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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Filter - The Trouble with Angels
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( 4639 letture )
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I Filter, il cui monicker stilizzato è FILTER, è un gruppo americano fondato nel 1993 dal leader Richard Patrick (ex chitarrista dei Nine Inch Nails) il cui genere musicale si può considerare una sorta di fusione tra il rock e l’alternative/industrial molto impregnato di parti melodiche. Con la pubblicazione del loro quinto album in studio, intitolato The Trouble With Angels, che segue cronologicamente Anthems For The Damned del 2008, la band cerca un’affermazione più significativa rispetto a quanto sinora ottenuto: Richard Patrick, dopo l’esperienza fallimentare del supergruppo Army Of Anyone -che comprendeva i fratelli De Leo (Stone Temple Pilots, David Lee Roth) e Ray Luzier (ora batterista dei Korn), ha deciso di modificare radicalmente la line up della sua band con l’innesto del chitarrista Rob Patterson (già con gli Otep) e del bassista Phil Buckman. L’intento sembra chiaramente orientato ad usare un imprinting più convincente rispetto al passato, in cui prevalevano composizioni troppo orecchiabili, anche se supportate da pregevoli suoni campionati e riff graffianti.
Il nuovo album presenta dieci brani (quindici nell’edizione deluxe) che, purtroppo, non si discostano minimamente da quanto proposto nei precedenti full length, finendo per conservare gli stessi pregi (invero pochi) ed i molti difetti. Risulta confermata una certa mancanza di coraggio e di scarsa personalità: la formazione statunitense, infatti, continua a proporre refrain banali i quali sovente finiscono per rovinare il buon lavoro proposto dalle due chitarre e dalla sezione ritmica. Appare sin troppo evidente che l’utilizzo del medesimo clichè tende a far breccia sul mercato americano, ma onestamente, arrivati a ben cinque album in studio, ci si poteva aspettare qualcosa di diverso. La struttura delle composizioni, inoltre, è influenzata da gruppi di gran lunga superiori quali i Nine Inch Nails -la cosa si evince oltre che nella tipologia di suono dal vocalism di Patrick che tende ad imitare quello di Trevor Reznor, i Deftones -per l’alternanza di momenti pacati a pura aggressività, i Porcupine Tree -per l’utilizzo frequente di linee melodiche- e, purtroppo, si riscontrano similitudini persino con gli odiosi (almeno per me) Linkin Park, limitatamente nella ricerca del ritornello easy listening.
Con fatica riesco a salvare qualcosa: l’opener The Inevitable Relapse rovinata nella riproposizione mixata dell’edizione deluxe, molto incisiva con un gran basso in evidenza; la suadente No Re-Entry; la title track, che alterna un’interessante ritmica pesante, un vocalism tenebroso ed un ritornello decisamente solare, ed infine la melodica conclusiva Fades Like a Photograph (Dead Angel). Dei cinque pezzi in aggiunta nella citata versione deluxe convince Shot from the Sun, munita di un riff portante azzeccato, e l’eterea Plume. Le restanti canzoni non sono in grado di lasciare il segno, non annoiano, ma nemmeno riescono ad emozionarti.
Il platter è prodotto professionalmente e con mestiere, su questo non ci piove, ma The Trouble With Angels alla fin fine è insipido, melenso, un vacuo tentativo di abbracciare varie fette di mercato finendo desolatamente per scontentare un po’ tutti. D’altronde è la stessa logica commerciale seguita sinora, ma proprio per questo mi chiedo: perché perseverare?
