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Coroner - Punishment For Decadence
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Thrash sparato alla massima velocità, questo il biglietto da visita di Punishment For Decadence, seconda fatica degli svizzeri Coroner. Registrato e mixato negli Sky Track Studio di Berlino, con produzione affidata a Guy Bidmead, il platter in questione si presenta in due vesti grafiche differenti: in particolare, la Morte che con un archetto suona una tibia come fosse un violino raffigurata sulla copertina del CD -estratta dall'opera Der Tod als Würger dell'artista tedesco Alfred Rethel- è un'immagine ormai familiare a tutti i thrasher degni di questo nome. Tommy Vetterli (alias Tommy T. Baron) & Co. danno ennesima prova di bravura cambiando leggermente le carte in tavola rispetto al disco di debutto, aumentando la furia dei brani che qui sembrano schegge impazzite lanciate nel vuoto dalla deflagrazione di un ordigno bellico.
Dopo una caotica e allucinata Intro, i nostri padiglioni auricolari vengono investiti da Absorbed con le sue intricate trame strumentali dal sapore shred e la voce acida di Ron Royce; ritmo schiacciasassi e cavalcate imponenti nella celebre Masked Jackal, dove possiamo gustarci un magnifico quanto prolungato assolo di chitarra da manuale. Qui la tecnica di Baron è evidente ed il suo tapping ci lascia annichiliti; si tratta sicuramente dell'highlight dell'album e uno dei picchi più alti dell'intera discografia dei Coroner. Arc-Lite è un brano strumentale incredibilmente vario e complesso, in cui viene dato libero sfogo alla fantasia del combo proveniente da Zurigo, che ancora una volta ci stupisce con quella che potremmo definire "la loro Phantom of the Opera versione speed/thrash"; un attimo di quiete viene dall'etereo e delicato arpeggio iniziale di Skeleton on Your Shoulder, la quale però si rivela presto in tutta la propria pesantezza, travolgendoci con la sua carica di metallo sparato. Sono i cambi di tempo a caratterizzare la successiva Sudden Fall; menzione particolare d'obbligo per Marquis Marky, il quale per buona parte della song stende un tappeto di doppia cassa che non lascia respiro all'ascoltatore, dimostrando una volta di più -se ce ne fosse bisogno- di essere un vero drummer di razza. Il buon Tommy è nuovamente protagonista nella martellante Shadow of a Lost Dream che ci investe come un treno in corsa: è quasi superfluo evidenziare il bellissimo assolo con tanto di "ricamo" chitarristico nel finale della canzone. Atmosfere cupe in The New Breed, dove l'utilizzo di voci filtrate risulta assai indovinato per sottolineare le sensazioni disturbanti che questa traccia è in grado di trasmettere. Voyage to Eternity ci precipita in un oscuro abisso musicale attaccandoci con l'aggressività tipica di questa band; ottimi i giri di basso di Ron Royce, che a differenza di molti altri cantanti/bassisti suona utilizzando il finger-style seguendo le chitarre per tutta la durata dei brani e allo stesso tempo si prodiga in vocals davvero ammirevoli. La cover di Purple Haze -originariamente apparsa come Lato B del singolo Masked Jackal- non aggiunge nulla al disco ma verrà certamente apprezzata da chi, come il sottoscritto, ama le reinterpretazioni di brani altrui, specie se appartenenti a generi ed epoche completamente diversi; divertente la reprise del brano a tutta velocità quando il pezzo sembra ormai finito, per terminare poi in fade-out.
Il trio rossocrociato svetta per originalità nel panorama thrash europeo così come le caratteristiche cime della natia Svizzera e il nome della band si ritaglia uno spazio -piuttosto di nicchia, soprattutto agli inizi- importante nel cuore dei metalhead più esigenti, evolvendo il proprio sound album dopo album. Vero guru della sei corde -i suoi riff hanno fatto scuola- l'immenso Tommy T. Baron è il cuore di questo progetto; egli distribuisce virtuosismi in quantità industriale, uniti ad un'incredibile rapidità esecutiva che, associati a un drumming furioso e ad un cantato al veleno, danno un risultato sonoro unico: questi sono i Coroner!
