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Witchfinder General - Death Penalty
( 8612 letture )
Ci sono delle band le quali, pur non avendo prodotto capolavori di valore assoluto, sono riuscite ad incarnare perfettamente lo spirito di quell’irripetibile momento a tutti noto con l’acronimo NWOBHM. Una di queste, tra le più amate, risponde al nome di Witchfinder General. Era il periodo in cui i canoni del genere erano in pieno sviluppo, sia musicalmente che iconograficamente; il periodo che, piaccia o non piaccia, ha generato gran parte di ciò che ascoltiamo adesso. Per chi quell’epoca l’ha vissuta in prima persona rimane la consapevolezza di aver partecipato ad un momento che oggi non potrebbe più ripetersi ed il dovere di trasmettere a chi non c’era la memoria di certi gruppi che vale la pena di ricordare, tra questi -appunto- i Witchfinder General. Il nome del gruppo deriva dall’omonimo film del 1968 interpretato da Vincent Price, narrante le gesta del Witchfinder General, il grande inquisitore Matthew Hopkins. Costui tra il 1645 ed il 1646, esercitando la sua funzione istituzionale (cacciare le streghe), si applicò con tanto encomiabile zelo e santo fervore da imprigionare, torturare, seviziare e tante altre belle cosine che taccio per decenza, qualcosa come duecentotrenta donne, più un numero imprecisato di animali con loro in combutta per favorire l’opera del demonio nella placida e timorata Inghilterra. Questo tipo di atmosfera si sposava perfettamente con l’ammirazione dei membri della band per i Black Sabbath, e per l’attitudine proto/pseudo/satanista di quella prima ondata di gruppi, il tutto aggiornato ai nuovi canoni musicali più tirati che la NWOBHM cominciava ad imporre. Elementi Doom/Gothic, uniti a riffs “a cavalcata” e altri di derivazione blues, oltre ad un cantato più aggressivo erano gli elementi portanti del sound dei Witchfinder General.

Preceduto dal 45 giri Burning a Sinner dell’81 e dal "dodici pollici" Soviet Invasion dell’82, questo Death Penalty si presenta oggi come un tipico prodotto del periodo 81/84, ciò fin dalla pacchiana cover erotico/horrorifica raffigurante una gentile donzella leggermente svestita, alle prese con gli assatanati musicisti all’interno di un cimitero. Il tutto a produrre una miscela piuttosto sulfurea che si esprimeva al meglio su questo 33 giri in brani come Invisibile Hate, Death Penalty e Witchfinder General, i pezzi meglio riusciti all'interno di una tracklist di qualità omogenea classificabile come medio/alta. Non si tratta infatti di un disco esaltante, ma di un prodotto che si mantiene su livelli buoni e rappresenta ancora un validissimo esempio di Heavy Metal tradizionale, citabile come esempio di produzione tipica dell’epoca, pregno di schitarrate, cavalcate, parti cantate senza troppi contenuti tecnici, ma molto vere, e batteria in 4/4 a profusione. Insomma: un album in grado di esaltare le folle e di provocare un sano (?) headbanging, con una intrigante nota esoterica di fondo.

