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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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17/09/2022
( 1594 letture )
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Vintage fin dalla brutta copertina, Thrashback è il ritorno -appunto- dei Whiplash: ritorno alla formazione originale a "tre Tony", ritorno sul mercato con una proposta finalmente interessante dopo il declino degli anni '90 e infine ritorno al thrash, quello vero, duro & puro, senza sperimentalismi di sorta che nei dischi appena precedenti erano risultati addirittura stucchevoli.
La mancanza di stabilità è un problema per molti, e a maggior ragione lo è stata per la band del New Jersey che evidentemente non seppe gestirsi al meglio nel nuovo decennio trovandosi spiazzata e in difficoltà: se il trittico di album usciti negli Eighties si attestava su un ottimo livello, i successivi Cult of One e Sit Stand Kneel Prey risultavano decisamente sottotono, vuoi per i continui cambiamenti di vocalist, vuoi per un'effettiva incapacità ad adeguarsi alle nuove sonorità in maniera convincente, col risultato dello scioglimento della band nel 1990 e una prima reunion un lustro più tardi. A quel tempo l'universo metal veniva scosso da gruppi arrembanti quali Pantera e Machine Head (per non parlare del ciclone Korn o dei Fear Factory) e queste nuove sonorità risulteranno influenti negli anni a venire; ma Tony Portaro gioca la carta della nostalgia e decide di suonare come agli esordi, visto che è quello che il gruppo sapeva fare meglio. Sembra paradossale, ma per risollevarsi i Whiplash fanno un tuffo nel passato, pur senza risultare caricaturali: i pezzi funzionano perché i riff che li compongono sono di assoluto livello, old school -senza palm mute vari né alcuna concessione alla modernità- e conferiscono ai brani personalità e carattere, dote affatto scontata a ben vedere. Che si guardi dal passato lo si capisce anche dal fatto che, come già accaduto ad esempio per Spit on Your Grave, King with the Axe e Thrash 'til Death siano state ripescate dal demo Thunderstruk (1984) con una produzione che permette di distinguere ogni passaggio strumentale senza risultare finta né moderna. Il drumming di Scaglione è tutto cuore a discapito magari della tecnica pura, ma è efficace e quanto mai adatto alla proposta musicale. Zero innovazione, quindi, a costo di sembrare anacronistici, ma che senso avrebbe avuto voler essere trendy a tutti i costi non avendone la predisposizione? L'attitudine thrash, ecco su cosa puntare, e una palese unità d'intenti dei musicisti stessi: da Temple of Punishment a Killing on Monroe Street passando per la strumentale Strike Me Blind ci si ritrova al cospetto di pezzi "ignoranti q.b." i quali portano l'ascoltatore all'headbanging più sfrenato, un sound che sa di deja vu ma al tempo stesso risulta fresco e accattivante, e che trova nella conclusiva Nails in Me Deep il manifesto dell'album grazie a una prestazione corale degna di nota, twin guitar dal sapore addirittura NWOBHM e assolo al fulmicotone. Qualcuno potrebbe obiettare che il punto debole di Thrashback si possa ricercare nella voce lamentosa di Portaro, ma in realtà è anche in questo suo essere sgraziata che risiede parte del fascino del platter; non sarà così sul successivo Unborn Again a causa di un songwriting decisamente debole e poco ispirato e una line up nuovamente rimaneggiata e poco coesa, mentre qui troviamo -per l'ultima volta purtroppo- la band dei Tony in stato di grazia che si diverte e ci fa divertire. Non il capolavoro dei Whiplash, ma un disco thrash di tutto rispetto che regala soddisfazioni ogni volta che lo si fa girare nello stereo a un volume adeguato. "No compromise we will thrash 'til death!"
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12
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Che complicato che sei Tino, si parla di thrash metal no di chi andare a votare domenica eh.... Se avessi paragonato i whiplash ai necrophagist ti darei anche ragione ma suddividere il thrash in base al paese di origine mi fa sorridere... I sepultura di arise tanto per intenderci anche se brasiliani suonano come una thrash metal band alla slayer, i kreator anche se tedeschi con album come Extreme agression e coma of soul sembrano una band americana... Tutti si influenzavano a vicenda quindi..... Logico la bay area aveva il suo marchio di fabbrica ma parlando in generale tutti si scopiazzavano l uno dall' altro. Chi dagli slayer chi dai metallica chi da tutti e due |
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11
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Da esperto di thrash dovresti separare le zone di origine e le correnti non mettere tutto in un calderone. I whiplash sono della East coast , bene quindi paragonarli a overkill, nuclear, anthrax. Altrimenti diventa un best of dove ognuno ha le sue preferenze. |
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10
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Tolti i grandi big, mi vengono in mente kreator sodom destruction tankard invocator devastation SEPULTURA coroner testament Exodus nuclear assault sacrifice possesed tanto per citarne alcuni e mi sembrano tutti migliori rispetto ai whiplash Rik, poi si puoi dire che è tutto soggettivo.... Un saluto buon ascolto |
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9
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Don't feed the trolls... |
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8
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#4: approvo, gruppo discreto, 79 è un voto a mio avviso esagerato. 70 massimo, a essere buoni.
