|
27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
|
|
Dying Fetus - Reign Supreme
|
( 6603 letture )
|
Esistono gruppi che non fanno nemmeno in tempo ad annunciare l’uscita imminente di un nuovo album che chiunque è in grado di sapere già come questo suonerà; i casi sono molteplici e non starò qui a sobbarcarvi d’inutili indici alfabetici. All’interno di questa cerchia d’inossidabili ci sono i Dying Fetus, possono cambiare formazione più e più volte, ma ogni album della loro discografia avrà quel retrogusto di John Gallagher. Deve essere così perché è rimasto il solo membro originario e tutto passa sotto la sua microscopica disamina, la storia recente del gruppo lo dimostra sempre di più.
Mentre scrivo, sto ascoltando Reign Supreme per l’ennesima volta e, come ad ogni singolo passaggio precedente, inizio ad accennare dell'headbanging e a fare airguitar con la tastiera del pc, compongo riffoni su riffoni che neppure Petrucci riuscirebbe a comporre con quattro chitarre a seguito. Non guardatemi male perché son sicuro di non essere nemmeno l’unico…questo perché succede? Perché i Ying feti sono sempre pronti a farci schizzare la testa e creare strutture poliedriche nei loro dischi, perché, seppur si tratti di un disco brutale, la prestazione canora di John e Sean lascia sempre spazio all'immedesimazione. Chi di voi non si è divertito nel cimentarsi con Kill Your Mother And Rape Your Gog, alzi la mano!
Questo settimo sigillo è il diretto successo del precedente Descend Into Depravity, il nocciolo creativo non è cambiato di una virgola, probabilmente si è cercato di affinare quello che era stato creato tre anni fa. Siamo di fronte al primo album con la stessa formazione del precedente e, anche se rimasti solamente in tre, l’intesa sembra si sia rafforzata, cosa che ha permesso alla band di sfornare anthems che dal vivo non faranno prigionieri; l’iniziale Invert The Idols e il singolo scelto per la promozione From Womb To Waste (questo aperto da una frase che lascia di stucco “It’s not my fault I’m pregnant and I love drugs, fuck the baby, let IT die”) confermano il tipico Fetus-sound, individuabile dopo due millisecondi e che ci assicura che i nostri non sono cambiati. Un po’ come dormire nel letto di casa propria dopo mesi in branda nel bosco.
Al contrario, in tracce come Revisionist Past e The Blood Of Power il desiderio di provare territori inesplorati si percepisce palesemente; possono essere viste come le canzoni più melodiche mai composte dal gruppo, gli assoli e la base ritmica sono totalmente atipiche rispetto agli standard dei Dying Fetus, ma in questo particolare caso non stonano, anzi vanno a chiudere un album che risulterebbe altrimenti troppo statico.
Quello però che può essere visto come un pregio, la riconoscibilità stilistica, diventa spesso un’arma a doppio taglio: l’anno prossimo i nostri compiranno 20 primavere di attività e come succede a chi pratica immobilismo sonoro, è quello di cadere nell'autorreferenzialità. Probabilmente sono eventi involontari, ma alla fine di ogni disco si ha la possibilità di giocare a “indovina quale riff è stato riciclato”. Avrò sempre il massimo rispetto per questo gruppo, ma l’obbiettività è dovere di chi sta cercando di fornire un resoconto superpartes. Reign supreme ha più muscoli che cervello in quanto ha meno tecnicismi che in passato, rimanendo sempre su canzoni intricate e di difficile comprensione ad un ascolto veloce e superficiale. Infatti, come ogni loro creazione precedente, spazza via metà (se non più) delle discografie di quei gruppetti che si autodefiniscono tecnici, per risultare in fin dei conti scialbi e inutili.
Il cervello sopracitato forse è un po’ rimasto a riposo a causa del fattore sopravvivenza…mi spiego meglio.
Come ben sapete i Dying Fetus sono uno dei pochi gruppi all’interno del settore estremo che riesce a vivere di musica da quando hanno iniziato ad avere un certo riscontro sia musicale che contrattuale. Per fare questo devono sorbirsi una quantità impressionante di tour e avere una certosina programmazione dello schema album-tour-album-tour. Questo è andato a inficiare sul risultato finale. Potessimo dividere la storia della band in due tranches, pre e post Descend Into Depravity, Reign Supreme risulterebbe inferiore a capisaldi quali Stop At Nothing e Destroy The Opposition. Nello stesso tempo possiamo constatare un indubbio passo in avanti rispetto al suo diretto predecessore a causa delle circostanze sopracitate.