I Witchfinder General non rappresentarono la punta di diamante della riscossa del metal contro i generi più beceramente commerciali, ma sono assolutamente da conoscere per capire cosa sia stato il cuore pulsante di un momento storico. Capire, anche, cosa abbia rappresentato per almeno una generazione che in loro (ed in molti altri), vedeva la rinascita, il riconoscimento e l'affermazione della propria personalità musicale -e non solo- fin lì bistrattata da proposte e consuetudini che negli anni seguenti si sarebbero riprese con gli interessi quanto i primi, metallici anni 80, avevano sottratto loro. Grazie ragazzi, a voi ed a tutti gli altri.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
52.34 su 44 voti [ VOTA]
duke
Martedì 7 Maggio 2024, 11.34.56
16
...bel disco....da riscoprire....🤟
Fabio
Giovedì 18 Maggio 2023, 13.30.12
15
Anch\'io come The Sinner ho la copia in vinile trasparente, band per me eccellente il cui esordio fu affidato al singolo Burning A Sinner/Satan\'s Children, poi la compilation Heavy Metal Heroes con il brano Rabies. Quindi questo ottimo debutto. Concordo con AlbyBlakk, non sono propriamente dei cloni dei Sabs, anche se restano la principale influenza, visto che sono una versione vitaminizzata attraverso il classico suono della nwobhm. Più si va avanti con modernismi, più ritorno alle origini. Voto 80
AlbyBlakk
Domenica 20 Dicembre 2020, 2.12.02
14
ricordo ancora, a distanza di 38 anni, l'emozione che provai quando, in un negozio di dischi di Milano, che non era tra quelli da me frequentati abitualmente, riuscii ad agguantare l'agognata copia del primo W.G. in effetti , già all'epoca non era semplicissimo reperirlo quest'album. forse per via anche della particolare (affascinante ed inquietante insieme) cover , era sparito dagli scaffali dei negozi in breve tempo...chissà... il contenuto è debitore a tutto tondo del sound del Sabba Nero. Anche il cantato di Zeeb Parkes simula piuttosto bene (credo la cosa sia voluta) l'Ozzy dell'epoca. Un album e una band derivativi si direbbe. Si e no. Perchè in realtà WG una loro personalità ce l'hanno eccome e non appaiono come un semplice clone dei Black Sabbath. Tutt'altro. Il disco in definitiva è bello e godibile e le 7 tracce sono tutte di buon spessore. Disco consigliato. Per chi non lo acquistò all'epoca, trovare una copia dell'originale su HM Records dell'82 presumo sia impresa piuttosto ardua, ma è stato ristampato sia in cd che in vinile. Unica vera pecca dal mio punto di vista è la voce di Parkes, che risulta essere stata mixata in maniera non adeguata. il cantato del vocalist sopravanza troppo gli strumenti, risultando, a tratti, fastidiosa. Voto 78\100
rik bay area thrash
Giovedì 29 Marzo 2018, 21.51.01
13
Quanto vennero denigrati all' epoca come biechi ripropositori del dark sound, sigh. In realtà una loro identità l'avevano ed era in funzione di una urgenza ritmica comune alle nuove leve della n.w.o.b.h.m.. Questo album lo apprezzai all' epoca come hai giorni nostri quasi che il tempo non fosse trascorso. La produzione è buona e ben equilibrata. Le song sono ben strutturate e il singer ben si adatta al contesto. Disco diretto e senza tanti fronzoli. Bello. (Imho)
Shadowplay72
Sabato 2 Dicembre 2017, 16.47.30
12
band heavy doom da culto.una delle migliori del periodo!
The sinner
Venerdì 21 Ottobre 2011, 14.54.06
11
E' un album che mi è sempre piaciuto e che conservo in vinyl copy trasparente. Molto influenzato dai Black Sabbath (e non è un disonore) contiene in sè tutto ciò che di bello ha proposto il Dark Sound. La lezione dei maestri i WG l'avevano studiata bene ed in questo "Death penalty" sono racchiuse delle ottime tracks come la sulfurea "Invisible hate" o le trascinanti "Witchfinder General", "Burning a sinner" sino al capolavoro "Free country". L'album è un viaggio attraverso paesaggi gotici ed oscuri carichi di fascino...Per me uno dei migliori lavori della NWOBHM !!!
Raven
Sabato 13 Novembre 2010, 16.59.29
10
Vincenzo, io sono del 67, non sono certo i Sabbath, ma non valgono nemmeno 50.
Vincenzo
Sabato 13 Novembre 2010, 16.34.09
9
Si ascoltano senza dispiacere ma, per me che sono nato nel '61 e cresciuto a pane e Sabbath sono un po' come Gigi d'alessio nei confronti di Claudio Baglioni o Zucchero verso Joe Cocker, una copia, semplice e banale. Non danno emozioni !! voto:50
jek
Domenica 11 Luglio 2010, 15.24.37
8
Bravo Ravwen anche se con qualche anno di distanza ho scoperto che hai rispolverato questo disco che all'epoca mi fece impazzire. La recensione è onesta e precisa per una band che all'epoca rispolverò quello che era il dark sound dei sabbath. Voto 75 giusto.
Raven
Sabato 20 Dicembre 2008, 17.27.59
7
C'è anche l'intervista
Luke25
Sabato 20 Dicembre 2008, 16.32.10
6
Appena ascoltato, bel disco! Voto: 75
Tyrant
Lunedì 1 Gennaio 2007, 9.01.59
5
Un buon disco, ma e' meglio il successivo "Friends of hell"
francesco gallina
Mercoledì 13 Dicembre 2006, 8.00.28
4
No, non lo è, ma è paradigmatico della media delle realizzazioni e dello stile di quell'epoca.
FABIO
Martedì 12 Dicembre 2006, 10.40.22
3
Sono anch'io un "vecchietto" che ha vissuto quegli anni in prima persona. Lo ritengo un buon disco per gli amanti dei Sabbath, anche se non è sicuramente da annoverare nei capolavori del genere.
francesco gallina
Lunedì 11 Dicembre 2006, 8.02.29
2
Speriamo lo facciano con dignità.
marco
Sabato 9 Dicembre 2006, 17.09.50
1
Grande!!! Qualcuno che cita e ricorda i Witchfinder General. Band mitica!!!!! E' vero, in un certo senso erano un gruppo di serie b (nel senso che non innovavano ma si limitavano a riproporre ed impersonare un sound altrui, vedi Black Sabbath appunto), ma io sono affezionatissimo ai loro dischi, che ritengo assolutamente necessari nella collezione di un new wawer of british heavy metal. Ho letto che si sono riuniti .... speriamo in un bel come-back di inediti su cd!
INFORMAZIONI
1982
Heavy Metal Records
NWOBHM
Tracklist
1. Invisible Hate
2. Free Country
3. Death Penalty
4. No Stayer
5. Witchfinder General
6. Burning a Sinner
7. R.I.P.
Line Up
Zeeb Parkes - Vocals
Phil Cope - Guitar
Phil Cope aka Wolfy Trope - Bass
Kid Rimple - Drums
 
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