di strumenti non convenzionali come il Theremin. Come sempre ampio anche il capitolo voci: Veland si prende molti più spazi rispetto a The Enigma of Life, mostrandoci cosa è in grado di fare sia in pulito (spesso in norvegese) che in growl, stile con cui sicuramente è molto più efficace (e non lo scopriamo sicuramente oggi). Aylin (supportata per l'occasione da un intero coro) invece continua ad essere quello che è sempre stata: una cantante assunta, professionale, in grado di cantare in maniera tecnicamente buona ma comunque a conti fatti troppo fredda (forse nemmeno per colpa sua dato che Morten continua a tenerla totalmente fuori dal processo di composizione e nemmeno si prende la briga di spiegarle il significato dei testi, come da lei stessa dichiarato in questa recente intervista). Chiariamoci: è dotata di una buona estensione, a tonalità alte è abbastanza efficace (anche se il timbro come sempre continuerà a dividere i fan tra chi lo trova appropriato e chi non riesce a sentirlo), ma se fosse un po' più coinvolta potrebbe – forse – dare ai Sirenia un importante contributo.
Venendo ai pezzi sinceramente non ne ho trovati di particolarmente ispirati o particolarmente brutti, sono tutti ad un livello accettabile e nessuno fa gridare al miracolo, certo forse si sarebbero potuti evitare minutaggi particolarmente lunghi (tipo i dodici minuti di Stille Kom Døden) che hanno appesantito solo inutilmente l'insieme.
Molti miglioramenti hanno inoltre coinvolto la produzione, anche questa volta molto moderna ma nel complesso meno finta rispetto a quella di The Enigma of Life, cosa che ha conferito indubbiamente un maggiore spessore all'album. Tutti gli strumenti si sentono abbastanza bene (a parte il già citato solito problema con il basso) e non sono stati troppo massacrati nella dinamica da un uso spropositato di compressori e limiter. La batteria è forse un po' troppo indietro (soprattutto i piatti) e le voci troppo enfatizzate, ma si tratta di problemi decisamente di poco conto e frutto di precise scelte stilistiche che, per quanto non sempre condivisibili, vanno rispettate.
Nel complesso dunque i Sirenia hanno per molti versi fatto dei passi in avanti veramente tangibili: la vena pop è stata abbandonata in favore di un approccio sinfonico molto più complesso e ricercato e gli arrangiamenti appaiono curati in maniera nettamente migliore. Il problema di fondo resta però il risultato finale: Perils of the Deep Blue non contribuisce in nessun modo alla crescita del genere, non propone soluzioni nuove né contiene idee in grado di farlo spiccare in mezzo al "profondo blu" di release simili che spuntano ogni anno. Il punto è che non stiamo parlando di una band di ragazzini in fase di crescita che gioca ad imitare i propri idoli, ma di un navigato professionista che porta sulle spalle il peso della storia. Da Veland ci si può e ci si deve aspettare di più, anche se sto cominciando a perdere il conto di quante volte ho scritto e letto questa frase. Molto mestiere, ma purtroppo ancora poca sostanza.
