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Aborted - TerrorVision
29/10/2018
( 3980 letture )
Dopo appena due anni dall'ultima ottima produzione, la corazzata Belga di Sven De Caluwe torna alla ribalta con un nuova raccolta di inediti dal nome TerrorVision, sempre sotto l'egida della fidata Century Media Records.
Gli Aborted sono una formazione in circolazione ormai da tempo immemore, salita alla ribalta grazie soprattutto a produzioni quasi sempre di ottima fattura, sin dagli esordi dediti a un suono maggiormente legato al grind fino ad arrivare ai tempi odierni dove la durezza del suono incontra una certa ricercatezza tecnica nell'esecuzione.
La band è anche nota per la propria “mascotte”, un medico chirurgo sanguinario uscito da un nosocomio dell'orrore, e per le pedisseque narrazioni fortemente ispirate ai grandi classici dell'horror e dello splatter, con citazioni che fanno spesso riferimento alle migliori pellicole di casa nostra, nel genere.

Con TerrorVision però, qualcosa sembra inaspettatamente cambiato; dagli Aborted si parte sempre un po' prevenuti, nel senso che dal 98 a questa parte il leitmotiv che ha sospinto la formazione belga verso il successo è sempre stato quello descritto nelle poche suddette righe; con il primo impatto, di carattere squisitamente visivo, il medico assassino sparisce, lasciando spazio a creature subumane controllate da altrettante bestie demoniache, a rappresentare, come da titolo, la manipolazione frutto dei media.
La svolta quindi è strettamente tematica, con la band che smette di trincerarsi nella sala operatoria delle torture per volgere lo sguardo verso tematiche attuali, avente soprattutto ad oggetto quelle guerre fratricide che si mobilitano all'interno della Rete o della televisione; forse non una grandissima novità in termini assolutistici, ma che non ci si spetta da una band ben rodata come gli Aborted.
Altrettanti fattori di novità non si respirano invece a livello di sound e composizione; la band belga ormai ci ha abituato ad un brutal death metal suffragato da una tecnica esecutiva di alto spessore e impossibilitato nell'intercedere a favore di influenze diverse da quelle che si possono trovare nel panorama della musica estrema, portando avanti questa formula dall'inizio del disco fino alla sua naturale conclusione.
L'accompagnamento sinistro di Lasciate Ogne Speranza (quell' “Ogne” è un arcaismo, riscontrabile spesso in alcune versioni della somma opera dantesca) apre quindi ufficialmente le danze, per infrangersi poi nella successiva TerrorVision; la titletrack è un esplosione sonora in piena regola: le chitarre imperversano sull'ascoltatore con passaggi al fulmicotone che si alternano perfettamente con frangenti assorbenti e mastodontici per poi, nel finale, dedicarsi a una parte solistica chirurgica e glaciale nell'esecuzione. E a livello tematico si assiste a quelle “novità” di cui sopra:

“Oh holy devastation
Divide and conquer
Spreading fear, hatred and disbelief
Hold a mirror to society
A perfect display of misanthropy

Obey the terrorvision
Demonic manipulation
Spreading hate
Spreading death
Fear



Stesso discorso si può fare per la successiva Farewell to the Flesh; altro pezzo di spessore, ma dalla struttura molto simile alla precedente.
La band alza ulteriormente il coefficiente tecnico con Exquisite Covinous Drama, un pezzo molto elaborato dove a impressionare è soprattutto la prestazione al basso, ma dove anche le chitarre si divertono a creare riff cervellotici e disarticolati all'inizio, per poi, successivamente, cimentarsi nella creazione di un atmosfera glaciale, grazie a una ritrovata melodia nel suono in grado, quest'ultima, di dare maggiore intensità all'intero pezzo.
Gli Aborted ricalcano anche la precedenza esperienza più legata al grind anche nell'ottima A Whore D'Ouvre Macabre, canzone che si trova nella scaletta verso il finale. In questo frangente anche a livello lirico c'è un passo indietro (in senso temporale) ma le tematiche splatter si legano a quelle più strettamente attuali.
Pezzo di maggior spicco di tutta la produzione è l'ottima Vespertine Decay; qui gli Aborted fanno l'occhiolino a sonorità che si ispirano maggiormente anche al black metal; il pezzo in sé è ottimo e in grado di raccogliere tutte le varie istanze che si trovano in tutto TerrorVision; quella iraconda e annichilente e, altrettanto, quella che, sospinta dalla melodia, drappeggia un ambientazione soffocante, ispirata, in questi frangenti, da liriche introspettive e arrendevoli, nel vedere la nostra dimensione allo scatafascio:

