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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Finlandesi di nascita, seriamente intenzionati a continuare a rendersi riconoscibili per uno stile alquanto personale, i The 69 Eyes sono un buon esempio di sincretismo tra due generi, i quali tuttavia si prestano bene anche alla sperimentazione. Predomina infatti da un lato una componente rock energetica, basata su due chitarre usate con pesantezza e su testi facilmente accessibili e scarni, mentre dall’altro ad essa si accompagnano i tipici temi e colori del gothic. In realtà, però, anche questa loro nuova uscita non è facilmente etichettabile e dal canto loro gli stessi The 69 Eyes non confermano né smentiscono di fronte ad ogni possibile tentativo di classificarli in maniera precisa.
Il nuovo album, denominato semplicemente X, rappresenta di certo un traguardo importante nella loro storia; il suo titolo, infatti, riassume già brevemente (in numeri romani) un dato oggettivo, cioè che si tratta del loro decimo full-lenght in ben venti anni di carriera. Ma, al di là di questa abbastanza scontata interpretazione, è lo stesso Jyrki 69 a fornircene un’altra inusuale chiave di lettura. Già, perché dietro un look quasi punk, dietro questa facciata plumbea, dietro una copertina ricca di simboli, potrebbe celarsi in realtà una lettera dell’alfabeto che viene usualmente utilizzata dagli adolescenti per chiudere i messaggi elettronici indirizzati alla propria ragazza, una X a simboleggiare un romantico bacio: e chi lo avrebbe mai detto! Eppure, non è difficile intuire come il tema cardine di questo album sia semplicemente l’amore, pur affrontato e rivisto attraverso il personalissimo stile dei The 69 Eyes. Già seguendo il percorso tracciato dai titoli dei brani, infatti, ci si può rendere conto come essi in qualche modo rappresentino le fasi classiche di un rapporto dal suo inizio alla sua fine più tipica (facendo ricorso anche ad una sorta di evoluzione nella tipologia dei colori usati, dal nero al rosso).
Entrando nel merito dei contenuti, prenderò spunto da alcuni brani, cominciando proprio da Red, scelto come singolo di lancio dell’album. Il motivo della scelta è ancora una volta abbastanza scontato, dato che, tra tutti i brani, esso è uno di quelli più orecchiabili ed adattabili a scopi commerciali. L’obiettivo è chiaro, vale a dire puntare verso un pubblico più ampio possibile, dimostrando da un lato di riconoscere l’importanza strategica della diffusione via radio, ma celando dall’altro un certo grado di sicurezza nei loro mezzi, come a dire: "siamo consci di essere molto più profondi di così, possiamo permetterci anche la radio". Il brano in questione è infatti molto leggero anche se, quando parte il tema centrale, si avverte una pesantezza nei suoni che richiama alla mente il rock stile The Doors; inoltre il testo nasconde qualcosa di particolarmente truculento dietro una parvenza apparentemente glam. Insomma, ancora una volta ci troviamo di fronte ad uno strano ibrido che, nonostante la sua chiarezza strumentale, si fa fatica a definire in modo netto. La prima traccia, Love Runs Away, non solo apre le porte della "pseudo storia d'amore" su cui si incentra l'album, ma apre anche le orecchie dell'ascoltatore a quella che è la loro esperienza del "non definito"; il brano è infatti il migliore esempio di commistione tra elementi gotici e glam anni '80. Black è invece molto suadente, la preghiera di un innamorato che chiede alla sua donna di tornare: ma bisogna tener presente che tutti i temi romantici o vicini al romanticismo di cui il gruppo è capace vengono comunque sempre filtrati attraverso temi "neri", visioni irriverenti, accordi piuttosto duri ma con una metodicità che li fa sembrare leggeri solo all'apparenza. In realtà si tratta di un gruppo molto intelligente, capace di un gioco di "hide and seek" raro e spesso frainteso a causa del loro look un tantino fuori moda, un punk borchiato che stride ulteriormente con il loro tentare di trovare definizione. Borderline è altrettanto rock, con una particolare attenzione alla ricostruzione storica della scena americana ed è un brano dolce e malinconico che presenta i primi segni di fratture nella storia in corso. I Know What You Did Last Summer è invece più movimentata, con un’apparenza più metal, ma non è del tutto convincente: si riduce molto alla ripetizione ossessiva del titolo senza particolari sorprese; è un brano prevedibile, pur tuttavia con una melodia sottostante ben fatta. La traccia che chiude il cerchio, When A Love Comes To An End, si auto-proclama come la più pesante, riuscendoci per atmosfera ma non tanto per prodotto finito: l'evocazione è fumosa, i controcanti sussurrati, la melodia ricavata con pochi ma accattivanti tocchi di chitarra è particolare e fa da sfondo alle parole, ripetute anche qui più volte, per quanto piacevoli e adatte allo scopo. E' inoltre un brano dal profilo basso, non ci sono picchi o innalzamenti particolari, tutto si chiude con discrezione e semplicità.