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discussione davvero interessante! mannaggia al wifi che non c'era in vacanza! va beh, spero che sia ancora aperta anche se è passato un po' di tempo XD mi trovo d'accordo con la maggior parte dell'analisi fatta da Prometheus, specialmente quanto ha detto sul symphonic/gothic: non sono la stessa cosa e purtroppo molte band vengono confuse solo perchè, come dice Enry female voice = gothic. non è vero assolutamente! detto ciò non ripeterò quello che è già stato detto su varie band, ma dirò qualche opinione. innanzitutto a me gli Edenbridge suonano assolutamente non ridicoli (chiaramente de gustibus, ovvio ) ma mi pare che abbiano un bel symphonic molto personale (es: molte band symph tendono ad essere "darkettone", se capite cosa intendo, ed è una cosa che a me comunque piace, gli Eden invece sono solari. oltretutto sono non hanno il classico soprano che viene piazzato nella maggior parte delle band symph! la voce di Sabine è completamente diversa dalle solite e anche questo mi piace). Per gli Epica invece ho un giudizio totalmente speculare a quello di Prometheus: per me l'album eccellente è TDC e il primo loro genere mi prendeva molto e mi emozionava. ultimamente mi sono riusciti un po' "svuotati". canzoni tecnicamente ben fatte, ma poco passionali. DYU per metà l'ho sentito, Requiem ho sentito STS e poco altro e l'ho mollato lì. mi pare boh: troppo thrash, il che non è male, ma preferivo le canzoni pseudo carmina burana dei primi Epica. ripeto: parlo di miei gusti, non di assiomi per il resto concordo su quanto detto sui NW: gothic mai sentito, se non in poca roba (un po' gothicheggiante è End of all Hope, forse, ma finisce lì). sono una di quelle band che io definisco amorevolmente "darkettone" (allegria zero, se non a sprazzi ni qualche canzone vecchia) ma il gothic è altra roba. grande la citazione sui Theatre of Tragedy! quello è gothic. così come i Tristania. al giorno d'oggi di gothic puro è rimasto poco, al massimo ci sono band che inseriscono elementi gothicheggianti, ma, come ho già detto, è impossibile definire alcune band che mischiano i generi. ah, infine, per Prometheus: anche io apprezzo i WT anche se hanno virato verso il pop. voglio dire, l'ultimo album ho fatto fatica a digerirlo, vero, ma poi ala fine mi è piaciuto comunque. la soluzione musicale è comunque ottima e, di tanto in tanto, una band necessita di rinnovarsi, se no che noia!! però Sinead continua a non piacermi ... mi suona molto tunz tunz tunz ... ma i WT restano una delle mie band preferite in ogni caso  |
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Dannazione, non riesco a mettere il cuoricino! Va be', immaginalo xD AHAHAHAHAHAHAHAHAH |
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"per come la vedo io i Nightwish non hanno mai suonato gothic, forse di striscio, forse qualche sfumatura, forse qualche pezzo ma non sono mai stati una band gothic metal, non ho mai capito perchè negli ultimi 10 anni molta gente si ostini a definire gothic qualunque cosa che abbia due tette dietro a un microfono." Ti sei meritato la mia stima e un cuoricino bonus: |
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Prometheus, non hai idea di quante volte ho ripetuto le cose che dici negli ultimi 10 anni XD...Il disco non l'ho ascoltato perchè la band non mi ha mai preso, neanche con i primi due che a detta di molti dovrebbero essere i migliori. Più in generale, e a gusto puramente soggettivo, penso che molte di queste band abbiano dato il loro meglio all'inizio, cito gli After Forever di cui per esempio mi piacciono solo i primi due, soprattutto il debut. Discorso diverso per gli Epica, a mio parere Requiem è il loro migliore o giù di lì. Devo però anche dire che il symphonic, a differenza del gothic, mi ha stufato in fretta, sarà perchè negli '80 (e ancora adesso) mi piacevano un sacco bands tipo Sisters of Mercy, Fields of the Nephilim e il filone gothic-rock. PS. per come la vedo io i Nightwish non hanno mai suonato gothic, forse di striscio, forse qualche sfumatura, forse qualche pezzo ma non sono mai stati una band gothic metal, non ho mai capito perchè negli ultimi 10 anni molta gente si ostini a definire gothic qualunque cosa che abbia due tette dietro a un microfono. |
