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Insomnium - Winter`s Gate
29/11/2016
( 5724 letture )
Se con il loro ultimo lavoro gli Insomnium volevano stupirci, ci sono riusciti in pieno.
Sperimentazione? Qualità elevata? Cambio repentino di genere come tanto va di moda di questi tempi?

No, non è semplicemente di questo che stiamo parlando, perché il confine dello stupore è ampiamente superato in Winter’s Gate: esso infatti non è un vero e proprio album ma un unico lunghissimo pezzo di 40 minuti.
Realizzo ciò dopo aver appurato che quei 40 minuti segnati non sono la durata totale delle tracce dell’album bensì quella di questa canzone straordinariamente lunga, che in cotanta estensione doppia persino certi successi storici come A Change of Seasons dei Dream Theater o The Odissey dei Symphony X.
Questo pezzo/album dal titolo evocativo è in realtà un epico concept sulla storia scritta dallo stesso Niilo Sevänen, cantante e bassista della band; Winter’s Gate -titolo originale “Talven Portii”- è un racconto breve ampiamente venduto e premiato in Finlandia, terra d’origine dei nostri. Potremmo dire che lui “se lo canta e se lo suona da solo”, ma la libertà di espressione concede anche questo e nel complesso il testo è ispirato, lungimirante e poetico.
La storia è scritta secondo 4 diversi punti di vista e le liriche ad essa ispirate infatti affondano la loro origine nella mitologia nordica e nell’era vichinga. La musica invece ha l’impronta che gli Insomnium hanno ampiamente definito nel corso dei loro 14 anni di carriera e in 7 full-length: un death metal melodico progressivo con forti influenze folk e black, inizialmente più spigoloso e primordiale e successivamente più smussato e atmosferico, con una forte malinconia e oscurità. L’alta qualità compositiva è mantenuta fin dall’inizi e ci riporta dal primi ascolti a quelle lande sconfinate del nord, piene di nevi e ghiacci , ad aurore boreali e freddo immobile e silente, ispirando viaggi mentali ed emotivi e l’esplorazione dell’interiorità: i nostri sono scandinavi e fieri di esserlo, basta ascoltare gli album Since the Day it All Came Downe Above the Weeping World su tutti, che nonostante l’alta qualità Winter’s Gate non riesce ad eguagliare completamente.
La loro è un’introspezione correlata anche al tema dell’immensità e della decadenza dell’inverno, dell’estremo nord, del freddo, tematiche affrontante spesso dalle band del genere (pensiamo subito ai Wintersun) e rivisitate in molte maniere ma delle quali i nostri sanno dire la loro in maniera espressiva ed emozionante, in piena linea con il loro retaggio culturale:

[..] and on the mountain’s side
Grim looking gate lies
Staring towards the north
Waiting in solitude[...]

No one will sing tonight
No one will live the pyre
Dreaming of golden wolf
Dreading the Winter’s might[..]


L’avanguardia in questo lavoro è l’andare oltre l’idea di concept in sé, perché non si tratta di canzoni che seguono una precisa consecutio di tempo e di contenuti (della cui tipologia abbiamo moltissimi e validi esempi nel panorama metal) ma di un'unica estesissima suite, la cui suddivisione avviene solo a livello di concetti testuali e che gli stessi Insomnium descrivono come il risultato della loro ricerca di estremizzare le proprie capacità compositive. Anche se occorre ammettere che con questo genere di espediente nell’ascolto si ha comunque un minimo l’impressione che si tratti di varie canzoni, siano tali su carta o no.
La produzione è ottima anche grazie agli artifici di Dan Swano, produttore fra gli altri di Katatonia e Opeth (i suoni ma anche lo stile di queste due band vengono effettivamente riproposti a tratti nel lavoro). Winter’s Gate si apre con un rumore di vento che facendoci venire i brividi ci porta immediatamente nel freddo e nell’atmosfera nordica, intensificata dai successivi suoni dilatati di chitarra: quest'ultimi saranno perpetuati in tutta la traccia e con i loro echi soffusi sembrano voler richiamare l’immobilità e l’eco del silenzio stesso.
Si aprono poi le danze delle chitarre distorte con i tipici riff del death scandinavo con svolte viking che ricercano la melodia tanto quanto la furia, quest’ultima rinforzata dalla batteria e dalle linee vocali raschiate e profonde di Niilo Sevänen, ancora più cavernose rispetto ai lavori precedenti.
