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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Appena dimissionato dagli Hawkwind il buon Lemmy non si perse d’animo; rientrò in tutta fretta in Inghilterra -il licenziamento avvenne al confine col Canada- e, assieme a Lucas Fox, rubò l’attrezzatura dal magazzino della band mentre sopraggiungeva Alan Powell -al quale per soprammercato aveva appena scopato la moglie- per potersi mettere in proprio. Sempre stato un tipo intraprendente il vecchio Lemmy.
Due settimane dopo mise in piedi il suo progetto extreme-blues ispirato agli MC5, e per dargli un nome -dopo aver scartato Bastard, scelse il titolo dell’ultimo pezzo scritto per la sua ex band: Motörhead. Dopo aver messo in piedi una prima line-up con Lucas Fox alla batteria e Larry Wallis alla chitarra ed alcuni concerti non memorabili senza aver quasi provato, le cose non andavano molto bene per Lemmy, ma riuscì comunque a registrare un disco che però vide la luce solo quattro anni dopo per pura speculazione commerciale. Durante le registrazioni vennero cambiati sia il produttore che il batterista, facendo entrare in formazione un tipo strano, attaccabrighe e con l’abitudine di farsi male in continuazione con i più svariati e stupidi incidenti, tale Phil Taylor; in seguito Lemmy modifica il progetto originale che prevedeva una line-up a quattro e fa subentrare anche un nuovo chitarrista: Fast Eddie Clark, i Motörhead erano pronti a prendere a calci in culo il mondo.
Dopo qualche mese il manager Tony Secunda (un tipo sui generis che si muoveva scortato da un indiano, completamente paranoico e che prendeva la cocaina a cucchiaiate, letteralmente) li fece incidere un singolo, ma le cose andavano molto male e Lemmy decise di sciogliere la band, solo… voleva lasciare una traccia di quel gruppo, ed invitò Ted Carroll un rappresentante della Chiswick Records a documentare l’ultimo show e lo invitò a portare uno studio mobile di registrazione. Egli non portò un beato nulla, ma il gruppo gli piacque e decise anche lui di fargli fare un singolo: "Vi dò due giorni all’Escape Studio". Band e tecnici fecero il pieno di anfetamine e registrarono undici pezzi in 48 ore senza mai dormire, della sola Motörhead vennero mixate 24 differenti versioni, Carroll rimase entusiasta e concesse alla band altri cinque giorni per registrare. Alla fine c’erano 13 pezzi incisi -un bel lotto da On Parole, l’album che non era uscito- di questi otto furono scelti per la tracklist definitiva.
Musicalmente non si trattò di un esordio memorabile, Motörhead diventò in seguito un anthem più per il titolo che per meriti musicali
Sunrise, wrong side of another day, Sky high and six thousand miles away, Don't know how long I've been awake, Wound up in an amazing state, Can't get enough, And you know it's righteous stuff, Goes up like prices at Christmas, Motörhead, you can call me Motörhead, alright
e tra le altre forse solo Iron Horse e The Watcher -scritta per gli Hawkwind- e Train Kept a Rollin’ -un pezzo di Johnny Burnett più noto nella versione degli Aerosmith- sono degne di essere ricordate, per il resto si tratta di un lotto di pezzi che mostra solo l’inclinazione di Lemmy per il blues e la sua tendenza già palese ad estremizzarlo tanto da farlo poi passare per modernissimo speed metal di lì a poco, ed in questo senso ha tecnicamente poco senso parlare di classico, ciò in quanto l’album raggiunge come valutazione forse un 65/67, anche a causa della coesione ancora immatura fra i tre elementi e per l’ancora embrionale dimensione metallica che sarebbe sbocciata in tutto il suo marcio splendore in seguito, ma va inteso come tale in virtù della sua importanza storica in quanto primo mattone ufficiale della carriera di una band che rappresenta ancora oggi un pilastro dell’intero movimento. Come curiosità posso aggiungere che tra i pezzi rimasti fuori dalla tracklist originale uno -City Kids- era stato affidato a Taylor per il cantato, ma, per usare le parole di Lemmy: " Era così buffo che mi ritrovai nel cortile sotto la pioggia, in ginocchio, a spaccarmi dalle risate! Così dovemmo abbandonare l’idea", una carriera da cantante stroncata sul nascere.