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Ah, dimenticavo: il gothic e il symphonic sono molto diversi. Spesso si mischiano, ed il caso del symphonic gothic metal (chiamato così, non gothic/symphonic), ma se è per questo il symphonic può essere mischiato anche con altri sottogeneri (black, power, death e prog in primis). Ma di per sé il gothic e il symphonic hanno origini diverse: il gothic nasce dall'incontro del doom metal col gothic rock grazie a band come i Paradise Lost, i Moonspell, i Theatre of Tragedy, i Tristania e i Draconian. Si può fare gothic metal anche senza la presenza di elementi sinfonici, gli elementi caratterizzanti sono ben altri (in primis le atmosfere evocate). Il symphonic, invece, prevede l'uso obbligatorio delle orchestrazioni (non di semplici archi riprodotti con le tastiere), mentre i cori sono ben diversi da quelli gothic (nel symphonic i cori sono maestosi e per lo più polifonici, nel gothic sono per lo più gregoriani e composti da poche voci. Il symphonic si rifà ai cori wagneriani, il gothic a quelli da camera). Confondere il gothic col symphonic è come confondere il death con il doom. E il paragone non è casuale, dato che esiste il death doom così come esiste il symphonic gothic. |
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"Quali pezzi sono?" cerca su google "Epica - classifiche/pagelle (DYU - TDC - CTO - TPA)" e "M. G. Prometheus: Recensione: Requiem for the Indifferent - Epica". Purtroppo non riesco a incollarti i link. xD |
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Le Marquis de Fremont, l'ultimo album degli Epica ha quasi solamente pezzi belli, alcuni al limite del capolavoro. Peccato per due canzoni che non c'azzeccano nulla, di cuo uno davvero brutto. Il penultimo album, invece, ha solo canzoni belle, alcune al limite del capolavoro, una è proprio un capolavoro assoluto. Il terz'ultimo album ha molti pezzi belli, ma su cui è stato fatto poco labor limae e si nota. Il nuovo sound degli Epica non c'azzecca nulla con quello dei Nightwish e di gothic non ha manco un pelino (se non in due canzoni due, proprio contate). Inoltre gli Epica hanno sviluppato negli ultimi tre album un sound molto personale. I Tristania fanno gothic e c'azzeccano ancora meno coi Nightwish, ma proprio zero! Poi concordo sul fatto che i loro ultimi album siano mediocri, ma perché non sanno più che strada imboccare. Per quanto riguarda i Sirenia, anche qui non capisco cosa c'entrino coi Nightwish. Se vuoi citare band che copiano (o quasi) i Nightwish, ci sono gli Amberian Dawn, gli ultimi Xandria e, in parte, gli Edenbridge. |
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Well, discussione interessante. Parlo per me. All'epoca, mi piacevano gruppi prog o rock o folk-rock che avevano una voce femminile. Se qualcuno ascolta Annie Haslam dei Renaissance o la citata Sandy Denny (solista o coi Fairport Convention o con i Fotheringay) capisce cosa intendo. Mi piaceva molto anche Jenny Sorrenti dei Saint Just, per parlare di prog Italiano e Sonja Kristina dei Curved Air. Quando ho iniziato ad ascoltare metal, ho sentito per la prima volta Therion e Nightwish e l'uso della voce femminile, nel metal più contaminazioni classico/sinfoniche mi erano piaciute molto. Ma sui primi dei Nighwish come nei Therion di Theli, Vovin e anche i successivi, c'erano belle canzoni. Bei pezzi. I Nightwish, hanno fatto anche un grande successo. Ho quindi ascoltato sempre con curiosità, gli album delle altre band dello stesso stile, sperando di trovare sempre, belle canzoni. Ma oltre al Nightwish/clonamento (a tutti interessava il successo che avevano avuto, bien sûr) quello che mancava erano le canzoni belle. Sempre "de gustibus", per carità ma su tutte le band che Monsieur Prometheus cita nel suo interessante post 25, i pezzi veramente belli sono pochi. Forse i Within Temptation che faccio fatica a considerare "metal" hanno dei bei brani pop (uno lo utilizzeranno anche per la nuova serie de "I Borgia", su Sky) ma gli ultimi Epica, i Sirenia, i Tristania, dove sono gli album con almeno 5/6 pezzi "belli"? Quali pezzi sono? Sono convinto, come ho detto, che sia facile "copiare" i Nightwish in quasi tutto, ma è difficile fare belle canzoni. Poi ascoltando, la differenza tra gothic, gothic/symphonic, solo symphonic o cos'altro, mi sembra più una questione di lana caprina. Au revoir. |