La componente melanconica e doom nonché gli elementi folk sono parte integrante del songwriting, così come momenti digressivi fino a intermezzi ambient/lounge, inserti di pianoforte e motivi ricorrenti nel corso dell’intera composizione.
I clean vocals invece riprendono lo stile del precedente Shadows of the Dying Sun pur in una chiave nuova (su questi in particolare si vede l’ispirazione degli Opeth) e si adagiano nel mezzo delle parti più estreme come piacevoli edulcoranti senza scadere troppo nello sdolcinato o superfluo. Sono proprio le parti vocali pulite insieme a un maggior uso di accordi maggiori a togliere parte di quella incisiva oscurità che ha sempre caratterizzato gli Insomnium.

[..] Still I bear the flowers of pain
still I bear the flowers of solitude[..]


Arrivata alla fine dei 40 minuti per l’ennesima volta, mi stupisco nuovamente della poesia intrinseca di questa composizione, dell’idea, della scrittura musicale e il racconto a cui si ispira. Inoltre è piacevole realizzare come ci siano band che abbiano ancora molto da dire con il melodic death, seppur arricchito di tante altre influenze, affinché determinati tipi di atmosfere non vengano mai meno nel panorama della musica estrema. Ascolto consigliato a chi ama l’epicità, l’introspezione e il viaggiare con la mente e l’animo in lande lontane usando la musica come tramite. Soprattutto se si vuole arrivare direttamente in Scandinavia.



VOTO RECENSORE
79
VOTO LETTORI
94.35 su 57 voti [ VOTA]
Rossi
Lunedì 5 Luglio 2021, 21.11.59
35
Disco immenso voto 92 era da anni che non sentivo un disco così emozionante dalle parti finlandesi
Mico
Lunedì 25 Settembre 2017, 20.53.43
34
40 minuti di ghiaccio...favoloso come già dall’intro la mente vola direttamente in una foresta scandinava innevata ! Il miglior disco del 2016... bella sorpresa, non me l’aspettavo.
Mauroe20
Mercoledì 20 Settembre 2017, 21.16.15
33
Discone .Voto 89
Arkan
Martedì 4 Luglio 2017, 20.50.36
32
Miglior album della migliore band di death melodico attualmente in circolazione. A tratti commovente, a tratti sognante, a tratti solenne: nei 40 minuti di questo capolavoro non c'è un secondo sprecato. La tipica connessione con la natura nordica di Sevanen e soci raggiunge qui il suo apice, e i rintocchi finali di pianoforte lacerano l'anima. Per me è già un classico da consegnare alla storia. Voto 90
keysersoze
Martedì 11 Aprile 2017, 0.00.36
31
@TheHumanRomance: quali sono gli altri album che mi consigli degli Insomnium?
Emiliano
Domenica 12 Febbraio 2017, 23.07.43
30
Si merita un 90 pieno....un cd stupendo dall'epicità unica!
Daniel
Giovedì 15 Dicembre 2016, 18.41.00
29
Quaranta minuti che scorrono via veloci (anche troppo veloci!) per un album molto maturo, non che gli Insomnium abbiano raggiunto qua la maturità, ma perché hanno avuto le idee chiare su cosa volessero fare, un racconto musicato che nonostante sotto l'aspetto estetico sia molto vario, mantiene una sua coerenza e compattezza, insomma se l'album fosse stato diviso in diversi pezzi non sarebbe stata la stessa cosa. Credo che gli Insomnium non vogliano proprio cambiare o sperimentare, non per paura di sbagliare ma perché hanno scelto così, prendiamo la prima parte di quella che si può definire la "seconda traccia" ha una ritmica dalle tinte prog ed è arricchita da sonorità che nel complesso danno l'idea di qualcosa di nuovo, anche il mid-tempo pesante che segue è assolutamente azzeccato, ma poi tutto torna nei ranghi del sound Insomnium. Non sarebbe necessario stravolgersi ma inserire spunti nuovi ed un po' sperimentali in quello che è il loro modo ormai collaudato di concepire la musica. Nessuna grande novità insomma, tant'è che se dovessimo usare lo stesso metro di giudizio che è stato qui adottato per Shadows of the Dying Sun (album che io adoro) allora Winter's Gate meriterebbe un bel 40, ma per fortuna non è così. C'è ancora chi, come me, si lascia ammaliare più da melodie sognanti che da tecnicismi chitarristici. Winter's Gate è un album che si ritaglia un suo spazio, che ha un suo senso di esistere, una piccola perla di ghiaccio. Gli Insomnium non hanno ridefinito i confini del metallo e nemmeno sfornato capolavori, ma molti gruppi che lo hanno fatto prima o poi si sono trovati senza ispirazione, quindi teniamoci stretti i nostri Insomnium, almeno fino a quando avranno qualche buona idea da mettere in musica.
