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Shining (Nor) - Blackjazz
( 6042 letture )
Penso che Frank Zappa potrebbe dirsi contento di vedere i poliedrici Shining spopolare nel loro paese (la Norvegia) e consacrarsi finalmente con questo nuovo album (il quinto) dal titolo Blackjazz. La loro proposta musicale è varia, schizofrenica e progressiva, il crossover di generi è azzeccato, la produzione è moderna. Tutto sembra risplendere per gli Shining, ma noi non ci fidiamo e di ciò che luccica vogliamo controllare se è vero oro. Non sempre è così. Vediamo perché.

Da non confondersi con i loro omonimi svedesi, questi quattro norvegesi prendono il black metal molto alla lontana, sebbene i legami con tale ambiente musicale siano confermati dalla collaborazione prima del sassofonista/chitarrista Jørgen Munkeby nell'ultimo album solista di Ihsahn, e poi dal cameo di Grutle Kjellson degli Enslaved nell'ultima traccia di questo Blackjazz. Di black in quanto metal, a parte la voce (comunque molto effettata, sintetica, compressa), non c'è altro. Non che si possa dire qualcosa di molto diverso della componente jazz: sparsa qua e là, è presente primariamente in alcuni patterns ritmici, nonché nell'uso del sax (presente John Zorn?). Siate scettici, insomma, nei riguardi di quei recensori che vi raccontano che qui è stato unito il jazz al black metal: oltre ad esistere album ben più qualificati di questo per poter essere etichettati in tal modo, trattasi di una banale semplificazione.

Sgombrato il campo da questo trabocchetto linguistico, c'è da chiedersi quali siano allora gli ingredienti musicali dei quali quest'album, presentato come metallo avanguardistico, è effettivamente composto. Vediamoli in rassegna: una forte componente progressiva (perlopiù nell'accezione di prog-metal stile Liquid Tension Experiment, e solo molto secondariamente nell'accezione di prog-rock anni '70 stile King Crimson), elettronica ben bilanciata con un groove moderno (la drum'n'bass degli australiani Pendulum ha fatto scuola ed alcuni riferimenti, per chi li conosce, possono essere ricercati anche nella sperimentazione elettronica dei Bluvertigo di dieci anni fa), timbrica della sezione ritmica molto metal (Meshuggah docet) e quella spruzzata di jazzcore che fa avvicinare paurosamente il tutto, grazie ai numerosi solos di sassofono, al sound dei nostrani Zu.

Una voce compressa e distorta, che pare uno scream sintetico, accompagna bene i momenti di maggiore esaltazione ritmica (The madness and the damage done, Fisheye) e si defila spesso per lasciar spazio a schizofrenìe strumentali (Helter skelter, Blackjazz deathtrance) che possono svariare dal prog estremo all'ambient/noise (splendida la conclusiva Omen, che sembra un omaggio alla poliedricità compositiva) passando attraverso qualche sfuriata math-core (Exit sun) che ricorda spesso e terribilmente i The Dillinger Escape Plan, o degli Psyopus più riflessivi. Una ben interpretata cover di 21st century schizoid man chiude l'opera, suggellando degnamente un'ora di ritmiche forsennate, chitarre ultra-compresse, suoni boombastic e riflessivi momenti di sperimentazione; il tutto secondo un disegno stilistico che gli Shining sembrano aver ben chiaro nelle loro menti e da cui possono nascere interessanti hit (Fisheye), ma che talvolta li porta a sbandare un po' verso lo schematico, verso un prog asettico, dove la parte di divertimento ed improvvisazione, essendo inserita in vari patterns ritmici, può presto annoiare a dispetto della sua bizzarrìa.

Lo stessoo andamento di Blackjazz va da tracce più commerciali, con una forma-canzone ben definita, ad altre molto meno schematiche, tendenzialmente più lunghe, dove la fantasia ha maggior sfogo a discapito dell'immediatezza nell'ascolto. In queste ultime, a mio avviso, si trovano le soluzioni più interessanti per coloro che apprezzano una certa avanguardia; nelle prime, invece, si intravede l'anima più metal, sempre più emergente negli ultimi album della band. Indipendentemente dalla direzione che vorranno prendere gli Shining in futuro, mi auguro che riescano nell'intento di unire in modo più organico questi due lati della loro proposta, dando un senso alle loro godibili schizofrenìe in maniera che tutto non assomigli ad un mero divertissement (cosa che anche le liriche sembrano confermare).