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Poi, ripeto, de gustibus... |
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Oddio, proprio gli Edenbridge mi sembrano l'apice del ridicolo, assieme agli Amberian Dawn. Idem gli ultimi Nightwish, che ormai sono i cloni di sé stessi (Once ---> Once 2.0 aka "Dark Passion Play" ---> Once 3.0 aka "Imaginaerum" + due canzoni due davvero nuove). Poi, de gustibus... I primi Epica hanno prodotto un album caruccio-ma-nulla-di-più (The Phantom Agony) e un album appena sufficiente (Consign To Oblivion). Poi però hanno preso un colpo in testa e hanno prodotto un album molto buono (The Divine Conspiracy), un Capolavoro (Design Your Universe) e un quasi-capolavoro (Requiem for The Indifferent). Tra l'altro, con gli Epica userei solo symphonic, senza gothic (che c'è solo nel primo album), ma semmai con varie altre influenze (prog, death e qualcosina di black e thrash). Gli After Forever hanno raggiunto il loro apice negli ultimi due album, l'eponimo in particolare è un capolavoro. I Within Temptation hanno sempre prodotto buoni dischi. L'ultimo album a me è piaciuto moltissimo, e attenzione che presenta brani d'ispirazione power e uno (Iron) che è il più aggressivo che abbiano mai fatto, escludendo chiaramente i brani di Enter e Tha Dance (che sono gothic). Poi, ok, in altri brani rasentano il pop, ma li amo anche in questi (woooah sinéad!). Nel symphonic altri interessanti sono gli Haggard e i Therion. E anche i Septicflesh e i MaYaN, per quanto siano decisamente più death che symph. I Tristania sono gothic, a tratti symphonic gothic. I Sirenia hanno iniziato facendo gothic e ora fanno symphonic gothic con qualche lieve influenza elettronica e death. Il primo album dei Sirenia è ottimo, il secondo è molto buono, il terzo è brutto, il quarto è caruccio-ma-nulla-di-più, il quinto è orripilante e quest'ultimo è buono. Poi ci sono gli Stream of Passion, che fanno un symphonic metal molto diretto e semplice, ma ricco di spunti interessanti (le influenze latine dell'ultimo album in primis, tra tango e flamenco). I Delain penso si siano spostati più su una sorta di Electronic metal, cosa che per lo meno li ammanta di un minimo di personalità artistica. |
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Non saprei ... me l'hanno affibbiato in università e da lì è rimasto XD informazione utilissima, ho visto che la discografia è chilometrica e non sapevo proprio da dove cominciare!! anche il resto andrò a sentire (ottima intuizione la sua del folk - rock: adoro il genere! Conosce il folk metal degli In Extremo e dei nostrani Folkstone? voce maschile harsh, ottima commistione di strumenti hard con bombarde e cornamuse). Sui WT, mah, ci sono varie idee e anche loro hanno fatto un po' di tutto: cominciando dal goth metal sono passati a symphonic, alleggerendo lo stile, per finire con un disco che rasentava il pop (ci ho impiegato un po' a digerirlo XD). loro si definiscono symphonic rock ... comunque a me suona come una specie di metal. diluito, certo, ma metal. però con queste band a cavallo tra una genere e l'altro penso che una definizione univoca sia impossibile  |
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Chiedo scusa, Madamoiselle Beta. Ma Beta è un nick femminile? Per i Renaissance, le consiglio i dischi dal 1972 al 1978 (A Song for all Seasons) poi si sono persi anche loro. Se le interessano le nelle voci femminili metterei anche Sandy Denny, è folk-rock ma la voce è sublime. Tornando al gothic/symphonic, ultimamente a me è piaciuto The Poem - Crying My Grief to a Feeble Dawn degli Italiani Lightless Moor. Li c'è un buon songwriting. Ultima cosa: ma i Within Temptation sono metal? A me sembrano pop... Au revoir. |