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20
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band insopportabile e trendaiola al massimo. Il bello e' che a meta' anni 90 schifezze come queste venivano citate come 'the real thing' dalla critica cosiddetta 'seria', che bollava come incapaci e superati i vari ac/dc e maiden. Beh gli incapaci riempiono ancora gli stadi e hanno fatto la storia, questi poveracci non piacciono nemmeno piu' ai post grungers quattordicenni |
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19
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band insopportabile e trendaiola al massimo. Il bello e' che a meta' anni 90 schifezze come queste venivano citate come 'the real thing' dalla critica cosiddetta 'seria', che bollava come incapaci e superati i vari ac/dc e maiden. Beh gli incapaci riempiono ancora gli stadi e hanno fatto la storia, questi poveracci non piacciono nemmeno piu' ai post grungers quattordicenni |
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disco pessimo: di industrial qua dentro c'è veramente poco. sembra fatto apposta per vendere: assolutamente d'accordo con il recensore. |
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Secondo me è un buon album,(anche se siamo lontani da Short Bus),che raggiunge tranquillamente la sufficienza. Avendolo ascoltato,direi che sono ottime le prime 5 canzoni,poi il livello si abbassa notevolmente purtroppo. Come voto,gli darei un 70. |
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@AAndrea: devo dire che ai Prong non ci avevo proprio pensato. Grazie per aver risposto. @Rabba: 40 è un pò ingiusto per le motivazioni ampiamente affrontate poi magari se evitassimo di essere così diretti sarebbe meglio non credi? |
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@HM is The Law: Mi riferivo ovviamente al post di Jack Ripper, dove ha dato del cretino e del copione a Patrick, ed essendo un super - fan dei Filter mi sentivo un pò stuzzicato da quel post. In questo disco i NIN non sono l'influenza principale: sono i Prong. Le chitarre sono cariche di groove in molti canzoni (Down With Me, Drug Boy, Catch A Falling Knife), in pieno stile Prong/Ministry. Sull' "influenza" Linkin Parkiana, hai ragione te, avevo frainteso prima (anche se sono più nel parere che i chorus sono più di matrice Threat Signal). Gli darei un 78, e con probabile aumento, si sono risvegliati dopo il delundetissimo Anthems For The Damned, |
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Trovo originale la formula che ha usato il recensore parafonando i chorus dei filter con quelli dei lp: stessa merda! La scopiazzatura ai NIN c'è proprio tutta: voto 40 |
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@AAndrea17: scusa chi ha detto che Patrick è incapace o stupido? Stiamo argomentando che addirittura ha doti vocali superiori a Treznor pur non avendo minimamente lo stesso carisma! Sul paragone con i Linkin Park non mi pare il caso di disquisire ancora ho volute estremizzare il discorso tutto qui mi dispiace che non si sia capito. Il sound di questo disco richiama i NIN con tutte le diminutio del caso ergo per me copia sbiadita. Comunque per curiosità che voto dai a questo lavoro? @nonpoint: confermo anche se title of record l'ho ascoltato di più |
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per me i filter sono sopratutto short bus e title of record con netta superiorita' del primo album. |
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I Filter sbiadita copia dei NIN non si può sentire. E ancor più stupido dire che Patrick sia la brutta copia di Raznor, quando proprio Trent ha chiesto a Richard di far parte dei NIN di The Downard Spiral, quindi credo che proprio stupido e incapace non lo sia. Il paragone Filter e Linkin Park non 'sta in piedi, nemmeno se parliamo dei chorus. |
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10
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ahah non preoccuparti..per cosi' poco..  |
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@ Emiliano: disaminaperfetta complimenti hai centrato la questione e come dico anche io de gustibus! Ciao avevo sbagliato verbo! |
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@ Emiliano: esamina perfetta complimenti hai centrato la questione e come dico anche io de gustibus! Ciao |
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7
