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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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24/09/2016
( 7245 letture )
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Oggi la redazione di Metallized mi ha affidato un compito che a molti potrebbe sembrare ingrato: rifare la recensione di Heretic. Perché ingrato? Per il semplice motivo che, nell'immaginario comune, i dischi che valgono la pena di essere ascoltati, discussi e/o recensiti siano solamente quelli che vanno dai bellissimi in su ed Heretic non è solitamente considerato in questa categoria. La cosa ha certamente un fondo di verità (inutile stare a negarlo) ma è altrettanto vero che è molto interessate e stimolante riprendere in mano un disco lasciato in disparte da anni e cercare di analizzarlo con gli occhi di ora, al netto della storia recente e delle esperienze personali. Ciò non porta automaticamente ad una rivalutazione, ma ad un miglioramento della capacità critica di un ascoltatore probabilmente sì; almeno, questo è quello che penso. Nella fattispecie Heretic fu per me una grossa delusione: nel settembre del 2003 erano pochi mesi che avevo uno stipendio fisso e questa improvvisa disponibilità monetaria (a dispetto del periodo di magra da studente/disoccupato) mi portava anche a comprare completamente alla cieca i dischi di quelli che erano i miei gruppi preferiti. L'uscita del nuovo album dei Morbid Angel era per me un evento ed infatti acquistai Heretic a scatola chiusa, senza aver ascoltato mezza nota o letto pareri. In versione doppio CD, oltretutto. Come detto, l'album mi deluse e, nonostante tentassi di farmelo piacere tramite ascolti ripetuti, ben presto finì nel dimenticatoio sommerso da altre pubblicazioni presenti e passate più valide. Il Bonus Levels Disc (così si chiamava il CD extra) fu poi una presa per il culo quasi totale: all'interno si trovavano alcune versioni strumentali non definitive dei brani dell'album, assieme a degli assoli di Trey provenienti anche dal precedente Gateways To Annihilation che non fecero altro che aumentare il mio rammarico. Dopo tredici anni è venuto dunque il momento di riprendere in mano Heretic, togliere la polvere che lo ricopre e infilarlo nello stereo.
Heretic: anyone who does not conform with an established attitude, doctrine or principle.
A circa tre anni dal convincente Gateways To Annihilation, i Morbid Angel erano chiamati a confermare gli ottimi responsi con la lettera H della loro discografia, ma le premesse non erano certo le migliori. Il chitarrista Erik Rutan aveva infatti lasciato per la seconda volta il gruppo per concentrarsi sui suoi Hate Eternal, così come Jared Anderson, sostituto biennale del dimissionario Steve Tucker nel 2001. Tucker rientrò nella band proprio nel 2003, ricomponendo con Trey Azagthoth e Pete Sandoval il trio di Formulas Fatal to the Flesh. Heretic nacque in seguito a tutto questo e per la prima volta un album dei Morbid Angel non fu registrato negli storici Morrisound Studios, il tempio del death metal made in USA. Una scelta che alla luce del risultato può di buon grado non essere considerata delle migliori. I suoni e la produzione non sono in generale all'altezza, lontani dalla magmatica claustrofobia cui la chitarra di Trey ci aveva abituato, in grado di asfissiare e contemporaneamente evidenziare i riff del chitarrista. Qui invece il suono è confusionario, poco definito ed eccessivamente "raw" se vogliamo, facendo perdere di inteleggibilità ai riff che alla fine risultano scarsamente distinguibili uno dall'altro. Oltre a questo, anche una batteria dai suoni abbastanza piatti ed un basso inesistente contribuiscono a rendere insufficiente la produzione di Heretic. Siamo ben lontani dai suoni compatti e definiti di Gateways To Annihilation che riuscivano a togliere il fiato all'ascoltatore senza annoiarlo.