In conclusione, benché il loro genere sia indefinibile, adattabile a più contesti, le particolarità dei The 69 Eyes sono così tante e ben assortite che un buon voto va concesso loro anche solo per l'estro e l'originalità. Inoltre X è un prodotto con la prerogativa di poter mettere d’accordo anche "palati" diversissimi tra loro senza deluderne le aspettative, pur essendo talvolta un po' limitato per quanto riguarda i testi. Il punto è che non si riesce mai a capire se si tratta di un loro limite oppure se sono proprio loro stessi a volersi così.
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A quando la recensione di Savage Garden? |
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Concordo con @Fulvio. Sono a mio avviso diventati una macchietta. Li ho letteralmente amati fino a Wasting the dawn, poi dopo mi sono caduti, il loro radicale cambiamento non mi è mai sembrato così "naturale"........ a partire già da Blessed Be... Peccato. |
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PS. Recensire un disco (ma in questo caso mi riferisco ai commenti) non vuol dire recensire usi e costumi della band. |
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Leggo oggi i commenti a distanza di mesi... rispetto i pareri delle persone, quelli positivi e quelli negativi e ovviamente evito di tirare giù discorsi su idioti che abbozzano alle mia età. Una cosa è certa: seguo i 69 eyes dagli esordi. conosco ogni singola canzone e citazione, nonchè sonorità e il motivo per cui li sostengo è perchè non si sono mai fatti mancare nulla. Essendo anche coinvolto personalmente nel mondo musicale e della musica attuale riconosco che quest'album ha tenuto conto di quelle che sono le innovazioni sonore della musica contemporanea (mi riferisco a particolari suoni di elettronica) Con questo non voglio obbligare nessuno a ricredersi ma comunque cerchiamo di essere un attimino più "maturi" nel commentare. Anche fumetti come death note se letti con i sani sensi sono fumetti "adulti" da un punto di vista narrativo che vengono screditati dai nostri stessi stereotipi quali bimbiminkia e co che si innamorano del lato più immediato di un prodotto. Mi piacciono i 69, non ho 15 anni ma li ascolto da quando avevo quell'età, non ho visto e non ho interesse a vedere (non dico "mi fanno schifo" ) twilight e altri film sui vampiri, sono rimasto al romanzo di dracula scritto come opera indiscutibile della letteratura, riconosco comunque che dietro quei film ci sta il lavoro di molte persone che hanno di sicuro interpretato i gusti dei giovani, buoni o brutti che siano, e si sono dimostrati molto abili in questo. |
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Ammetto che mi è piaciuto molto di piu dei vecchi lavori, anzi i 69 eyes mi han sempre fatto schifo ma quest'album mi è piaciuto un sacco. |
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Tengo comunque a precisare, se ce ne fosse ancora bisogno, che le mie critiche non sono rivolte assolutamente contro coloro a cui piace il disco, nè tantomento contro il recensore. Il mondo è bello perchè è vario. Sai che palle se tutti ascoltassimo gli stessi gruppi....Ad maiora. |
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Samba ma era prevedibile, avevano riscosso troppi consensi e invaso il mercato americano il che vuol dire SOLDI e i risultati sono questi. |
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Per quanto vogliano fare i true o i colti...sentire certe frasi sparate durante i loro live, soprattutto a "danno" di quelle regazzine che qualcuno qua sotto dicono che vengono da loro criticate nei loro testi, o appunto le loro nuove canzoni...beh meglio cesare cremonini a sto punto! Lui a confronto almeno è molto più coerente. Di persona Jirky e co, rispondo alla female recensore, possono essere le persone più genuine del mondo...ma tutto questo si scontra contro il loro essere ormai dei musicanti che han venduto letteralmente il culo per i fan, o meglio le fan, oltreoceano. Prendiamo il loro primo video di supporto a questa porcheria d'album...beh basterebbe quello per inquadrare ormai questo gruppaccio. Fanno i fighi e i colti con l'oscurità di serie Z...appunto possono accalappiare i fan della prima ora...o quelli che di musica se ne intendono veramente poco. Uno Jussi che se ne va in giro a braghe calate mostrando l'elastico dei suoi slip calvin klein per eccitare le ragazzine...dai...manco i manowal... |
