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Whiplash - Power And Pain
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Nella sua essenza primigenia, il thrash metal era quanto di più aggressivo, veloce e inconfondibile partorito dalla musica heavy. L'esecuzione di sanguinolenti assalti all'arma bianca richiedevano una complessità tecnica non stratosferica ma una precisione chirurgica, necessaria per macinare tonnellate di riff furibondi a velocità elevata. Più di ogni altro genere musicale, il thrash metal puntava tutto sull'adrenalina, sull'esaltazione da delirio, capace di sgorgare a fiotti nei moshpit più movimentati degli States, laddove i suoi fieri seguaci consumavano un rito coperti di toppe coloratissime, borchie e catene, pelle e denim. Dalle cantine della Bay Area di San Francisco, il seme impazzito del thrash si spostò rapidissimo verso il resto del continente e di lì a poco avrebbe contagiato anche la vecchia Europa; eserciti di adolescenti sovraeccitati impazzivano scuotendo le teste al ritmo di album come Kill'Em All e Bonded By Blood. In questo contesto scocca la scintilla che fa sorgere nel 1984 i temibili Whiplash, provenienti dal New Jersey. Un trittico messo in piedi da tre ragazzi accomunati dal nome -Tony- e dalla passione per la musica dura, veloce, sterzante e dai ritmi serrati: Tony Portaro (voce e chitarra), Tony Bono (basso) e Tony Scaglione (batteria); tre ragazzi che diventeranno gli artefici di una delle più formidabili, gagliarde e sottovalutate espressioni del settore thrash metal: Power And pain, album d'esordio datato 1985, che faceva seguito a tre demo indipendenti. Non si capisce perchè i Whiplash, e con essi il loro masterpiece assoluto, vengano spesso dimenticati quando si tratta di elencare i giganti massimi del thrash. La tendenza a classificarli come fenomeno di serie B andrebbe rettificata a colpi di moshpit, lasciando crollare i pregiudizi sotto le scariche di follia sferrate dalla chitarra di Scaglione. Preparatevi all'headbanging.
Le accelerazioni martellanti da capogiro e le vorticose mitragliate di riff orgasmici, sparati a velocità esorbitante, sono l'immancabile biglietto da visita che ogni thrash metal band old school deve esibire per mandare in visibilio gli adepti del moshpit: e i Whiplash sanno evidentemente come scatenare l'headbanging sfrenato, garantendo una micidiale commistione delle caratteristiche succitate. Graffiante ed elettrizzante, la timbrica di Tony Portaro infuoca le vocals adrenaliniche canzone per canzone, rimbalzando tra ritornelli trascinanti e cori da delirio, che faranno innalzare al cielo i boccali di birra. Il vocalist getta benzina sul fuoco con urletti e versacci, riducendo a brandelli le resistenze dei thrasher, già sudati e avvinghiati in titanici moshpit: sospinta da un drumwork compattissimo, infaticabile nello scandire una ritmica vibrante, l'adrenalina balza a mille tra assoli convulsivi e assassini (ma dal sempre azzeccato mood melodico) e stop'n'go mozzafiato: una tecnica che paga sempre, quella del rallentamento improvviso immediatamente infuocato da arrembanti accelerazioni. Ma il vero godimento è dovuto al tipico riffing stoppato, origine d'una tempesta di schegge impazzite, spezzettate e ripetute allo sfinimento, col piede sull'acceleratore dal primo all'ultimo minuto del platter. Il giro portante si sussegue a rincorsa per tutto il pezzo, letale e al vetriolo, come nella più classica tradizione thrash metal: ripetizione che genera esaltazione, follia nevrotica. Assoli abrasivi fungono da stacco e permettono una variazione sul tema, e quando la band riattacca a folle velocità col riff portante la tensione balza a mille e il delirio tocca il suo apice. È sì presente qualche pezzo non trascendentale o originale, caratterizzato da un riffing poco particolareggiato, ma sono solo un paio di episodi che non intaccano minimamente il valore di questa bomba di thrash metal trepidante. L'incalzare del drumwork e la voce al veleno generano sempre e comunque un effetto implacabile: impossibile non farsi contagiare dalle sfuriate scavezzacollo, impossibile non amare questa band e questo disco. L'opener Stage Dive è un inno al moshpit già nel titolo, col suo riffing letale e impazzito che immediatamente catapulta l'ascoltatore nel pogo superveloce dei Whiplash: frenesia e rabbia rigorosamente in stile Bay Area, senza permettere che potenza, estremismi e modernità varie intacchino il sound genuino generato nelle cantine americane dei primissimi Eighties. In pezzi come Last Man Alive è possibile cogliere tutta l'esaltazione dei ritornelli da capogiro, oltre che accorgersi di come le radici della band affondino inevitabilmente nel sound europeo di combo quali i Motorhead. I Whiplash danno una sublime dimostrazione di ciò che era ed è il thrash metal nella sua forma più naturale, sfoderando assalti di fragorosa irruenza come Message in Blood o riff impazziti che faranno bagnare senza remore ogni metalhead degno di tale nome: pazzesco quello di Power Thrashing Death, da sbattere la testa contro il muro, mentre l'adrenalina sprizzerà incontrollata a gettito continuo.