Blackjazz soddisferà facilmente sia il pubblico dai gusti estremi (ormai non più digiuno di stravaganze, grazie a lezioni come After di Ihsahn ed altre) che quello dai gusti più leggeri, ma potrebbe non resistere a lungo alle esigenze di entrambi. I giocattoli di plastica lucida attirano i bimbi e paiono a loro splendidi, ma alla fine della fiera possono non rivelarsi abbastanza divertenti da soppiantare i vecchi giochi di legno, pezza e carta. Se non per un breve periodo di sbornia. E la nostra, quanto durerà? Finché dura, festeggiamo.



VOTO RECENSORE
76
VOTO LETTORI
80.92 su 88 voti [ VOTA]
Pinella
Martedì 21 Gennaio 2025, 7.54.07
10
Di Jazz c\'è ben poco, qualche accenno qua e là forse forse... Roba che andava di moda ai tempi dell\'uscita mi viene da pensare. Se invece volete ascoltare qualcosa di serio: Igneo egli Zu, che son pure italiani. Vamos!
caronte
Venerdì 28 Agosto 2015, 2.14.49
9
il blackjazz sta solo nel titolo. álbum molto interesante con echi che vanno da zorn faith no more a industrial. buono ma ha bisogno di numerosi ascolti per essere apprezzato in pieno.
enry
Lunedì 28 Febbraio 2011, 17.40.44
8
Bel disco, a tratti un po' 'masturbatorio' ma comunque interessante, anche se non me la sento di parlare di capolavoro come ho visto fare da molti. 80/100
Pippo
Giovedì 3 Febbraio 2011, 12.19.12
7
Sto ascoltando black jazz da qualche giorno... E' mostruoso! Sto recensore cosa si aspettava? L'avanguardia non può essere compresa da tutti. Non a caso Devin Townsend se li porta dietro direi... Non condivido il sarcasmo di questa recensione.
TheEclecticMan
Mercoledì 11 Agosto 2010, 22.36.42
6
Questi Shining sono davvero bravissimi, a mio parere questo disco è un po una discesa rispetto ai lavori precedenti però è sempre un ottimo lavoro, davvero ispirato e schizofrenico, complimenti a Munkeby e anche al recensore.
Moro
Giovedì 5 Agosto 2010, 14.55.44
5
gran bell'album. Consiglio un ascolto anche ai precedenti, molto schizofrenici e cacofonici anche se un po' grezzotti. Una volta, negli Shining ci militava uno dei fratelli Horntvedt (entrambi fiatisti di spicco nella scena electro/jazz/sperimentale norvegese).
L'Arabo Albino
Sabato 31 Luglio 2010, 14.31.52
4
Album molto figo, son curioso di ascoltarmi i precedenti più jazz.. Anche la cover dei King Crimson è ben riuscita. La sbornia?? Va costantemente alimentata!
Pandemonium
Sabato 31 Luglio 2010, 13.24.07
3
Album e band interessanti. Inizialmente mi hanno esaltato non poco, ma col ripetersi degli ascolti, si notato i nei a livello compositivo. Giustissima la critica ai due lati della medaglia di quest'album (quello commerciale e quello più sperimentale) che, se si fosse spinto ad una sperimentazione a tutto tondo avrebbe sicuramente interessato di più il sottoscritto (ma non le masse attirate da un singolo come Fisheye). Complimenti Prof per la recensione, è proprio vero che non si possono leggere in giro le fandonie di chi è convinto che quest'album sia una reale commistione di jazz e black metal, ma la malsana abitudine di bersi tutto senza porsi troppe domande è la norma.
Alex Ve
Sabato 31 Luglio 2010, 13.00.46
2
Disco fantastico, per me vale 85
Renaz
Sabato 31 Luglio 2010, 12.59.30
1
mah mah, ascolterò meglio
INFORMAZIONI
2010
Indie Records
Avantgarde
Tracklist
01. The Madness and the Damage Done Pt.1
02. Fisheye
03. Exit Sun Pt.1
04. Exit Sun Pt.2
05. HELTER SKELTER
06. The Madness and the Damage Done Pt.2
07. Blackjazz Deathtrance
08. Omen
09. 21st Century Schizoid Man
Line Up
Munkeby - Vocals, guitars, sax
Lofthus - Drums
Kreken - Bass
Moen - Keys & synths
 
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