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27/04/25
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Budgie - The MCA Albums 1973 - 1975 - Bandolier
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24/06/2016
( 2656 letture )
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L'etichetta MCA Records ha avuto la brillante idea di ristampare tre dischi fondamentali per la carriera dei Budgie in un unico boxset. I lavori in questione, usciti tra il 1973 e il 1975, sono Never Turn Your Back on a Friend (la miglior opera della band gallese), In for the Kill e Bandolier. È doveroso ricordare che, prima di questo trittico, la band formatasi a Cardiff nel 1967 aveva già composto ottimi dischi: l'omonimo album d'esordio e il seguente Squawk, anche se entrambi non verranno particolarmente apprezzati dal pubblico, almeno in termini di vendite. Bandolier invece, l'oggetto della nostra recensione, riuscirà a scalare le classifiche britanniche fino alla trentaseiesima posizione, bissando in parte il successo commerciale ottenuto dal predecessore In for the Kill. Il disco del 1975 è un album di sei tracce contenente 34 minuti di hard rock molto intenso, carico di passione, perlopiù trasmesso dai connotati blues della voce del cantante/bassista Burke Shelley e dagli accordi ipnotici del chitarrista Tony Bourge. Alla batteria non c'è più Pete Boot, né tantomeno Ray Phillips, bensì è possibile apprezzare (prima volta di una lunga serie), il prezioso Steve Williams, in grado di calarsi al meglio nei panni dell'ultimo arrivato, che se ne sta lì docile, in attesa del suo momento di gloria. L'intenzione della band sembra quella di creare brani differenti l'uno dall'altro, con continui cambi di atmosfera, che inizialmente possono fuorviare, ma che dopo qualche ascolto sanciranno la riuscita di un prodotto completo, contenente diverse facce del rock anni 70.
La "zeppeliniana" Breaking All the House Rules apre le danze e conferma la volontà dei Budgie di scrivere dei bei pezzi hard rock su solidi radici blues, merito dei riff di Bourge, puntuali e precisi come un orologio svizzero, dell'uso meccanico del basso da parte di Shelley, che si concentra su un'esecuzione canora molto spontanea, primordiale e viscerale. Ad essere puntigliosi, l'unico neo di questa fantastica opentrack risiede nel finale lunghissimo, dove lo stesso identico motivetto viene eseguito all'infinito, sintomo della volontà di coinvolgere l'ascoltatore come se stesse partecipando ad un live show. L'acustica Slipaway è l'unica vera ballad dell'album: brano dolce, melodico e riflessivo, caratterizzato dai ritmi lenti, dalla tonalità altissima raggiunta dal falsetto del singer e da un assolo malinconico. L'inizio soft di Who Do You Want for Love? ci porta in un locale notturno londinese dove si suona del buon blues; Shelley si destreggia alla grande, nei differenti passaggi impartiti dalla chitarra, tramite una prova vocale superlativa, sporcata a dovere per una maggiore riuscita ed enfatizzata dall'armonica di sottofondo sul finale. Ad un pezzo blues/rock straordinario non può che seguirne un altro, cioè I Can't See My Feelings, della quale peraltro esiste una versione in chiave metal del 1992 targata Iron Maiden. La traccia dei Budgie è impreziosita dalle singole qualità dei tre musicisti: Shelley gioca col suo basso e tira un acuto impressionante sul ritornello che precede la vera entrata in scena di Bourge, il quale fa un po' quello che vuole fra schitarrate elettriche rapide ed incisive, arpeggi classici e assolo, mentre Williams, come di consueto, mantiene fedelmente i ritmi ed i tempi scanditi dagli altri due. I Ain't No Mountain è una divertente cover di Andy Fairweather Low, piena di spunti rock'n'roll. Rispetto alla versione originale scompaiono le tastiere, inoltre la potente voce del cantautore gallese le aveva donato un'impostazione soul, non presente su Bandolier, a causa della leggerezza e immediatezza del cantante dei Budgie, soprattutto sulle tonalità alte. Nonostante il livello del full length sia già elevato, la vera perla è stata lasciata per il gran finale. Napoleon Bona Parts 1 & 2 è un gioiello epocale, poco importa se si tratti di un brano hard rock, heavy metal o progressive: la prima parte è una lenta poesia in musica, narrata da chitarra e voce, con qualche leggera carezza ai piatti; sulla seconda parte la canzone esplode, attraverso una travolgente cavalcata capace di coinvolgere tutti gli strumenti e che proseguirà fino alla fine, sorreggendo l'esuberanza dei solo ispirati di Bourge.
Dopo Bandolier la carriera dei Budgie subirà un lento, ma inesorabile declino, in parte dovuto all'uscita dalla band, nel 1978, da parte dello storico chitarrista Tony Bourge; in parte causato dalla nascita della N.W.O.B.H.M., che in Gran Bretagna, ma non solo, travolgerà tutto e tutti. Sta di fatto che Bandolier è un lavoro maturo, con radici intrinseche nel blues e nel rock'n'roll anni 60, ma anche con un occhio proiettato al futuro, come si evince dalla seconda parte della prorompente Napoleon Bona. Il brano dedicato all'imperatore dei francesi è infatti una parentesi seminale, ironia della sorte, proprio per la nuova ondata heavy metal britannica, che i Budgie non riusciranno a cavalcare.
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4
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devo ammettere che son stati dei precursori e in particolare apprezzo i riff di Bounge |
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3
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Non ho mai conosciuto un cantante in grado di vantare un'evoluzione come quella di Burke Shelley. Agli esordi non mi piaceva affatto; gran gruppo, ma il cantato non mi piaceva proprio. In questo album è in grado di sfoggiare in più punti prestazioni vicino a Glenn Hughes (Slipaway; Who Do You Want for Your Love?) o Robert Plant (I Can't See My Feelings). E poi c'è il solito magico finale in cui il brano parte tenue e soffuso per esplodere in un crescendo elettrico. Non saranno stati dei fuoriclasse, ma i soldi in un loro album non sono mai mal spesi. 78 |
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1
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Mi sa che li farò miei. Ho solo l'esordio, ma in Bandolier e In for the kill mi sono imbattuto spesso in questi anni...e già mi avevate, tempo addietro, dato preziose indicazioni |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Breaking All the House Rules 2. Slipaway 3. Who Do You Want for Your Love? 4. I Can't See My Feelings 5. I Ain't No Mountain 6. Napoleon Bona Parts 1 & 2
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Line Up
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Burke Shelley (Voce, Basso) Tony Bourge (Chitarra, Cori) Steve Williams (Batteria)
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RECENSIONI |
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