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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 9360 letture )
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Non mi sembra certo una bestemmia affermare che nel 1978 l’immenso contributo che i The Who hanno dato alla musica rock era già stato in larga parte consegnato alla storia. Impossibile e anche folle il solo pensiero di scansare -per qualità e importanza storica- il meglio della loro produzione (Tommy, Who’s Next? e Quadrophenia). Ciò detto, inizierei a snocciolare questo album, che pure ebbe un notevole successo commerciale, raggiungendo infatti rispettivamente la seconda e la sesta posizione negli Stati Uniti e in Inghilterra. L’album fu purtroppo l’ultimo col leggendario Keith Moon, ormai sempre più schiavo di alcool e stupefacenti, che soccomberà sotto il peso delle sue dipendenze a poco meno di un mese dalla pubblicazione dell’album, il 7 Settembre del 1978.
Il momento musicale che si viveva in quegli anni si può dire che fosse abbastanza transitorio, a causa del lento declino della grande stagione progressiva dei ‘70s e l’ascesa di nuovi generi, ed è in questa ottica che bisogna valutare Who Are You. I The Who, dal loro canto, hanno sempre cercato di creare musica non cedendo alle influenze del momento, per quanto possibile. L’album è un concentrato di rock, a tratti grezzo -immancabili le pennate di Townshend e il drumming innovativo del compianto Moon-, a tratti decisamente più elegante e raffinato, e mi riferisco in particolare all’uso sempre più massiccio dei synth in fase di accompagnamento ed all’impiego sempre maggiore di partiture orchestrali con i violini e il pianoforte a farla da padrone. La prestazione dei singoli è come sempre ineccepibile, oltre al solito drumming fantasioso di Moon e all’infinita classe di Pete Townshend, mi piace per una volta porre l’attenzione sulla prova di John Entwistle, favorito da una produzione che rende il suono del suo basso davvero caldo e gradevole. Niente da dire, se non le solite lodi, sul conto di Roger Daltrey, uno dei migliori cantanti della storia del rock.
Il disco si apre omogeneamente con la buona New Song e la successiva Had Enough, dove fa capolino una nutrita schiera di archi che accompagna il pezzo decisamente riuscito. Ancora una buona e cadenzata 905 a proseguire la rotta sulle stesse coordinate dei pezzi precedenti (notevole l’utilizzo dei synth). Sister Disco apre forse la parte migliore dell’album, che fa registrare una buona media ma senza probabilmente il classico indimenticabile. Music Must Change -un dictat tutt’altro che desueto al giorno d’oggi!- si apre con un giro “blueseggiante” dove Daltrey è il protagonista assoluto. Decisamente più su di giri la successiva Trick Of The Light, una canzone marchiata a fuoco dallo stile della band: uno degli episodi migliori. Guitar And Pen è davvero un pezzo straordinario sull’essenza della musica, sintetizzata in questi due brevi ma incisivi versi:
In your hand you hold your only friend Never spend your guitar or your pen
Un rapporto intimo tra l’artista e i suoi mezzi espressivi, la chitarra e la penna. Sicuramente uno dei punti più alti dell’album. Love Is Coming Down rappresenta la parte più melodica del disco ma senza essere né banale né melensa. Una ballad di un certo livello che solo i The Who e pochi altri gruppi dell’epoca potevano comporre. Ancora una volta tutta la band si adagia sul tappeto steso dagli archi. Chiude l’album la title track, sicuramente il pezzo più famoso e conosciuto di questo album, anche per l’essere stato per anni la colonna sonora della sigla d’apertura della famosissima serie tv CSI Las Vegas. Il chorus è davvero catchy e la voce rauca di Daltrey si rende ancora autrice di una prova maiuscola. Forse noto qualche somiglianza di troppo con un altro classico della band: We Won’t Get Fooled Again, ma forse è solo una mia impressione e, in ogni caso, si tratterebbe di un peccato veniale.
Tirando le somme, Who Are You è un buonissimo album rock. Come detto, la band aveva già dato il meglio di sé da qualche anno, ma Townshend e soci dimostrarono di essere ancora in splendida forma nel 1978.
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8
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Uno dei miei preferiti dei The Who! Meraviglioso e potente! Punto. |
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7
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Un disco molto bello. Gli Who riescono ancora a graffiare con il loro stile (Trick Of The Light - New Song - Sister Disco), ma, d'altronde, sebbene malauguratamente per l'ultima occasione, c'è ancora quel "mostro" di Keith Moon alla batteria. E, non solo riescono a graffiare, ma riescono a proporre pure qualcosa di innovativo con la title track, non essendo mai superficiali, nemmeno nei momenti più raccolti e melodici (Love Is Coming Down). Bellissime anche le altre song del disco: "Had Enough" - "905" - "Music Must Change" - "Guitar And Pen". Bisogna prendere atto che, nel 1978, gli Who erano ancora gli Who. Successivamente a questo album, purtroppo, cambiarono troppe cose, ma qui, sono ancora dei grandi. |
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6
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Per me è veramente magnifico in ogni suo brano. Uno dei loro più bei dischi in assoluto. 85 |
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5
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nel mio inconscio ho sempre considerato gli Who il gruppo "pazzo" per eccellenza, composto da personaggi singolari usciti in semiliberta' da un manicomio e che si ritrovano in cantina a strimpellare qualcosa. Battuta a parte ovviamente nella realta' non fu' cosi'........credo. Personalita' enormi che messe insieme accesero la miccia e diedero vita a uno dei gruppi fondamentali del rock. Talmente "pazzi" che la morte di Moon spezzo' l'alchimia, nessuno a livello di personalita' era in grado di sosituirlo. Chi e' piu' pazzo, il pazzo o quello che lo segue ? Rock ' on |
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4
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Albun di gran classe e molto raffinato ("Guitar and pen", "Sister disco", "Who are you"), poi a seconda dei gusti può piacere o meno, ma resta sempre un album di una Band mitica che ha fatto la storia del rock. |
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2
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Grande album forse anche inaspettato a questo punto, concordo in pieno con l'ottima disamina. Peccato che Keith Moon di lì a poco avrebbe finito la sua folle ed indimenticabile esistenza: l'equilibrio che fino a quel punto aveva retto la band si spezzò inevitabilmente, nonostante l'onesto tentativo di andare avanti. Resta una delle più grandi rock band di tutti i tempi. |
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1
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Un disco fantastico che io comprai appena uscì,gli Who sono una di quelle band che all'epoca facevano veramente storia a se! Che dire ancora,solo che anche io concordo con un 80. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. New Song 02. Had Enough 03. 905 04. Sister Disco 05. Music Must Change 06. Trick of the Light 07. Guitar And Pen 08. Love Is Coming Down 09. Who Are You
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Line Up
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Roger Daltrey (Voce) Pete Townshend (Chitarra, pianoforte, sintetizzatore, voce) John Entwistle (Basso, sintetizzatore, voce, corno) Keith Moon (Batteria, percussioni)
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