Ma la produzione, per quanto deficitaria, non è il problema principale di Heretic. Al disco mancano in primis le canzoni, le quali risultano nel loro insieme dei lunghi macigni indigeribili che stufano presto e dove anche i pochi spunti presenti vengono sommersi dalla mediocrità generale. La traccia di apertura Cleansed in Pestilence (Blade of Elohim) ne è subito un esempio, dotata di un buon inizio furioso simil-Covenant ma che poi si perde completamente nella ridondante fase centrale mostrando tutti i difetti di cui sopra. Difetti che diventano evidenti su Enshrined by Grace, un pezzo quasi irritante nella strofa quando la chitarra ritmica (complice la produzione) sembra il rumore ripetitivo di una fresa che gratta l'acciaio. Beneath the Hollow risolleva parzialmente la situazione grazie ad un buon groove che maschera in parte la pochezza di idee generale, peccato che anche qui la ripetitività diventi alfine insostenibile. Niente invece salva la statica Curse the Flesh, IL filler di un disco quasi interamente composto da filler. In pratica, un brano inutile che rende ancora più pesante (in senso negativo) l'ascolto di Heretic. Arrivare fino a qui senza skippare è già un'impresa titanica, forse per questo i Morbid Angel piazzano quello che forse è il miglior pezzo del disco, Praise the Strength, che in altri lidi probabilmente passerebbe inosservato ma qui invece sembra fare un figurone grazie al suo essere più dinamico rispetto alla staticità precedente. Anche Stricken Arise cerca col suo andamento diretto di dare una sferzata, complice anche un Tucker che cambia registro differenziandosi rispetto ai precedenti brani, ma le idee latitano e la noia giunge presto nel corso dei quattro minuti. A questo punto Trey e soci piazzano ben due intermezzi strumentali Place of Many Deaths e Abyssous che dopo la statica pesantezza precedente sembrano quasi una liberazione. Paradossalmente l'andamento sulfureo di Place of Many Deaths avrebbe un altro scopo (ovvero mantenere un certo tipo di tensione) ma in questo disco pure la disposizione delle tracce pare stramba. Dopo questo breve stacco, Heretic riprende da dove ci aveva lasciato, non cambiando una virgola o quasi con i sei minuti di God of Our Own Divinity che, nonostante i difetti cronici a cui ci si è rassegnati, mostra qualche piccolo spunto compreso un assolo dell'unico ospite del disco, Karl Sanders dei Nile. Within Thy Enemy chiude infine le canzoni vere e proprie dell'album con una buona iniezione di velocità, forse non memorabile ma con la fatica fatta ad arrivare fino a qui sembra meglio di quello che è in realtà. Guardando la tracklist sicuramente penserete che mi stia dimenticando qualcosa, ma la realtà è che Heretic si chiude con due intermezzi strumentali (Memories of the Past e Victorious March of Reign the Conqueror) a firma Pete Sandoval, un Drum Check di quest'ultimo e l'assolo Born Again di Trey Azagthoth. Insomma, una serie di cose che vanno dal superfluo all'inutile. A tutto questo si aggiungono le trenta tracce fantasma dove troviamo per la maggior parte silenzio, interrotto di quando in quando da alcuni assoli di Trey, altre strumentali e dalla versione pre-mix strumentale di Beneath the Hollow.
Come avrete intuito, questo riascolto di Heretic non è stato un vero e proprio successo: il disco è noioso, povero di idee e del glorioso monicker Morbid Angel mantiene il nome e poco altro. Dai suoni e dalla scarsezza di idee sembra quasi un demo raffazzonato con cose ancora da tagliare e modificare, invece è l'ultimo album che i Morbid Angel pubblicarono con la Earache Records, un connubio storico che si chiude con un disco anonimo al quale manca totalmente l'ispirazione, malgrado le aspirazioni spirituali palesate all'interno del libretto. Per certi versi è stata una vera e propria via crucis riprendere in mano Heretic: impossibile rivalutarlo positivamente, nonostante il suo successore sia ancora peggio ed è attualmente uno degli esempi mondiali di flop, e forse è giusto così. Heretic non sarà scandaloso nelle intenzioni e nei fatti come Illud Divinum Insanus, ma rimane brutto, monocorde e statico, il primo pesante inciampo prima della rovinosa caduta nella melma del degrado. È tempo dunque di rimetterlo al suo posto nello scaffale subito dopo la lettera G, per sua sfortuna ad accumulare polvere per altri anni, condannandolo all'oblio dei dischi brutti.