Fabio
Sabato 3 Dicembre 2016, 10.13.42
28
79?.........Bellissimo....non capolavoro ,ma un 90 ci sta.....
Lemmy
Venerdì 2 Dicembre 2016, 22.25.42
27
Ho finito il primo ascolto e mi è piaciuto, la recensione l'ho trovata molto ben fatta, e rispondente in parte alla mie aspettative, il rischio noia con una monotraccia è alto, ma invece si ascolta che è una meraviglia, ripasso fra un po più di ascolti, ma posso dire per i miei gusti che ha molta bellezza interiore questo lavoro.
Prometheus
Venerdì 2 Dicembre 2016, 22.02.47
26
Su questo non ci piove: è pessima. Ma non per il voto, proprio per le argomentazioni forzate se non assenti. Decisamente al di sotto del livello medio di Metallized.
theblackwizard
Venerdì 2 Dicembre 2016, 21.14.51
25
Quoto quanto detto da le Marquis di Fremont. La recensione, se così può essere chiamato quell'articolo, di since the day andrebbe rifatta, o per lo meno renaz potrebbe umilmente ammettere di aver sbagliato ed essersi fatto esclusivamente guidare dal gusto soggettivo, invece di continuare a ironizzare sui commenti che gli hanno dato contro, come a dire tanto l'articolo lo faccio io e ci scrivo quello che voglio. Spero che a Valeria venga data l'occasione di rifare la recensione di since the day, visto l'obiettività che ha dimostrato di avere in questa recensione.
Prometheus
Venerdì 2 Dicembre 2016, 20.37.24
24
Album pazzesco!
Le Marquis de Fremont
Venerdì 2 Dicembre 2016, 13.56.15
23
Guardi, Madame TheHumanRomance e Monsieur Red Rainbow, questo dei giudizi diversi da sensibilità diverse è un po' un argomento che suggerisce riflessioni a volte contrastanti e unpo' un'arma a doppio taglio. E' vero, le sensibilità sono diverse ma è anche vero che siete (e non fate i modesti, please...) anche degli esperti in materia, altrimenti non scrivereste su questa ottima zine, che penso non volete dare in mano a dei dilettanti. Esistono album di artisti che non si possono considerare con valutazioni opposte, se si esce dal contesto della singola opera ma si guarda in generale. Dark Side of the Moon dei Pink Floyd, può piacere o no ma uno che scrive di musica non può non considerarlo un album fondamentale nella carriera dei Pink Floyd. Ora, uno che non conosce i qui ottimi Insomnium e legge le recensioni, non ha un'idea che come carriera, questa è una band che si è sempre espressa a livelli alti e non dissimili tra loro. Non ha fatto un capolavoro e allo stesso tempo, una ciofeca da 40/100. E io per primo sono perplesso. Dice Monsieur Renaz nella recensione da 40: "Gli Insomnium sono un chiaro esempio di come stia diventando controproduttivo e autolesionistico il mercato discografico". Complimenti. Un vero esperto. Infatti si e visto cosa hanno fatto nelle produzioni successive. Grazie comunque, toujours, della vostra simpatia. Au revoir.
theblackwizard
Venerdì 2 Dicembre 2016, 12.45.55
22
Cosa? Una recensione positiva degli insomnium su metallized?
Red Rainbow
Giovedì 1 Dicembre 2016, 21.45.37
21
@ Le Marquis: personalmente ti considero una delle colonne di Metallized (e non certo perchè siamo spesso in sintonia... come guarda caso proprio nei commenti in calce alla rece di Since the Day ), almeno tu dimmi che ti ricordi che per "scelta editoriale" consolidata non abbiamo un deus ex machina che interviene sui redattori come "mano di ultima istanza" imponendo una linea valutativa, che peraltro alla fine sarebbe del pari arbitraria... Come ha detto Valeria, recensori diverse, diverse sensibilità, tutti ovviamente passibili di lodi o critiche sulla singola valutazione e nessuno con la verità in tasca. Lo scrivo qui perchè nell'inferno di Hardwired sarebbero parole al vento, noi recensori di Metallized scriviamo per avviare un dibattito sulla base di quello che proviamo e cogliamo ascoltando un album, mai per mettere la parola fine a eventuali dissidenze...