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Undercover@ purtroppo sono giunto alla conclusione che anche essendo i 69 una band "vecchia" negli ultimi anni ha voluto sicuramente seguire i passi di gruppi più giovani come HIM e Negative (ne ignoro i motivi ma forse il voler accalappiare una certa fetta di pubblico femminile potrebbe essere una delle spiegazioni possibili). ora poi gruppi come HIM possono piacere o no (a me Greatest Lovesongs piace parecchio) ma è innegabile che Jirky e co. anche essendo più anzianotti siano andati a sbattere proprio la con risultati parecchio discutibili specie se appunto li ricordiamo per cose fatte in passato. In questo senso, non me ne vogliano i più accaniti sostenitori degli ultimi periodi, non si sono "rinnovati" o "rinfrescati" ma sono andati a perdere di mordente e linfa compositiva! |
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Ora ci capiamo ragazzi... In effetti io i 69 li ho conosciuti solo negli ultimi 2 anni. Il loro a volte sembrare troppo "patinati" sul momento aveva reso scettica anche me, tanto che certi brani non erano semplici da definire. In virtù di un dialogo via mail avuto con Jirky e avendo capito quanto la loro patinatura avesse un ben più profondo risvolto ho deciso di premiarli un po'. E qui Cesare Cremonini non ce li vedrete se non da morto... |
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Con il rischio di essere etichettata tristemente, secondo la "logica" di qualche commento sotto, come adoratrice di "Shitlight"(a quanto pare anche dire di ascoltare i 69 Eyes ti porta ad essere classificato come sostenitore di quell'aborto della letteratura e del cinema, non basta più essere fan della figura del Vampiro, che tristezza...), a me questo X piace. Certo, non sarà mai a livello dei loro capolavori(mi riferisco alla trilogia Wasting the Dawn/Blessed Be/Paris Kills), ma apprezzo molto la vena malinconica e anche un po' onirica,spezzata solo dalla più "rock'n'roll" e spensierata "I'm Ready"(i cui cori mi ricordano molto i The Sisters Of Mercy), che pervade l'intero full-length. Perle indiscusse sono "Black", la shakespeariana "If you love me the morning after" e Borderline(mi ricorda un po' Johnny Cash) . Bellissima e commovente anche "Rosary Blue". Onestamente ero poco convinta di questo duetto con Kat Von D, ed invece sono rimasta colpita in maniera positiva.Ovviamente non può mancare la citazione ai film horror, questa volta rappresentati da "I know what you did last summer" che come atmosfera e sound hard rock ricorda molto il precedente Back In Blood. Condivido il punto del recensore su "Red", un pezzo che al primo ascolto mi aveva convinto poco. In fondo, come dice anche Matt, occorre fermarsi sui vari significati che si celano dietro ogni brano. Per questo molto spesso questo gruppo(che tra l'altro posso dire che sono persone gentilissime e molto umili) viene frainteso. Jyrki quando scrive usa molta ironia: si pensi a "Dead Girls Are Easy" che schernisce proprio quelle ragazzine della Twilight Generation. In definitiva X è, con qualche difetto(ad esempio l'assenza di Rosary Blue che poteva essere tranquillamente inserita nella versione doppia del CD-giusto per non spezzare l'armonia del numero 10-), un buon disco che dimostra quanto queste cinque persone unite da oltre 20 anni, amino fare il loro lavoro. PS= Ovviamente ottima recensione, complimenti. |
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aaaahhh beh allora diamo loro un oscar per la scrittura citazionistica XD No ma sul serio queste macchiette che puzzano di plastica e di finto lontano 10 miglia riescono ad abbindolare così tanta gente? Almeno facessero buona musica mi dico...ma ormai da anni neppure quella. Mah...Spero tu abbia 15 anni o meno Matt XD i 69 Eyes ormai possono solo piacere alla Twilight generation. |
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Recensione ben fatta! rende molto bene l'idea dell'album! ne sono rimasto soddisfatto ma non avevo dubbi... quando i 69 eyes ti catturano è per sempre! Sopratutto adoro scoprire i vari significati e riferimenti che si celano dietro ogni canzone (per es. "when a love comes to an end" è una citazione di Oscar Wilde come scritto anche a fine libretto) ! |
