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Inchiuvatu - Addisiu
23/07/2016
( 5802 letture )
Nel lontano e funesto 1993, mentre band come Darkthrone, Burzum, Immortal e Satyricon si accingevano a scrivere le più oscure pagine che mai verranno dimenticate di un genere musicale, sull’isola più grande dello Stivale nacquero gli Inchiuvatu, i quali, con il loro black metal pesantemente contaminato sia dal symphonic che dal folk e unito alle melodie popolari siciliane si confermarono una delle più importanti realtà dell’underground musicale siculo. Tradotto in italiano, “inchiuvatu” vuol dire “inchiodato” e i nostri, con questo palese riferimento a Cristo, ci narrano in dialetto siciliano -non mancando tuttavia versi sia in inglese che in italiano- la figura del figlio di Dio, uomo non esente da desideri e passioni, abbandonato a sé stesso, prendendolo come allegoria della grande domanda esistenziale sul significato della vita a cui l’uomo non trova risposta.
Nel 1997 uscì il primo full-length della band di Sciacca, città costiera nella provincia di Agrigento, dal nome Addisiu, dopo ben quattro demo e un live album, pubblicati dal 1993 al 1995. Il disco, che in italiano va tradotto con “desiderio”, presenta le stesse tracce della più recente e omonima demo, salvo per l’intro Veni:

Veni na lu jaddinu dill’eleganza
la fata pi tia ora danza
l’aria potta la so nenia
Addisia la so luxuria

Veni cu tia li fati vonnu jucari
Cu lu to cori cecchi l’amuri
Na li to spaddi cruci a puttari
Na lu regnu dill’ inchiuvatu


L’opera si apre proprio con queste sussurrate parole accompagnate da un pianoforte, strumento molto utilizzato dalla band per l’intera durata del platter assieme il fiscaletto (tipico flauto siciliano), lasciando poi spazio all’omonima Inchiuvatu, che esplode con un violentissimo blast beat accompagnato sia dalla tastiera, che da riff tiratissimi e distorti da far invidia a quelli made in Norway, senza dimenticare il ruolo elegante del flauto, in grado di arricchire l’intero brano. Pure il cantato non scherza: lo scream di Agghiastru è straordinario e portante, spesso alternato con maestria ad una voce pulita sussurrata o ansimata, come nel caso di questo pezzo. La seguente Cu Sangu A L’ Occhi non fa altro che ribadire in poco meno di tre minuti i canoni presenti nel precedente, confermando, se ce ne fosse ancora bisogno, il talento racchiuso in questo progetto. Un’inquietante voce che ansima dà inizio ad Ave Matri, brano in parte più lento dei precedenti e con riff maggiormente heavy-oriented, carico di blasfemia a sfondo sessuale che vede il suo culmine nelle diverse parti narrate da voci pulite femminili che si alternano allo scream. La seguente title-track si apre con un coro di bambini, sostituito poi da uno di voci femminili in modo lento e pacato, per poi accelerare drasticamente in un violentissimo blast beat e in un scream più che eccelso che mai annoia e mai perde violenza, confermandosi, senza timore di essere smentita, di essere la migliore traccia del lotto. Seguono Castiu di Dio, traccia monolitica nella quale risalta un riff rallentato e malinconico al quale si aggiunge uno dei consueti sussurri, e Lo Jocu Di Li Spiddi, caratterizzato da una lunga intro strumentale e da maestosi riff che fanno l’occhiolino alle note sei corde più tipiche del black scandinavo. Nenia e Unia sono due brani piuttosto brevi, ma carichi entrambi di oscurità e mistero, nonostante il primo mantenga i canoni estremi dei capitoli precedenti, mentre il secondo sia una strumentale. Cristu Crastu (il “crastu” in siciliano è l’agnello castrato) risulta a tratti, ed in particolare nel finale, il brano più sperimentale dell’intero lotto, soprattutto grazie alle sue lunghe parti strumentali. La lenta strumentale Quiete Morente si collega fluentemente col pianoforte della lunga intro della successiva Lu Jaddinu di lu Piaciri, durante la quale tale strumento spicca fra tutti. L’album si chiude con la violenta Luciferu Re, che, nonostante dimostri di come gli Inchiuvatu non abbiano mai abbassato il tiro nelle proprie composizioni, non soddisfa appieno l’ascoltatore, come invece avvenuto per i pezzi precedenti.
Questo platter è dunque un piccolo capolavoro di metal estremo, che purtroppo, a causa di un mercato spesso e volentieri ostile verso certe pubblicazioni (nonché per altre, più internazionali release, che in quegli anni seppero passare gloriosamente alla storia), è rimasto in parte nell’ombra. Ma questa perla nera nata nella terra un tempo chiamata Trinacria non ha nulla da invidiare agli artisti più noti e, pur rimanendo una release lontana dall’essere immediata e apprezzabile appieno nelle sue diverse sfaccettature con una sola manciata di ascolti, è senza dubbio una tappa obbligatoria per ogni amante sia del folk che del black metal, in particolare se tricolore.



