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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 2898 letture )
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Wind Rose, se ben ricordo, era il nome di una band dove iniziò a muovere i primi passi James LaBrie, il cantante dei Dream Theater, prima di essere ingaggiato da questi ultimi: potrebbe anche essere una semplice coincidenza, ma il monicker scelto da questa giovane band toscana sembra essere già indicativo circa le coordinate stilistiche su cui questi cinque ragazzi intendano muoversi. Ed in effetti, gli esordi della band sono caratterizzati perlopiù dall'esecuzione di cover dei Dream Theater e di gruppi metal prog o power come i Blind Guardian, anche se, tuttavia, senza ombra di dubbio, la vera e propria passione dei Wind Rose risultano essere i Symphony X.
I Wind Rose propongono dunque il loro primo demo, prodotto da Cristiano Bertocchi, bassista dei Vision Divine, composto di tre brani dove emergono davvero in maniera molto forte le influenze della band di Micheal Romeo. Già l'inizio dell'opener Majesty richiama esplicitamente un passaggio di quel capolavoro che risponde al nome di The Divine Wings of Tragedy: i Wind Rose realizzano in effetti dei brani dalla struttura abbastanza complessa, con uno stile che ricorda parecchio quello dei Symphony X di quel periodo, tra passaggi neoclassici, suadenti arpeggi al piano, inserti di chitarra acustica, assoli carichi di feeling e meravigliose melodie. Anche il riffing iniziale del secondo brano per la verità pare ricordare un po' Orion - The Hunter (brano presente in Twilight in Olympus, quarto album dei Symphony X), ma con ciò non vogliamo affatto dire che i Wind Rose si limitino a scopiazzare la band americana: certo, sono presenti forti echi della loro musica in questo demo, ma i toscani riescono a sviluppare i brani con intelligenza, grande gusto per la melodia e per gli arrangiamenti, realizzando delle composizioni caratterizzate da un songwriting molto vario e brillante. Peraltro, in certi passaggi, soprattutto quando interviene la voce di Francesco Fagiolini, lo stile della band sembra avvicinarsi maggiormente al rock progressivo italiano degli anni '70 (ad esempio in Led by light o nel ritornello di Majesty). Inoltre, non va assolutamente sottovalutato il fatto che i Wind Rose non si perdono mai dietro sterili tecnicismi, ma al contrario rivelano una grande capacità di trasmettere emozioni e di suonare davvero con il cuore.
Dopo quest'esordio davvero incoraggiante, auspichiamo perciò di poter sentire parlare presto dei Wind Rose, magari avendo il piacere di ascoltare un loro full-lenght.
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9
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il nome della band di jamer labrie era "Winter Rose"  |
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7
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Ma sì, offendiamoci a distanza di mesi  |
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6
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Rosy, non è che le palle mancano a te.... e sei un pò invidioso/a. Questi ragazzi anche se giovanissimi hanno da insegnare .... basta pensare alla fantasia che c'è nella loro musica e che ... a tanti manca.. Saluti |
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5
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Non ho ben capito a che cosa si riferisce Rosy nel suo commento: quando si fa una critica, positiva o negativa, occorre anche spiegarne le motivazioni. |
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4
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come strumentisti sono bravi, ma cosa? fanno finta di essere americani? non hanno il coraggio di essere se stessi? senza palle... |
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3
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Hanno sisuramente qualcosa dei Symphony X, ma noto anche una bella personalità ed originalità che lascia ben sperare per il futuro. Aspetto con ansia il loro full lenght, potrebbe veramente essere una grande sorpresa del metal italiano! |
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1
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Complimenti alla band e al recensore! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Majesty 2. Oath to Betray 3. Led by Light (The journey)
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Line Up
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Francesco Fagiolini (vocals) Daniele Visconti (drums) Federico Meranda (keyboards) Claudio Falconcini (guitars) Alessio Consani (bass)
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RECENSIONI |
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