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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Cruachan - The Middle Kingdom
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( 2174 letture )
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Dopo l'album di debutto Tuatha Na Gael gli irlandesi Cruachan, pionieri del folk metal estremo, si prendono una lunga pausa, anche dovuta a problematiche legate al mercato discografico: la piccola etichetta Nazgul's Eyrie Productions non si dimostra adeguata a sostenere la band e a fornirle la promozione che merita e viene quindi abbandonata. La band riceve allora una proposta dal colosso Century Media, ma decide di rifiutare l'accordo per paura di dover sacrificare la propria indipendenza ed originalità per sottostare alle esigenze della label. Oltre a questo, subentrano anche una serie di problemi personali, per cui la creatura di Keith Fay rischia di trovare la prematura conclusione della sua esistenza dopo un solo full length. Fortunatamente, le sorti dei Cruachan si risollevano e nel gennaio '99 i folkster irlandesi tornano a calcare le scene. Dopo anni di lontananza la scena con cui si trovano ad avere a che fare al loro ritorno è molto diversa da quella che avevano lasciato dopo il disco di debutto. Mischiare il folk al black metal ormai non è più retaggio di pochi, per cui ripetere i passi di Tuatha Na Gael non sembra più altrettanto interessante alla band. D'altro canto, il loro scopo dichiarato è quello di creare, prima di tutto per se stessi, la musica che avrebbero voluto ascoltare, ma che nessuno sta suonando. Decidono quindi di apportare alcuni cambiamenti al sound per rendere il tutto più originale ed interessante: il black metal cede il passo ad un riffing meno estremo, incentrato maggiormente su uno stile thrash e che ricorda addirittura il punk in alcuni momenti, ma soprattutto entra in scena la voce femminile di Karen Gilligan. Unitasi inizialmente alla band come corista, man mano che i brani prendevano forma Karen si è ritagliata uno spazio di rilievo sempre maggiore all'interno del sound dei Cruachan, fino a giungere a ricoprire il ruolo di voce principale. Inizia così la nuova fase dei Cruachan, che si consolida con il successivo Folk-Lore e si conclude con The Morrigan's Call.
Per capire The Middle Kingdom bisogna cancellare dalla mente tutto il folk metal degli ultimi tredici anni e fingere di essere di nuovo nel duemila, anni in cui questo genere era agli albori, non aveva il carattere festaiolo o epico che tende ad assumere ora e richiamava invece leggende ancestrali e sapori d'altri tempi. I Cruachan di The Middle Kingdom, pur essendo assimilabili per ragion d'essere sia agli Skyclad da un lato, che ai Finntroll dall'altro, hanno una loro personalità ben spiccata che esprimono attraverso alcune caratteristiche che li rendono immediatamente riconoscibili. In primis la voce di Karen, una voce naturale e senza fronzoli che si distanzia abbastanza dallo standard delle cantanti metal e richiama non solo il folk, ma anche il rock anni '60 (ad esempio in Is Fuair An Chroí). Senza godere di una particolare estensione vocale, né di una particolare potenza, il pregio maggiore della voce di Karen è, paradossalmente, quello di essere una voce normale e quindi di incarnare alla perfezione il concetto di musica popolare. È facile immaginarla di volta in volta nei panni di una sacerdotessa celtica o in quelli della donna di altri tempi che attende con ansia il ritorno degli uomini dalla battaglia con il clan rivale. Un’altra caratteristica chiave dei Cruachan è il particolare equilibrio tra strumenti folk e metal: mandolino, uillean pipes e whistles vari sono gli assoluti protagonisti della scena, coloro a cui è affidata la melodia principale, mentre al contrario la chitarra ricopre nella maggior parte dei casi un ruolo di accompagnamento, se non addirittura ritmico, analogamente al basso. Le parti folk e le parti in cui predomina il metal si alternano nei brani in maniera piuttosto netta, uno dei tratti più tipici dei Cruachan che caratterizza un po' tutta la loro musica e che ha però il difetto di renderli ostici alle orecchie di alcuni ascoltatori. Infine, un ruolo importante viene ricoperto anche dalle tastiere, che purtroppo in questo disco non sono proprio il massimo: in alcuni punti danno un apporto fondamentale creando atmosfere quasi wagneriane prima che il whistle o la voce di Karen entrino in scena; in altri punti, invece, ripetono la melodia principale alternandosi ai fiati, ma risultano fuori luogo a causa del loro suono finto e plasticoso.
Tra i momenti migliori spicca Celtica (Voice of the Morrigan), un brano ritmato che alterna incalzanti parti folk scanditi da secche schitarrate marziali ed intermezzi tastieristici d'atmosfera. Un altro punto di forza dell'album è la mistica A Druid Passing, brano lento che si apre con fiati e percussioni ed evoca l'immagine di un rito pagano. Tra i pezzi meno riusciti, invece, bisogna citare Unstables, che con il suo intermezzo ska (eh, già) crea un effetto collage non proprio riuscito. Per concludere, The Middle Kingdom può essere un disco piacevole e interessante per chi ama il lato ancestrale e magico del folk metal più di quello pomposo o festaiolo. Pur non rappresentando la massima vetta raggiunta nella discografia dei Cruachan, contiene diversi brani interessanti e vale la pena di essere ascoltato.
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3
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Apprezzo l'idea di fare un album soft per non essere ripetitivi e non è malaccio...però se devo ascoltare dell'irish folk "cattivo" preferisco i Pogues e con 10 euro potevano comprare un whistle meno calante...70 |
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2
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P.S.: Le tastiere sono a dir poco raccapriccianti ahahah, le avessero omesse del tutto sarebbe uscito molto meglio questo disco a parer mio. |
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1
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Concordo con recensione e voto, un bel dischetto, ma con un po di filler ed episodi poco riusciti. Alcune tracce spiccano parecchio sulle altre ad ogni modo e fanno parte del classico repertorio Cruachan dal vivo. Di sicuro inferiore al debutto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A Celtic Mourning 2. Celtica (Voice of the Morrigan) 3. The Fianna 4. A Druids Passing 5. Is Fuair An Chroí 6. Cattle Raid of Cooley (Taín Bó Cuailgne) 7. The Middle Kingdom 8. Óró Sé Do Bheatha Abhaile 9. Unstabled (Steeds of Macha) 10. The Butterfly
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Line Up
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Karen Gilligan (Voce, Percussioni) Keith Fay (Voce, Chitarre, Mandolino, Bodhran, Ossa) John O'Fathaigh (Flauto irlandese, Tin Whistle, Low Whistle, Flauto dolce, Uilleann Pipes) John Clohessy (Basso, Cori) Joe Farrell (Batteria, Percussioni)
Ospiti: Andy Kelligan (Cornamusa scozzese)
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RECENSIONI |
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