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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Witchfinder General - Friends of Hell
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( 5570 letture )
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Dopo il buon successo ottenuto dal primo full length intitolato Death Penalty -un Bignami dello stato dell'arte relativamente al periodo di transizione tra il rock-metal oscuramente post-Sabbathiano, e la nascente nwobhm- nel 1983 toccò a Friends of Hell cercare di bissarne i risultati per conto dei Witchfinder General. Operazione che sostanzialmente riuscì, nonostante alcuni screzi durante le fasi di registrazione riguardanti essenzialmente il mixaggio di alcuni pezzi. Risultato importante, anche se la band non sopravvisse a lungo. Friends of Hell rappresentò, tecnicamente e stilisticamente, un passo avanti rispetto al suo predecessore, dal quale si distaccò per un leggero superamento del songwriting marcatamente devoto ai Black Sabbath, per aprirsi con maggiore decisione verso lo stile più fresco della nwobhm, nel frattempo resosi più emancipato dalle consuetudini dalla decade precedente. In ogni caso, era sempre la componente simil-doom a fare da sfondo costante alle composizioni di questi ragazzi, i quali conservarono sia l'iconografia horror-sexy dell'artwork, sia un quasi costante ricorso ad atmosfere dallo sfondo sinistro che continuarono a procurare loro accuse di satanismo piuttosto gratuite, dato che il loro era sostanzialmente del semplice citazionismo non devoto effettivamente al culto di Satana e/o affini.
Nonostante le differenze di vedute tra Cope e quel singolare personaggio che era Zeeb Parkes -vedi intervista-, in particolare in relazione al mixaggio delle chitarre in Friends Of Hell e Last Chance, l'album in questione ci regala una fotografia dei Witchfinder General in una fase più matura della loro breve carriera. Il gruppo è alle prese con tempistiche di registrazione più lunghe e quindi più curate e con una maggiore ricerca dei dettagli, anche se, come spesso accade in questi casi, forse il tutto è andato a leggero detrimento dell'immediatezza e della freschezza esecutiva. In ogni caso, Friends of Hell contiene un lotto di pezzi di buon livello, che vive alcune battute d'arresto solo quando si avventura su territori un po' meno marcatamente doom/metal; è questo il caso di Music, non a caso scelta quale singolo trainante, per forza di cose meno costruita, e basata su un testo sin troppo semplicistico; nonostante ciò, la si ascolta ancora oggi con piacere. Le altri parti deboli dell'album si riducono in pratica alla non certo marcata originalità di Requiem For Youth e Shadowed Images ed alla ballata I Lost You, leggermente fuori contesto, e che avrebbe necessitato di un vocalist completamente diverso per rendere al meglio delle sue possibilità. Per il resto una serie di pezzi riusciti e coinvolgenti, oscuri e "puri" al tempo stesso, ingenui ed arrembanti, il cui impatto è limitato solo dal già citato mixaggio e dai limiti tecnici della registrazione che -non dimentichiamolo- risale a ventotto anni fa. Come dire: due o tre ere geologico/musicali addietro.
I Witchfinder General non sono mai stati considerati tra i gruppi di primissimo piano della nwobhm, ma sono quasi unanimemente annoverati tra quelli che sono stati importanti per la diffusione dell'allora nuovo verbo metallico. Un gruppo di ottimi mestieranti, in grado di regalare buoni momenti musicali e di essere ricordati tra quelli cui pensare con nostalgia, non solo per la musica che hanno prodotto, ma anche per quello che hanno rappresentato nel loro piccolo. Il gruppo ha legato il proprio nome ad alcuni momenti particolari della vita di chi c'era già all'epoca, e metteva su i loro dischi insieme a quelli di altre band quali Grim Reaper o Cloven Hoof giusto per citare i primi due che mi vengono in mente, e sognava di essere altrove, magari su qualche palco, o meglio ancora, con una delle donnine discinte ritratte sulle loro cover, mentre la testa si muoveva ossessivamente...
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7
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Le line vocali della title track hanno ispirato anche i cathedral in Hopkins |
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6
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Forse gli unici veri eredi dei Black Sabbath di Ozzy, ancor più dei Pentagram. 80 |
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5
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grande secondo full lenght per questi eroi della NWOBHM in salsa "sabbathiana" |
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4
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Pienamente d'accordo con the Sinner, esiste anche un ep ( 'Soviet Invasion' ) dell'82 se non ricordo male, dove c'è la prima versione ( live ) di 'Rip' poi ripresa nel grande 'Death Penalty' |
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3
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Altro gran bel lavoro questo "Friends of hell" anche se inferiore all'ottimo debutto. La sola title track infarcita di ancestrali visioni vale da sola l'acquisto. Buon album per una band che meritava molta ma molta più attenzione..!!! |
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2
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Leggermente inferiore a Death Penalty ma sempre piacevole. Come detto da Raven i WG non sono mai stati considerati dei grandi, forse a ragione, ma con loro so può passare una mezzoretta spensierata. |
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1
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Nuova recensione aggiunta al data base  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Love On Smack 2. Last Chance 3. Music 4. Friends Of Hell 5. Requiem For Youth 6. Shadowed Images 7. I Lost You 8. Quietus/Reprise
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Line Up
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Zeeb Parkes (Voce) Phil Cope (Chitarra) Graham Ditchfield (Batteria) Rod Hawks (Basso)
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