|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
|
( 3739 letture )
|
Gli Hardline di Double Eclipse (1992), sono una delle mie band preferite di sempre! Un album magico-magistrale che mostrò pedigree, potenza, songwriting eccelso e melodie straordinarie. Ma da quella release sono trascorsi vent’anni, ..azzolina come passa il tempo. E sono cambiate un bel po’ di situazioni: formazione totalmente snaturata con il solo Johnny Gioeli a tener duro, situazioni disparate, album alle spalle buoni, ma non eccelsi. Soprattutto il penultimo, Leaving the End Open del 2009, lavoro diverso e parecchio anomalo rispetto agli standard della band: un episodio che necessitava di tanti ascolti per permeare sotto pelle. Qualità buona con sprazzi di blasone, nulla di più. Scordatevi quindi il mitologico Neal Schon alla chitarra o la potenza di Deen Castronovo al rullante, oggi la band ha mutato pelle, o per meglio dire, una formazione stabile, dopo il primo botto discografico, gli Hardline non l’hanno più avuta. Johnny, voce cartavetrosamente stupenda, è rimasto l’unico garante con i trascorsi. In questa nuova incisione da studio, troviamo il nostro compatriota Alessandro Del Vecchio (produttore e membro di varie band) ad affiancare Gioeli ed a tirare le fila delle trame che stanno alla base di questa nuova fatica, accanto a lui alcune vecchie volpi come il chitarrista Thorsten Koehne (Code of Perfection, Eden’s Curse), Anna Portalupi (Mitch Malloy, Skill in Veins) al basso e Francesco Jovino (già con U.D.O. e Edge of Forever) ai tamburi. Pare addirittura che il cantante si fosse convinto a non dare più alle stampe nessun CD con lo storico monicker della band, ma dopo aver ascoltato il materiale scritto da Del Vecchio ha optato per un cambio di rotta, ed eccoci qui con il nuovo Danger Zone, con tanto di copertina d’effetto.
Sin dalle tastiere d’apertura di Fever Dreams si respira aria fresca, mentre la voce straordinaria del singer unisce tutte le derive musicali ed erige una song AOR d’annata, solidamente piacevole, che fa godere gli amanti del genere e riporta la memoria ad un ventennio fa: questo frammento non avrebbe certo sfigurato nel mitico esordio! 10.000 Reasons è un altro pezzo di grande impatto, le sonorità vanno nella direzione giusta, con chitarre scintillanti e cori in evidenza, mentre sulla title-track svetta un binomio guitar-keys che schiude atmosfere perfette per le vocals di un Gioeli in assoluta forma, in grado, con la sua ugola, di far ciò che vuole: il chorus appare ombroso e molto europeo, al contrario delle premesse. Nulla di male, per carità. Il pezzo numero 4 parte come un inno vocale alla Twisted Sister per poi virare su un buon hard rock realizzato con gusto e mestiere, infarcendo il tutto con un pregevole guitar solo, mentre Stronger Than Me, ballatona di turno, giunge puntuale a metà del timing e sfodera buone armonie filate e un substrato musicale di eccellenza a sostenere il grande frontman. Ennesimo solo della sei corde da riascoltare per coglierne i brividi. Never Too Late For Love (già incisa da Philip Bardowell nel suo In the Cut) scaturisce un segmento molto AOR, con keys scolpite e ottime partiture della sei corde che intesse, svisa, edifica, mentre il carisma di Johnny innalza la stesura strumentale, Stay è uno dei top dell’intero album con cori paradisiaci, un lavoro di tastiere perfetto con la chitarra che gratta e solletica, mentre la sezione ritmica mostra muscoli definiti; insomma una track deflagrante che meriterebbe alte posizioni in classifica. I Don’t Want To Breakaway è diretta e molto dura nonostante l’addolcimento dei tasti d’avorio, Look At You Now somiglia, come atmosfere british, ad arie a-la Dare, e sfocia in un inciso avvincente che mostra, ancora una volta, che la band è viva, vegeta, e sa scrivere ancora grandi pezzi; solo di chitarra breve ma intenso, fuso con le armoniche gradazioni di feeling elargito. Terzetto finale raggiante, inaugurato dalle melodie meravigliose di Please Have Faith In Me con linee di chitarra ottimali, i cori americanissimi di Show Me