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Ci sono bei dischi anche adesso.. Si vede benissimo che di album attuali ne ascolti pochi. E io sono una che adora i Coroner |
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...appena finito di ascoltare....un gran capolavoro....tecnicamente di livello superiore ......un classico.......che disintegra la concorrenza passata e futura...... |
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Peccato che il chitarrista non abbia sfoderato tutta la sua inventiva e tecnica negli anni con i Kreator |
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Capolavoro assoluto del thrash molto tecnico, mi ricordo che persino Giancarlo Trombetti su Metal S., che notoriamente è più rock che metal, incensò album. Voto più che giusto e forse anche il migliore dei Coroner o per lo meno quello che ha definito il loro stile unico |
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Riff Old School ma originali, ritmiche forsennate, begli assoli melodici tutti di notevole difficoltà, cura delle song e passione genuina x il genere suonato. La produzione diciamo "underground" impasta un po' ma ha quel fascino che all'epoca era gradito. A voler trovare un difetto, la completa assenza di una qualsiasi linea vocale. Non hanno una canzone che puoi cantare. Ma questa non è una Band da refrain. Questo tipo di proposta Thrash vuole trasmettere la cupa sensazione di lenta inesorabile agonia priva di risoluzione, come le sculture della tetra Porta dell'Inferno raffigurate sulla copertina che ben li rappresenta. |
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È thrash metal, la categoria giusta è questa. Questi non sono dischi, sono molto molto di più |
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C'è poco da dibattere non è death metal |
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ma ce' gente che ancora dibatte thrash o death ??' molto importante saperlo. direi fondamentale. I coroner sono i coroner e basta. Ascoltateli e basta. Le categorie, sottocategorie lasciatele ai supermercati.Li trovate tutto ben definito dai surgelati, alla merce fresca, al bio. cosi potete acquistare con serenita'. |
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Sicuramente ascolterò bene anche i 2 dischi successivi!!! ¡Comunque girovagando su Discogs ho notato che la copertina con la morte gialla e lo sfondo nero è presente anche sulla stampa in vinile nelle edizioni francesi e USA (quest'ultima uscita nel gennaio 89). @Aceshigh: penso che tu abbia ragione, quella cover che hai descritto dovrebbe essere quella originale. |
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E mettiamoci pure Grin....., questo comunque è eccezionale!!🤘 |
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Sembrerebbe essere stata una decisione (pessima a mio avviso) della Noise per le versioni in mc e cd, tra l'altro presa senza consultare la band se non erro. La cover "ufficiale" all 99% dovrebbe essere quella con La Porta dell'Inferno di Rodin. |
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Sarà una ristampa... io conosco solamente l originale... tu manca da ascoltare mental vortex, bellissimo anche quello |
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DOMANDA: Qualcuno sa come mai esistono due copertine differenti? |
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Ascolto questa band da poco, conosco solo i primi 3 album e devo ammettere che sono dei grandissimi musicisti e questo è il mio preferito attualmente. Produzione grezza, voce acida e riffs epici, alcuni più diretti e altri più complessi. Almeno questo lo dovrò comprare su Vinile!! |
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disco spettacolare..... |
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Dopo un esordio bello ma ancora un po' acerbo, i Coroner con PFD spianano la strada al successivo trittico di capolavori. Grande album. Masked Jackal è forse la canzone simbolo della band... Voto: 88 |
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Ragazzi, vi voglio bene... ma dovreste andarci piano con la Coccoina.... |
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Parere personale, i Coroner suonano un Thrash d'avanguardia se vogliamo , ma il death Metal per me è un altra cosa. Poi che ci siano delle sfumature se ne può discutere. A quei tempi poi il Death Metal era ancora qualcosa di grezzo primordiale, tutto l'opposto di ciò che suonavano i Coroner. |
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Ripeto : nelle sfumature trovi le risposte. E personalmente odio quelle facili facili. "Questo è trêsh. Questo è dëtt. Questo è blécc. Questo è melodètt ". A dir poco sterile e imbarazzante. Comunque potrebbe anche essere una questione di lana caprina. Infondata in radice. Perché i coroner sono sempre stati una band piena di personalità. Sugli Exodus non credo esistano dilemmi sullo stile. Salvo che non la si voglia buttare in caciara. |
