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ZZ Top - Fandango!
20/01/2024
( 1271 letture )
Partiamo dalle cose più semplici: Fandango! è il disco di Tush. Ovvero, il brano che chiunque, anche se non ha la minima idea di chi siano gli ZZ Top e cosa abbiano fatto (ammesso che esista qualcuno così…), ha sentito una marea di volte, e probabilmente ha anche canticchiato senza accorgersene, tale ne è l’orecchiabilità immediata. Il brano che, insieme a La Grange (contenuta nel precedente Tres Hombres del 1974) e al micidiale trittico Legs - Gimme All Your Lovin’ - Sharp Dressed Man (tutti contenuti nell’iper-premiato Eliminator del 1983) bastano e avanzano per marchiare a fuoco l’intera carriera del trio texano.
Diciamo anche subito che il disco, trainato dalla mega hit sopra citata, ha ottenuto ragguardevoli risultati: decima posizione nella classifica di Billboard, significativo numero di copie vendute per i successivi quarant’anni, critiche concordi nel definirlo uno dei migliori risultati della carriera dei nostri.

L’album in effetti si piazza esattamente in mezzo al “periodo d’oro” dei “tres hombres” di Houston: quarto album full length nella carriera degli ZZ Top, segue a ruota quel Tres Hombres che già aveva mostrato un eccellente stato di salute compositiva e di brillantezza esecutiva. Il loro stile, ormai consolidato, è una miscela ben dosata di rock, blues, boogie ed influenze southern, schemi abbastanza semplici e lineari ma pieni di groove e calore, con in più una straordinaria abilità nel produrre fantastici lenti carichi di tensione e drammaticità.
Come da prassi piuttosto diffusa negli anni ’70, anni assai liberi nelle modalità di proposta e di fruizione della musica (che differenza con lo standardizzato mondo attuale…), il disco è l’unione di due parti ben distinte: una prima metà live, registrazione di un concerto a New Orleans, che occupa la prima facciata del vinile dell’epoca e una seconda metà, registrata in studio, dove sono presenti nuove composizioni.
L’album parte con il suono del pubblico che freme per l’entrata in scena del gruppo: si parte con un boogie irresistibile e serratissimo, Thunderbird, veloce bluesaccio suonato con una grinta indescrivibile, davvero una partenza al fulmicotone. Nemmeno il tempo di riprendere fiato e la band propone il classicissimo scritto per Elvis, Jailhouse Rock, con la chitarra di Billy Gibbons bene in primo piano nell’assolo. Non si fanno pause: è subito tempo del medley di nove minuti Backdoor Medley, un collage blues-rock costituito da Backdoor Love Affair, Mellow Down Easy di Wille Dixon, la prosecuzione di Backdoor Love Affair e la chiusura con Long Distance Boogie. Gli ZZ Top dimostrano qui di essere grandi musicisti e ottimi intrattenitori, coinvolgendo al meglio tutti con il loro blues rock sporco e pieno di grinta.
Poi, come si diceva, la seconda parte del disco è un ottimo lato costituito da registrazioni in studio. Ovviamente i suoni sono più puliti e cristallini rispetto alla parte dal vivo, ma i pezzi restano godibilissimi, e diventano sin da subito classici del gruppo. Nasty Dogs And Funky Kings col suo ritmo sostenuto e sincopato apre le danze, che continuano con il blues insinuante di Blue Jean Blues, un pezzo forte del loro repertorio in cui si segnalano le abilità solistiche del sempre ottimo Gibbons. Si diceva che i pezzi lenti sono pienamente nelle corde del gruppo, e non stupisce quindi che una delle perle di questo Fandango! sia proprio questa traccia lenta e suadente, brano di rara bellezza cristallina che esprime gli accenti malinconici tipici della musica nera.
Balinese è il solito ottimo boogie non troppo duro, ma ben ritmato e coinvolgente, mentre Mexican Blackbird è una spensierata canzone dai toni quasi country, in cui la voce e l’andamento richiamano tipicamente le atmosfere dei saloon del Texas; ad accentuare la sensazione c’è anche un bell’assolo d’armonica. Il disco si chiude in bellezza con due hard blues tiratissimi e veloci: Head It On the X, con l’alternanza incalzante al microfono di Billy Gibbons e Dusty Hill e, soprattutto, il brano simbolo del disco, e forse dell’intera discografia dei nostri, ossia Tush. Riff memorabile e tutta la band davvero sugli scudi con un ritmo e un andamento che dire incalzante è poco; poco più di due minuti, ma di intensità rara.

