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HOLLOW HAZE - Parla Camillo Colleluori
09/02/2013 (2933 letture)
Hmitl: Ciao Camillo e benvenuto su Metallized! Prima domanda introduttiva: vorresti parlarci del gruppo e della vostra storia sino ad oggi? Come definireste la vostra musica, potendo usare solo tre parole?
Camillo Colleluori: Ciao Metallized!!! La band si è formata su iniziativa di Nick (Savio) una decina di anni fa. Come di consueto, il primo periodo, che ha visto concretizzarsi la pubblicazione di due album, è stato caratterizzato da numerosi cambi di formazione. Io nel frattempo lavoravo con Nick in altri gruppi e con diversi dischi pubblicati (Cyber Cross, Broken Arrow, Vicious Mary, ecc.). Quindi è stato naturale unirmi negli Hollow Haze al momento della realizzazione di End of a Dark Era (terzo lavoro in studio), che ha coinciso con l’attuale line up (per tre quarti) e con cui la band ha potuto effettuare i primi passi importanti, soprattutto in sede live, per ottenere la giusta visibilità. Se ti dovessi definire la nostra musica ti direi che il nostro è un classico heavy metal, suonato con un’importante dose di originalità, pur mantenendo strettamente dei canoni tipici del genere.
Hmitl: In sede di recensione ho giudicato positivamente la qualità del vostro ultimo album Poison in Black e lo reputo il migliore della vostra discografia. Concordate in sostanza con il mio pensiero o magari considerate che si poteva addirittura fare meglio?
Camillo Colleluori: Sono molto felice che il nostro lavoro ti sia piaciuto. A questo proposito posso dire che, benché anche a me il CD piaccia molto, al momento sono concentrato sulla realizzazione del nuovo lavoro che ovviamente sancirà un ulteriore passo avanti per la band. Sono molto orgoglioso di Poison in Black e sicuramente non ho nessuna remora su ciò che è stato fatto. Per le nostre possibilità in ogni lavoro cerchiamo di mettere il massimo sotto tutti i punti di vista. Una volta terminato, ciò che è fatto è fatto ed è il “nostro” top in quel momento. Ma adesso...è ora di proseguire!!!!
Hmitl: Bella determinazione davvero! Visti i risultati raggiunti pensate in futuro di proseguire sulla medesima direttrice musicale o ci dobbiamo aspettare gustose novità?
Camillo Colleluori: In parte ti ho risposto prima. Il miglior lavoro è quello che verrà “domani” e guai se non fosse così. Sarebbe giusto fermarsi nel momento in cui il “fuoco” creativo dovesse spegnersi. Posso innanzitutto anticiparti che abbiamo cambiato cantante, il che già di per se sancirà un impatto diverso per chi ha avuto modo di ascoltare gli ultimi due lavori, e su questo mantengo ancora un po' di segretezza su chi sarà il nuovo singer. Detto ciò, stilisticamente continuiamo con passo deciso sulla direzione intrapresa. L'aspetto sinfonico sarà ancora più evidente ed il clima magniloquente del precedente platter sarà ulteriormente enfatizzato da sessions in studio che finora sono state caratterizzate da un grande entusiasmo e dalla voglia di mettere il 200% in quello che si fa. Il Sacro Fuoco arde furioso!!!

Hmitl: A distanza di svariati mesi siete soddisfatti della risposta del pubblico per Poison in Black o vi attendevate maggior entusiasmo?
Camillo Colleluori: A dire il vero, sebbene siamo abbastanza convinti di aver fatto un buon lavoro, la risposta del pubblico in sede live, nelle recensioni, sui giornali e sul web ha nettamente superato le nostre aspettative. In particolare nei tour che abbiamo fatto di supporto a Tarja, Accept, Dragonforce, ecc... nonostante si trattasse di tipi di pubblico piuttosto differenti dal nostro tipico seguito abbiamo sempre ottenuto un grande feedback. A livello personale questa è la cosa che mi infonde maggior entusiasmo nel proseguire questa avventura. Sono uno di quelli convinti che ha senso fare produzioni artistiche per dare e ricevere emozioni. Senza questo...

Hmitl: Da dove traete ispirazione per le liriche e quali sono gli argomenti trattati nelle canzoni del platter?
Camillo Colleluori: Questo punto sarà la prima vera ed importante differenza sul nuovo lavoro rispetto ai due precedenti. L’ultimo full length, come del resto End of a Dark Era, trattava di tematiche più o meno intimistiche, avendo come filo conduttore l'osservazione degli effetti che la società tecnologica manifesta sull'animo umano. Tuttavia non c'era un vero e proprio collegamento fra le varie liriche. Dal prossimo lavoro, invece, attraverso la creazione di un concept specifico, i testi indagheranno sulla natura stessa dell'animo umano, volendo investigare sull'eventuale essenza trascendente di quella forma di energia chiamata anima.

Hmitl: Quali sono state le iniziative sinora intraprese per promuovere adeguatamente il disco sia in Italia che all’estero?
Camillo Colleluori: Come accennato in precedenza, la maggiore attività promozionale si è concentrata sul versante live. Abbiamo avuto la possibilità di effettuare diversi tour in gran parte dell'Europa dell'Est, arrivando fino in Israele. Questo ritengo sia il vero banco di prova per una band. Cerchiamo di proporre un live show che sia il più fedele possibile al CD in studio, in modo da ricreare un certo coinvolgimento emotivo sia per chi il CD l'ha già ascoltato e sia per chi l'ha acquistato dopo averci visto live.
Hmitl: Quali sono, invece, i vostri progetti futuri?
Camillo Colleluori: Per adesso è prematuro anticipare cose al riguardo. Diciamo che terminata la fase di produzione del nuovo CD, tutte le nostre energie saranno concentrate su due aspetti fondamentali per noi a questo punto. Stabilite le date del tour 2013, tutto sarà rivolto al rinnovo del contratto per il disco nuovo cercando di ottenere il massimo possibile sotto il punto di vista promozionale. Quindi l'aspetto “manageriale” della faccenda sarà il vero punto di confronto.