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Assolutamente, ripeto sono uno che li apprezza ma in questo caso un vaffa glielo manderei e non solo per posta  |
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@Undercover: Azz....sarà dai primi di ottobre che non scarico la posta!!! Provvedo immantinente... . Concordo con te. O si ama o si odia. Pero', un conto è il giudizio spinto dai gusti personali, un conto è il giudizio artistico. A me ad esempio i Meshuggah non sono mai piaciuti piu' di tanto. Il loro ascolto dopo poco mi annoia. Ma ammetto che hanno sfornato dischi impressionanti ed hanno contribuito all'evoluzione del metal. Oppure, non sono amante del Grind, ma esistono gruppi che hanno sfornato dischi notevoli e di forte caratura artistica. Insomma, se ogni genere o gruppo è recensito da un fan, addio giudizio "ragionevolmente" oggettivo... . E credo tu la pensi come me...  |
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p.s. ma forse sono io che sono un filo "contro" XD ormai ci sputo in face da 10 anni oramai XD l'ultimo album che mi è piaciuto è Paris Kills...o Blessed Be. |
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Il discorso non è se i 69 fanno heavy, glam, goth, village people sound ecc ecc...il discorso è che questo album, come ormai tutti i loro ultimi lavori è di una piattezza artistica da paura! Canzoni scialbe e prive di mordente...e poi quando ti vedi i loro video il disgusto raddoppia! Some may wish never to be born Wastin' the dawn Like a rose growin' from the Christ's thorn Wastin' the dawn |
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@fdrulovic me so incartato sì ... oh ti ho mandato una mail tempo fa, spero sia giunta . Comunque sto disco è il classico lavoro che non ti lascia via di mezzo o lo prendi per com'è e te lo fai piacere, oppure lo utilizzi come supporto per il piede del tavolino traballante facendo fare una brutta fine alla custodia, poraccia lei che colpe non ne ha. |
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@Metal3K. Probabilmente hai ragione tu. La verità sta nel mezzo. Ma c'è anche un approccio "relativo". Mi spiego. Noi siamo ascoltatori avezzi e amanti dell'hard & heavy in tutte le sue declinazioni. Ora, se recensiste QUI che so, l'ultimo disco di Cremonini, penso che il 90% dei frequentatori commenterebbe che trattasi di porcheria. Mentre su "Cioè" sarebbe il contrario. Ora sempre a mio parere, e prescindendo dal fatto che a me hanno sempre poco convinto e ne sono ascoltatore distratto, a me sto disco sembra un disco "hard pop£, pronto per i passaggi radiofonici USA, di scarso spessore artistico e interesse. Un disco ruffiano e manieristico a cui darei una bella insufficienza. Quanto alla sottile vena polemica non era riferita alle capacità di giudizio del recensore, ci mancherebbe altro. E' ovvio che se a lei piace il genere e piacciono i 69 Eyes questo disco lo reputerà un buon prodotto. La mia era piu' una sottile provocazione, non tanto polemica, verso la "politica" della webzine. Mi sembra che sia diventata larga di manica. Tutto qui. @Valkyria Celtica: Io i riferimenti che hai citato ce li vedo tutti. Pero' a differenza tua li percepisco come ruffiani, sovrabbondanti ed elaborati in modo poco originale... Non ci vedo una "particolarità". Tutti copiano, elaborano e trasformano le loro esperienze. Ma un conto ( a prescindere dal genere) è che so', il prodotto finale di Enslaved, Led Zeppelin, Mastodon e un conto è quello dei 69 Eyes o dei Stone Sour o altri gruppi. Tutto qui'. Anyway, de gustibus, e ognuno ha diritto di apprezzarli se gli piacciono. @Undercover: In effetti hai iniziato il commento incartandoti con parecchie "," e "non"....ahahahahah. Un abbraccio |
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Ci sono troppi non nel testo, sorry. Mi auguro che il messaggio venga recepito ugualmente  |
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@Valkyria Celtica se li seguissi dall'altro ieri ti darei ragione, li ho conosciuti con "Savage Garden" e mi sono appassionato ai primi due lavori, sino a seguirli con costanza fino a "Devils" e non avendo come Sambalzal, fdrulovic e d.r.i. non pochi anni d'ascolto alle spalle, non credo sia quello il problema, quanto più che altro proporre un miscuglio di roba a "presa per il culo" adatto a non incantare gente che vada oltre una certa età, mi vergognerei anche a definire adolescenziale il sound di questa porcheria. Poi sul fatto che quattro persone la pensino contrariamente rispetto al tuo giudizio, è solo questione di diversa ricettivitità nei confronti del prodotto, non siamo in piena ragione noi, ne in torto te, ma parlare di trucchi e artefici vari mi sembra inutile dato che più che difficile a farsi riconoscere, qui non ci sono proprio i The 69 Eyes. |
