|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Militia - Strength and Honor
|
( 789 letture )
|
Formatisi nel 1984, scioltisi nel 1986 e risorti dalle proprie ceneri solo nel 2008, gli americani Militia -provenienti da Austin- debuttano con il primo album in studio solo nel 2012, peraltro senza destare grosse sensazioni: Strength and Honor si rivelerà, come vedremo, un lavoro modesto e claudicante, devoto all'epopea d'oro del thrash metal ma di fatto incapace di riproporne gli elementi vincenti e la giusta carica di feeling, trasporto ed attitudine.
La band texana propone un thrash scolastico ed energico, purtroppo rovinato da una prova vocale improponibile, acuta e a tratti stonata. Musicalmente i pezzi sarebbero anche passabili, veloci e animati da riff nervosi, ritmiche martellanti e tiro discretamente coinvolgente, ma la timbrica dissonante di Mike Soliz va a inficiare il tutto senza possibilità d'appello (The Judas Dream e Doomed sono eloquenti in tal senso); inoltre, il singer si incaponisce talvolta in uno screaming con radici classic heavy, rimediando solo una magra figura. La band fa il minimo indispensabile, con troppi alti e bassi: ecco dunque sassaiole incalzanti, dotate di rallentamenti e assoli più che accettabili (Furious), ma anche flirt col metal tradizionale (ad esempio nel mid tempo Before the Fall, davvero noioso) e troppi difetti di forma e sostanza. Va detto che non tutti i brani sono tiratissimi dall'inizio alla fine: vi sono composizioni caratterizzate da passaggi veloce/lento che denotano una certa volontà di strutturare il tutto, missione che però non viene portata a termine con la giusta maturità compositiva. Il full-length tende ad annoiare facilmente e pezzi come And the Gods Made War, The Black Marauders o Injustice non fanno che accreditare questa tesi, delineando i contorni di un prodotto tutt'altro che di prima categoria. In parte si salva l'operato delle due chitarre, capaci di dispensare diversi assoli melodici e riff incisivi (come quello che apre la conclusiva We Need a New Enemy), semplici e già sentiti molte volte ma, in ogni caso, sufficienti a mantenere viva la soglia minima di attenzione.
Arrangiati con spigoli e difetti degni del peggior demo degli anni Ottanta, alcuni brani come Onslaught mostrano le lacune evidenti dei nostri, che vorrebbero riproporre il sound classico della decade d'oro ma finiscono per essere spesso deludenti, se non addirittura inconcludenti o imbarazzanti. Nel complesso, Strength and Honor è un disco di una pochezza disarmante.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. A Call to Arms 2. Furious 3. The Judas Dream 4. Before the Fall 5. Doomed 6. And the Gods Made War 7. Onslaught 8. Injustice 9. The Black Marauders 10. Unveil the Faith 11. We Need a New Enemy
|
|
Line Up
|
Mike Soliz (Voce) Jesse Villegas (Chitarra) Tony Smith (Chitarra) Robert Willingham (Basso) Phil Achee (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|