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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Handful of Hate - Qliphothic Supremacy
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11/06/2022
( 1804 letture )
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Lucca, 1997, dopo la distruttiva demo Goetia Summa esce Qliphothic Supremacy, primo full manifesto oscuro assoluto degli Handful Of Hate, una delle realtà più diaboliche del nostro paese. Nicola Bianchi, fondatore e anima di questo malvagio progetto riesce a stabilizzare un nome e un groove del tutto personale, un brutale ed ossessivo black metal che ne definirà il successo assoluto anche in Europa. La Northern Darkness Records li battezza e li consacra al metallo nero Made in Italy: l’inizio di una storia noir piena di sangue e distruzione. Una band che ha fatto un patto con il proprio diavolo interiore ed ha ottenuto la grazia meritata, un cammino preciso che mai porta alla perdizione totale, un individualismo puro che esalta il proprio ego forte e bastardo.
Qliphothic Supremacy è un disco estremo e folle, un black furioso di una violenza inaudita che fonde taglienti chitarre a urla sgraziate, che saranno poi marchio e stampo della band. Pezzi incoscienti e invasati come Reborn from the Ashes, Erection-Delightful Rape of the Stellar Virginity (Dripping the Primordial Erotic Sperm Flow), Urdhva Kundali e Prophecy of a New Assiah's Supremacy sono figli di uno scandaloso songwriting e una eccelsa musicalità martellante. Quattro pezzi potenti che con un imprinting immediato evidenziano da subito la bestialità innata dei nostri malvagi toscani e che faranno breccia: infatti la band ha da subito una risposta positiva dal pubblico. La musica senza compromessi degli Handful Of Hate continua con oscene e depravate chitarre e urla anticristiane, una batteria incessante e diabolica e un basso corposo, le tematiche e l’estetica della band sono prettamente filosofeggianti e personali, non “sporche”, un’elegante sessualità scritta che si miscela alla perfezione con una cruda strumentazione. A Red Moon Ariseth upon the Silvery Sky è la traccia più aspra e impura del disco, completa nella sua interezza con molti cambi di tempo. Il disco prosegue insomma nel migliore dei modi e con le più disparate melodie infernali, tra i sempre più frequenti e contrastanti vocalizzi di Nicola Bianchi e le chitarre infinite di Andrea Zannoni, i cui accordi sono stati composti direttamente all’inferno, assolute protagoniste di questo disco, assieme a morbosi momenti vocali alternati a passaggi onirici che spiazzano letteralmente. Una maligna ma mai cattiva preghiera d’intenti, tutti ben riusciti e perfettamente in linea l’un l’altro. Ogni pezzo è una melodiosa narrazione metallica vocale che, grazie ai toni che spesso cambiano, porta a stati d’animo di forme diverse. Chiude la sperimentale La Notte Di Pan, brano stupendo che evoca dolci sapori, dopo quasi quarantasei minuti di rossa e romantica perversione musicale.
Gli Handful Of Hate sono storia e Qliphothic Supremacy è storico. Disco primo della band che armonizza il black metal e lo rende diverso, più carnale. L’occulta musicalità si estende fino alla fine sottolineando spesso passaggi di velata blasfemia sonora e canti di magia sessuale. Disco maledetto da divulgare come la peste, essenziale nella sua forma ma complesso nello spirito e mai eccessivo. Album longevo, dalla forte personalità, che segue una linea accurata e raffinata.
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6
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disco storico, a cui sono legato anche personalmente (ricordi di sessioni di prova alla saletta a Lucca.... un salutone ad Adriano e Andrea ). Band fondamentale per la scena estrema italiana, purtroppo una perla rara in un panorama scarno come il nostro |
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5
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Che meraviglia, dalla mia Toscana questa "fiammata nera infuocata" Spettacolo di album, comprato appena uscito🤘storia del Black italiano |
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4
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Preso appena uscito avendo sentito l'ottimo demo, il loro lavoro che preferisco. Dopo si sono buttati su un suono più diretto e veloce che non mi ha mai troppo preso. |
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3
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Grande album d'esordio per una delle migliori band black italiane in assoluto.
Visti a Torino nel 2000, poco dopo l'uscita di "Hierarchy 1999"; altro buon album, ma inferiore all'esordio.
Credo sia arrivato il momento di riascoltarlo dopo qualche anno di ingiusto silenzio. |
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2
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Gli HoH forse non hanno mai fatto capolavori e non hanno inventato nulla, ma nel panorama black italiano hanno sempre mantenuto una loro coerenza e uno stile comunque sempre personale e distinguibile. Inoltre una cosa che secondo me è molto lodevole è che hanno sempre prodotto dischi di qualità, senza picchi forse ma senza nemmeno episodi negativi. E poi se sono da 30 anni sul pezzo è perché la qualità e l'attitudine non è mai mancata. |
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1
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Ottimo consiglio questa rece, li avevo ascoltati qualche anno fa in seguito a una discussione sotto una news di un loro concerto. Non questo però. Me lo ascolto domani in treno. |
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INFORMAZIONI |
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Northern Darkness Records
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Tracklist
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1. Reborn from the Ashes (Phoenix Mass) 2. Erection-Delightful Rape of the Stellar Virginity (Dripping the Primordial Erotic Sperm Flow) 3. Urdhva Kundali 4. Prophecy of a New Assiah's Supremacy 5. A Red Moon Ariseth upon the Silvery Sky 6. Nuit-Lustful Receptacle of Erected Power 7. Undicies Ah-Qliphah 8. Astral Offspring of Abhorrence 9. Beyond the Ever-Widening Circles 10. La notte di Pan
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Line Up
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Nicola Bianchi (Voce, Chitarra) Andrea (Chitarra) Adriano (Basso) J.M. (Batteria)
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