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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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03/12/2023
( 1124 letture )
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Si intitola Spine il nuovo lavoro discografico di Amalie Bruun, altresì detta Myrkur, il quarto della discografia del progetto nonché successore dell’acclamato Folkesange. La direzione intrapresa dalla poliedrica artista danesa resta libera da dettami e recinzioni stilistiche anche in questo lavoro: le influenze più estreme dei primi album fanno capolino centellinate ed incastonate in paesaggi sonori quanto più variegati e disparati. Eccoci quindi a sentire ora parti folk, ora etere atmosfere nordiche, ora chitarre taglienti e fulminei blast-beat, ora esperienze elettroniche il tutto all’insegna della “connessione”. Concetto che si pone alla base d’ispirazione dell’album in quanto segnato profondamente dall’esperienza di maternità che ha segnato l’artista, una connessione declinata nel neonato rapporto madre-figlio.
Spine con le sue molteplici anime stilistico-sonore gode di una produzione limpida e cristallina che fa delle atmosfere strumentali il proprio punto forte assieme ovviamente alla voce della Amalie Bruun, vero e proprio fulcro sonoro, che offre un’ottima prova in qualsiasi registro toccato: dinamica, evocativa e intensa in ogni composizione. Da non dimenticare inoltre che l’intera prova strumentale è composta e realizzata da lei stessa.
Il disco si apre con le sonorità strumentali dai caratteri pagani di Balfaerd per poi virare su una composizione immediata e di forte impatto intitolata Like Humans, dove l’etereo cantato dell’artista danese si intreccia a sonorità elettroniche e chitarre elettriche in un contrasto davvero molto funzionale. A colpire in questa prima metà album è anche My Blood Is Gold dalla natura tanto minimale e scarna quanto dalla profonda intensità espressiva manifesta. A far da spartiacque è la titletrack Spine che conduce ad una seconda parte di album che si svela esser davvero interessante. L’energia di Valkyrienes Sang (uno dei migliori brani della scaletta) si intarsia perfettamente con le tinte scure ed avanguardistiche di Blazing Sky. A concludere questi trentatrè minuti di musica troviamo infine Menneskebarn un breve emozionale viaggio musicale che avvolge, scalda e lentamente fa calare il sipario.
Spine è e sarà sempre un album fortemente divisivo. Chi si aspettava cloni o forti similitudini con il passato probabilmente storcerà il naso trovando pochi elementi e l’orientamento “pop-ular” del disco inciderà sul suo giudizio. Chi invece conosce l’artista sa in fondo che ogni nuova uscita del progetto Myrkur porta con sé nuove sperimentazioni e si pone come meta nuove via da seguire. Amalie Bruun qui mette in mostra il suo lavoro più personale (per ora) ed intimo, il disco sprigiona femminilità e sensibilità in ogni suo momento e riconferma la musicista come un giovanissimo grande talento che molto ha già donato e molto ancora donerà.
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2
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Mezz\'ora piacevole,anch\'io avrei preferito un suono meno grezzo per far risaltare la voce soprattutto...cmq niente male anche se non sarebbe stata una brutta roba inserire un altro paio di brani.D\'accordo con il voto del recensore,78 ci sta. |
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1
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Album molto piacevole anche se... a volte mi ha lasciato un po\' perplesso la produzione. Probabilmente è stata una scelta ma avrei preferito un suono \"più pulito\" per apprezzare al meglio le linee vocali e strumentali. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Balfaerd 2. Like Humans 3. Mothlike 4. My Blood Is Gold 5. Spine 6. Valkyrienes Sang 7. Blazing Sky 8. Devil In The Detail 9. Menneskebarn
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Line Up
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Myrkur (Voce, Tutti gli strumenti)
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