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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Doomraiser - Mountain Of Madness
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( 5850 letture )
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''I gloriosi fasti di una civiltà sepolta, sotto le sabbie dei deserti del tempo, nell'aria, i sogni andati delle memorie delle terre perdute. Di rado, nelle antiche lande del sogno, le impronte degli dei…'
Un profumo di solenne epicità aleggia nell'aria al passaggio di queste parole, che danzano dinanzi a noi, sospinte da un vento antico; preludio alla tempesta elettrica che i Doomraiser scateneranno di li a poco con le note imperiose della titletrack, la quale si muove fra momenti di sofferenza doom ed improvvise impennate, supportate a dovere dalla magnifica ugola di Nicola ''Cynar'' Rossi. Questo è il biglietto da visita dei romani, attivi dal 2003 e giunti a noi con questo Moutain Of Madness al terzo album in carriera. Se è vero che la terza fatica in studio rappresenti la prova del nove, allora i Doomraiser l'hanno superata a pieni voti, componendo cinque nuove canzoni davvero solide, mature e suonate divinamente da una band che ha poco da invidiare ormai ai grandi acts della scena doom mondiale. Mountain Of Madness aveva il non facile compito di bissare l'ottima prova offerta col precedente Erasing The Remembrance, ed invece la band romana è riuscita addirittura a superare il suo illustre predecessore grazie ad un songwriting brillante ed avvincente. La sezione ritmica è granitica, le due asce macinano riff bollenti e assoli dal forte impatto emozionale e, come già accennato, la voce riesce a toccare i sensi dell'ascoltatore, ammaliandolo oltremisura.
L'album è un susseguirsi di emozioni nere che bagnano l'anima di sangue, violentata da lunghe cavalcate strumentali dal fortissimo appeal psichedelico come la magnifica Phoenix, ipnotica ed ammaliante, sorretta dalla magia senza confini che questa musica sa sprigionare ed impreziosita dai ricami dell'hammond di Francesco Bellani, talentuoso special guest in grado di innalzare il valore del pezzo con sfumature vintage di chiara matrice seventies. Re-Connect è divisa in due parti: la prima decisamente stoner oriented e di facile presa, con un ritornello vincente che si stampa subito in testa, la seconda parte della canzone assume invece toni doom, dall'incedere classico e sulfureo, per poi tornare nuovamente, dopo uno splendido assolo, al ritornello iniziale che chiude il cerchio di un'altra canzone con la C maiuscola. Vampire Of The Sun parte con un riff monolitico che non lascia scampo per poi mostrarsi, nei sui nove minuti abbondanti, in un sali e scendi di umori e sansazioni avvolgenti e travolgenti.
''vaghi come un fantasma nelle latebre del tempo''.
Nicola recita ancora una frase in italiano per introdurci nell'ultimo pezzo dell'album, e Like A Ghost ci porta in un mondo ombroso, colmo di nebbia e di suoni dilatati, ancora una volta ipnotici; un viaggio psichedelico e acido tra oscuri presagi scanditi nella notte e sogni bui fra le montagne della follia dei Doomraiser. La nenia finale di Marta Biancotti e Annarita Lombardi nella coda del pezzo non fa altro che aumentare quel senso di vuoto e di amaro che ci avvolge nei paesaggi agghiaccianti dipinti dai nostri in questa song posta volutamente in chiusura.
Non voglio dilungarmi oltre parlandovi delle numerose influenze che si accavallano nel sound della band, perchè i Doomraiser sanno modellare i loro suoni con una personalità e una sicurezza nei propri mezzi invidiabile, e che non ha bisogno di paragoni per essere descritta. Mountain Of Madness ha bisogno di numerosi ascolti per poter essere compreso in pieno, ma una volta entrato nella vostra corteccia celebrale non ne uscirà più, assalendovi e stuprando le vostre ultime resistenze. Un viaggio di sola andata verso l'oblio.
Non pensateci troppo, correte a comprare questo piccolo capolavoro metal made in Italy, ne rimarrete assuefatti e stregati....
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14
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Bel disco, a tratti ottimo. Peccato la pronuncia in inglese del cantante, a tratti imbarazzante. |
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13
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Io invece dò in un certo senso ragione a blast, quest' album è tutto fuorchè un capolavoro. E' sicuramente un album valido, che ha i suoi punti di forza nella voce e negli assoli, e non manca una vena sperimentale non trascurabile. Tutto questo però ha il difetto di non entusiasmare mai davvero, voglio dire, le ritmiche poche volte si lanciano oltre i consueti giri armonici, e le parti sperimentali non sembra vogliano osare più di tanto. Abbiamo un disco doom che gode di una buona produzione, ritmiche poderose che lasciano spazio ad inserti di varia natura ben inseriti ed impostati, ma manca quel fattore in più, quella capacità di osare, di approfondire, di dare la zampata definitiva, che lo avrebbe reso davvero un capolavoro. 75, non di più. |
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12
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Vabè, Vichingo@ ma che ti aspetti, questi sono dei poveri coglioni. Questo commento poi è vecchio, magari il tizio nel frattempo ha capito tutto della vita e si è già suicidato. 90 per i Doomraiser, cmq, una delle realtà più belle e di classe della nostra scena! |
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11
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Ecco un commento che è l'ennesima dimostrazione di provincialismo italico. Quando una band italiana sforna un capolavoro, potete scommeterci la camicia che spunterà fuori qualcuno che comincierà a sputare veleno, senza portare neanche la più minima argomentazione a supporto della propria tesi: ti fanno schifo... e perchè? Boh... |
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10
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voto 2 è più che eccessivo.mi fanno schifo. |
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8
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Ma solo a me la voce del cantante ricorda quella dei Nickleback? Ottimo album comunque, 85 è il voto giusto. |
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7
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Ma solo a me la voce del cantante ricorda quella dei Nickleback? Ottimo album comunque, 85 è il voto giusto. |
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5
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Quoto Undercover, ottima realtà nostrana. Voto condivisibile, 85/100 |
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4
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Neanche li commento, sono una certezza all'interno di un panorama doom italico sempre più solido. |
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3
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Quoto in pieno Greatest_Tiz...dal vivo sprigionano un'energia incredibile...un vero e proprio delirio di distorsioni... |
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2
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Un bel album senza dubbio... Ma, secondo me rende MOLTO di più dal vivo... |
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1
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bravi doom, non male quest album.... voto giusto ! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Mountains Of Madness 2. Phoenix 3. Re-Connect 4. Vampires Of The Sun 5. Like A Ghost
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Line Up
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Nicola "Cynar" Rossi (vocals) Drugo (guitar) Willer (guitar) Andrea "BJ" Caminiti (bass) Daniele "Pinna" Amatori (drums)
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