Hmitl: In Italia è sempre difficile affermarsi in campo heavy metal. Secondo voi quali sono i motivi reali di questa incresciosa situazione?
Camillo Colleluori: Più che difficile direi che è impossibile. Questa affermazione mi sento di farla osservando i dati storici. Non starò certo qui ad elencare le grandi band italiane che fuori dai nostri confini si sono fatte valere su tutti i fronti... live, vendite ecc... In particolare nel metal direi che ormai si possa parlare di una “scuola italiana” a riguardo. Ho letto da qualche parte che lo stesso Bruce Dickinson recentemente in un'intervista in radio abbia elogiato la via tricolore al metal. Detto ciò, non mi è mai capitato di vedere nessuno dei soliti noti della nostra scena calcare qualche palco “realmente” importante della nostra nazione. Abbiamo riviste, eventi che richiamano migliaia di persone, siti web, decine di band, eppure... niente di tutto ciò è mai stato portato a visione. Non voglio esprimere giudizi a riguardo. Questo è un fatto ed ognuno tragga le conclusioni che crede. L'unica cosa che mi viene da dire è che mi dispiace per la scena metal nostrana... perché invece tutto il resto va a gonfie vele!!!!! O no?
Hmitl: Perché secondo voi in Europa questo problema è meno avvertito al punto che gruppi nostrani come Exilia e Lacuna Coil -ne cito due a caso- sono riusciti a sfondare più facilmente proprio fuori dalle mura amiche?
Camillo Colleluori: E' lo stesso discorso già fatto. Non so cosa dire. Sarà un fatto culturale o chissà cosa. E' un fatto tuttavia. Ho visto in ogni intervista interrogarsi su questo punto. Sinceramente ho smesso da tempo di preoccuparmi di queste cose. Mi sento come un venditore di generica mercanzia... chi la vuole si faccia sotto. Se la nostra o quella di tante altre band è musica d'esportazione poco male. La esportiamo. Più che inventare o congetturare sull'assenza di un mercato, mi concentrerei di cercare il luogo in cui il mercato è già presente. Finora le nostre esperienze estere sono state ottime. Per una questione di comodità mi piacerebbe poter vivere certe emozioni anche in patria. Se non si può...amen.

Hmitl: Qual è la vostra posizione riguardo la perdurante crisi in cui versa il mercato discografico? Ritenete che sia per l’utilizzo sproporzionato del download o forse dobbiamo interrogarci anche sulle colpe delle case discografiche?
Camillo Colleluori: Questa è una domanda da un milione di dollari!!!! Benché non abbia nessun titolo per rispondere ad un quesito così complesso, mi limito ad osservare alcune contingenze. Io insegno in varie scuole di musica. Quando ad un 14enne o giù di li parlo di CD o vinile, questo strabuzza gli occhi. Non sa nemmeno di cosa parlo. Oggi la musica viene ascoltata sui cellulari per lo più. Quella fascia d'età è quella che dovrebbe comprare i dischi. Occorre aggiungere altro?

Hmitl: Una domanda antipatica: vi è mai capitato di suonare dal vivo pagando un balzello? Ve lo chiedo perché talvolta qualcuno ha purtroppo ammesso che ciò è accaduto.
Camillo Colleluori: Anche questo argomento mi sento di liquidarlo in modo semplice. In questo momento io considero la possibilità di avere una band... un lusso sfrenato!!!! Il problema non è legato ai live. Chiunque nel nostro Paese -ed in questo caso non mi limito a parlare solo della musica- si metta a fare dei conti seri sul fatto di iniziare una qualsiasi attività, si renderà immediatamente conto che il rapporto fra costi e benefici è assolutamente demenziale. Quindi... che si fa? Se vogliamo limitare il discorso all'attività di una band, basta informarsi sui costi relativi a registrazioni, stampe, promozione, booking agency e management, spostamenti, strumentazione, studio della materia (anche qui interamente a carico dell'interessato) e potrei continuare, ma mi fermo.

Hmitl: L’intervista è finita, vi ringrazio per la cortese disponibilità e un in bocca al lupo per la vostra carriera. Avete un ultimo saluto per i nostri lettori?
Camillo Colleluori: Sono io che ringrazio Metallized per lo spazio concessoci, ed in particolar modo tutti gli appassionati che attraverso la vostra attività danno linfa vitale alla nostra amata musica. Un saluto a tutti voi... di cuore.



T-REX
Mercoledì 13 Febbraio 2013, 17.46.24
3
La - non risposta - alla penultima domanda fa pensare ad un si
Mitra65
Mercoledì 13 Febbraio 2013, 12.35.44
2
Infatti nell'intervista Colleluori non lo dice, speriamo bene.
Rage
Mercoledì 13 Febbraio 2013, 10.17.59
1
sbaglio o non spiegano le motivazioni del cambio di cantante? Ramon era perfetto per quel ruolo e non riesco a capire come mai abbia lasciato il posto.
IMMAGINI
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Frammento dell'artwork di 'Poison in Black'
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