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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 3010 letture )
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I Seven, band ceca nata per mano dell’esperto chitarrista Honza "Kirk" Behunek, dopo essersi fatti notare con collaborazioni illustri con Doro Pesch e Blaze Bayley, tentano di farsi conoscere al grande pubblico dopo aver firmato con l’etichetta tedesca Nuclear Blast, la quale pubblica la loro sesta fatica di studio, Freedom Call. La produzione del disco è affidata al chitarrista dei Rage, Victor Smolski, certamente causa delle influenze Rageiane che nel disco si possono riscontrare. In Freedom Call i Seven propongono un hard/heavy roccioso con qualche sfumatura thrash metal vecchio stampo; certo non un disco originale, anzi, all’ascolto la sensazione di “già sentito” è piuttosto forte. Ne esce fuori comunque un disco energico e frizzante, sostenuto dalle ottime prestazioni di Behunek e del nuovo cantante Pisarik C’è anche da aggiungere che, pur presentando buone tracce, il disco ha anche qualche filler di troppo, per non parlare di qualche innesto fin troppo “easy” in alcune canzoni, oltre che ritornelli (alcuni efficaci) leggermente troppo ripetuti e banali. La title-track di apertura risente di questo difetto: le strofe e i riffs sono senz’altro interessanti, mentre il ritornello, ripetuto all’infinito, guasta decisamente la qualità della traccia, che rimane comunque decente. Si parlava di brani “easy”: Brain Eater è uno di quelli, nel quale il bridge canticchiato è molto discutibile, guadagnando però nel trascinante ritornello e nel grezzo mid-time impreziosito da un pregevole assolo. Get It ha la medesima struttura delle precedenti, ad eccezione dei riffs notevolmente migliorati e della voce roca di Pisarik che in questo caso guadagna punti (voce molto simile a quella di Chad Kroeger dei Nickelback). Nella semi-ballad The Road si placano i ritmi, non mostrando però nulla di speciale, se non ancora il buon lavoro vocale di Pisarik. Un altro ritornello vincente è quello di So Scarred che, per quanto banale, riesce ad insinuarsi con forza nella mente. In questo caso, almeno, si può dire che Behunek dimostra di essere per l’ennesima volta un gran buon chitarrista. Dai ritornelli vincenti si passa a quelli perdenti: quello di Suicide Fall è veramente irritante, cantato oltretutto fino alla nausea, facendo risultare complessivamente la traccia alquanto anonima. Si passa poi all’inutile ballad Abandoned, tra l’altro molto "alla Nickelback”: chiamarla insulsa è poco, anche se Pisarik il suo dovere lo fa per bene. La corta (e menomale) Wild in The Night è confusionaria e soporifera e perfino Pisarik non si salva. Menomale che arriva The Joker a risollevare il momento di stanca del disco, con un refrain molto bello e riffs azzecati, sicuramente fra le tracce migliori. L’inizio di You Steal My Breath è adrenalinico, ma si sgonfia nel proseguire anche per un cantato hard rock del tutto fuori contesto. Per intederci: se si fa una canzone carica e dura lo deve essere anche il cantato! Non c’è molto da aggiungere sulle ultime due tracce: To Hell, per quanto elettrizzante, non convince appieno; la seguente War Within mostra un miglioramento, seppur alla fine anche questa canzone non emerge tra le altre. Da aggiungere poi le due bonus tracks, una ballad “senza infamia e senza lode” e un’altra (presentata come singolo e con videoclip annesso) abbastanza scadente.
Alla fine il lavoro è abbastanza gradevole anche se gli intoppi sono un po’ troppi. Viene da pensare che la Nuclear forse abbia calcato un po’ troppo la mano nell’operazione “aumento orecchiabilità per vendere di più”. Un peccato perché, con un indurimento maggiore del sound e qualche trovata commerciale in meno, il valore di questo album certamente ne avrebbe beneficiato. Non aspettatevi quindi materiale originale che vi faccia saltare dalle sedie: questo è il disco giusto solo se volete sentirvi qualcosa di poco impegnato e, perché no, ballabile.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Freedom Call 02. Brain Eater 03. Get It 04. The Road 05. So Scarred 06. Suicide Fall 07. Abandoned 08. Wild In The Night 09. The Joker 10. You Steal My Breath 11. To Hell 12. War Within 13. Autumn In The Rose Garden (Bonus) 14. No Surrender (Bonus)
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Line Up
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Lukas Kunes - Drums Honza "Kirk" Behunek - Guitars Thomas Kuchta - Bass Lukáš Písařík - Vocals
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