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@ hm is the law la tua disamina in questo commento è molto chiara,tanto da farmi capire il perchè della tua bocciatura..ripeto,i punti in comune con i nine,visti anche i trascorsi di patrick sono sicuramente evidenti,ma i filter come dici anche tu,cercano di essere una versione piu' immediata e meno ricercata dei nine inch nails,mentre la voce di patrick,come giustamente affermi,ha un estensione meggiore di quella di trent,anche se trent riesce a sopperire il tutto donando enfasi e raggiungendo picchi di emozionlità difficilmente arrivabili da altri artisti alternative,industrial..il 40 non ci sta' visto com'è suonato e curato questo disco,mentre l'80 è dato dal fatto che ognuno ha i suoi gusti,ed una volta appurato che l'album è suonato bene e curato,allora li stà all'oscoltatore decidere quanto vale questo disco,per me viste le uscite alternative degli ultimi tempi,questo è un album da 80..ma bada bene,per il genere a cui si rifà..che secondo me è ben piu' alternative che industrial alla nine inch nails..e paragonato agli album alternative usciti in questo periodo,direi che l'80 lo vale tutto.. come dico sempre..de gustibus..  |
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Il mio paragone con i Linkin Park è ovviamente un parossismo il genere musicale non c'entra nulla è limitato esclusivamente alla ricerca ossessiva del facile ascolto nei rtornelli. Il disco poi è palesemente influenzato dai NIN su qesto non si discute anzi aggiungo anche più che nel passato. Non sono in accordo con chi dice che Patrick sia un pessimo cantante anzi rispetto a Treznor ha amche un'estensione maggiore ma il problema sta che comunque cerca di imitarlo perdendo inevitabilmente il confronto perchè il leader dei NIN è inarrivabile. Il tutto si risolverebbe se i Filter riuscissero ad acquisire un sound più personalizzato ma giunti al quinto album credo che sarà difficile. Concludo dicendo che il 40 dato da arkanoid è ingiusto perchè il disco è ottimamen te suonato ma trovo esagerato anche dargli 80 per tutte le argomentazioni affrontate in sede di recensione e di commenti. Un saluto a tutti! |
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5
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ma certo emanuele non è un capolavoro questo disco,è un buon album per me,e se paragonato alle uscite del genere che fanno è sicuramente una manna dal cielo..e certo penso anch'io che i nine inch nail siano dio ed i filter dei semplici discepoli..ma sicuramente i nine trattano la materia industrial in modo assolutamente diverso ed imparagonabile..ma nn venitemi a dire che il cantante dei filter cerca di scimmiottare trent reznor ragazzi..i 2 in questione hanno due voci completamente diverse..sia per timbrica e sia per estensione.. e ripeto,qui i linkin park non centrano davvero nulla.. |
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4
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seguo i filter da anni sembrano sempre sul punto di esplodere poi commettono lo stesso errore clonandosi in continuazione senza mai azzardare comunque questo e' un lavoro discreto |
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Questo gruppo è solo la brutta copia dei NIN e per favore non paragoniamo Reznor ad un cretino che cerca di imitarlo facendo solo brutta figura. Poi tutti quei ritornelli assurdi sdolcinati, ma per favore la musica è tutt'altra cosa. Bella la recensione anche per il paragone con i linkin park proprio in relazione all'a semplicità dei ritornelli e non di certo al tipo di musica. |
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Disco dannatamente piatto e commerciale non c'è nulla di originale solo gli sbarbatelli americani lo apprezzeranno: voto 40 |
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mmmh..sono molto dubbioso per questa recensione..i filter con i linkin park non centrano davvero nulla..avere dei ritornelli easy listening non è certo un punto in comune deciso..nel sound le due band sono molto distanti..piuttosto i richiami ai nine inch nails piu' duri ci sono,ma non con i vocalist di TRENT reznor..amo alla follia i nine inch nails,ma il cantante dei filter ha una timbrica ed un estenzione che reznor purtroppo si sogna..quest'album è molto bello..superiore ad anthem for the damned e che arriva a dei picchi compositivo notevoli..sono molto perplesso dal fatto che la band abbia lasciato la canzone drowning solo per la versione deluxe..comunque come sempre de gustibus..a me piace molto.. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01 The Inevitable Relapse – 3:30 02 Drug Boy – 3:47 03 Absentee Father – 3:59 04 No Love – 4:20 05 No Re-Entry – 5:40 06 Down with Me – 3:53 07 Catch a Falling Knife – 4:03 08 The Trouble with Angels – 3:53 09 Clouds – 3:33 10 Fades Like a Photograph (Dead Angel) – 4:24
Deluxe Edition Bonus Tracks 01 The Inevitable Relapse (Clayton Worbeck mix) – 4:33 02 Drowning (Patrick, Marlette) – 4:11 03 Shot from the Sun – 3:51 04 My Life Before – 5:29 05 Plume – 7:07
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Line Up
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Richard Patrick – Voce e chitarra Mika Fineo – Batteria e percussioni Rob Patterson – Chitarra Phil Buckman – Basso
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RECENSIONI |
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