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chiedo venia per il ritardo XD beh, Marquis, tutto sommato non nascondo che sotto certi aspetti ha ragione. Anche io trovo molto più emozionanti i primi album di molte band (Epica, Tristania, After Forever) dopodichè hanno cominciato a dirmi poco e a sembrare al mio orecchio tutte uguali. però trovo che ce ne siano altre che meritano ancora (Nightwish, Edenbridge, questi Sirenia, Within Temptation), quindi più che altro non penso che sia un problema generale del genere (perdoni il gioco di parole XD) ma solo di alcune band. poi chiaramente de gustibus in ogni caso la ringrazio per avermi consigliato i Reinassance, non li conosco e andrò di certo a sentirli ah, ovviamente non può saperlo, ma ... Mademoiselle  |
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Voto ingiusto, disco meraviglioso che riporta i Sirenia ai fasti d'un tempo, a mio avviso meriterebbe un 80 pieno |
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Monsieurs, solo per puntualizzare. Non intendevo certo paragonare i Renaissance con le band gothic/symphonic "metal" di adesso, soprattutto come sound. Mi piace vedere una affinità perché anche quel gruppo era female fronted e aveva le tastiere come elemento portante delle composizioni. Alcune anche erano lunghe ed avevano decisi inserti sinfonico/classici. Quindi uno che vede un po' al di la del proprio naso, può paragonare quella band a queste band. Pur, ripeto, con un sound diverso, le canzoni dei Renaissance erano varie, ben scritte, in una parola, belle canzoni. E' quello che manca alla pletora di band gothic/symphonic di adesso (inclusi gli ultimi Epica, pour moi). Consiglio: sfoltiscano il branco, scrivano molto meno e meglio. Come avevano fatto i primi Nightwish, fino ad Once, se il paragone con i Renaissance è arduo per qualcuno: belle canzoni, prima, un sound innovativo a supporto. O, mi viene il sospetto, che sia proprio il genere ad essere esaurito. E questo album ne è una dimostrazione. Au revoir. |
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Le Marquis de Fremont, direi più gli ultimi Epica. I primi erano mediocri, e lo dico da loro fan. Anyway, le emozioni sono soggettive, quindi non ha proprio senso parlarne. |
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Scusa Marquis se mi intrometto, ma credo che il fare paragoni tra i Reinassance e il genere qui trattato non c'entra niente! Modestissimo parere... |
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Voilà, Monsieur Beta, ognuno ha sacrosantamente i propri gusti e non si discute. Pero, converrà che il segmento gothic/symphonic ha veramente una marea di band, fatte con lo stampino (cantante "gnocca", la bella e la bestia, tastieroni pomp, pezzi rindondanti, produzione di dischi e canzoni a raffica). E' veramente difficile che qualcosa si diversifichi nel mare magnum. Ovviamente esclusi i primi Nightwish che probabilmente hanno "inventato" il genere e qualcosa dei primi Tristania e Epica. Ho il sospetto che il genere, data la sua pomposità e gli ingredienti di cui sopra, sia facilmente realizzabile: una voce "classica", tastiere di effetto, chitarre un po' graffianti. Se non cantano "la bela gigogin" qualunque pezzo può andare. Ma le canzoni belle e che ti emozionano, sono un'altra cosa. Si ascolti, le ho consigliato i Renaissance. Capirà cosa intendo. Au revoir. |
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Marquis: dissento. Il songwriting di molte band di questo genere è buono, così come capita che non lo sia quello di altri generi di band. Magari può non piacere a te (e questo è legittimissimo! se avessimo tutti gli stessi gusti sarebbe una tragedia!!), ma nel complesso il genere symphonic riesce a cavare fuori cose molto buone se non eccellenti, Nightwish sopra tutti. io ascolto molti altri generi di metal, ma il symphonic è quello che preferisco. e mi emoziona sempre (o, almeno nella maggior parte dei casi)  |