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Diciamo che i Coroner non sono proprio una band thrash in tutti i sensi..nel jazz o nel blues sarebbe etichettati, rispettivamente, come fusion o acid! Comunque, se questo è death metal, cosa fanno allora gli Exodus in "Bonded by Blood"..?! O.o |
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L'errore starebbe per "KREATOR". Smartphone maledetti. |
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....prima frase incompleta : fuori dagli schemi del thrash metal proposto dal combo svizzero. |
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Inaudita vallo a dire agli scribacchini di HM e di MS in seguito. I quali si assestavano sulla mia opinione o quanto meno tentavano di dare un nome al suono tagliente e fuori dagli schemi del thrash metal. Ma ripeto. Ad ognuno le sue convinzioni. Per me thrash è troppo semplicistico. Troppe sfumature nei coroner. Tutte fosche e ferali. Molto molto diverse dai sodom o dai razor o dai l'errore stessi . Con le dovute distinzioni, lo accosto più a un darkangel. Che, spero vorrai concedermelo, thrash non sono. |
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Poi non è che voglio rispolverare alcunché...i generi esistono e definire i coroner Death metal mi sembra una cosa inaudita e priva di fondamento |
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Questo è vero. Però ho preso in prestito il termine postumo per rendere l'idea del tipo di cantato. Comunque all'epoca anche io compravo dischi e cassette (ho cominciato nel 1980) |
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Ah. Nel 1988 nessuno faceva distinzioni parlando di "growl" o "scream". Tutta roba da tardi anni 90 |
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Terzo molte grazie della tua rispolverata. Ma il sottoscritto in quegli anni (1987 in poi) già comprava dischi (e tante ma tante cassette). Peraltro, e ad ogni buon conto, ognuno nel tempo matura le proprie convinzioni. Comprese le catalogazioni di una band in un genere piuttosto che in un altro. |
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Se poi parliamo di voce, quello che assomiglia più a ron royce e' il satyr recente, da rebel in poi |
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Anche per me i Coroner non sono una band death metal, magari avranno influenzato alcune band venute dopo, ma sono dell'idea di Terzo. |
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Rimaniamo nel periodo. A fine anni 80 si cominciava a parlare di Death metal con Death, possessed e obituary poi vengono gli svedesi la earache e tutto il calderone, comunque denominatore.comune oltre ai testi e all'iconografia era il growl. I coroner sono sempre stati etichettati come techno thrash, poi tu puoi pensarla come vuoi |
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E certo. Solo gli immolation, i suffocation , i deicide, oops dimenticavo inflames e darktranquillity fanno deathmetal. I coroner fanno "tresh". Magari di avanguardia. |
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Ahahahahah ero già intervenuto il 17.1 !! XD ...segno evidente di vecchiaia 8/ |
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Un grande classico del death metal dei primordi. Cult senza tempo. |
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capolavoro!!!!non so se è death,thrash o cosa...cmq masterpiece del metal estremo! |
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Death Metal forse no..ma culto di sicuro. |
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Me li definiscono ancora thrashMetal. I Coroner sono DeathMetal. Culto, niente voto. Disco da avere. |
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Dopo un bellissimo esordio (r.i.p.) i coroner ci piazzano questo nuovo disco. Le coordinate stilistiche variano leggermente. Le trame chitarristiche si fanno più intricate pur sempre eseguite a velocità supersonica e con basso e batteria che completano in modo incredibile il tutto. La produzione non è delle più raffinate ma ha il pregio di creare un' atmosfera putrida. Qua siamo già in ambito techno-thrash/death .... (imho). |
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Disco insuperabile. Visti ieri a Brescia. Extraterrestri ! |
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Capolavoro assoluto,peccato che la produzione soprattutto nei primi due dischi li penalizzi parecchio. Comunque band devastante che oltretutto ha saputo evolversi in maniera spettacolare nei lavori successivi |
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bellissimo disco! piccolo appunto al recensore: per quanto riguarda le copertine è esattamente l'opposto. l'ufficio della noise statunitense ritenne la copertina con la "porte de l'Enfer" (A. Rodin) troppo poco metal e la sostituì con quella con lo scheletro violinista  |
