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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Bloodride - Crowned In Hell
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( 1212 letture )
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A undici anni dalla fondazione (avvenuta nel 2000), i finlandesi Bloodride giungono al debutto discografico grazie alla Violent Journey Records, facendo seguito a due demo, un singolo ed un Ep rilasciati tra 2003 e 2010. In Crowned In Hell la band di Helsinki si prodiga in un thrash metal molto moderno, molto vicino alle ultime produzioni dei californiani Testament, nella potenza, nella struttura esplosiva e non statica dei brani, anche se il cantato di Jyrki Leskinen non raggiunge il growling estremo utilizzato sovente da Chuck Billy; il singer sfoggia una timbrica graffiata molto cruda e aggressiva, ma la direzione stilistica del quintetto sembra adatta a soddisfare gli appetiti delle nuove leve piuttosto che dei fanatici da Bay Area.
Sound permeato di potenza glaciale, compatta, tellurica: i cinque scandinavi si muovono devastanti come un pachiderma in un negozio di cristalli, sospinti dalla sezione ritmica possente retta dietro le pelli da Petteri Lammassaari: non mancano le accelerazioni improvvise da headbanging, puramente thrash, ma abbondanti sono anche le sezioni più cadenzate e modernamente groovy. I thrashers old school apprezzeranno il buon riffing tronco, breve e nevrotico, mentre gli adepti di ultima generazione troveranno sfogo alla loro adrenalina attraverso un sound intransigente, privo di qualsiasi istante di pausa, violentissimo e claustrofobico, sviscerato attraverso nove pezzi dall'impatto roboante. Bisogna però dire, a discapito di questo full length, che le tracce sono fin troppo similari le une alle altre, cosa che impedisce a qualche episodio in particolare di emergere nel lotto di canzoni. Assenti riff o refrain memorizzabili o particolarmente elettrizzanti (anche perché i brani risultano quasi del tutto privi di ritornelli dalla melodia definita), cosa che conferisce un alone di ripetitività e freddezza al platter, peraltro appesantito anche, a metà track list, da un paio di passaggi sottotono. Le cose si fanno eccitanti quando intervengono le due asce, con assoli acidi e fulminei: probabilmente, l'incendiaria sezione solista è la miglior cosa udita su Crowned In Hell, la scintilla che permette alla tensione di rimanere sempre a livello di guardia, anche quando il contesto sembrerebbe istigare allo skip. I lavici assoli che sfrecciano assassini e letali arricchiscono notevolmente un disco di difficile assimilazione, ma sicuramente massacrante.
Il pezzo d'apertura, che giunge dopo una breve intro, March of The Dead, mette subito in luce gli assoli taglienti e il sound tellurico dell'ensemble finnico, che in pezzi poderosi come Straight From Hell esibisce tutto il suo potenziale corazzato e non scalfibile, dall'impatto tostissimo, proiettato nel presente, e dal rifferrama velenoso, radicato nella tradizione. Non mancano sperimentazioni più groovy e meno tirate (Cain, dal guitar solo più melodico) o assolutamente opprimenti, tendenti al doom maciullante (God, abbastanza noiosetta), ma alla fine il canovaccio portante torna su livelli travolgenti nella ritmica a rincorsa e nella potenza disintegrante (Promised). Poderose mazzate di thrash estremo e poco altro, sviluppate con tecnica e songwriting ottimi e prodotte in maniera impeccabile, ma non sempre estremamente trascinanti per il fruitore non troppo sintonizzato su atmosfere così pesanti e violente.
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Bell'album ma sarebbe più un thrash/death per via della voce del cantante. un bel 70 ci può stare. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. There Will be Blood 2. March of the Dead 3. Straight from Hell 4. Slave of Evil 5. Cain 6. Demon's Way 7. God 8. Promised 9. Thrown into Darkness (Unholy War)
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Line Up
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Jyrki Leskinen (Voce) Niko Karppinen (Chitarra) Teemu Vähäkangas (Chitarra) Esa Pennala (Basso) Petteri Lammassaar (Batteria)
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RECENSIONI |
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