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Insisto nel dire che il problema di questo tipo di musica gothic/symphonic è il songwriting. Lo sto ripetendo come un mantra e forse sono noioso ma ogni uscita di questo tipo mi da la stessa sensazione. Qui è ben descritto, nella ottima recensione, tutto il lavorio che è stato fatto a livello di produzione e di ricerca degli strumenti. I piatti sono un po' indietro, il basso si sente a tratti, i synth sono pomposi, la cantante ("gnocca" of course) ha una buona estensione. Va bene, va bene. Ma le canzoni sono scarse, eccetto (per me) Seven Widows Weep, tutto il resto è un minestrone di suoni, tutto fuorchè emozionante. C'è stato un periodo in cui gli album di alcune band del genere citato erano anche belli. Ne sono stati indicati alcuni, non ripeto. Poi non sono stati più capaci di scrivere belle canzoni, dai Nightwish a questi Sirenia. Meglio, molto meglio i Renaissance degli anni '70. Ascoltateveli. |
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E comunque, per quanto non capisca il riferimento a quei due album dei Tristania e per quanto manchi ogni riferimento ai testi (il vero difetto di quest'album) e per quanto non concordi col voto, questa recensione è molto ben fatta. C'è un motivo per cui seguo quasi solamente Metallized: le recensioni sono generalmente di ottimo livello. Per cui relax.  |
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Zuzepa, uffa, io volevo sapere chi è più noto tra me e Ale! Mannaggia, mi toccherà schierare il mio esercito di coniglietti rosa alati vomita-arcobaleni!  |
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Ok, la prossima volta cambieremo nick, che te devo di'? .-. |
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Room 101 non temere, neanche loro ne sanno a pacchi ._. fanno solo i saputelli. Quei due nomi sono ormai ben noti in ogni luogo dove si può commentare. |
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Se il termine di paragone è il precedente, il voto dovrebbe stare intorno al 90 da un punto di vista più a largo respiro credo meriti un 70 pieno. Certo, è pomposo, ma in fondo è quanto ci si aspetta da un progetto di gothic-symphonic-metal. Certo, Aylin è una semplice mestierante, ma la ragazza ha lavorato molto la sua voce, spingendosi più in alto (ma vorrei sentirla dal vivo) e dando un'impronta più lirica e meno "poppeggiante". Alcuni pezzi sono forse troppo pesanti (leggi: lunghi), ma nell'insieme l'ascolto che ne faccio da qualche giorno, è sempre piacevole. Aspetto di vederli dal vivo, ma a quanto pare, a parte qualche presenza a vari festival open-air, niente di previsto. |
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mi trovo d'accordissimo con quanto affermato da Prometheus: l'album è buono, decisamente superiore a quello precedente (che pure mi era piaciuto, ma non certo a livello di questo!! ) e di poco inferiore ai primi (che sono i miei preferiti). concordo anche su Ailyn; per quanto non capisco come una cantante non sappia di che parlino i testi che canta (-.-") trovo che riesca comunque ad essere espressiva. peraltro, qualcuno si è accorto del notevole miglioramento vocale? In Seven Widows Weep e A Blizzard is Storming scala le ottave con un canto pulito, non stridulo e quasi (ho detto quasi! ) lirico. ottimo! i testi, però, è vero: sono un po' stereotipati. dissento da Room 101: Stille Kom Doeden non ha appesantito, anzi è una track molto sapientemente elaborata, varia, che mischia parti heavy con parti melodiche. è il vero capolavoro dell'album. ha lo stesso ruolo di The Poet and the Pendulum in Dark Passion Play. deciasmente ottimo pezzo  |
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Ma infatti, quando si parla del disco si paragona col precedente quindi non sei rimasto indietro a livello temporale. Io penso sia ovvio che un artista che ha fatto tante cose se le porti dietro e che a livello d'ispirazione nasca il paragone, ma non tra le band in se, tra ciò che lui è in grado di comporre. D'altra parte si riuscirà mai a scindere quello che ha fatto Max Cavalera con i Sepultura dalla sua vita musicale (giusto per fare un esempio)? |
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Non smentisco comunque Er Trucido, i paragoni più grossi sono con The Enigma of Life perché grazie al cielo ci sono stati grossi passi avanti, però appunto, permettetemi di portare la disamina su un piano ancora più ampio e di paragonare la musica che fa Veland ultimamente con quella che l'ha portato ad avere la fama che ha oggi, anche perché dubito che qualcuno di noi si sarebbe minimamente occupato dei Sirenia se Morten non avesse fatto quello che ha fatto con i Tristania. |
