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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Hour of Penance - Cast the First Stone
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31/05/2017
( 2285 letture )
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Essendo ormai al centro dell’attenzione da qualche anno, è normale che attorno al ritorno degli Hour of Penance si crei sempre una certa attesa, ed è ancora più normale che la curiosità aumenti dopo un disco come Regicide. L’ultimo lavoro dei Nostri si distaccava da quanto sentito su Sedition, mettendo così da parte l’assalto più diretto del sound e concentrandosi su strutture più epiche ed elaborate.
E ancora una volta, preparatevi a dover ascoltare un disco diverso dal precedente. Uno dei punti di forza del gruppo è sempre stato quello di proporre album con elementi sempre diversi e con caratteristiche ben definite. Basti pensare alle ultime due opere dei quattro, Sedition e Regicide. Con Cast the First Stone i Nostri si collocano a metà tra gli ultimi due dischi dosando in maniera precisa l’irruenza di Sedition e la pomposità epica di Regicide, e sarà proprio questo equilibrio che dona al disco un’impronta diversa dai lavori precedenti. Non bisogna considerare questa scelta stilistica un passo indietro, ma più che altro l’aver trovato un equilibrio tra due approcci che da ormai qualche anno erano presenti, in diverse maniere, nei dischi dei romani. L’entrata di Davide Billia in formazione, che manco a dirlo è autore di una prova di altissimo livello, non ha quindi enfatizzato l’aspetto più violento del sound, che in fin dei conti si può dire sia rimasto invariato. Passiamo da brani più epici come Wall of Cohorts, The Chains of Misdeed, Iron Fist a veri e propri assalti sonori come XXI Century Imperial Crusade, Horn of Flies e Damnatio Memorae; in qualsiasi brano è comunque da notare il lavoro delle melodie e dei piccoli inserti più d’atmosfera (l’intro della titletrack, ma non solo) che vanno a dar vita e colore ai temi trattati. Tutti elementi che quindi danno un tono molto marcato al disco e che grazie ad un minutaggio contenuto, trentaquattro minuti, rendono il lavoro molto scorrevole.
Evocando scenari di antiche guerre religiose, Cast the First Stone è l’ennesimo disco riuscito dei romani. L’aspetto più tecnico del sound sulla scia di The Vile Conception, che per quanto presente non fa che arricchire il lavoro delle chitarre, ha ormai lasciato spazio ad un impatto più epico e diretto su cui non sembrano esserci problemi di sorta. Chi li conosce, sa cosa aspettarsi.
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7
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Purtroppo io lo reputo uno dei loro lavori meno riusciti. Le vocals di Paolo sono spompate all'inverosimile e purtroppo, a parte la doppietta XXI Century Imperial Crusade/Cast the First Stone le altre canzoni non mi hanno colpito come quelle dei precedenti album. I riff sono sì potenti ed epici però non riescono ad impressionarmi più di tanto e faccio molta fatica a memorizzarli (quelli di Paradogma e Sedition dopo tre/quattro ascolti già me li canticchiavo). In più il drumming di Davide non mi ha mai convinto molto in questa band, nonostante nei suoi altri progetti (Antropofagus, Septycal Gorge) sia a dir poco perfetto, ma questo forse perché sono innamorato del lavoro alle pelli dei tre album precedenti (Paradogma su tutti, che ritengo il loro capolavoro). Ne esce con le ossa rotte al confronto con Advensis dei concittadini Hideous Divinity (uno dei migliori dischi death dell'anno scorso). Con grande dispiacere non riesco a dargli una valutazione superiore al 70 |
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6
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il piu dinamico c he abbiano mai scritto. Rimangono dei top anche a livello internazionale |
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5
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@Lisa, grazie...ho solo Paradogma oltre a questo. Già marcata la lista  |
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4
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Volevo scrivere, Doom se non hai Paradogma e Sedition, sono molto belli, prendili.. |
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3
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Doom se non hai Paradogma e |
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2
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Concordo con recensione e Lisa. E' piaciuto anche a me, pero' non posso fare paragoni con i due precedenti che non ho. Rimane il fatto che l'album e facilmente fruibile nonostante l'approccio e questa e' probabilmente la migliore caratteristica. |
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1
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Mi è piaciuto molto per me sono una garanzia. Lo preferisco a Regicide, che ho apprezzato lo stesso, ma loro sono una grande band, orgoglio italiano in faccia a chi dice che il Metal tricolore è inferiore agli altri. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. XXI Century Imperial Crusade 2. Cast the First Stone 3. Burning Bright 4. Iron Fist 5. The Chains of Misdeed 6. Horn of Flies 7. Shroud of Ashes 8. Wall of Cohorts 9. Damnatio Memoriae
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Line Up
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Paolo Pieri (Voce, Chitarra) Giulio Moschini (Chitarra) Marco Mastrobuono (Basso) Davide Billia (Batteria)
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