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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Endovein - Supreme Insatiable Need
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( 2724 letture )
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La città della Mole è lo sfondo sul quale, sin dal 2004, gli Endovein hanno costruito la loro carriera. Nati a dicembre di quello stesso anno, i torinesi Endovein hanno da sempre sfoggiato un sound ispirato ai grandi della Bay Area e farcito da sonorità tecniche e caratteristiche tipiche del movimento technical thrash. Le prime demo vengono registrate e autoprodotte nel 2005 (Lesson 1: How to Put the Jack in the Amp) e nel 2007 (Problem of Humanity); come spesso accade, tuttavia, il problema più grosso per una band esordiente è dover far fronte alle dipartite e ai numerosi cambi di line-up. Malgrado questi numerosi eventi problematici, gli Endovein riescono a pubblicare il primo EP Lynched by Fate nel 2009 e il disco d’esordio, sotto l’etichetta Punishment 18, Waiting for Disaster nel 2010; come se fosse quasi invocato dal titolo dell’album, il disastro arriva qualche mese dopo con la dipartita di due membri portanti della band, minando seriamente il futuro della band. Come però sanno fare le band cariche di passione e di voglia di suonare, gli Endovein superano anche questo duro colpo e si ripresentano con Alex Panza alla voce, Paulus Cetani (unico membro presente dal 2004) alla chitarra, Mirko Negrino al basso e Steve Bianco alla batteria. Dopo aver registrato il singolo No Walls, No Doors gli Endovein hanno l’onore e il piacere di condividere il palco con nientemeno che Voivod, Onslaught e Master. Dopo queste date sicuramente importanti e formative, i nostri quattro torinesi tornano con il secondo full-lenght, Supreme Insatiable Need, pubblicato sotto l’etichetta My Graveyard Production.
Il disco si apre con una strumentale di poco superiore al minuto, Endo(scopic) Vein, la quale riesce già ad indirizzare l’ascoltatore verso le sonorità e il genere che gli Endovein vogliono mettere in campo. Si passa quindi alla title track, sostenuta da riff intricati e da un lavoro tecnico alla chitarra non indifferente; su tutti spicca la voce di Alex Panza, lontanissima dalle tonalità basse e graffianti del classico thrash metal e impostata modulazioni più alte e acute, simili a quelle di Joey Belladonna degli Anthrax. Passando per Riot Against the World, una canzone maggiormente classica nello stile seppur non priva di tecnicismi importanti (tra cui un’ottimo giro di basso), si arriva a Becoming Lucifer la quale rappresenta uno dei punti più alti di Supreme Insatiable Need: l’intro sembra quasi preannunciare un approccio lento e riflessivo, come se il primo passo per diventare Lucifero si compisse esclusivamente dentro sé stessi, nel silenzio della propria anima; tuttavia, passano solo una trentina di secondi prima che si torni alle sonorità dei brani precedenti, caratterizzate da un lavoro certosino alla chitarra, da una prepotenza bassistica che si pone fianco a fianco con la batteria, furiosa nel suo compito: è in brani come questi che si apprezza anche la produzione decisamente adeguata a ciò che viene proposto. Arrivati a metà del disco Paolo Cetani, Mirko Negrino e Stefano Bianco continuato a intessere ritmiche e assoli sulla buonissima prova vocale di Alex Panza: Daily Show e Path of No Return si spostano su sonorità più heavy, aggiungendo elementi melodici interessanti. Psychosis, nella sua ombrosità, ci avvia verso la conclusione dell’album dove troviamo la tripletta finale che non aggiunge nulla di particolare rispetto al resto della registrazione: sempre grandi riff intricati, ottima prova vocale, assoli di chitarra all’altezza della situazione e idee fresche e coinvolgenti. Da menzione, nella sua divertente testualità, Ignorance Grows Strong, punto più alto e coinvolgente dell’intero disco e che concede, se escludiamo la claustrofobica e rapida chiusura di My Worst Fear Came True, una degna chiusura all’album.
Dopo numerosi ascolti si può affermare che Supreme Insatiable Need è un disco tecnico, pregno di buone idee e suggellato da grandi capacità musicali. Le sonorità thrash americane dei primi anni ottanta vengono condite dai tecnicismi tipici del technical thrash anni novanta rendendo il tutto più difficile da digerire, ma proprio per questo anche molto più interessante rispetto alle solite uscite discografiche. Come ogni disco che presenta un livello di tecnica elevato, esso risulta impegnativo nell’ascolto e necessita di parecchie riproduzioni per essere apprezzato nella sua interezza, tuttavia una volta superato il primo ostacolo ci si può pienamente godere un lavoro sopra la media. In conclusione, Supreme Insatiable Need è un disco consigliato agli amanti del thrash metal che ricercano qualcosa in più rispetto ai classici canoni del genere e, soprattutto, a coloro che hanno pazienza di metabolizzare le canzoni sino a coglierne le sfumature più nascoste e interessanti. Ben fatto.
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4
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Discone, questi spaccano! Dobbiamo andare fieri dei gruppi che abbiamo  |
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3
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TOTALI nient'altro da aggiungere! |
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2
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Complimenti agli Endovein. Mi ricordano tanto i mitici Toxic e un poi' i primi Elegy. ad ogni modo originali. veramente bravi. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Endo(scopic) Vein 2. SIN (Supreme Insatiable Need) 3. Riot Against the Modern World 4. Becoming Lucifer 5. Daily Show 6. Path of No Return 7. Psychosis 8. No Walls, No Doors 9. Restless Grudge 10. Consumed 11. Ignorance Grows Strong 12. My Worst Fears Came True
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Line Up
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Alex Panza (Voce) Paulus Cetani (Chitarra) Mirko Negrino (Basso) Steve Bianco (Batteria)
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