In soli 33 minuti –tale è la durata del disco– la band scrive quello che rimane un punto di riferimento per l’hard rock intriso di blues, di cui gli ZZ Top sono indiscutibilmente stati e saranno sempre fra i migliori interpreti. La combinazione micidiale dell’energia e del coinvolgimento che traspaiono dai solchi del “lato A” e della brillantezza dei brani del “lato B” fanno di Fandango! una delle migliori sintesi delle capacità della band.
Molti probabilmente conoscono gli ZZ Top più dal lato commerciale ed un po’ costruito, viste le loro pubblicazioni successive ed il frequente uso di video-clip sfarzosi e pieni di glamour, ma chi ha voglia di riscoprire ottimi dischi come questo, oppure i precedenti Rio Grande Mud e Tres Hombres, ritroverà una formazione robusta, potente, poco incline ai virtuosismi ma capace di coinvolgere e di trascinare come poche. Fatelo, non ve ne pentirete.



VOTO RECENSORE
82
VOTO LETTORI
86.2 su 5 voti [ VOTA]
Joe 69
Martedì 11 Giugno 2024, 20.16.59
17
Belli i pezzi finali mentre i live non mi piacciono. Vedo che manca nella listanunondei più bei album degli zz ovvero Deguello
Rik HM
Venerdì 26 Gennaio 2024, 19.50.09
16
Al buon @Galilee #11 considerato che quoto il suo post, e che ha scritto degli hatches, aggiungo al suo elenco: outlaws, 38 special, point blank, blackfoot. Ma vedo che anche @Lizard ha scritto del southern, quindi c\'è chi apprezza ancora certe sonorità 🤟🎸
Lizard
Venerdì 26 Gennaio 2024, 10.45.18
15
Gli ZZ Top sono una delle tappe obbligate per chiunque ami l\'hard ro k, il southern e il blues. I loro primi dischi sono imprescindibili, sanguigni, carichissimi. Con Eliminator si sono rilanciati alla grande, diventando delle Star e inchiodando per sempre la loro immagine nella cultura pop mondiale. Tra questi solchi c\'è la magia, anche in brani minori ma irresistibili come Mexican Blackbird.
LAMBRUSCORE
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 7.29.47
14
Testamatta, Rory Gallagher aveva uno stile diverso, sicuramente più hard rock, rispetto a S.R.V. almeno da quello che avevo sentito io. Comunque un grande anche lui.
Dan
Martedì 23 Gennaio 2024, 20.35.49
13
Buonissimo disco degli ZZ, live energico ma a gusto mio forse un pochino penalizzato dal medley, parte studio del livello dei nostri di quegli anni, quindi ottima. Diciamo che se Tres Hombres vale 90, Fandango si porta a casa un 80 agile agile.
Aceshigh
Lunedì 22 Gennaio 2024, 10.30.40
12
Grandi ZZ Top! Band unica! Quedto è uno dei primi loro album che ho comprato. Complessivamente lo metto un gradino sotto Tres Hombres, anche se il confronto lascia un po’ il tempo che trova, essendo Fandango un prodotto “ibrido”. Preferisco anch’io la parte in studio, con Tush e Heard it on the X sugli scudi. Concordo col voto del recensore.
Galilee
Domenica 21 Gennaio 2024, 17.36.54
11
X Testamatta. Certo difatti ho scritto che non si può non citare tra i più grandi. Grandissimo Mike bloomfield, un precursore insieme ad Alexis Korner. Riguardo agli ZZ top li ho sempre messi più vicino a band quali Molly hatchet, Lynyrd Skynyrd, Allman Brothers band, the Marshall tucker etc
Rob Fleming
Domenica 21 Gennaio 2024, 17.18.41
10
In effetti quando ho fatto riferimento al blues bianco pensavo all\'hard rock di matrice blues. E gli ZZ Top per me ci stanno dentro soprattutto con i primi 4-5 dischi (ma di blues ce n\'è anche in Elevator). E per citare i già citati, nella mia accezione di blues bianco i protagonisti sono SRV, Rory Gallagher, Peter Green preimpazzimento, Gary Moore (anche se è sin troppo pulito), Robin Trower, ma anche Mick Taylor e Jimmy Page (per fare un parallelismo Blue Jean Blues mi dà le stesse emozioni di Since I\'ve been loving you). E chissà quanti me ne dimentico. E poi c\'è Lui, l\'unico che, quando suona il blues, alle mie orecchie se la gioca con l\'unico altro Lui con la L maiuscola. Eric Clapton parte dal blues con Mayall e lo trasforma con i Cream nell\'hard rock (o quasi, dai, ci siam capiti). Ho di recente preso un suo concerto del \'94 e non mi pare giusto che un simile talento debba risiedere nelle dita di un solo uomo. E infatti, Egli non è un uomo Egli è God. Ma in tutta quella miriade di nomi fatti, per me Billy Gibbons ci sta dentro alla grandissima; un tocco, un gusto, una tecnica che in pochi hanno (avuto).