Valeria TheHumanRomance
Giovedì 1 Dicembre 2016, 16.36.46
20
@le marquis bonsoir mi permetto di ricordarle di tenere sempre presente che pur lavorando per la stessa testata, ogni redattore ha la sua linea di pensiero e di valutazione, sicchè qualora lo scrittore sia diverso, come in questo caso, è consigliato contemplare le recensioni in maniera avulsa l'una dall'altra: nel mio caso specifico io intendo che per mio e solo mio punto di vista Winter's Gate pur essendo ispirato, poetico e toccante , non arriva completamente (e quindi vale a dire che comunque è "quasi a livello di") ad alcuni lavori precedenti della band. Questo sempre a mio modesto parere . Che poi la questione del concept e della suite di 40 minuti sia straordinaria, di questo ne ho ampiamente parlato nel mio scritto. E in generale in ogni caso ne' la mia recensione ne' il mio voto sono considerabili negativi.. A bientot
Insomnium man
Giovedì 1 Dicembre 2016, 14.58.17
19
Infatti concordo con Le Marquis, credo che le recensioni sui precedenti album degli Insomnium presenti su questa webzine siano assolutamente imbarazzanti e da rivedere perché bocciature nette a album eccellenti come SOTDS e STDIACD sono clamorosi errori poco in linea con l'alto livello del sito e soprattutto scorrette verso una delle poche band che dagli esordi ad oggi, invece di perdere ispirazione ha sempre migliorato e raffinato il suo stile, con una classe unica. Parlo ovviamente da grande fan dei nostri, come si evince dal nick, ma credo che quanto dico sia abbastanza evidente a chi ne ascolti le opere senza pregiudizi verso la band o verso il genere...
Le Marquis de Fremont
Giovedì 1 Dicembre 2016, 13.28.50
18
Album veramente bellissimo con questa suite che soprattutto nella parte finale, dimostra un songwriting veramente ispirato. Rimango invece sempre perplesso rispetto ai giudizi su questa band che considero di altissimo livello. Già il precedente Shadows of the Dying Sun era stato alquanto bistrattato ma qui, addirittura viene citato come difficilmente eguagliabile Since the Day it All Came Down che risulta bocciatissimo con un bel 40 in un'altra recensione qui a fianco... Misteri dei recensori... Concordo, comunque che questo Winter's Gate si colloca tra le migliori uscite del 2016. Au revoir.
Lemmy
Mercoledì 30 Novembre 2016, 20.59.28
17
@ Insomnium man e Er Trucido, grazie.Si degli Edge of Sanity la memoria ora mi è tornata, quello dei Green Carnation ammetto di non averlo mai ascoltato, cerchero' di provvedere anche in tal caso.
Insomnium man
Mercoledì 30 Novembre 2016, 20.55.35
16
@Lemmy e come ricorda anche Er Trucido ci sono i due Crimson degli Edge of Sanity di 40 e 43 minuti ciascuno.
Insomnium man
Mercoledì 30 Novembre 2016, 20.53.47
15
Che se gradisci "l'epicità e il viaggiare con la mente e l'animo in lande lontane" ti consiglio di recuperare e ascoltare (capendo a fondo la storia che è alla base dell'album riguardante la perdita di una figlia e la nascita di un nuovo figlio) perchè è davvero atmosferico e commovente.
Er Trucido
Mercoledì 30 Novembre 2016, 20.52.42
14
Anche crimson degli edge of sanity e il recente ep dei gorguts è monotraccia, anche se solo di trenta minuti.
Insomnium man
Mercoledì 30 Novembre 2016, 20.49.48
13
@Lemmy qualcosa di simile in passato si è visto... C'è "Light of Day, Day of Darkness" dei mitici Green Carnation di Tchort che è un album monotraccia della durata di un'ora esatta ad esempio.