Your Love ricreano deja-vu dei bei tempi andati, riattivandoli con classe cristallina e perizia tecnica sublime, mentre i climi immensi di The Only One chiudono un disco da incorniciare. Molti colleghi e critici hanno indicato questa release come la migliore dopo Double Eclipse, diciamo che il presente è ciò che più si avvicina, come scelte di sound, scrittura e flavour, a quel monumento. Sinceramente mi attendevo song di questa elevata qualità, da Gioeli e soci, da tanto tempo: finalmente sono giunte. Qualche pausa ogni tanto, è giusto rimarcarlo, esiste in questo Danger Zone, ma se ricercate song sopraffine, soluzioni melodiche, strumentisti bravissimi e il carisma ineguagliabile di Johnny Gioeli, siete nel posto giusto. ‘Sto cantante bisognerebbe clonarlo in svariati esemplari, indubbiamente una delle migliori voci dell’intero panorama da oltre vent’anni. Bentornati Hardline, così vi vogliamo!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
9
|
Questi hardline sono comunque praticamente il gruppo solista di Gioeli, lui un fuoriclasse ma dietro le quinte c'è poi del vecchio |
|
|
|
|
|
|
8
|
Negli ultimi tempi mi sono innamorato di questa band (e anche della Portalupi🤩 . Battute a parte, trovo che gli Hardline siano uno dei gruppi più sottovalutati dell'hard rock. Questo disco è un perfetto mix di potenza e melodia,la voce di Johnny Gioeli ha davvero pochi eguali, ricorda un po' Bon Jovi un po' Freddie Mercury. Album bellissimo, voto 90. |
|
|
|
|
|
|
7
|
Riascoltato stamattina. Che dire... sarò esagerato, ma, a distanza di 8 anni e molti ascolti dilazionati nel tempo, questo per me è praticamente un capolavoro. Zero filler e 7/8 indiscutibili perle di hard rock melodico. Almeno fino a Stay non cambierei una nota. Nella loro discografia è secondo solo alla perfezione di Double Eclipse (che comunque era stato pubblicato praticamente da in altra band). Ottimo anche il successivo Human Nature, mentre l’ultimo devo dire che non l’ho digerito proprio bene. Grande band comunque. Voto 90 |
|
|
|
|
|
|
6
|
L'ultimo non mi era piaciuto, questo ho ascoltato qualcosa e mi sembra migliore, ma siamo comunque lontani dai fasti passati; anche perchè la chitarra di N.Schon non passa di certo inossevata . Credo che il miglior album melodico di questo scorcio d'annata sia 'Bleed & Scream' degli Eclipse |
|
|
|
|
|
|
5
|
chiaramente i dischi dei gruppi migliori sono spesso quelli meno commentati. Grandi Hardline!!! |
|
|
|
|
|
|
4
|
bello, aor allo stato puro, facile da ascoltare e da apprezzare. gioeli in gran forma! |
|
|
|
|
|
|
3
|
A mio parere gli Hardline furono quelli del primo bellissimo cd, gli altri 3 cd sono sempre secondo me una band di Gioeli, diversissimi eppure sempre rock. Questo ultimo cd faccio un pò più fatica degli altri a farmelo piacere, però sta andando nella giusta direzione. AOR puro. |
|
|
|
|
|
|
2
|
Verissimo, grande gruppo. |
|
|
|
|
|
|
1
|
La prima frase di Frankiss è anche il mio pensiero, quel disco è un monumento dell'AOR e ora dopo aver aspettato questo eccolo che lo sto ascoltando via internet da qualche giorno in attesa che il mio negoziante di fiducia mi chiami per dire che è arrivato nei suoi scaffali. La prima Fever dreams già da sola varrebbe almeno metà del prezzo del disco che si assesta su ottimi livelli dalla seconda traccia in poi. Ritornelli avvincenti, la voce di Gioeli (come sempre, anche con Axel Rudi Pell del resto) è di valore indiscusso e probabilmente è quello strumento che innalza il voto di una decina di punti. Il voto è decisamente alto, per me un 88 secco e netto! Bentornati Hardline... |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Fever Dreams 2. 10.000 Reasons 3. Danger Zone 4. What I’d Like 5. Stronger Than Me 6. Never Too Late For Love 7. Stay 8. I Don’t Want To Breakaway 9. Look At You Now 10. Please Have Faith In Me 11. Show Me Your Love 12. The Only One
|
|
Line Up
|
Johnny Gioeli (Voce) Thorsten Koehne (Chitarra) Alessandro Del Vecchio (Tastiere, Cori) Anna Portalupi (Basso) Francesco Jovino (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|