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Kissin` Dynamite - Not the End of the Road
28/01/2022
( 1460 letture )
Fondati nel 2007, i tedeschi Kissin’ Dynamite sono diventati un nome di rilievo della scena nazionale ed europea. Partiti come ragazzini terribili in vena di ricerca della fama hanno ormai all’attivo ben sei album in studio e varie voci nelle classifiche. Nel 2018 il loro full-lenght Ecstasy si era arrampicato fino al settimo posto delle chart nazionali e, considerando il mercato devoto alla musica dura, significa aver smerciato davvero tante copie. Questo Not the End of the Road costituisce il loro debutto alla Napalm Records, con dodici tracce brillantemente prodotte, registrate e mixate dallo stesso cantante Hannes Braun, che ha anche lavorato con alcune band in questa veste. Mastering completato dal produttore, vincitore del Grammy Award, Jacob Hansen presso i propri studi; lui già noto per il suo lavoro con tante realtà, tra le quali spiccano i Volbeat. Lo stile del gruppo ormai si conosce: una miscellanea di power, heavy e un po’ di hard rock, ma questa nuova opera rischia di sorprendere i fan, per un caleidoscopio di elementi immessi nella composizione, che riescono a variegare la proposta. Copertina carina, quasi da quadretto, poi fuoco alle polveri con tanto di torcia in acciaio tra le mani.

L’opener e title track parte all’assalto con un ritmo bello serrato, ricco di tanti stilemi classici dell’ heavy rock europeo, melodie guizzanti, atmosfere lucide e situazioni anthemiche in salsa power, bello il solo guitar. Insomma un buon inizio, subito doppiato da What Goes Up, che parte come una hard song degli eighties con tanto di basso in evidenza e ugola leggermente filtrata, per poi esplodere nel ritornello sulla vocalità maiuscola del singer, il quale fa deflagrare un inno da stadio con accenni alla scena teutonica. Tastiere a rinforzare sullo sfondo, poi le asce irrompono e tutto si fa caliente; ottimo pezzo! Up tempo per Only the Dead che risulta convincente per tiro e coralità, i toni si abbassano mentre un riff insorge per giungere al ritornello che va nella direzione della tradizione formulata dalla band. Good Life è un lento con chitarra acustica e climi che circondano subito chi ascolta. La collaborazione con Saltatio Mortis / Alea, Guernica Mancini & Charlotte Wessels arieggia gli ambienti con nuovo ossigeno. Ne scaturisce uno scampolo stupendo per armonie, vocalità e capacità di assimilazione da parte dell’ascoltatore; uno dei top reali di questo nuovo disco. Yoko Ono (il titolo dice già tutto) veste i panni comodissimi di un brano festaiolo e scandito a gran voce, ideale colonna sonora di nottate di bagordi e divertimenti con tanto di whisky e birre a portata di mano; cadenza scatenante e gran bel songwriting. Coming Home sgorga da una tastiera che percorre la spina dorsale dell’intera track, il ritornello esalta la struttura e diventa pietra preziosa incastonata tra tonnellate di cori; altro bel tassello con un doppio solo guitar di grande intensità e peso specifico. All for a Halleluja riprende a viaggiare sparata: le chitarre slameggiano, il basso atletico sostiene la struttura che sa di hard germanico guerresco e lo si odora da distanze siderali, il che non è certamente un difetto! Belle le dissonanze sonore introdotte e le key che ogni tanto fanno capolino; altro pezzo robusto e spigoloso ben riuscito, con tanto di solo guitar da attacco frontale. No One Dies a Virgin è altro frammento di sostanza strumentale, la voce dirige i controcanti e si fionda spedita in una track corale e dura come un cubo di porfido sull’alluce (in piena estate a piedi nudi), con trame strumentali intricate; mentre Gone for Good proietta un brano deliziosamente tranquillo, acustico, con una vena melodica cristallina che ricorda certe songs di big band. Il ritornello è il coronamento di una traccia magnifica. Defeat It mostra qualcosa del DNA degli Scorpions più commerciali ed è edificata benissimo intorno a strofa corposa e chorus catchy; inutile aggiungere l’importanza dei cori squillanti e profondi, del solo guitar bruciante e dei vocalizzi di Hannes Braun. Se Voodoo Spell spunta da una vena malefica diluita nell’inciso power, la lenta e armoniosa Scars -con tanto di pianoforte e voce in solitaria raggiunti da una sezione d’archi che schiude la via agli altri strumenti- conclude benissimo un disco tutto da ascoltarsi, senza pregiudizi.

Va detto che i Kissin’ Dynamite sono cresciuti e stanno cercando di differenziare la loro proposta, non più solo ricerca spasmodica di inni da stadio ma anche feeeling e scrittura più calibrata, con l’assistenza di altre atmosfere e radici affondate nella musica non solo tipicamente heavy. Quando i ritmi rallentano esce fuori uno spessore che diventava difficile riconoscere loro nei primi anni di carriera. Chiamasi maturità, dicesi esperienza e relativo bagaglio musicale inspessito dai tanti avvenimenti respirati on the road e in studio. Un gran bell’album questa nuova fatica dei teutonici, che potrebbe segnare una nuova parabola di carriera. Da avere, da ascoltare.



VOTO RECENSORE
79
VOTO LETTORI
86.75 su 4 voti [ VOTA]
dariomet
Sabato 29 Gennaio 2022, 11.03.26
6
Li ho sempre visti come una versione allegra e moderna di bon Jovi il che è un bene. Come si fa a non amare un gruppo che ti scrive una no One dies a Virgin??
Mandrake
Venerdì 28 Gennaio 2022, 22.41.26
5
Perché mancano le recensioni degli altri album?
Mandrake
Venerdì 28 Gennaio 2022, 22.40.27
4
Ce ne fossero di gruppi giovani così! Megalomania è un album grandioso. Questo devo ancora ascoltarlo, ma le tracce rilasciate prima dell’uscita promettono bene!
Galilee
Venerdì 28 Gennaio 2022, 19.16.36
3
Lo ascolterò, copertina top
Shock
Venerdì 28 Gennaio 2022, 19.06.04
2
Edit: ma per esempio, recensire l'ultimo album degli Hitten, due spanne superiore a questo no?
Shock
Venerdì 28 Gennaio 2022, 19.04.36
1
In giro leggo molto bene di questo disco, ed effettivamente è un buon disco, ma li trovo sempre al di sotto di altri gruppi. Anche questo lavoro ha ottime canzoni, ma anche altre piuttosto deboli, in particolare i pezzi lenti li trovo skippabili. Insomma un 7_7,5, ci sta' tutto ma non di più.
INFORMAZIONI
2022
Napalm Records
Heavy Rock
Tracklist
1. Not the End of the Road
2. What Goes Up
3. Only the Dead
4. Good Life
5. Yoko Ono
6. Coming Home
7. All for a Halleluja
8. No One Dies a Virgin
9. Gone for Good
10. Defeat It
11. Voodoo Spell
12. Scars
Line Up
Johannes Braun (Voce)
Ande Braun (Chitarre)
Jim Müller (Chitarre)
Steffen Haile (Basso)
Sebastian Berg (Batteria)
 
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