VOTO RECENSORE
88
VOTO LETTORI
94.92 su 28 voti [ VOTA]
LUCIO 77
Lunedì 1 Febbraio 2021, 19.16.33
18
Ascoltato poco fa per la prima volta.. Album che non può lasciare indifferenti penso.. A me è sembrato di ascoltare Vinicio Capossela in chiave Black.. Lo dico come complimento..
Riccardo
Sabato 11 Luglio 2020, 14.04.51
17
Dopo tanto tempo che lo volevo fare finalmente ho ascoltato Addisiu, mio primo incontro con Inchiuvatu. Ascolto non facile, decisamente non facile. Dovrò ancora ascoltare questo disco parecchie volte, credo, ma già so che ne varrà la pena.
Morlock
Lunedì 5 Dicembre 2016, 20.51.44
16
Capolavoro Stop!
Lemmy
Domenica 27 Novembre 2016, 22.18.40
15
Mi sto ricredendo su Agghiastru, sto incominciando ad entrare nella sua testa, e mentalità, certo che usa si il dialetto, ma lo fa con sagacia ironica e pungente, a volte sembra pirandelliano a volte un verista verghiano trasposto in musica, e nel suo modo di fare, e a valutarlo nella giusta ottica, non è facile portare avanti un discorso musicale così, e per di più praticamente da solo, tranne per i vari ospiti che di volta in volta chiama, sto ascoltando e riascoltando la sua discografia, e devo ammettere che qui fa un lavoro encomiabile, all'inizio non mi prendeva la sua proposta ma sto iniziando a capirla a poco a poco, è bravo e spero che continui con la sua arte.
blues65
Mercoledì 31 Agosto 2016, 16.40.39
14
Possiedo l'originale prima stampa regalatami proprio da Agghiastru in persona, mio ex-amico e con cui ho suonato varie volte in suoi altri progetti personali. Che dire dell'album? Non sarebbe niente male (e a me il Black Metal proprio non cala), se non fosse per quelle tastiere e friscaletti (zufoli) siciliani che imperversano sull'intero album spezzando la consistente potenza dei brani...
Raven
Mercoledì 27 Luglio 2016, 16.03.13
13
@10: Abbiamo interviste come Agghiastru e come Inchiuvatu in cui ne accenna.
Poss
Martedì 26 Luglio 2016, 21.39.30
12
Mi ricordo quando Fernando Ribeiro disse in un'intervista che gli inchiuvatu gli mettevano i brividi. Bè, anche a me. Album BELLISSIMO 90
biecotricheco
Lunedì 25 Luglio 2016, 16.26.04
11
unia non e' un brano strumentale, anzi contiene forse il testo piu' bello e intimista del disco. Inoltre, essendo una via di mezzo tra un brano folk e una "canzone d'autore", ha ben poco da spartire con nenia e con il resto dell'album.
jonny
Sabato 23 Luglio 2016, 20.09.06
10
Anche io, purtroppo colpevolmente non li ho mai ascoltati, e recupererero', solo una curiosita', per chi conosce bene Agghiastru, ma qual,'e' il suo rapporto con Cristo e la religione, gia'il nome del gruppo, poi i titoli degli album, e di molte canzoni, sembrano inequivocabili su un certo essere di 2000 anni fa, ma son tutti monotematici i suoi lavori?, lo sfotte o gli vuole bene?
Doomale
Sabato 23 Luglio 2016, 19.45.16
9
Ahhhhhhh😞
Raven
Sabato 23 Luglio 2016, 19.20.31
8
insomma...
Doomale
Sabato 23 Luglio 2016, 18.51.29
7
@Lizard, ah ah...me ne sono accorto subito dopo! Ma ci sta talmente bene!!😁
Tevildo75
Sabato 23 Luglio 2016, 16.15.21
6
Grandissimo album di una mente geniale! Probabilmete è il disco più completo, ma tra questo, Viogna e Piccatu e davvero difficile scegliere.
enry
Sabato 23 Luglio 2016, 14.44.04
5
Ottimo rispolvero, preso ai tempi e ogni lo sento ancora volentieri. Per me il loro disco più bello e originale.
Lizard
Sabato 23 Luglio 2016, 14.06.02
4
"Frammento du storia" è bellissimo sotto gli Inchiuvatu
Doomale
Sabato 23 Luglio 2016, 13.45.02
3
Un altro frammento du storia della musica estrema italica. Li conobbi grazie alla recensione di uno dei loro demo su grind zone rivista..ascoltai poi il secondo demo da un amico che se lo era fatto spedire da lui. Niente male davvero...questo pero' poi non l'ho ascoltato anche io sia per la scarsa reperibilità come detto da Galilee sia perche proprio li persi di vista. Recuperai in seguito coi dischi solisti di Agghiastru. Ora pero dato che si può recupererò anche questo ascolto. Ottima segnalazione per una proposta davvero personale e particolare per l'epopea Black dei 90.
Galilee
Sabato 23 Luglio 2016, 13.02.53
2
Purtroppo, anch'io come Lambru, ai tempi me li persi. Più che altro per scarsa reperibilità
LAMBRUSCORE
Sabato 23 Luglio 2016, 12.59.58
1
Ne ho sempre sentito parlare bene, dovrò cominciare anche ad ascoltare qualcosa... ma la traccia 9, è dedicata alla mitica Unia, giornalista pazza di Metallized? Mi sa che il disco sia uscito prima, però....
INFORMAZIONI
1997
Elegy Music
Folk/Black
Tracklist
1. Veni
2. Inchiuvatu
3. Cu Sangu A L’ Occhi
4. Ave Matri
5. Addisiu
6. Castiu di Diu
7. Lo Jocu di li Spiddi
8. Nenia
9. Unia
10. Cristu Crastu
11. Quiete Morente
12. Lu Jaddinu di lu Piaciri
13. Luciferu Re
Line Up
Agghiuastru (Voce, tutti gli strumenti, testi)

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Antonella (Voce)
Lory (Voce)
Rossella (Voce)
 
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