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A chi non sembrano Metal, mi permetto di dire che infatti la loro particolarità e anche un fattore che incide sul loro metro di giudizio è proprio la difficoltà del farsi riconoscere. Il glam è fortissimo, il rock anni '80, l'influsso alla lontana della beat generation, l'ibridazione del gothic che risulta appena percettivo... vi dicono nulla? Se vi risultano così significa che il loro trucco ha funzionato, non potete certo biasimarli per questo. |
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@fdrulovic: Mi sembra di interpretare una sottile vena critica nel tuo ragionamento, come se il recensore non avesse capacita' di giudizio o come se in qualche modo abbia quasi paura di stroncare un disco... Leggendo i commenti qui sotto mi accorgo che da un lato c'e' qualcuno che darebbe 85 a questo disco, dall'altro ci sono tanti altri (te compreso) che lo bocciano. Non entro nel merito perche' non l'ho ancora ascoltato, pero' magari a volte la verita' sta un po' nel mezzo e dipende dai punti di vista "soggettivi". Non credo che se il recensore avesse ritenuto di doverlo stroncare si sarebbe fatto problemi di sorta a farlo; magari nella sua ottica, diversa da quella di altri, semplicemente non meritava una stroncatura, tutto qua, non ne farei una regola generale ecco. Comunque grazie per il tuo pacato intervento, servira' in ogni caso a noi come spunto di riflessione. |
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Premetto che rispetto i gusti di tutti e a maggior ragione dei recensori. Ma queso disco non è nemmeno "metal" a mio parere. Mi sembra un pop travestito da glam pronto per le radio scandinave ed americane. Personalmente mi sono sempre sembrati una specie di Sisters of Mercy dei poveri, ma ammetto che possano piacere e si prestino ad un ascolto da intrattenimento. Pero' questo è veramente una ciofeca. Ultimamente mi sembra che su Metallized ci sia una tendenza al "6 politico" un po' troppo facile. I dischi brutti vanno stroncati. A volte prima di leggere la recensione leggo prima i commenti di frequentatori di cui "mi fido" per avere un giudizio piu' obiettivo...non dovrebbe essere cosi' |
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Cacchio, eppure mi piacevano...adesso queste canzoni sono degne di un C-movie sui vampiri prodotto dalla Troma Video!  |
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Ho smesso di seguirli attivamente da "Devils" che ancora mi piaciucchiava, questo è al limite col ridicolo, ma cosa sono diventati? Su una cosa non sono d'accordo con Fulvio, questo disco non sarebbe decente neanche per intrattenere una tipa di 13 anni... è veramente brutto. |
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Fulvio@ con te al 100% a questo punto devo ammettere che ascolto molto più volentieri gli HIM di loro! |
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Ridicoli da ormai molti anni...quest'album ho tentato di sentirlo più volte ma nulla...mi fa proprio schifio! i VERI The 69 Eyes sono morti molti anni fa..ora sono solo macchiette che tentano di eccitare qualche darkettusa 13enne. PENSIONE! |
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ALBUM MOLTO BELLO VOTO 85 , ERA TANTO CHE NON NE FACEVANO UNO COSI' , GLI ULTIMI ERANO TROPPO METAL , GRANDISSIMO GRUPPO LO SEGUO DA UNA VITA DA QUANDO ERANO SOLO GLAM METAL , LUNGA VITA AI THE 69 EYES . |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Love Runs Away 2. Tonight 3. Black 4. If You Love Me The Morning After 5. Red 6. I Love The Darkness In You 7. Borderline 8. I'm Ready 9. I Know What You Did Last Summer 10. When A Love Comes To An End
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Line Up
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Jyrki 69 (Vocals) Bazie (Guitars) Timo Timo (Guitars) Archzie (Bass) Jussi 69 (Drums)
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