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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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25/05/2016
( 1948 letture )
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Gli olandesi Martyr son una band heavy metal attiva fin dagli inizi degli anni 80, i loro primi demo infatti risalgono al periodo 1982-1983 a cui susseguirono due buoni full lenght ufficiali: For the Universe del 1985 e Darkness at Time's Edge del 1986. Come tante altre band di quel periodo anche i Martyr non seppero dare ulteriore continuità alle loro attività arrivando ben presto a sciogliersi. Riformati nel 2005 dopo circa sei anni, e ben venticinque dall’ultimo disco ufficiale, nel 2011, i Martyr diedero alla luce il terzo capitolo della loro carriera Circle of 8 accolto con profondo interesse da tutti gli appassionati del genere. La band oggi, sostenuta dalla Pure Steel Records, torna a far parlare di sé con l’album You Are Next, di cui notiamo subito la colorata copertina in style cartoon.
Il primo ascolto della quarta fatica dei Martyr lascia subito alquanto disorientati. You Are Next necessita infatti di svariati passaggi per essere analizzato e metabolizzato a dovere. Le varie influenze e contaminazioni restituiscono un lavoro piuttosto complesso, di certo non banale e che con molta probabilità farà discutere parecchio, sia i vecchi che i nuovi fans. Se da una parte infatti troviamo degli spunti allineati a uno stile heavy metal, cosa del resto prevedibile da un gruppo che vede negli 80’s le sue radici, dall’altra parte You Are Next contiene brani con una proposta musicale decisamente più moderna, costituita da suoni compressi e ritmiche che tendono più al power/thrash e, in alcuni frangenti, addirittura si prestano a inserti di cantato in stile “harsh”.
La voce di un bambino che canticchia “I found myself” prelude all’attacco del brano di apertura del disco: Into the Darkest of All Realms è un pezzo tirato e veloce che si inquadra in un contesto di heavy power metal piuttosto diretto ed energetico, ma senza particolari spunti di rilievo se non quella di evidenziare fin da subito una registrazione non particolarmente calibrata e avvolgente. Se brani come Infinity e Monster svelano le radici più old-style della band olandese, grazie in particolar modo a veloci e ipnotici riff di chiaro stampo ottantiano e da una struttura ritmica semplice e lineare su cui l’aggressivo e ruvido cantato di Rop Van Haren fa il resto, brani come Souls Breathe o Unborn Evil presentano un’anima molto più “moderna” prediligendo soluzioni compositive basate su ritmiche più compassate e articolate di sfondo ai riff della coppia Rick Bouwman/Heesakkers e al basso di Rijnsburger dai suoni decisamente più pesanti e compressi. I cinque di Utrecht mischiano ancora di più le carte in tavole con i brani Crawl e Mother’s Tear scomodando i primissimi Testament senza però riuscire a trasmettere l’alchimia del gruppo di Oakland. Chiude il disco We Don’t Need Your Money pezzo allegro e spensierato di matrice heavy classico a ulteriore dimostrazione dell’assortimento - o confusione - di questo You Are Next. In tutto questa miscela sonora una parentesi particolare merita comunque l’operato di Rop Van Haren che dietro al microfono riesce sempre bene a interpretare con vigore e con la giusta dose di cattiveria tutti i brani. Il singer olandese trasmette energia, dimostrando una certa versatilità interpretativa, ma questo punto a favore non basta a compensare la sensazione generale di disomogeneità di You Are Next.
L’album sembra possedere due anime che litigano fra loro. Nonostante la presenza di diversi spunti interessanti, questi si perdono nel contesto generale di un lavoro che giudicato nel suo complesso restituisce un senso di confusione quasi come se gli stessi Martyr non sappiano esattamente nel 2016 che impronta dare alla propria musica. Se sommiamo inoltre la registrazione non particolarmente curata ne risulta un prodotto che sfiora la sufficienza, senza raggiungerla. Peccato, perché considerando l’esperienza della band era lecito aspettarsi molto, molto di più.
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INFORMAZIONI |
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Into The Limelight Records/Pure Steel Records
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Tracklist
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1. Into the Darkest of All Realms 2. Infinity 3. Inch By Inch 4. Souls Breathe 5. Unborn Evil 6. Monsters 7. Crawl 8. Mother’s Tear 9. In the End 10. Don’t Need Your Money
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Line Up
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Rop Van Haren (Voce) Rick Bouwman (Chitarra) Marcel Heesakkers (Chitarra) Jeffrey Bryan Rijnsburger (Basso) Wilfried Broekman (Batteria)
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