Lemmy
Mercoledì 30 Novembre 2016, 20.41.04
12
@Valeria, grazie della risposta, in effetti non credevo ai miei occhi , una unica suite di 40 minuti , ora,non sono uno storico del metal, ma mi sembra se non erro, che sia un unicum nella storia del genere, non mi ricordo di un album con unica traccia e con questo minutaggio, inoltre sempre se non chiedo troppo, volevo cortesemente sapere Valeria se gli elementi doom superano o prevalgono sui momenti folk e ambient o se son ben equamente in equilibrio distribuiti in proprzione eguale in questa unica traccia.Comunque leggo anche "consigliato a chi ama la epicità e il viaggiare con la mente e l'animo in lande lontane", dovrebbe quindi fare al mio caso, già il precedente anche se pare come dite sia diverso musicalmente e si discosti da questo, le mie orecchie non dovrebbere avere problemi.
Valeria TheHumanRomance
Mercoledì 30 Novembre 2016, 18.31.19
11
@lemmy l'album stesso è un'unica suite di 40 minuti : vale assolutamente la pena ascoltarlo poi siamo davvero alle "porte dell'inverno" , è perfetto per questo periodo !
Lemmy
Mercoledì 30 Novembre 2016, 18.13.27
10
Devo assolutamente ascoltarlo, se ho letto bene c'è un brano suite di ben 40 minuti non capita tutti i girni di sentirlo, può essere una lagna come un opttimo lavoro, comunque la mia curiosità è alle stelle.Un anticipo di Inverno, in questo caso dovrebbe portare bene ed essere salutare.Vedremo.
Halo
Mercoledì 30 Novembre 2016, 15.16.04
9
Per me sul podio dei migliori dischi del 2016 insieme a ihsahn e obscura Splendido disco
ocram
Mercoledì 30 Novembre 2016, 12.15.35
8
A me è piaciuto tantissimo e devo ammettere che i suoi 40 minuti li porta davvero bene. Atmosfere glaciali, immancabili sfuriate melo-death e stavolta anche tanto acustico. Il mini romanzo è molto bello, consiglio a tutti di leggerlo. Voto 85
TheEnd
Mercoledì 30 Novembre 2016, 11.28.27
7
Valeria grazie della risposta e capisco il tuo punto di vista. Io ho trovato questo lavoro più compatto dei due precendenti e la produzione di Swano penso sia la migliore che abbiano mai avuto.
MetalNeverDie!
Mercoledì 30 Novembre 2016, 11.16.23
6
Cavoli che viaggio invernale. Concordo col recensore, sul fatto che in passato hanno fatto di meglio. Però stupisce giá di suo... una traccia da 40 minuti che non stanca mai. Un 85 meritato.
Valeria TheHumanRomance
Mercoledì 30 Novembre 2016, 10.27.46
5
ciao @theend, come ho scritto questo lavoro è stupefacente per contenuti e estremizzazione della composizione , il voto è appena inferiore all'80 solo perchè a mio parere non arriva al gusto compositivo di alcuni altri album precedenti della band, nonostante, mi ripeto, ritengo straordinaria la suite di 40 minuti e la scelta contenutistica del lavoro
TheEnd
Martedì 29 Novembre 2016, 22.45.45
4
Ottimo album, personalmente il mio preferito dell'anno. Quaranta minuti che scorrono una meraviglia e mi capita di ascoltarlo anche due volte di seguito. Non concordo con il numeretto della recensione per me come minimo è da 87.
Mandrake
Martedì 29 Novembre 2016, 22.09.46
3
Insomnium, una garanzia, sempre! Secondi solo ai compianti Sentenced.
Cristiano Elros
Martedì 29 Novembre 2016, 21.41.34
2
Interessante, quasi quasi...
Red Rainbow
Martedì 29 Novembre 2016, 21.37.45
1
Mi è piaciuto... e davvero molto! Non sono mai stato nè un loro detrattore nè un fan a prescindere, ma in verità non li credevo capaci di composizioni così articolate senza perdere il filo della tensione sulle lunghe distanze. Bravi davvero, mi sa che busseranno alle porte della mia top 10, a fine anno..
INFORMAZIONI
2016
Century Media Records
Melodic Death
Tracklist
1. Winter`s Gate
Line Up
Niilo Sevänen (Voce, Basso)
Ville Friman (Chitarra)
Markus Vanhala (Chitarra)
Markus Hirvonen (Batteria)
 
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