Una follia dirompente, ribadita poi in un assolo stordente per la melodia assassina, mentre l'incalzante sezione ritmica, guidata dietro le pelli da Tony Scaglione, martellerà inesorabile l'ascolto dell'intero full length. Stacchi, stop'n'go, l'apocalittico ritorno al riff portante: Power Thrashing Death è il pezzo migliore della tracklist e forse il miglior esempio del sound Whiplash da qui all'eternità. Pur essendo un power trio, i Whiplash suonano come fossero una corazzata di thrasher impazziti, correndo come forsennati e devastando la normale soglia di delirio dell'essere umano toppato, borchiato e lungocrinito. E vogliamo parlare del logo della band o dell'artwork di copertina, così diretto e accattivante nella sua semplicistica essenza da cartoon? Fottutamente ottantiano, fottutamente thrash. Prestazione grandiosa per tutti i tre componenti della band: Tony Portaro regge da solo metà della baracca, perchè non si limita a cantare a squarciagola inni immortali del thrash metal da perdere la testa, ma sferra dalla sua sei corde riff ridondanti e assoli fulminanti con un'efficacia disarmante, senza neppure aver bisogno di un secondo chitarrista a fargli da partner. La sezione strumentale, usufruendo di un'unica chitarra, è inevitabilmente semplice e lineare, ma questo non emerge mai come difetto, anzi: la partecipazione e la passione sono dirette ed immediate e pensare che lo stesso Portaro ha scritto e composto da solo ogni traccia lo innalza ad autentico paladino del thrash ottantiano; il bassista Tony Bono affianca degnamente l'operato esplosivo di Tony Scaglione, splendidamente a suo agio con la ritmica martellante, senza bisogno di strafare o voler apparire terremotante più di quanto queste canzoni bisognano: praticamente perfetto nella sua semplicità. Come del resto l'intero Power And Pain, uno dei più farneticanti e mirabolanti tesori nascosti del caro vecchio thrash metal!
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Un vero must per il thrash intransigente e \'rozzo\' ma proprio lì risiede il fascino di questo platter che, nel genere, era al vertice delle mie preferenze nell\'86. Di certo da non confondere con certa bigiotteria di oggi. La band nasceva delle esperienze dei Jackhammer |
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Trovato finalmente stamattina in un mercatino, vinile prima stampa, ne è valsa la pena nonostante la spesa. Imprescindibile. Voto 95. |
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Che bomba di disco. Uno dei migliori dischi thrash metal di sempre, cattivissimo sporco e irriverente. Power thrashing death inno immortale da headbanging sfrenato |
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Klostri sinceramente mi stavi simpatico i tuoi commenti erano interessanti.. Peccato ti abbiano bannato |
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Visto GRC? Con poco lo trovi |
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quando riascolto quest' album e quello degli evildead
Annihilation of Civilization non potete capire che goduria....... |
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Forse l'ho trovato su ebay. @Thrasher, Ticket già ce l'ho, sicuramente più maturo di questo, album leggermente diverso, a me piacciono entrambi. |
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bisogna guardare su "ebay" 💿 |
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Area, il mailorder l'ha nominato thrasher, infatti mi pareva che non esistesse piu, ci compravo veramente tanto tempo fa, ma sai a volte le info sfuggono quindi meglio chiedere  |
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@Silvia, fino a pochi anni fa il CD non era difficile vederlo nei principali mailorder e anche qui ti rispondo: Penso proprio che il mailorder da te nominato abbia chiuso ormai diversi anni fa.