Tirando le somme: un album che rappresenta un classico solo storicamente, ma che bisogna conoscere per dovere, perché un fan dei Motörhead è una specie di pazzo maniaco, e non può non saperne nulla.
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31
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Ottimo esordio,un po\' acerbo come e\' normale che sia ma ci sono gia\' grandi classici come la title track,iron horse/born to lose,white line fever..l\'unica pecca e\' che il suono non era ancora formato come invece per altre band ma
Il basso di Lemmy gia\' si distingueva per la sua potenza grezza e devastante. |
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30
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A me sembrano tutti uguali. |
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La prima volta che l'avevo ascoltato mi piaceva ma non alla follia (tranne Motörhead e Keep Us On The Road) per via della qualità delle sonorità, che non avevo mai sentito, ero abituato a sonorità diverse, ma oggi l'ho riascoltato e l'ho apprezzato di più, così come altri 3 album che non mi avevano convinto al primo ascolto lo riascoltati e li ho apprezzati di più
Tornando a questo album, i miei pezzi preferiti sono Motörhead, Keep Us On The Road e iron horse, a livello complessivo gli do 80 |
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Oggi usciva questo mega classico, bene |
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La storia dell'heavy metal;che cazzo di stile,fottuta classe. Voto-97 |
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Disco figo assai, nonostante il meglio doveva ancora arrivare. 80 pieno per me. |
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L’inizio di una grande storia! Gli album successivi sono su un altro livello ma rimane comunque un bell’album, a distanza di oltre quarant’anni lo metto su e ...mi diverte sempre. E poi sì... iconico! Voto 83 |
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È la prima volta che scrivo su Metallized. Ho iniziato ad amare il metal ascoltando i Motorhead. Questo album non è un capolavoro . Per me però rappresenta l'inizio di una passione che non mi ha mai abbandonato. |
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Albulm grezzo e pesante per l’epoca...voto 100...iconico! |
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Visti all epoca non c'era nulla di grezzo e potente come loro voto100 |
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No cavolo ah ah ah adesso mi sento in colpa cazzo per colpa mia imho ben presto contagerà anche Obscure... speriamo nei suoi anticorpi metallici... e l'ultimo dei mohicani, magari, io darei un braccio per trasformarmi nel Daniel Day Lewis di quel film |
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20
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No davvero, non l'avevo mai capito. Non volevo fare la figura dell'ultimo dei mohicani |
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Obscure anche io sono allergico agli acronimi anglofoni di internet tipo lol imho....ti capisco bene |
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Ah ah Obscure non so se dici per scherzare ma non mi stupirebbe se veramente ti fosse ignoto il significato di imho... e io non te lo dico di certo cosa vuol dire, mi sentirei come un prete che vuole spiegare il concetto di peccato a un apache |
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@No Fun: ma cosa vuol dire "imho"? Non l'ho mai capito |
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Album grandioso, rock n roll punk blues suonati a mille con una voce che (non ci credevo la prima volta che l'ho ascoltato) era già carta vetrata. D'accordo con Obscure, Lemmy che va verso il microfono (l'unico che poteva permettersi di guardarlo dall'alto in basso) Lemmy è il miglior frontman della storia insieme a Iggy e a Henry Rollins. Come dite? Imho? No, imho non lo scrivo, non ci penso neanche  |
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anche se acerbo a me piace molto il suono visto che nn è ancora inquadrato in un senso , aces of spades e riccoluzionario per esempio ma un po più monocromatico |
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...camminata verso il microfono, testa alta, basso a tracolla e sigaretta in mano. Saluta poi il pubblico dicendo... "We are Motörhead, and we play Rock and Roll!”....e così, per sempre. Un esordio senza alcun merito, un disco normale registrato malissimo, sporco, inglesissimo, di semplice rock influenza condensata col punk, l'unico scalco importante è la cover del loro simbolo sta a presentarli da qui in avanti come rompiscatole da trattare con le pinze come presenza disturbatrice nel mondo, un simbolo di un cane-cinghiale feroce con le catene al collo che è la rappresentazione anagrafica non solo dei Motorhead ma di un intero genere nel classico sound motorheadiano che si vedrà poi più avanti...un immagine leggenda, come può esserlo di un Eddie per gli Iron Maiden, o la linguaccia dei Rolling Stones... |