Abbiamo di fronte un signor album che farà la gioia di molti, sia dal vivo che sull'impianto di casa, ma non credo sarà ricordato come una delle migliori uscite di Gallagher e soci. Onestamente preferirei un periodo di pausa e ascoltare qualche novità nel futuro prossimo, perché dopo un po’ la minestra riscaldata si mangia malvolentieri. Per adesso continuiamo ad alzare i calici al cielo in onore dei Dying Fetus, rendiamo grazie al dio del metal per farceli trovare ogni volta così brutali e insofferenti allo schifo che ci circonda quotidianamente.
Only when you’re dead can I be free and God won’t hear you fucking scream. Subject to a beating
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
31
|
Trovo quest'album un capolavoro assurdo.
Il suono è diverso dagli altri album poiché non è né brutale, né sporco e né molto distorto per essere Tech Brutal Death, anzi mi viene da dire che la distorsione è molto "standard" un po' "metal classico", ma il fatto di essere pieno, zeppo di riffs e linee melodiche, insieme alla voce e alla metrica di Gallagher, assume un'atmosfera Tech Brutal Death.
Infatti il Brutal non è dato dal suono, dal timbro, ma da quello che fanno loro con gli strumenti, l'inventiva in ogni brano.
La batteria, per esempio, ha un suono molto asciutto, in particolare il rullante che ha un timbro duro, secco ed abbastanza chiuso, e ciò fa sì che si percepisca ogni singolo colpo, anche in mezzo alle mitragliate velocissime che molte volte rimangono scoperte nelle pause della chitarra e del basso.
Proprio questo timbro della batteria fa sentire anche la assoluta perfezione in ogni colpo. Non c'è un colpo fuori di pochissimo dal beat, tutti perfettamente nel tempo, una cosa mai sentita.
I cambi di ritmo sono tutti serratissimi e solidissimi ritmicamente e non lasciano spazio a nessuna dilatazione interpretativa rendendo Brutal il tutto.
Davvero lo ascolto e lo riascolto in continuazione.
Per me voto 92. |
|
|
|
|
|
|
30
|
io avrei alzato anche un po' il voto, alla fine è un disco tritaossa, devastante che intriga anche se ha dei momenti più spenti e non è al livello di quel capolavoro di nome Destroy The Opposition(nella top 3 dei dischi brutal più belli di tutti i tempi)
ps: subjected to a beating è mostruosa, da rewind continuo con un groove che raggela il sangue |
|
|
|
|
|
|
29
|
Ma no @Matteo, facci l'abitudine, é la conseguenza del download illegale, qui é pieno di utenti super espertoni tipo Undercover che giudicano gli album dopo mezzo ascolto, che cce voi fà  |
|
|
|
|
|
|
28
|
Cioè, io leggo su questa pagina che questo disco è noioso. La gente è strana davvero, il dilagare di droghe e social network ha fatto davvero danni incalcolabili. Voto 85 |
|
|
|
|
|
|
27
|
Anche questo bello, sono stati anche intelligenti anche ad inserirci degli assoli melodici ma non troppo, per diciamo svecchiare un po' il loro sound, da anni ormai assestato anche se la proposta tecnica aumenta ad ogni uscita, leggermente inferiore al precedente ma comunque ottimo, un 85 se lo prende. |
|
|
|
|
|
|
26
|
Brutalmente fantastici... I rush del brutal death... |
|
|
|
|
|
|
25
|
Bellissimo, inizio con questo dai Fetus e mi è piaciuto veramente tanto. Voto 80 |
|
|
|
|
|
|
|
|
23
|
Quando inizi un album con un brano come"Invert the Idols"hai già vinto!In 2 minuti dicono tutto sul brutal death,perfetto,cattivo e tecnico!Sentire la doppia cassa al minuto 1.55,PAURA!Disco bellissimo! |
|
|
|
|
|
|
22
|
Per me questo è un grande album punto e basta!! E sono rimasti tra i pochi a spaccare veramente il culo della vecchia guardia! |
|
|
|
|
|
|
21
|
Suonato da paura, prodotto da paura, copertina da paura, ma il disco in sè è di una noia incredibile. Bocciati. |
|
|
|
|
|
|
20
|
Una delle poche band che invecchiando non si e' (quasi) mai persa per la strada, perseguendo il proprio sound e stile metodico. Assolutamente d'accordo con la recensione e il voto, non un capolavoro, ma un disco death bello spisso... |
|
|
|
|
|
|
19
|
@therox68 ma la mia era solo una battuta di risposta e nulla più, non volevo certo scatenare polemica sia chiaro , dico solo che comprendo che ad alcuni possa piacere quanto a chi come me che li segue da una vita faccia veramente schifo. |
|
|
|
|
|
|
18
|