“I was born with the birthmark of cinders
Wreaking havoc through
The torment growing within me
Heresy, vespertine decay”


Quindi, nel dare un giudizio di sorta, non dimenticando altresì anche altri ottimi momenti all'interno del disco (Deep Rede Altro Inferno, su tutte), gli Aborted anche a sto giro riescono a impressionare, nonostante siano appena trascorsi solamente due anni dall'ottimo Retrogore, inframmezzati comunque da un attività live senza sosta.
Fra le produzioni moderne della band TerrorVision pare essere ad un livello superiore; la band si è presentata nuovamente alla ribalta con soluzioni già assodate nel corso della lunga carriere, ma che mai come questa volta, funzionano nel loro complesso in modo organico.

All'interno di questo lavoro si puo' trovare il meglio che la band è riuscita a produrre dal 2010 a questa parte; il disco è completo, in grado di intercedere verso tutte le preferenze in ambito death metal, da quelle più legate alla tradizione a quelle invece più moderne. TerrorVision dimostra che la band è ancora in grandissimo spolvero e con altrettante voglia di impressionare in futuro.



VOTO RECENSORE
84
VOTO LETTORI
79.66 su 12 voti [ VOTA]
bradipo666
Sabato 3 Novembre 2018, 15.05.03
8
un pelino sotto RtetroGore ma comunque un disco micidiale!
ObscureSolstice
Mercoledì 31 Ottobre 2018, 11.40.48
7
Mai piaciuti.
Pacino
Martedì 30 Ottobre 2018, 11.41.48
6
Altro centro per perizia tecnica e potenza sprigionata, sempre al servizio della struttura dei pezzi. Voto 81
Tatore
Martedì 30 Ottobre 2018, 9.06.32
5
Massacro sonoro e grande perizia tecnica...maestri!
Soulreaper
Lunedì 29 Ottobre 2018, 21.58.07
4
Che botta ragazzi! Sicuramente la miglior uscita estrema del 2018, un death/grind atmosferico, blackeggiante e con un tasso tecnico da paura. Roba da lasciarci la pelle! È impossibile trovare la traccia migliore, se proprio dovessi sceglierla direi o la title track o Vespertine Decay, semplicemente perfette! Una mazzata dietro l'altra che non ti fa respirare un secondo! Voto 85
lisablack
Lunedì 29 Ottobre 2018, 16.51.10
3
Ottimo disco, son d'accordo con Alessio, con la recensione e con il voto. Grandi Aborted!
Alessio
Lunedì 29 Ottobre 2018, 15.44.51
2
Inimitabili. Come al solito mi ripeto, i numeri uno assieme ai cattle decapitation nel death grind moderno. Non c'è nè. Qui secondo me ritornano sui livelli piu alti rispetto al pur buon Retrogore.
Macca
Lunedì 29 Ottobre 2018, 12.23.39
1
Concordo, decisamente un bell'album. Forse voto un pochino alto ma sicuramente il migliore dai tempi di Global Flatline (Necrotic era bello ma un pò inferiore e Retrogore un pò troppo di mestiere). In più mi pare che abbiano accentuato le soluzioni melodiche, guadagnandoci in varietà di sound. Farewell To The Flesh, Visceral Despondency e A Whore D'oeuvre Macabre sono veramente assassine. Gruppo che è una garanzia, voto 80.
INFORMAZIONI
2018
Century Media Records
Death / Grind
Tracklist
1. Lasciate Ogne Speranza
2. TerrorVision
3. Farewell to the Flesh
4. Vespertine Decay
5. Squalor Opera
6. Visceral Despondency
7. Deep Red
8. Exquisite Covinous Drama
9. Altro Inferno
10. A Whore D'Oeuvre Macabre
11. The Final Absolution
Line Up
Sven de Caluwè (Voce)
Mendel Bij de Leij (Chitarra)
Ian Jehelis (Chitarra)
Stefano Franceschini (Basso)
Ken Bedane (Batteria)
 
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