Testamatta ride
Domenica 21 Gennaio 2024, 16.56.44
9
Certo Galilee... Clapton, Green, Mayall. È evidente che parliamo di livelli che vanno oltre la stratosfera (e quindi non possiamo non citare il grandissimo Mike Bloomfield). Ma ognuno ha il suo migliore perché subentrano tante considerazioni differenti (oltre al classico soggettivo gusto, possono entrare in gioco ricordi, emozioni ecc). Per i ZZ Top, convenendo che non parliamo di un blues bianco tout court allo stesso modo Billy Gibbons può tranquillamente rientrare in un ipotetico elenco di chitarristi blues bianchi.
Galilee
Domenica 21 Gennaio 2024, 15.02.32
8
Qui non si parla di classico rock blues bianco, ma piuttosto di hard blues e southerN Rock. Per quanto riguarda il migliore in tale campo, cioè blues bianco direi che non si può non citare l\' immenso John Mayall coi i suoi bluesbreakers. E la sua sfilza di chitarristi che han fatto la storia del genere. Da Eric Clapton a Peter Green passando per Mick Taylor.
Fabio
Domenica 21 Gennaio 2024, 13.11.35
7
'Portiamo il Texas alla gente' questo era il motto del tour, che presentava una tipica scenografia western, foriera della loro brillante ed energica musica. Qualche voto in più per me 88
Testamatta ride
Domenica 21 Gennaio 2024, 12.46.06
6
In primis complimenti per la recensione, molto bella. Album stupendo con zero secondi da bypassare. Quindi non posso che accodarmi ai commenti precedenti in particolar modo con quello di Lambruscore relativamente a Stevie Ray Vaughan (a livello personale in ambito di blues bianco se la gioca con Rory che comunque ha uno spirito più rock se mi passate la banale definizione)
duke
Sabato 20 Gennaio 2024, 19.20.41
5
...leggendari......85....
LAMBRUSCORE
Sabato 20 Gennaio 2024, 17.57.09
4
D'accordo coi commenti sotto. Per blues "bianco" per me Stevie Ray Vaughan è inarrivabile, comunque grandi ZZ top.
Rob Fleming
Sabato 20 Gennaio 2024, 14.17.54
3
Lo ammetto: il lato in studio mi piace assai di più che il lato live. Tush ha uno dei riff più copiati di sempre. E poi c'è Blue Jean Blues. Capolavoro di una intensità unica. Se esiste una classifica dei classici di blues bianco questo pezzo sta nei primi 10, forse nei primi 5, che dico, nei primi 3, ma nemmeno. Forse sta...80
Rik HM
Sabato 20 Gennaio 2024, 12.46.56
2
ZzTop, unici e inconfondibili, sia che siano ante eliminator, sia nella parte più commerciale e danzereccia. Il groove musicale che riescono a creare è contagioso. Qui la parte live mette in risalto i texani nel lato più ruvido e immediato e dal vivo sono ancora più graffianti. Anche la parte in studio da le sue belle soddisfazioni, songs più prodotte ma sempre nel loro trademark inconfondibile. Sono sempre in tournée nonostante le decadi trascorse, e sono sempre una goduria ascoltare le loro songs.
Galilee
Sabato 20 Gennaio 2024, 12.46.48
1
Grande live dal tiro incredibile.
INFORMAZIONI
1975
London Records
Hard Rock
Tracklist
1. Thunderbird
2. Jailhouse Rock
3.Backdoor Medley:
a) Backdoor Love Affair
b) Mellow Down Easy
c) Backdoor Love Affair No. 2
d) Long Distance Boogie
4. Nasty Dogs and Funky Kings
5. Blue Jean Blues
6. Balinese
7. Mexican Blackbird
8. Heard It on the X
9. Tush
Line Up
Billy Gibbons (Voce, Chitarra, Armonica)
Dusty Hill (Voce, Basso)
Frank Beard (Batteria, Percussioni)
 
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