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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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L`Alba di Morrigan - The Essence Remains
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( 5204 letture )
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È quando la forma canzone diventa lo scopo da perseguire al fine di rendere più accessibili e quindi servire, o meglio apparecchiare al mondo forme musicali altrimenti relegate a nicchie che essa stessa riceve una dignità ed un rispetto superiori a tutte le elucubrazioni e sperimentazioni cosiddette per intenditori. O almeno così dovrebbe essere. Il problema è che quando questo processo viene portato avanti da un nome noto allora il tutto acquista, oltre che un'imponente risonanza nei canali che contano, un'immeritata patina di vergognosa commercializzazione unita ad accuse di tradimento delle proprie origini (sempre che ciò significhi qualcosa). Se invece lo facesse, ad esempio, un gruppo torinese semisconosciuto (non fosse per un promettente demo dal titolo The Circle) attivo dal 2008 dal monicker dal retrogusto nostalgicamente spaghetti prog allora questo gruppo rischierebbe di passare nella maggior parte dei casi per grezzo imitatore di blasoni ben più cospicui o, nel migliore, per promettente gregario quando non fresco innovatore, ma a quel punto la scarsa disponibilità di mezzi per arrivare alla massa lo relegherebbe alle nicchie chiudendo il cerchio. Per la serie: sei storia ma non finirai mai nei libri.
È il post rock il genere che i 3 ragazzi torinesi de L'Alba di Morrigan imbrigliano a proprio piacimento e con gran disinvoltura, destrutturato e ricomposto facendo un uso molto intelligente di collanti quali l'alternative ed un heavy rock dalle forti tinte malinconiche (gothic direbbe qualcuno). Il risultato non è un disco che insegue la melodia, il guizzo trascinante ed adrenalinico a tutti i costi ma che anzi fa della solidità dei propri mezzi e di un songwriting di livello superiore le migliori frecce al proprio arco. Quando le indiscutibili doti tecniche, i tutt'altro che banali arrangiamenti come pure la funambolica sezione ritmica non si notano se non ponendo a forza l'attenzione sul singolo strumento allora vuol dire che il songwriting ha raggiunto il suo scopo: il tutto è il centro focale a dispetto del particolare, che per bravura e preparazione in altre formazioni giocherebbe tranquillamente nel ruolo di primadonna. Dopotutto si dice “gruppo” mica per niente. Le canzoni fanno il proprio dovere, sufficientemente varie e dinamiche sono pervase di quello spleen che tanto ha reso celebre (beh, più o meno) la scena alternativa romana degli ultimi anni: impossibile non riconoscere echi Novembrini nella graffiante Lilith; la sensibilità raffinata dei Klimt 1918 dei momenti spogli, solo un po' più cervellotica ma al pari scorrevole, è presenza costante tra i pits e le lands di questo debut. Le parti vocali sono l'anello debole e seppure il cantato non spicchi (sotterrato da cotanta classe strumentale) pure l'impostazione molto dimessa e misurata di Ugo dietro il microfono è tutto sommato adeguata. Stiamo pur sempre parlando di post rock, in fondo. Post rock la cui dirompenza esplode nelle due, splendide, composizioni strumentali: 24 Megatons ed Equilibrium levano qualsiasi dubbio riguardo alla provenienza musicale dei tre ragazzi; i fraseggi di basso e chitarra sopperiscono mirabilmente all'assenza di parti cantate mentre l'alternanza tra le sezioni pacate e le cosiddette esplosioni (nel cielo?) strumentali sono ormai espediente abusato ma di una efficacia incredibile.
Lontano dai circuiti più illustri dell'hype, il debutto de L'Alba di Morrigan è un lavoro vario e poliedrico che ben si inserisce in quel contesto di malinconico post rock tornato prepotentemente in voga, ma con un mordente che spazza via facili paragoni e manierismi. Un pugno di canzoni che per quanto mi riguarda sono già sorpresa dell'anno. Con la speranza che l'album non rimanga nei soliti circuiti per pochi eletti. Lavoro di caratura superiore.
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6
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Visti live qualche anno fa' e nonostante il festival non fosse proprio nelle loro corde hanno fatto una bella figura. Bravi, mi piacciono nei giusti momenti, spero facciano qualcosa di nuovo. |
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5
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album fantastico. ancora oggi l'ho ascolto spesso. Poetico tragico commovente |
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4
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grandi , visti ieri in acustico a moncalieri |
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3
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una meraviglia di album |
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2
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un disco coi fiocchi. tanto di cappello. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Snowstorm 2. The Fairies’ Circle 3. Silence 4. Lilith 5. Holy Mountain Pt1 (The Alkemist’s Frode) 6. Holy Mountain Pt2 (The Rebirth) 7. 24 Megatons 8. Equilibrium 9. The Essence Remains
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Line Up
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Ugo Ballisai (Vocals, Guitar) Alessio Caruso (Bass) Luca Costanzo (Drums)
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