Undercover: nel frattempo ho bevuto qualche Tennent's e sono sceso a più miti consigli, vogliamo fare la pace? Sono sicuro che il tuo impianto sia fantastico. |
|
|
|
|
|
|
17
|
Undercover: e divertiti, sai quanto me ne frega... |
|
|
|
|
|
|
16
|
Io l'ho trovato un disco di mestiere..però quello prima mi aveva sconfinferato. Sheperd's commandment l'avevo fusa all'epoca! |
|
|
|
|
|
|
15
|
@therox68 allora si vede che siamo in tanti ad averlo ridotto piuttosto male e stranamente siamo quasi tutti quelli che seguono la band dagli inizi, strano vero? ... certo che quando ve ne uscite con certe sparate è davvero divertente. |
|
|
|
|
|
|
14
|
Un conto è dire che questo disco non piace ma dire addirittura che che è moscio significa avere l'impianto stereo ridottto pittosto male. |
|
|
|
|
|
|
13
|
@ Vichingo: tu ti consideri parte della critica? |
|
|
|
|
|
|
12
|
mi accodo purtroppo agli scontenti...è un disco irritante, prevedibilissimo e le martellate sonore della band non abbatterebbero nemmeno un muro di ricotta...se la gioca con i Nile per il flop dell'anno |
|
|
|
|
|
|
|
|
10
|
avete TUTTI ragione, spero vivamente come voi che si riprendano e facciamo un disco con i contro**** la decisione del voto è data da diversi fattori..ma questo 7,5 suppergiù per i d.f. dovrebbe essere la base da cui partire |
|
|
|
|
|
|
9
|
D'accordo in tutto e per tutto con la recensione. Ottimo disco, forse una delusione per chi segue la band dagli esordi, ma per me va più che bene. |
|
|
|
|
|
|
8
|
A me ha* deluso, veramente troppo scolastico, solo alcuni sweep più melodici riescono ad attirare l'attenzione, il resto è già sentito. 60. |
|
|
|
|
|
|
7
|
A me a deluso, veramente troppo scolastico, solo alcuni sweep più melodici riescono ad attirare l'attenzione, il resto è già sentito. 60. |
|
|
|
|
|
|
6
|
Forse ho la 'freschezza' di non avere a mente nulla dei dischi precedenti (l'età è quella che è e la memoria cala) e giudico questa uscita per quella che è...voto 70. Questo giudizio, ripeto, forse è sbagliato perchè non tiene conto del passato ma è un voto scaturito dalle mie orecchie  |
|
|
|
|
|
|
5
|
Su questo disco ho letto pareri decisamente contrastanti, ed anche i commenti qui sotto sono un ulteriore dimostrazione che Reign Supreme ha diviso molto la critica. Per quanto mi riguarda, sono sostanzialmente d'accordo con la recensione di Andrea, ma abbasserei il voto finale di una manciata di punti, diciamo un 74/100. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Questo disco mi sta piacendo molto. |
|
|
|
|
|
|
3
|
Che dire, ancora una volta Undercover mi ha tolto le parole di bocca ma preciso una cosa: anche per me i Fetus soffrono da quando è uscito Jason, ma non trovo i precedenti a questo scandalosi. Ragionamento diverso per questo, passo falso che un po' non mi aspettavo e un po' si invece, dato che da un po' di tempo le idee erano più o meno sempre le stesse con soluzioni banali e scontate che mi fanno storcere il naso. Bocciati, e mi spiace perché è un gruppo che personalmente adoro e di cui ho quasi tutto. |
|
|
|
|
|
|
2
|
Disco vergognoso per ciò che rappresentano i Dying Fetus nel mondo death, non c'è pressione, i pezzi sono scontati, per me questa band non ne azzecca una da quando è andato via Netherton, Jason era troppo importante nell'economia di questa formazione e si sente tutta la sua assenza, questo è il punto più basso dal 2000 a oggi, è di una pochezza disarmante e la tecnica per quanto mi riguarda se la possono infilare su per gli strumenti se i risultati son questi. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Ad Astra: mi inchino a siffatta rece, tanto di cappello! Do un 85, un po' perchè son di parte e un po' perchè è trooppo oggettiva la qualità dei dischi di Gallagher e soci...anche sul palco sono dei mostri, all'Alcatraz qualche anno fa si son tolti lo sfizio di "demolire" i Cannibal Corpse, in tre ed in assoluta scioltezza, e sì che anche i Cannibal son delle autentiche macchine da palco... |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Invert The Idols 2. Subjected To A Beating 3. Second Skin 4. From Womb To Waste 5. Dissidence 6. In The Trenches 7. Devot Atrocity 8. Revisionist Past 9. The Blood Of Power
|
|
Line Up
|
John Gallagher (Guitar/Vocals)
Sean Beasley (Bass/Vocals)
Trey Williams (Drums)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|