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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Master - The Human Machine
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( 3765 letture )
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E sono dieci. Un bel mucchio di album per i Master, death band americana ben conosciuta ai fan del genere.
Attivi da ormai oltre 25 anni, non avendo ormai più nulla da dimostrare -per quanto in realtà solo un membro su tre sia quello della line-up originaria- i Master possono permettersi un disco diretto, sfrontato e sufficientemente ignorante da fare breccia nel cuore dei deathster più puri. E lo fanno benissimo.
Devo dire che ai primi ascolti questo The Human Machine non mi aveva colpito particolarmente: la musica dei nostri non segue infatti la tendenza maggioritaria nel death metal moderno, orientata a velocità estremamente sostenute, tecnica spesso esasperata e produzioni molto curate e minuziose. Abituato ormai anch'io a simili tratti, a primo acchito mi sono trovato incapace dell'apprezzare il death metal caustico e senza fronzoli di questo disco, e solo numerosissimi ascolti mi hanno permesso di goderne appieno.
La musica dei Master è destinata infatti a chi vuole pezzi monolitici, asfissianti, quasi claustrofobici, che ricordano i primi Obituary e Carcass: la voce di Paul Speckmann -cantante della band sin dalla sua formazione- è abrasiva e si ficca in testa all'ascoltatore col suo timbro al limite del gutturale, mentre chitarre dai toni notevolmente bassi e una batteria insistente su ritmi semplici e martellanti costituiscono un muro sonoro tanto imponente quanto paradossalmente semplice; non troviamo infatti la traccia di passaggi tecnicamente incredibili o tracce di un songwriting machiavellico e contorto. Il risultato è che brani come It's What Your Country Can Do For You, Suppress Free Thinking o Faceless Victims Expected, pur penalizzati alla fine da una sostanziale omogenità tra di loro, corrodono l'ascoltatore catturandolo nei loro ritmi monontoni e inarrestabili; una scelta stilistica inevitabilmente destinata a limitare la fetta di pubblico agguantabile agli amanti di sonorità ben precise, ma che dimostra coraggio e coerenza d'intenti, oltre che la perfetta conoscenza dei propri mezzi e delle proprie capacità: i Master fanno questo death metal, che piaccia o no; inutile andare a sviscerare track-by-track, analizzare passaggi particolari o rimarcare questo o quel dato tecnico.
The Human Machine è un disco per nostalgici, non offre un minimo di innovazione ed è alla fine anche abbastanza ripetitivo; insomma non è un capolavoro, ma un disco onesto e suonato con convinzione. Potrebbe piacere come lasciare del tutto indifferenti, personalmente credo che continuerò ad ascoltarlo molto a lungo!
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8
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scusate è il brutal che ci perde contro il vecchio death ciao |
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7
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belloooooooooo i master sono una macchina perfetta,purtroppo troppo messi da parte rispetto a altri gruppi piu famosi.poi minchia il death vecchia squola è fantastico perde il confronto con il brutal a parere mio poi visti recentemente a roma devastanti!!!!!!!!!!! grande attitudine rispetto |
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6
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Confermo il voto del recensore, io dò 75 però! |
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5
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Confermo il voto del recensore, io dò 75 però! |
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4
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Hehehe..pareri..Io lo considero un gran disco...Chiaramente gli alti e bassi ci sono per tutti, nessuno è perfetto, perciò, se nella loro discografia ci sia qualche album che pecchi, bhe è normale...Sta di fatto che è cmq un gruppo molto sottovalutato, perchè ci sono dei loro lavori che sono straordinari...Ti dirò che parlo anche un pò per parte in quanto è il mio secondo gruppo preferito...ne ho solo 2 di gruppi e questo è il secondo ....cmq nonostante questo accorgimento soggettivo, per il resto cm dicevo prima meritano molto di più... |
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3
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Infatti sui primu due album tanto di cappello è sul resto della discografia di Paul e compagni che si può usare qualsiasi aggettivo che non sia legato a una qualità continua ed elevata purtroppo, poi il gusto personale non si discute ma tolti quelli iniziali in tanti se li mettono sotto e di uscite migliori di "Human Machine" fra l'inizio di quest'anno e l'anno passato ce ne son state a decine a mio parere. |
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2
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Grnde gruppo, leggendari.... Questo the human machine a me è piaciuto un sacco..è un disco per pochi e secondo me va compreso bene...Grezzo, potente...sar pure ripetitivo, anche se a me ha colpito molto...ma è suonato divinamente, a mio modo di vedere, sentendo loro..le band death hanno ancora molto da imparare e personalmente, preferisco 100000 volte questo human machine che altri album death usciti ultimamente in maniera molto più ammorbidita....Non vorrei contraddirti undercover..ma i Master sono storici e storia...hanno contribbuito alla nascita del Death Metal cn Death e Possesed.e i loro primi dischi nn hanno nulla di meno rispetto a quelli delle band citate ora...anzi, forse proprio per il fatto che sono una band rimasta di nicchia che nn è mai riuscita a trovare un etichetta o un che cosa che nn li abbia portati nel mainstream hanno cmq portato avanti una certa mentalità, un certo stile e credo anche na certa filosofia....ad ogni modo fam a e bravura cn gran dispiacere non sono equilibrate..i master meritano molto molto di più...e nn solo per quanto riguarda i live... Grandi Master... Lunga vita ai Master.... |
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1
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Se non fosse per i loro primi due dischi band che su cd è utile quanto un sottobicchiere. L'ennesimo tassello di una carriera dozzinale "The Human Machine" è piatto proprio, non ci sono brani che m'ispirano. Sarà anche vecchia scuola ma Paul e soci vale vederli live perchè in casa dei nuovi lavori ce ne sia stato uno che mi abbia detto quantomeno più di eh suonano death. Storici ma non storia. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Human Machine 2. It’s What Your Country Can Do for You 3. Twisted Truth 4. True Color 5. Suppress Free Thinking 6. A Replica of Invention 7. Faceless Victims Expelled 8. Worship the Sun 9. The Lack of Space 10. Impale to Kill
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Line Up
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Paul Speckmann - Vocals, Bass Alex Nejezchleba - Guitar Zdenek Pradlovsky - Drums
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