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Uno dei più grandi album della storia del Metal. Voto 97. Come dice Tom Angelripper: " I Coroner sono musicisti superiori a tutti noi ". |
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Scoperti con questo capolavoro...potessi dare 100 lo darei! |
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Album praticamente perfetto per i miei gusti 88 |
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Visti a Bari l'inverno scorso!grandiosi!!! |
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Non è mai stato uno dei miei gruppi preferiti, l'ho scritto varie volte, però sentendo molte produzioni degli ultimi anni, spesso musica fatta al computer (tantissimi gruppi thrash / death /black / hardcore , che di hc non hanno un bel cas ed gninto) devo dire che avevano buone idee e forse la colpa che davo loro era un suono di chitarra non ottimale, ma credo che lo volessero così. |
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Tassello dopo tassello, ecco che il puzzle va ricomponendosi: in questi mesi parecchi classici sono stati rispolverati nelle recensioni, facendomi così rivivere il passato. Iniziare la settimana trovando la recensione di quest'album non può che essere piacevole! Quando uscì Punishment for Decadence, accompagnato da ottime recensioni nella stampa specializzata (che mi incuriosirono parecchio), già conoscevo ed apprezzavo i Coroner, ma ammetto che non avrei ipotizzato un simile salto di qualità. Il trio stava maturando una personalità ben distinta, perché imho nel panorama di allora non c'erano altri gruppi simili in quanto ad interpretazione dello stile. Diverse bands infatti (così è sempre stato in tutti i generi), erano più inclini ad imitare i mostri sacri, ovvero i proverbiali punti di riferimento che allora stavano plasmando il thrash (ancora in evoluzione), invece i nostri, al pari di pochissimi altri (i connazionali Celtic Frost o i canadesi Voivod, per fare un paio di esempi), non si accontentarono di proporre uno stile convenzionale e prevedibile, dimostrando piuttosto coraggio e maturità sorprendenti. Il loro percorso sarebbe risultato ancora più credibile negli anni a seguire, durante i quali avrebbe preso forma una discografia mai banale e, forse proprio a causa dell'elevata qualità media, ingiustamente poco considerata. Quest'album, dal punto di vista della maturità di cui parlavo prima, probabilmente viene superato dai seguenti del trio svizzero, ma in quanto a freschezza, potenza ed impatto (bisogna calarsi in quegli anni) non è secondo a nessun altro loro lavoro. Le ritmiche ed i solos di Baron (Masked Jackal monumentale, senza nulla togliere al resto) ancora oggi mettono i brividi! Grazie Coroner per tutto quello che avete dato alla musica. |
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Capolavoro, come d'altronde ogni singola nota proveniente da quei 3 geni dimostra 95/100 perché c'è anche "Mental Vortex"  |
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Anche per me forse si tratta dell'album preferito, in una discografia comunque clamorosa, senza cedimenti e di livello assoluto. I Coroner sono dei maestri del thrash mondiale e sono molto contento che finalmente in tanti se ne siano accorti! |
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Andare sotto il novanta per qualsiasi produzione dei Coroner per me è reato, è una band insostituibile e soprattutto ineguagliabile per ill 99% di quelle in attività e non, maesti e quest'album ne fu solo l'ennesima conferma. |
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uno dei pochi gruppi trhash che riesco ad ascoltare. immensi e penso che questo sia la loro punta di diamante |
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beh a questo punto tommaso vetterli, tanto per rimanere in tema col tuo gruppo metal preferito, R.I.P.  |
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Ecco qua! Conclusa la discografia del mio gruppo metal preferito di sempre sul portale metal più competente che conosca. Adesso posso pure schiattare in pace... |
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Con "No more Color" questo è probabilmente l'apice della carriera dei grandi Coroner...Un album che unisce perfettamente tecnica, stile, passione, violenza rabbia e lucidità. Un capolavoro. 95. |
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Qui c'è la mia canzone preferita dei Coroner, Masked Jackal. applausi per i Coroner, nient'altro da dire  |
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Il mio disco preferito dei Coroner a pari merito con "No More Color", uno degli apici del thrash e del metal europeo in generale. 97/100. |
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Cazzo, bella rece Matocc. Il disco si commenta da solo. il mio voto è "solo" un misero 85, poichè penso che i dischi successivi siano migliori. Ma,sinceramente, a questo livello di qualità musicale, i numeri siano davvero cosa da poco. |
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