Per il resto io non l'ho mai avuto e conoscono solo un pezzo di sto disco. |
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@Area ma GRC chiedeva il CD... |
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@Silvia, l'ultima ristampa é dell'anno scorso per la wax maniax... direi che lo trovi facile |
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Ma basta andare in qualche negozio di dischi specializzato e ordinarlo |
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thasher forse nelle bancarelle, non dubito, ma online ho visto solo cifre esorbitanti. La negative esiste ancora? |
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Lo si trova ancora è che non è un gran album per me ticket è molto meglio |
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Comunque non penso che siano diventati famosi solo grazie alla presenza di Tony negli Slayer (fece anche una photosession in cui su molti siti viene spacciato x Lombardo - fra l'altro stili molto diversi) ma perche' il loro thrash era una bella mazzata, semplice ma furiosa  |
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Macché dai 10 euro gli ho dato io pochi anno fa aquistandolo su negative |
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usato c'e' sicuro ma in buone condizioni arriva a costare un centone |
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Guarda on line e ti consiglio più il successivo che questo |
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Ok, grazie per i consigli. Vi saprò sapere. |
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GRC basta che lo ordino on line lo trovi |
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Posso dirlo? Sono diventati famosi perché Tony scaglione ha suonato per un breve periodo negli slayer. L album in questione a me non piace il successivo è molto meglio. Ultima nota divertente ricordo che lessi in un giornale d epoca che invece di chiamarsi whiplash potevano chiamarsi i Tony visto che tutti i membri si chiamavano cosi |
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GRC alla fine resta discogs (in un'altra news l'avevo dato x scontato) o ebay. In bocca al lupo!  |
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Io non demordo, ma so che è quasi impossibile da trovare. D'accordissimo con te Silvia, album devastante. |
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Impatto devastante, album da sfogo incredibile e dopo che lo ascolti ti senti in pace col mondo! Grande mazzata! GRC purtroppo penso che sia praticamente introvabile se non a patto di dissanguarsi x un usato |
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Meravigliosa testimonianza di Thrash "schietto e sincero" vecchia scuola, a differenza di album simili, mi viene in mente "Eternal Nightmare" o "Annihilation of Civilization", questo ha un quid in più, dato, a mio parere, dagli assoli di Tony Portaro in pieno classic metal style. Peccato che non riesco a trovarlo in versione CD, qualcuno sa dove posso recuperarlo? |
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Uno dei tanti grandissimi album thrash di quegli anni. Sicuramente le influenze dei "prime movers" della scena si sentono parecchio (una a caso Bonded by Blood uscito un anno prima - Power And Pain non è dell'86?), ma comunque in quanto ad impatto e mazzulazione i Whiplash non erano secondi a nessuno. 85 è il minimo. |
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Non mi capacito di come Power And Pain, non sia mai ricordato tra i capisaldi dei dischi Thrash di quegli anni d'oro. I pezzi erano grandiosi! La loro furia era devastante! E penso anche che TONY PORTARO, avrebbe potuto contendere ad ARAYA la coppa del cantante + incazzato del pianeta. (Solo contendere eh?, però sticazzi..) |
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5-01-2017 VOTO: 100 con lode. Questo disco non morira' mai per qualsiasi thrasher che si rispetti. 9 fucilate dritte al cervello. Grandi WHIPLAH. |
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Album abbastanza sottovalutato ma bello. Da riscoprire. |
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LEGGENDAAAAAAAAAAAAAAAAAAA. |
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Bellissimo all'epoca della sua uscita aveva pochi rivali in potenza e velocità. 8 pezzi 8 schiaffoni sul muso: 95, Nella top ten dei miei migliori dischi thrash. |
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Ricordo il giorno che acqustai l'album, prima ancora di leggere una qualsiasi recensione. Se fosse stata per la cover, be avrei detto di no. Diciamolo non è proprio un' opera d' arte. Invece il mio dischivendolo di fiducia mi disse : ascolta, che nel suo slang vuol dire compra. Uno degli album più belli, per me, di thrash metal. Grezzi, ma per nulla minimali, ruspanti, veloci e distinguibili, cosa che non è da tutti. Grandissimi Whiplash. |
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Un giorno ascoltai Power thrashing Death... Il disco doveva essere mio a tutti i costi. |
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Power Thrashing Death, c'è bisogno di dire altro?????? |
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Li ricordo soprattutto per il secondo album Ticket To Mayhem, che all'epoca di uscita ascoltavo molto. |
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nella top-ten dei miei dischi thrash di sempre |
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Grezzo ed ignorantissimo ma dannatamente violento.... |
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Altro grande gruppo 80's...diciamo anche parecchio sottovalutato... |
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bel disco, anche il successivo "ticket to mayhem" era na' bella mazzulata sui denti. |
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Che mazzate! Un altro grande gruppo di quel decennio irripetibile. |
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ammetto a testa bassa di non averli mai ascoltati ,) provvederò! |
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Sarà qualcuno che c'è rimasto di sasso...  |
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perchè in tutte e due le foto c'è una statua? |
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Album favoloso e come dice Lambruscore: genuino e violento. Con i seguenti Ticket to mayhem e Insult to injury costituisce un trio di dischi bellissimi e sporchi al punto giusto. Dopo questi 3 album secondo me sono un pò decaduti. |
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anche pr me il thrash dev'essere così, violento, genuino , pieno anche di riferimenti al punk . i whiplash poi secondo me hanno uno stile tutto loro, distinguibile da migliaia di altre bands, beh 25 anni fa questo era possibile in questo genere, adesso meno, ma la leggenda continua... |
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