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13
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L inizio di una band che amero per sempre!disco stupendo lo comprai 26 anni fa....e ancora oggi lo ascolto e mi piace.un disco troppo importante ...... |
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12
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Il mio primo album dei motorhead. Era il 1988. Un album che ascolto ancora col cuore. E che ascoltai il 28.12.2015 per tutta la giornata. |
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11
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Il primo amore non si scorda mai! E' il primo disco dei MOTÖRHEAD che ho ascoltato, sono passati 30 anni e non mi ha ancora stufato. Del resto come potrebbe. Il suono rozzo come la carta vetro impressionò le mie orecchie di ragazzetto puberale a tal punto che ci misi un po' a capire che l'intro di Motörhead era il basso di LEM. L'opener è una vera dichiarazione di intenti per tutto quello che verrà dopo. Vibrator è la parte goliardica e divertente dei MOTÖRHEAD. Lost Johnny ha la potenza e la cadenza di una Wermacht in marcia, Iron Horse é già manifesto di vita; grandioso il doppio solo di "Fast" Eddie che ricorda (un omaggio?) quello di N.I.B. di IOMMY. Il lato B contiene a tutt'oggi il mio pezzo preferito dei M., Keep Us On The Road, quello che salverei, o che porterei sull'isola deserta. Qui traspare come l'amore x il Blues e x CHUCK BERRY, portato allo spasimo, abbia dato vita ad una delle + stupefacenti Band del secolo scorso, e mi sa, visto l'andazzo, anche di questo. Che dire poi dell'assolo di basso? Semplice ed originalissimo con un accompagnamento mozzafiato dei due gregari con un bellissimo ritorno al tema principale ed esplosione guitar-solo finale. Segue una risposta a Dave Brock: ce la caviamo anche senza di te. Chiude una cover che fa letteralmente impallidire quella proposta dagli AEROSMITH. Non me ne vogliano i fan di TYLER e soci ma questi tre ragazzi avevano già preso il volo. |
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10
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Bellissime le autocover di Lemmy dei suoi pezzi composti con gli Hawkwind con The Watcher sugli scudi. Il resto non è da meno |
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9
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è bellissimo, sporchissimo, puzzolentissimo, festaiolo, puro garage Rock. imprescindibile per ogni fan dei Motorhead. |
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8
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be ci credo che city era rimasta fuori, è una cover dei pink faires, avrebbero dovuto pagare i diritti per questa canzone poi vabbe di sicuro se avvessero avuto dei pezzi loro piu validi li avrebbero inseriti, poi credo che ci sia anche gli zz top e altre che ora non riconosco al volo. Lemmy che personaggio sex drug and rock and roll è stato uno dei suoi motti e credo che lo abbia messo anche parecchio in pratica, il nome motorhead credo che fosse affibiato agli speedy freak ( anfetamine, lsd erano il piatto forte) anche perchè erano quasi tutti dei red neck allla ted nugent, vabbe vado atirare fuori la giacca da motociclista AH |
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7
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una pietra migliare!un album sporco rozzo con un personaggio ineguagliabile e inarrivabile come LEMMY che con la sua band ci regalera le piu grandi emozioni del metal.e questo e l inizio.grandioso! |
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6
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Un pezzo di storia, la produzione è quello che è, registrato in modo grezzo brani storici come vibrator, motorhead e iron horse fanno da scheletro all'opera, un buon inizio, ed un album discreto. La Chiswick sicuramente non c'ha perso facendo loro registrare l'album. |
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5
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sono un fan dei motorhead, e lo sarò per sempre! non mi hanno mai deluso. |
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3
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"Musicalmente non si trattò di un esordio memorabile, Motorhead diventò in seguito un anthem più per il titolo che per meriti musicali"....come nn essere d accordo, grande Raven!!!! |
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1
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Grazie di esistere Motorhead per molte cose, race dovuta. Bravo Raven. 88 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Motörhead 2. Vibrator 3. Lost Johnny 4. Iron Horse/Born to Lose 5. White Line Fever 6. Keep Us on the Road 7. The Watcher 8. The Train Kept A-Rollin
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Line Up
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Lemmy - bass, vocals "Fast" Eddie Clarke - guitar, vocals Phil Taylor - drums
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