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85 a Gateways, 80 a Heretic. |
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Per me un album più che buono, anche se certo non il migliore dei MA. Ma con loro ammetto di essere molto di parte. |
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Riascoltato oggi. Alla fine le critiche le condivido fino ad un certo punto. Trovo anch’io sia inferiore ai due album precedenti con Tucker, ma non per questo un album mediocre (tutto sommato per me l’ultimo è più o meno allo stesso livello). Non parte bene per via di qualche pezzo abbastanza noioso dopo l’opener, ma da Praise the Strenght in poi il livello medio migliora (al netto degli inutili intermezzi strumentali ovviamente). Voto 73 |
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Dai daiii un bel 80 se lo merita su.... |
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PER NIENTE d\'accordo con il recensore. Per me, dopo \"Formulas...\" è il lavoro migliore dei periodo Tucker. Un album davvero ispiratissimo, pieno di OTTIMI pezzi, contenente tutti i marchi di fabbrica e le varie sfumature della loro musica: si va da bordate infernali come \"Enshrined By Grace\", \"Stricken Arise\" e \"Within Thy Enemy\", a pezzi più variegati contenenti pure mid-tempo come \"Cleansed In Pestilence (Blade Of Elohim)\", \"Beneath The Hollow\"... a canzoni dotate di un pathos epico mefistofelico come \"God Of Our Own Divinity\". In tutto ciò, stupendi anche i classici intermezzi strumentali, come in ogni loro album. Poi la prova strumentale di Azagthoth e Sandoval in questo album è superlativa, ci sono un paio di assoli davvero cosmici, mentre Pete fa un lavoro pazzesco dietro le pelli, con rullate classiche, blast orgasmici, e anche nei pezzi più cadenzati riesce a riempire la song con partiture incredibili. Per me è da 80 ALMENO (in cuor mio, gli dò pure 85 perchè sono la mia band preferita da sempre). |
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Mah, non concordo molto, secondo me è un buon album. Certo, tutte quelle evitabili tracce fantasma tolgono dei punti al voto finale, e certamente alcune canzoni nella parte centrale sono noiosette, ma per chi scrive nel complesso si tratta di un'opera godibilissima, con alcuni brani di altissimo livello come God Of Our Own Divinity, ed intermezzi piacevoli.
Sicuramente è inferiore al precedente Gateways to Annihilation, ma un 75 per me ci sta tutto.
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Boh, bocciare un album cosi? Non un capolavoro ma dove voi lo trovate noioso io lo trovo pesante come un macigno che ti schiaccia la mente fino a portarla direttamente nelle viscere dell'inferno. Per come la vedo io un buon album che probabilmente va capito. Album da 75 pieno |
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Se non vi piacciono i Morbid ANgel fino ad Heretic, non avete capito nulla di questa band.....
Finche c' è stato "Commando" alla batteria gli altri potevano solo stare ad ascoltare in rispettoso silenzio.
Poi la caduta, anche se spero sempre in un' ultima rinascita, almeno un' altro disco per ribadire un' ultima volta la loro superiorità in ambito death!!!! |
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Disco che adoro "Heretic" ha un fascino malsano e 8 canzoni effettive tutte da ascoltare, tra intermezzi acustici e disturbanti messi apposta per creare maggior pathos, questo è un' album che becca 80 per me nonostante sia inferiore a Gateways .......
Ciò non toglie che sia di gran lunga superiore all' ultimo tanto osannato Kingdoms Disdained che specie nella parte centrale presenta 2-3 pezzi poco dinamici e macchinosi nell' incedere senza riuscire ad emanare nessuna scintilla.
Infatti la produzione è di Mister Rutan, specialista nell' affossare i suoni di ogni gruppo con il quale collabora e le chitarre infatti sono registrate malissimo e il suono è pastoso e i brani ripeto sono poco dinamici.
detto questo ritorno su Heretic che si prende un bel 80!!!! |
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Sicuramente inferiore rispetto agli album precedenti, ma troppo bistrattato. A me piace più dell'ultimo album, kingodms disdained. |
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ottimo album, non tra i migliori ma assolutamente non da 50, altrimenti l'ultimo meriterebbe 10 |
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Ezio, deduco che la tua maturità mentale sia pari a quella di un macaco morto.
Quelli come te mi fanno venire il vomito e non meritano di ascoltare questa musica. |
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A mio avviso Heretic è un ottimo album. Personalmente non ho riscontrato alcuna pecca nella produzione, un elemento che secondo me è comunque marginale nella valutazione di un disco (soprattutto di metal estremo), a meno che non pregiudichi la qualità dei suoni, cosa che in questo caso non accade.
Io lo ascolto volentieri anche dopo 15 anni e lo preferisco a Gateways to Annihilation. L'atmosfera cupa e malata presente in ogni traccia cela anche alcuni particolari non facilmente percepibili che contribuiscono a rendere unico questo grande album, un'altra gemma nera incastonata nella corona dei signori del Death Metal (quest'ultima frase è ripresa da un mio vecchio commento ad una recensione di Heretic apparsa su un altro sito).
