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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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28/09/2018
( 860 letture )
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Siete propensi a tuffarvi in trenta minuti di puro, violento, magnifico thrash/death metal in salsa tricolore? E perché mai non dovreste? Loro sono i Last Rites, quartetto savonese attivo da ben venti anni che, per celebrare questa importante ricorrenza, hanno rilasciato sul mercato il loro terzo full-length, Nemesis, sciorinando ogni oncia della loro considerevole abilità tecnica e compositiva.
L'album, uscito sotto l'egida della MASD Records, è composto da otto brani, cinque inediti e tre rifacimenti di vecchi classici del gruppo; fra gli inediti, in particolare, spicca Fallen Brother, pezzo dalle ritmiche mozzafiato e di grande intensità, dedicata allo scomparso chitarrista Vic Mazzoni; la sua carica emotiva e la sua grande violenza sonora la candidano seriamente come miglior pezzo di tutto Nemesis, ma bisogna dire che in tal senso si ha l'imbarazzo della scelta: la cavalcata thrash Paradoc of Predestination, che inaugura l'album, farà la gioia degli amanti del thrash grazie ai suoi notevoli riff, assassini quando la band accelera e schiacciasassi quando, gestendo decisamente bene il tutto, i nostri si assestano su sonorità più groovy; da rimarcare l'ottima prova di tutti i musicisti, dal frontman Dave al batterista Laccio, con una menzione d'onore per l'ottima prova al basso di Fens. Architecture of Self-Destruction segue la scia della traccia che la precede e, nuovamente, si fa apprezzare per l'ottima alternanza fra passaggi thrash/death rapidissimi e saltuari passaggi più epici ed heavy, conditi per di più da un eccellente assolo di Bomber, quasi alla Chuck Schuldiner; non è semplice rallentare ed accelerare senza perdere il filo del pezzo, dunque i complimenti in tal senso sono meritati da questi ragazzi. Dovendo trovare un brano meno convincente, ma comunque valido, citeremmo la terza canzone del lotto, 26.04.86, leggermente più “scolastica” di altre; i nostri, comunque, si fanno rapidamente perdonare colpendoci dritti in faccia con Ancient Spirit e Human Extinction, dove l'influenza dei Carcass è preponderante e contribuisce a regalarci due brani davvero incalzanti e ben fatti; in tal senso merita di essere sottolineata anche la produzione, a cura del Blackwave Studio di Genova, che esalta la perizia e la potenza dei Last Rites. Molto interessante è anche l'atipica e schizofrenica Realm of Illusion, dove i due chitarristi si producono in ritmiche particolarmente complesse ed intriganti; si chiudono infine le danze con Soul's Harvest, ennesimo tritatutto che travolge gli ascoltatori con la sua velocità.
Il terzo lavoro dei thrasher/deathster di Savona, insomma, è un must-have per i fan del gruppo e non solo: gli amanti di tali sonorità, infatti, potranno scoprire una band composta da musicisti che, pur non rinnegando certamente l'influenza dei grandi del genere, rielabora il tutto in modo personale, con piglio da veterani quali sono. Ottimo lavoro!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Paradox of Predestination 2. Architecture of Self-Destruction 3. 26.04.86 4. Ancient Spirit 5. Fallen Brother – Glory to the Brave (Outro) 6. Human Extinction 7. Realm of Illusions 8. Souls’ Harvest
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Line Up
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Dave (Voce, Chitarra) Bomber (Chitarra) Fens (Basso) Laccio (Batteria)
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RECENSIONI |
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