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Non pretendo di saperne a pacchi ho solo preso a metro di paragone l'apice di Morten Veland a livello compositivo (che in quegli anni aveva un ruolo fondamentale nei Tristania) poi che quelli siano dischi sopravvalutati è una tua legittima opinione non un dato di fatto assoluto. Secondo me la capacità di scrivere buona musica trascende il genere che si sta suonando, è chiaro che però quando si contribuisce in maniera sostanziale alla nascita e allo sviluppo di un intero filone alcuni dischi rimangono dei metri di paragone anche a tantissimi anni di distanza, soprattutto visto che in questo caso il genere non è poi così distante. Nel momento in cui però si raggiungono certe vette se non si è in grado di mantenere quei livelli o si appende la chitarra al chiodo o magari si esplorano vie nuove, qui non è stato fatto nulla di tutto ciò, nessuno vuole che Veland smetta sia chiaro, ma (secondo me) sta diventando l'ombra di se stesso. Riguardo ai dischi dei Sirenia mancanti in futuro potranno essere rispolverati , non preoccupatevi! (anche perché il debutto lo considero un ottimo cd). In ogni caso è legittimo che ognuno abbia le proprie opinioni, io non sono qui a cercare di convincere nessuno, i dischi cerco sempre di descriverli oggettivamente, però dopo una ventina di ascolti questo non mi ha lasciato altro che le sensazioni sopra riportate. |
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Non mi sembra che ci sia un paragone, è un cappello introduttivo suvvia. Non è un fatto che il personaggio in questione abbia partorito tali dischi? Quando viene descritto il disco l'unico paragone viene fatto con il precedente, quindi la citazione a livello temporale nella disanima è giusta. |
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FrozenFear, mi hai anticipato di pochissimo! xD |
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*ridicolo. P.S. ma perché continuate a citare "Widow's Weeds" e "Beyond The Veil"? Sono passati quasi due decenni! Citate piuttosto i primi due album dei Sirenia, che neppure avete recensito... |
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Tralasciando che avrei dato un voto più alto, pur non essendo il disco-rivoluzione del genere... ma perché paragonare sempre tutto a Widow's Weeds e Beyond The Veil che, oltre ad appartenere a due decenni fa ed essere stati composti con altre persone, sono due dischi tremendamente sopravvalutati? Citare roba a casaccio e totalmente fuori dall'appropriato contesto temporale non significa saperne a pacchi. |
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Per me è un album molto buono, oscilla tra il 70 e il 75. Andiamo, dare un voto inferiore a quelli dati al caruccio-ma-nulla-di-più "The 13th Floor" e all'indecente "Nine Destinies and a Downfall" è eidicolo! E inoltre non concordo sul fatto che Aylin sia poco espressiva. Anyway, di certo i Sirenia hanno fatto un enorme passo avanti rispetto all'orribile "The Enigma of Life", anche se non siamo ancora al livello dei primi due (ottimi) album dei Sirenia. Il principale difetto del nuovo album sono i testi: cliché, cliché, cliché! Se Veland riuscirà a rinnovarsi un po' nei testi e ha dare un tocco più moderno e originale al sound (magari aumentando le parti elettroniche), il prossimo album potrebbe rivelarsi davvero ottimo. Le premesse ci sono, staremo a vedere... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ducere Me in Lucem 2. Seven Widows Weep 3. My Destiny Coming to Pass 4. Ditt Endelikt 5. Cold Caress 6. Darkling 7. Decadence 8. Stille Kom Døden 9. The Funeral March 10. Profound Scars 11. A Blizzard is Storming
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Line Up
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Aylin (Voce) Morten Veland (Tutti gli strumenti)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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