E tra l'altro va detto che Scaglione non ha fatto chissà che robe negli Slayer, anzi. |
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7
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#thrasher, è sempre tutto soggettivo. Fai riferimento agli eighties, la decade thrash ( e hair). Bene, parliamo dello stesso periodo. In quel periodo sono stati pubblicati oltre 500 album, solo di thrash. Tutti masterpiece? Tutte ciofeche? Probabilmente ne un caso ne l altro. Tolte le famose big four e diciamo un altra decina di top band, le altre non erano propriamente delle incapaci. Poi sta ad ognuno di noi decidere cosa piace e cosa no. Potrei fare nomi di band che per tutti sono insignificanti, ma a me piacciono. Il grande vantaggio della decade thrash è stato quello di poter aver la possibilità di scegliere, e non mi sembra poco. Così tutti sono stati accontenti 😉 |
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6
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Beh Rik se proprio devo dirlo di tutte le band thrash che conosco anni 80 loro occupano per me uno degli ultimi posti... Per carità una volta ogni 5 anni mi capita tra le mani una musicassetta contenente i primi due dischi e la ascolto.... Senza entusiasmarmi minimamente... Rik vuoi dirmi che all epoca con i gruppi che c erano in circolazione i whiplash emergevano? Possono piacere ma c'era tanto di meglio |
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5
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@thrasher#4 , no, non era una prerogativa, lo ha anche detto in una vecchia intervista lo stesso portaro, è stata solo una simpatica coincidenza. No, non vengono ricordati 'solo' per aver imprestato un batterista agli slayer. I whiplash scarsi? Ognuno ovviamente è libero di avere la sua opinione, i gusti sono gusti (musicali) ovviamente. Sicuramente ti sarai rivolto a quelle band che avrai ritenuto migliori 😉 |
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4
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Un gruppo che viene oggi ricordato solamente perché scaglione suono' per un brevissimo periodo negli Slayer, altrimenti sarebbero andati nel dimenticatoio totale. Non male ma di una mediocrità sconcertante, all epoca c'era molto di meglio come gruppo thrash metal. Domanda, ma quando formarono la band uno dei requisiti principali era chiamarsi Tony? |
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3
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Bel disco! Il migliore dopo i primi 3. Album che nel ‘98 poteva magari sembrare un po’ retrò, anche di proposito, ma che poi - se andiamo a stringere - era più piacevole di tante altre uscite che cercavano di barcamenarsi con nuove sonorità. Peccato che poi si siano arenati. Voto 80 |
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2
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Gran bel disco! In copertina i tre musicisti ritratti qualche anno prima. All'interno del booklet foto del '98. Uno calvo, l'altro con frangetta. Lo ascolto spesso con veemenza. |
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1
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Convincente ritorno alle sonorità thrash old school con portaro che ritorna a essere singer. Da notare una tonalità leggermente più bassa, senza esasperare gli acuti, che si fa maggiormente apprezzare. L album riprende le coordinate dei primi due validissimi dischi (soprattutto il primo un piccolo masterpiece). |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Temple of Punishment 2. Stab 3. This 4. Killing on Monroe Street 5. King with the Axe 6. Strike Me Blind 7. Memory Serves 8. Resurection Chair 9. House with No Doors 10. Thrash 'til Death 11. Nails in Me Deep
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Line Up
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Tony Portaro (Voce, Chitarra) Tony Bono (Basso) Tony Scaglione (Batteria)
Musicisti Ospiti Michael Pinnella (Tastiera su traccia 6) Michael Romeo (Guitar Solo su traccia 6) Warren Conditi / Jimmy Preziosa / Kevin Imor / Ricky Rocket / Pete Demon / Danny Greco / Bill Farley (Cori)
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