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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Doomraiser - Lords of Mercy
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16/07/2016
( 1472 letture )
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Se volessimo alzarci in volo con l’intento di realizzare una rapida panoramica sul doom nostrano, basterebbero pochi istanti di ricognizione per appurare, senza timore di essere smentiti, che una delle realtà che negli ultimi anni è stata capace di imporsi sulla scena sono i Doomraiser. Con soli quattro album, infatti, la band capitolina è stata in grado di ritagliarsi un posto di riguardo nel ristretto gotha del genere e non solo a livello nazionale. Allo scoccare del decimo anno dalla data d’uscita del primo rilascio ufficiale, è giusto dunque andare a colmare l'unico tassello mancante, corrispondente proprio al loro debutto Lords of Mercy, album che, supportato inizialmente dalla piccola Iron Tyrant, catturò subito l'attenzione della Bloodrock Records, label genovese che gode del supporto in ambito distributivo della prolifica Black Widow Records. Tale salto qualitativo non va assolutamente attribuito al caso, visto che i Doomraiser, fin dal loro primo album, hanno mostrato un songwriting maturo, caratterizzato dalla consapevolezza di voler suonare in maniera genuina senza curarsi troppo delle possibili somiglianze con i padri del genere, lasciando quindi fluire le idee nella maniera più spontanea possibile e dimostrando di aver così assimilato alla perfezione la lezione della solida gavetta maturata con le bands di precedente militanza.
Rispetto ai lavori successivi, nei quali prima è stata esplorata la componente psichedelica (vedasi Erasing the Remembrance e Mountains of Madness) e successivamente incrementata la matrice heavy (Reverse (Passaggio Inverso) ), Lords of Mercy è un lavoro sicuramente più crudo, in cui i nostri si cimentano a suonare un doom marcio e primordiale intriso di venature blueseggianti e allucinogene.
I 57 minuti di musica proposta sono suddivisi in cinque episodi, contraddistinti di conseguenza da un minutaggio particolarmente elevato; tale caratteristica non va ad inficiare però la bontà del materiale proprio per effetto delle qualità descritte in precedenza, motivo per cui, anche prese singolarmente, le singole tracce non manifestano alcun elemento di debolezza. Dalla iniziale The Age of Christ, ancora oggi cavallo di battaglia della band, nella quale i dieci minuti scorrono attraverso il dipanarsi di riff tipicamente lenti, sulfurei e blueseggianti, e nella quale l'ugola di Cynar funziona da perfetto collante, si passa poi a The Old Man to the Child, la cui apertura tributa onori al film Il Cielo sopra Berlino attraverso un passaggio della penna di Peter Handke:
Quando il bambino era bambino, era l'epoca di queste domande. Perché io sono io, e perché non sei tu? Perché sono qui, e perché non sono lí? Quando è cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio?
Tale battuta viene connessa in maniera ottimale ad una successione ciclica di frasi ritmiche capaci di sorreggere efficacemente la canzone, sino ad un evolversi psichedelico ed un finale nel quale i rallentamenti si fanno oltremodo esasperanti; Doomraiser è invece suddivisa in una porzione iniziale in cui le chitarre pulite giocano con la voce di Cynar creando delle atmosfere settantiane ed una finale più decisa, dove esplode la verve più pesante e selvaggia della band. Segue Metamorphosis, anch'essa ricchissima di spunti blues (soprattutto nella parte iniziale) e caratterizzata da un andamento più vivace che, in questo caso, contribuisce ad imprimere una maggiore dose di eterogeneità all'album. Cala il sipario con Doomalcoholocaust, episodio più diretto e omogeneo, in cui la strada compositiva segue un'unica direzione esplorando e sviluppando esclusivamente la matrice doom, che viene abilmente mantenuta fino alla chiusura del disco.
Con simili premesse, Lords of Mercy si colloca a pieno titolo nel novero degli album il cui tratto caratteristico è la “solidità”, regalando all’universo doom una band capace di destreggiarsi con grande disinvoltura all'interno dei meandri del genere proposto pur non inventando nè pretendendo di inventare nulla, ma in grado di offrire una proposta di assoluto livello e qualità. Posto d'onore meritato, dunque, per i Doomraiser che, nell’intreccio dei loro tasselli discografici, hanno tracciato un cammino che, se pure non segnato in ogni passo dal marchio dell’eccellenza, consente senz’altro di rivendicare almeno la soglia dell’impeccabilità.
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Questo disco è un FOTTUTISSIMO CAPOLAVORO!!! Doomraiser immensi! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Age of Christ 2. The Old Man to the Child 3. Doomraiser 4. Metamorphosis 5. Doomalcoholocaust
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Line Up
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Cynar (Voce) Drugo (Chitarra) Valerio (Chitarra) BJ (Basso) Pinna (Batteria)
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