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se non ricordo male...pete sandoval lasciera' i morbid angel e si convertira' al cristianesimo?strana la vita.... |
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Se questo e' da 50, allora su questo sito c'è da rivedere un bel po' di recensioni, cominciando a dare un bel 20 a band come system of a down, korn, slipknot, defstones, avenged sevenfold e tutta quella musica da froci che qua viene recensita con dei voti fuori di testa, incredibile certe cose come il 73 a blssed are the sick, per me heretic il suo 75 non glielo toglie nessuno |
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Band che non mi ha mai detto nulla anzi tutt'altro,solo noia a parte qualche pezzo quà e là,straconfermato da quando li vidi al gods del 2008 dove Pete Sandoval sembrava stesse suonando del punk demenziale(visti i tempi tutti dimezzati di cassa e blast beat degni di un minorato con tic....non vi dico l'espressione di Nicolas Barker alle sue spalle stravolto) e Trey Azagthoth degno erede di un chitarrista noise dato che dal suo ampli usciva RUMORE e non note a differenza del secondo chitarrista turnista che era mostruoso e cercava di coprire gli errori del suddetto...Rimango dell'idea che sono stati quelle classiche band idolatrate più per ragioni anagrafiche che per il resto.Poi de gustibus...per me è de noia......poi sto disco madre di dio un'abominio peggio anche dell'ultimo sul quale almeno mi collasso dalle risate quando partiva radi radi radi kult immaginandomela in uno stadio da basket tipo la scena di Riposseduta quando cantano Repossessed XD |
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Per me è un buonissimo album questo, mi piace molto la distorsione della chitarra, malatissima, mi piacciono le strutture dei brani, molto cautiche. In generale un disco death metal con personalità e difficile da digerire. Per pochi insomma, ma lungi da essere brutto! Sempre pensata così, sin da quando è uscito e non ho mai capito tanta avversione sia per l'era Tucker ce per questo disco. E ancor di più non capisco le critiche a GTA, che reputo bellissimo e pesantissimo! |
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Io lo preferisco a formulas fatal...70 ci sta tutto |
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Eeh si...un 50 ci sta tutto. |
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La cosa che mi colpisce di questo disco sono i vari pezzi strumentali messi più o meno a caso nella tracklist, segno che qualcuno cominciava veramente a perdere le rotelle... e infatti si è visto. |
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Me l'avevano passato appena uscito. La prima volta che l'ho sentito ho pensato: cos'è questa chitarra? Sembra il mio vecchio Cagiva 125 quando è scarburato.. L'ho riascoltato alcune volte, può passare la produzione, per me sono i pezzi che mancano, non riesco ad arrivare a metà disco, poi magari la seconda parte è migliore, quindi non giudico, dovrò risentire anche i restanti 25 minuti circa ma ho poca fiducia, eheh.. |
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Se questo prende 50 Blessed are the sick minimo 500... È magico quel disco |
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Se Illud prende 85 a Blessed ci vuole 200 |
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Direi di rifare anche quella di illud divinum ed assegnarli un meritato 85 |
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D'accordissimo con chi chiede a gran voce una re-Recensione di "Blessed Are the Sick"! Più che altro per adeguare il vuoto..o meglio: quello che c'è adesso non è ben giustificato dalla recensione! |
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Ma voi state "imbriachi". |
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Concordo. Per favore cambiate il voto di Blessed. Recensione giusta per Heretic invece. Fino alla D una band leggendaria \m/\m/ |
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Adesso portiamo quell' inguardabile 73 al suo giusto 95 perché è un monumento del death: Blessed are the sick \m/...questo Heretic molto scarso, giusta rece |
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ok, questa l'avete rifatta e la condivido nei contenuti, ora tocca a quella di B, quel 73 stona davvero, dovrebbe essere sulle votazioni degli altri 3 album storici! |
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nella prima recensione che voto ha preso ? |
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A formulas non piace proprio... Lo comprai appena uscito e rimasi moltd deluso... non son mai riuscito a farmelo piacere.... Idem Gatesway.... |
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Quoto, I due dischi precedenti sono ottimi, soprattutto GTA. Perô necessita di un attenzione maggiore. Poi sa dare un sacco di soddisfazioni. Lo considero comunque un capolavoro del death Metal. Riguardo a Tucker, non è certo Vincent ma non se la cava male.. Di certo non ha una super personalità. |
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Ma guarda, anche in Gateways e Formulas si sente il loro tocco ma c'è una bella differenza tra quei due dischi e questo. Sono sicuramente più difficili rispetto ai precedenti e come detto Tucker può non piacere, su quello non ci si può fare molto. Non sono qui certamente a far cambiare idea a qualcuno, si fa per parlare  |
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Sono passati dal fare un death metal super personale ( e con un "cantante" come Vincent unico e riconoscibilissimo) con pezzi che li riconoscevi dopo 2 accordi,a fare una "roba" piatta,anonima e con questo Tucker (non so come possiate apprezzarlo sinceramente) che ha un growl uguale a mille altri...Ripeto band finita |
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@Er trucido, capisco, grazie per la spiegazione! P.S. Su Entangled in Chaos ho sempre pensato la stessa cosa, ottima resa sonora ed esecuzione dei M.A. ma l'hanno reso tipo un Best of, dividendo cosi le tracce. Scelta poco azzaccata. |
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Sì doomale è proprio così, la precedente non era più compatibile con i nostri standard e personalmente mi sono tolto un peso rifacendola con una valutazione più "centrata" diciamo. Anche io ho il live Entangled, anche se non ho mai apprezzato il modo in cui tagliarono le tracce  |
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@Galilee.....ah ah ah ! Hai ragione....è proprio quel "rifare" che avevo letto "fare"!!! Grazie per la segnalazione...scusate per la domanda inutile!  |
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X Doomale..l'hai letta bene la recensione....😂 |
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Anche io come Metal Shock mi ero fermato a Domination...anzi al live Entangled in Chaos che usci poco dopo...Obbiettivamente questo album non sò giudicarlo, perchè l'ho ascoltato postumo e davvero poco...Qualcosa che si salva indubbiamente c'è..ma dovrei riascoltarlo. Devo dire però che in seguito ho rivalutato gli altri lavori come il malatissimo Gateways to Annihilation. Però dei Morbid preferisco i capolavori precedenti senza dubbio!...Una domanda, ma ricordo male o già c'era in passato una recensione di questo con un voto più alto???...Forse ricordo male io.. |
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Una delle poche band death che ascoltavo, mi sono fermato a Domination! |
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@mulo: il brutal però è un'altra cosa eh, heretic è "solo" death metal fatto male. in generale a me non dispiace la F e apprezzo tantissimo la G, ma da quel punto di vista sono gusti e opinioni e capisco che l'era Tucker possa non piacere. |
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Band finita con Dimination,dopo quel disco sono diventati una band brutal uguale a mille altre.... Hanno perso quel "fattore"che li rendeva unici. |
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Recensione perfetta, d'accordo su ogni cosa. |
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Concordo al 100% Diego, bellissima recensione, anche per me ai tempi fu una delusione bestiale, un monolite di noia devastante e senza un idea che sia una...e aggiungo, nonostante mi sia sforzato più e più volte di apprezzarli, ascolto i Morbid sempre e solo fino a Domination...per me il rivalutato FFTTF e l'apprezzato GTA sono noiosi, pallosi, difficilmente ascoltabili nella loro interezza e lontani dai fasti passati...con Vincent era un altra cosa...apprezzo quasi più alcuni episodi di IDI che quelli con Tucker...spero che col nuovo disco non mi deludano tornando ad essere eccessivamente monolitici, pachidermici e poco dinamici come nei dischi successivi alla D |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Cleansed in Pestilence (Blade of Elohim) 2. Enshrined by Grace 3. Beneath the Hollow 4. Curse the Flesh 5. Praise the Strength 6. Stricken Arise 7. Place of Many Deaths 8. Abyssous 9. God of Our Own Divinity 10. Within Thy Enemy 11. Memories of the Past 12. Victorious March of Reign the Conqueror 13. Drum Check 14. Born Again 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. Inflections 31. 32. 33. 34. 35. Tortured Souls 36. 37. 38. 39. 40. 41. Terror of MechaGodzilla Lava 42. Triplet Lava 43. Doomcreeper (Beneath the Hollow) 44. Laff
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Line Up
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Steve Tucker (Voce, Basso) Trey Azagthoth (Chitarra, Tastiera, Chitarra synth) Pete Sandoval (Batteria, Tastiera, Piano)
Musicista Ospite: Karl Sanders (Assolo su traccia 9)
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